mercoledì 23 giugno 2010
La Vuvuzela....
Ogni spettatore del mondiale 2010 deve un enorme “grazie” a Neil Van schalkwyk, è lui infatti l'inventore ufficiale della tanto discussa vuvuzela, lo strumento di tortura di ogni tifoso per la maggioranza, un simpatico oggetto particolare per pochi.
Chiamata anche lepatata, è una tromba da stadio solitamente in plastica lunga circa un metro, è ormai divenuta il simbolo del calcio sudafricano accompagnando i bafana bafana (e non solo) in ogni uscita. L'origine del nome è controversa, esistono due ipotesi: potrebbe essere un suono onomatopeico in lingua Zulu, fare “vuvu” in riferimento al suono; oppure deriva da un termine gergale che sta a indicare doccia per la sua forma particolare.
Originariamente l'odiata vuvuzela non era ammessa negli stadi, dal 2008 la FIFA ha deciso di permetterla assurendo fosse uno strumento tipico della cultura sudafricana, cosa rivelatasi in seguito priva di fondamento. Nella Confederation Cup del 2009 è salita alla ribalta internazionale per la prima volta, facendosi conoscere dai tifosi e dai giocatori che l'hanno criticata duramente, ma nonostante una prima opposizione della FIFA è stato ammessso il suo utilizzo anche nella Coppa del Mondo.
Trevor Cox, presidente dell'Institute of Acoustics britannico ha dichiarato che il suono ravvicinato e prolungato dello strumento può apportare danni all'udito essendo in grado di raggiungere la notevole cifra di 129 decibel. L'11 giugno 2010 in occasione della cerimonia di inaugurazione dei Mondiali, Yvonne Meyer, si è lacerata la trachea soffiandocon troppa veemenza la sua vuvuzela, per due giorni non ha potuto né mangiare né parlare, e ovviamente nemmeno suonare.
Nonostante tutto sembra che le vuvuzela saremo costretti ad ascoltarle fino all'11 luglio, data della finale, ma pare si stia lavorando per evitarne un “seguito” e non farlo diventare un oggetto di tendenza negli stadi europei, l'organizzazione del torneo di Wimbledon di tennis le ha dichiarate fuorilegge, chiunque ne abbia una con sé riceverà una multa salata. Da tifoso mi auguro di preservare intatto il dolce rumore dei supporter italiani senza dover ricorre all'ausilio dell'odiata/amata vuvuzela.
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