martedì 6 dicembre 2011
ESCLUSIVA: PROSSIMICAMPIONI INTERVISTA PAOLO CASARIN
In occasione dell'incontro organizzato dalla società Pro Mogliano Calcio di Mogliano Veneto (TV), in data 2 dicembre 2011, per un convegno dal titolo: "Dalle partite della Serie A alle gare del Settore Giovanile: le regole sono utili per tutti, attori e spettatori" abbiamo avuto il piacere di ascoltare e in seguito intervistare l'ex arbitro internazionale, ex designatore AIA, UEFA e FIFA per gli Europei e i Mondiali, Paolo Casarin.
L'occasione, durante un convegno promosso dalla società trevigiana ed aperto al pubblico, ci ha permesso inizialmente di poter ascoltare il pensiero dell'arbitro originario di Mestre, che ha trattato temi quali regolamento e libertà al fine di donare il suo punto di vista sull'influenza e l'importanza che possono avere gli arbitri in campo e gli allenatori, in particolar modo delle giovanili, ed i genitori a bordo campo. In un intervento dal titolo: "Un bambino e il suo sogno" ha potuto esprimere le sue considerazioni sull'istruttività del calcio quale fenomeno socio-culturale e l'importanza che può avere lo sport che amiamo nella fase di crescita di un bambino. Ha fornito inoltre il suo punto di vista da ex arbitro su argomentazioni quali regolamento e costituzione del calcio e la funzione della figura arbitrale.
Di seguito l'intervista realizzata da ProssimiCampioni:
- Vista la sua esperienza decennale all'interno del mondo del calcio ai massimi livelli, quali sono secondo lei gli aspetti principali che hanno cambiato il calcio degli anni 80-90 nel calcio moderno?
Senza dubbio la velocità. Lo si può vedere da una qualunque partita anche in televisione. Questo è frutto sicuramente di una preparazione atletica diversa sotto molti punti di vista, soprattutto quello dell'alimentazione. Inoltre adesso il gioco è più corto e tattico, la preparazione degli allenatori per le partite è più profonda ed accurata.
- Il calcio italiano fatica a puntare sui giovani. Per quale motivo secondo lei la differenza con Paesi come la Germania è cosi evidente? Perchè per un giovane italiano è più difficile imporsi rispetto ad un giovane straniero?
Credo sia più difficile rispetto ad una volta stabilire se in una Primavera ci siano talenti pronti ad inserirsi in Prima Squadra. Poi sicuramente il fattore mercato è di notevole importanza, non dimentichiamoci che un giovane straniero, ad esempio africano, costa molto meno in termini di cartellino e contratto di un giovane italiano. In più credo che alcuni giovani italiani debbano imparare a fare più gavetta, all'estero sanno bene che devono prima affermarsi nelle selezioni giovanili e in Under21 per poi approdare nei campionati più importanti.
- Quali sono secondo lei i settori giovanili che stanno lavorando meglio e possono aspirare a conformarsi ai migliori europei?
L'Atalanta storicamente è uno dei migliori vivai italiani che sa unire i talenti nostrani alle scoperte estere dei loro talent scout. Inoltre è da apprezzare anche il lavoro dell'Udinese, sebbene sia meno riferito ai settori giovanili, hanno scoperto e valorizzato molti giovani talenti, grazie anche alla gestione del Granada come società satellite. Chiaramente il punto di riferimento deve essere il Barcelona, che tralatro ha un giovane giocatore che mi piace molto, Thiago Alcantara.
-Lei ha avuto recenti esperienze nel mondo del giornalismo sportivo attraverso Mediaset, con Controcampo, e con Sky in qualità di opinionista. Non crede che il giornalismo italiano contribuisca a scatenare polemiche con l'obbiettivo primario di fare notizia? Possiamo identificare la stampa come uno dei mali del calcio italiano?
Sapete qual'è la prima cosa che fa un arbitro il lunedi? Controllare che voto ha preso sulla Gazzetta. Io sono per un calcio saporito, non mi piacciono le minestrine riscaldate, i commenti e i vari articoli arricchiscono il calcio e il suo mondo. Certo è che però in Italia non si conosce neanche il regolamento molte volte, e molti moviolisti dovrebbero analizzare meglio le situazioni. Noi siamo figli delle tradizioni, e la tradizione calcistica e quella giornalistica vanno di pari passo.
-Lei sarebbe favorevole all'introduzione di nuove tecnologie al fine di aiutare l'arbitro?
Sono estremamente favorevole! Credo ad esempio che il sensore sulla porta vada usato assolutamente. Inoltre sono favorevole anche alla moviola, d'altronde in occasioni importanti la FIFA ne ha già fatto ricorso. Al Mondiale del 2006 ad esempio è stata la FIFA ad avvisare l'arbitro della scorrettezza di Zidane, non potevano rischiare che la Francia vincesse con lui in campo e le conseguenti polemiche. Nel caso di Rosetti al Mondiale 2010 credo semplicemente non abbiano fatto in tempo ad avvertirlo.
Concludendo, qual'è il giovane che l'ha colpita maggiormente in quest'inizio di stagione?
Ho visto giocare Estigarribia qualche giorno fa (in occasione di Napoli-Juventus del 29/11/11 Ndr.) e mi ha molto colpito. Ritengo El Shaarawy un ottimo talento in prospettiva ma va sicuramente valorizzato di più. Mi piacciono molto anche Ramirez del Bologna, Maxi Moralez dell'Atalanta e il giovane Ibarbo del Cagliari.
Ringraziamo il Signor Casarin per la disponibilità e per l'interessamento al nostro progetto. Dal nostro canto rinnoviamo la grande stima per questa figura di un calcio passato ma con un occhio al futuro.
Prossimamente saranno pubblicate anche alcune foto della conferenza.
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Non sapevo che Casarin fosse così aperto. Nel senso che quando era a Controcampo sembrava una figura all'antica, mentre in questa intervista è tutta un'altra persona. Aperta alla moviola, al microchip per i gol fantasma... insomma una sorpresa positiva. Complimenti a voi di Prossimi Campioni che con grande impegno vi state allargando e soprattutto siete ormai un punto di riferimento nei siti di calcio!
RispondiEliminaBellissima intervista. Nel calcio non è facile trovare la competenza al giorno d'oggi. Complimenti al sito e al saggio Casarin.
RispondiEliminaChe bella sorpresa Casarin. Ora capisco perché è scomodo per i vertici calcistici. Ha sempre detto la sua opinione. E lo dice un suo coetaneo come me che se lo ricorda anche in campo.
RispondiEliminaDevo ammettere che conoscere Casarin è stata una piacevole sorpresa. Già dal convegno dedicato soprattutto agli allenatori dei settori giovanili ed ai giovani arbitri abbiamo avuto chiare indicazioni su quale tipo di personaggio sia e sulla visione che ha del mondo del calcio. In seguito quando abbiamo potuto realizzare l'intervista abbiamo avuto conferma di quanto detto sopra, veramente una piacevole sorpresa. Un grande intenditore di calcio dalle idee molto moderne, che non ha paura di criticare chi o cosa secondo lui non va bene nelle alte sfere del pallone. Ricordiamoci inoltre che è stato uno dei pochi ad andare contro Havelange, criticandolo aspramente. E vi confidiamo che anche con Blatter non è stato prodigo di complimenti.
RispondiEliminaRingraziamo inoltre tutti i lettori per i complimenti, ci spingono a fare un lavoro sempre migliore.