Uno dei club più importanti d’ Inghilterra e di Londra è sicuramente l’Arsenal, società calcistica fondata da un gruppo di operai nel 1886. E’ la squadra che milita da più tempo in Premier League, dalla stagione 1919-1920. In ambito internazionale non ha raccolto quanto ci si aspetterebbe: una Coppa delle Coppe e una Coppa delle Fiere. Per quanto riguarda invece le competizioni nazionali l’Arsenal ha vinto parecchio: tredici campionati vinti, oltre a dieci FA Cup, due Football League Cup e dodici Community Shield.
Tra le squadre inglesi questo club è forse quello che si interessa maggiormente della crescita dei giocatori, infatti l’ attuale allenatore Arsene Wenger ha sempre puntato moltissimo su di loro e nonostante l’età media molto bassa della squadra è sempre riuscito a conquistare i primi posti del campionato anche se non ha raccolto quello che avrebbe dovuto.
Uno dei primi club inglesi ad ottenere lo status di accademia nel 1998 fu l’Arsenal e in quest’ottica fu preso anche l’allenatore. Nel corso della sua esistenza l'Accademia ha sempre prodotto calciatori pronti per la prima squadra: 46 giocatori fin’ora hanno giocato in Premier League.
Il direttore Academy è leggendario centrocampista Liam Brady, che è abilmente assistito da David Court, anche lui un ex star dei Gunners. Entrambi sono responsabili dello sviluppo di tutti i ragazzi iscritti con l'Accademy di età compresa tra 9 e 21.
Alla fine della stagione 2003/04, l'Under 17 e Under 19 sono state sciolte dalla FA per formare un unico livello agonistico per il club, ovvero gli Under 18. L'Arsenal Under 18 si allena presso il centro di formazione con la prima squadra e sono gestiti dall'ex Gunner Steve Bould.
I minori di 18 anni hanno concluso nella metà superiore della classifica durante la stagione scorsa, un risultato degno se si considera che Bould costruisce regolarmente squadre molto giovani, al fine di far riposare i più anziani che possono giocare nelle riserve o addirittura in prima squadra.
I risultati non sono tutto nella logica Arsenal, specialmente se si parla di giovani calciatori. Prima di tutto bisogna crescere, sia come persone che come professionista ed è questo che la società innanzitutto propone a coloro che si affacciano al grande calcio.
Una regola ferrea dell’Accademy consiste nell’avere giocatori per le squadre under 12 che abitano a non più di un’ora dai campi di allenamento e per gli under 16 a non più di un’ora e mezza. Il motivo è che non si vuole far passare per troppo pesante l’allenamento e che oltretutto in questa maniera il club pensa di poter meglio controllare le vite scolastiche degli atleti.
Fino agli undici anni le partite si svolgono nove contro nove, mentre poi si passa al classico undici contro undici. Il grande salto in questa squadra avviene quando si passa all’under 18 poiché ci si allena nello stesso campo delle riserve e della prima squadra. Alcuni allenamenti vengono svolti insieme ai più grandi in maniera tale che i giocatori della prima squadra conoscano i più piccoli se mai venissero lanciati in una partita ufficiale.
A partire dagli otto anni il club fornisce ai giovani talenti biglietti omaggio per andare a vedere le partite, cercando di creare fin da subito così grande affiatamento.
Una grande caratteristica di questa squadra da quando si trova sulla panchina Wenger è avere un corposo numero di giocatori francesi e internazionali, mantenendo un piccolo numero di inglesi. La filosofia dei trasferimenti consiste nel comprare giocatori dai diciotto ai ventuno anni quando sono degli sconosciuti e portarli poi ai vertici del calcio mondiale.
Attualmente i giocatori che hanno vestito la maglia dei gunners fin da piccoli sono molti, ecco alcuni di quelli che sono diventati poi ottimi giocatori:
Ashley Cole, terzino titolare del Chelsea campione d’europa e della nazionale inglese. Possiede un ritmo davero notevole impreziosito da piedi degni di un buon regista. Dopo il suo trasferimento al Chelsea i suoi ex tifosi lo hanno spesso fischiato, contestandogli di essersene andato solo esclusivamente per soldi; durante una partita contro l’Arsenal gli hanno addirittura lanciato banconote false da venti sterline;
Jack Wilshere, piccolo centrocampista capace di fare la differenza. Nasce come trequartista ma poi crescendo viene impiegato come centrocampista centrale e come regista data la sua immensa tecnica. Wenger lo ha paragonato a Rooney (come incisività) in un intervista e potenzialmente può arrivare a quel livello ma deve ancora dimostrare moltissimo.
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