mercoledì 30 maggio 2012

RagazzE di Talento... Speciale Europei 2012

Ormai ci avviciniamo all'inizio dei Campionati Euro 2012 ed ogni giorno leggiamo e commentiamo sondaggi e articoli su quale squadra sarà favorita per il titolo e quale sarà il giocatore simbolo di questi mondiali per non parlare della rivelazione a livello giovanile. Noi però di ProssimiCampioni vogliamo rendervi partecipi e aggiornarvi sulle prossime "ragazze di talento" che potrete vedere agli Europei.
Abbiamo deciso di non riproporre bellezze già note, o che comunque già conoscete, come la futura moglie di Cristiano Ronaldo (Irina) o come la compagna del nerazzurro Wesley Sneijder (Yolante Cabau), cercando quindi di inserire bellezze meno in auge ma sempre di grande "talento".
Ve le proporremo suddivise nei rispettivi gironi di qualificazione.


GIRONE A (Polonia - Grecia - Russia - Repubblica Ceca)


Polonia: Sandra Dziwiszek, fidanzata del portiere dell'Arsenal, Wojciech Szczęsny



Grecia: Alexandra Loizou, fidanzata dell'attaccante del Celtic, Georgios Samaras


Russia: Yulia Arshavina, fidanzata del centrocampista dello Zenit, Andrei Arshavin



Repubblica Ceca: Martina Cechova, fidanzata del portiere del Chelsea, Petr Cech




GIRONE B (Olanda - Danimarca - Germania - Portogallo)


Olanda: Bouchra Van Persie, moglie dell'attaccante dell'Arsenal, Robbie Van Persie


Danimarca: Julie Zangenberg, fidanzata dell'attaccante del Sunderland, Nicklas Bendtner


Germania: Lisa Müller, moglie dell'attaccante del Bayern Monaco, Thomas Müller.


Portogallo: Daniela Martins, prossima sposa del centrocampista del Manchester United, Nani



GIRONE C (Spagna - Italia - Repubblica d'Irlanda - Croazia)


Spagna: Olalla Dominguez, fidanzata dell'attaccante del Chelsea, Fernando Torres


Italia: Cristina De Pin, fidanzata del neo centrocampista del Milan, Riccardo Montolivo



Repubblica d'Irlanda: Claudine Palmer, moglie dell'attaccante dei Los Angeles Galaxy, Robbie Keane



Croazia: Iva Buzov, fidanzata del difensore del Tottenham, Verdran Corluka



GIRONE D (Francia - Inghilterra - Ucraina - Svezia)


Francia: Tatiana Golovin, fidanzata del centrocampista del Manchester City, Samir Nasri


 Inghilterra: Coleen Mcloughlin, moglie dell'attaccante del Manchester United, Wayne Rooney


Ucraina: Yulia Voronin, moglie dell'attaccante della Dinamo Mosca, Andriy Voronin


Svezia: Anine Bing, fidanzata del centrocampista dell'Elfsborg, Andres Svensson



lunedì 28 maggio 2012

Samuel Umtiti

Nome: Samuel Umtiti
Data di nascita: 14 novembre 1993, Yaoundè (Camerun)
Nazionalità: Francia
Altezza: 181cm
Piede preferito: Sinistro
Squadra: Olympique Lione - Ligue1
Ruolo: Difensore centrale, terzino sinistro
Valore: 750.000€



Il Lione ha sicuramente uno dei più importanti e floridi settori giovanili della Francia, ed è il punto di riferimento nel sud del Paese. Grazie anche all'ottimo lavoro svolto dalla dirigenza e dai tecnici negli ultimi undici anni i "Gones" hanno vinto: 7 titoli francesi consecutivi, 2 Coppe di Francia, 1 Coppa di Lega e 6 Supercoppe francesi. Un ottimo bottino guadagnato con oculatezza nei trasferimenti ed una sapiente gestione del settore giovanile. Negli anni sono molti i giovani che dall'Under19 o dalla formazione B hanno debuttato allo Stade de Gerland. Questa stagione i tifosi del Rodano hanno potuto osservare il debutto, e la crescita, del giovane difensore centrale Samuel Umtiti.

Samuel si trasferisce da piccolo nel Paese transalpino insieme alla sua famiglia, proprio nella periferia di Lione. All'età di sei anni inizia a giocare nel Menival, una piccola formazione del suo quartiere. Dopo soli due anni, nel 2001, viene aggragato al settore giovanile del Lione dopo essere stato notato in una partita e da allora non lascia più la maglia blu-bianco-rossa. Il giovane difensore è cresciuto tatticamente e tecnicamente nell'accademia lionese, imparando ed assimilando soprattutto i fondamentali personali e di ruolo che sono il punto di forza del suo stile gioco. Cresciuto negli anni di massimo splendore della società, ha avuto modo di imparare direttamente dai suoi eroi, Eric Abidal in particolare, dal quale ha poi affermato di averne cercato di copiare la grande duttilità difensiva e il gioco in anticipo. Percorre tutta la solita trafila nelle varia selezioni giovanili fino ad essere promosso nel Lione B dall'Under19 nell'estate 2010. In quello stesso periodo viene convocato il prima squadra per uno stage della preparazione estiva, ed ha modo di mettersi in mostra durante la Emirates Cup, noto torneo estivo, dove ha dimostrato una grandissima maturità di gioco nonostante fosse un incontro dalle poche motivazioni. Durante la stagione 2010/2011 viene invitato diverse volte da Claude Puel, l'allora allenatore, a prendere parte agli allenamenti della prima squadra. Durante l'estate 2011 avviene un avvicendamento sulla panchina con l'arrivo di Rémi Garde che invita subito alla preparazione estiva i giovani più promettenti ed al termine promuove in pianta stabile in prima squadra il giovane Umtiti. Viene convocato per la prima partita ufficiale, l'incontro dei preliminari di Champions League contro il Rubin Kazan, ma senza scendere in campo. Da quella partita riceve altre sette convocazioni senza mai vedere il campo fino all'incontro di Coupe de France contro il Lyon-la-Duchere dell'otto gennaio nel quale ha giocato tutti i novanta minuti ben figurando tanto che è arrivata la conferma pochi giorni dopo, l'undici gennaio, nell'incontro di Coppa di Lega vinto per 2-1 contro il Lille nel quale il giovane difensore ha avuto modo di giocare nuovamente l'intera partita. Il 14 gennaio arriva anche il debutto in Ligue1 in casa del Montpellier poi laureatosi Campione di Francia. Il Lione perde l'incontro 1-0 ma Samuel ha l'occasione di giocare altri novanta minuti. In questi sei giorni cambia di fatto la stagione del giovane difensore che inizia a vedere il campo ormai con una notevole continuità. Salta solo sette partite di campionato fino alla fine dell'anno, e a parte un'unica occasione parte sempre nell'undici titolare. Gioca anche nella finale di Coppa di Lega persa ai supplementari contro il Marsiglia. Un'ottima stagione di debutto con 12 partite di Ligue1, 3 di Coppa di Lega e 3 di Coupe de France, tutto da gennaio in poi per un neo diciottenne.

Fin dalle prime amichevoli ha messo in mostra le sue qualità, soprattutto una grande maturità di gioco rara per un giocatore così giovane, in particolar modo se difensore. Dotato, come detto, di una solida tecnica personale, non disdegna le partenze palla al piede (alla Lucio per essere chiari), e non spreca mai il pallone in fase di possesso. Le situazioni di palleggio e di fraseggio palla a terra sono alcuni degli elementi più studiati nelle varie accademie transalpine e pare che Samuel abbia imparato bene le lezioni. Cerca molto i compagni ed è abile e veloca nel far ripartire l'azione. Nelle situazioni difensive è molto dotato in fase di chiusura e di copertura, mentre deve ancora migliorare negli anticipi, cercando di imparare dal suo idolo Eric Abidal, come da lui più volte affermato. Dal punto di vista atletico è un giocatore formato, grande dinamismo e resistenza, dovrebbe forse migliorare l'elevazione per compensare una statura non eccessivamente alta per un difensore.

Fin da quando ha ottenuto il passaporto francese è stato convocato nelle Selezioni Nazionali giovanili cominciando dall'Under17 dove conta 7 presenze ed un Europeo di categoria nel 2010 concluso in semifinale. Successivamente viene convocato per altre 7 partite in Under18 fino ad approdare all'Under19 dove ad oggi conta 8 presenze. In Francia si vocifera da diverso tempo riguardo ad una sua possibile convocazione in Under21, ad oggi però non si hanno notizie certe al riguardo.

Il Lione punta forte sul suo giovane gioiello e non ha intenzione di perderlo a favore di una big mondiale come nel caso di Varane. D'altro canto Samuel è un tifoso del Lione fin da piccolo, un vero "Gons", e pare inverosimile che abbandoni il Rodano in un prossimo futuro, almeno non prima di essersi affermato a Lione e nel calcio francese.


sabato 26 maggio 2012

Manchester United Academy


Spesso chi segue il calcio si domanda: qual è il miglior allenatore del mondo?

C’è chi dice Guardiola e chi invece Mourinho, poiché negli ultimissimi anni hanno saputo vincere tutte le competizioni a cui hanno preso parte. Forse ogni tanto però ci si dimentica, anche se solo per un attimo, di un certo Sir Alex Ferguson, il quale è alla guida del club da ben 26 anni (secondo a pari merito per anni di permanenza sulla stessa panchina con David Calderhead che allenò il Chelsea dal 1907 al 1933 e preceduto da Guy Roux che allenò per 44 anni consecutivi l'Auxerre). Il Manchester United è uno dei club più titolati del mondo, con la bellezza di 60 trofei in bacheca. Un punto di grande forza è sempre stato il settore giovanile che proprio il Sir più famoso del calcio ha costruito con passione e tenacia e che ha regalato a tutti gli appassionati giocatori come David Beckham, Paul Scholes, Ryan Giggs, Gary Neville, George Best e Sir Robert Charlton, solo per citarne alcuni.



L’accademia dei Red Devils è situata a Carrington, periferia di Manchester; i giovani si allenano qui nel Trafford Training Centre insieme alla prima squadra che fino al 1999 si è allenata al The Cliff. Il centro è molto grande, circa 280000  m² ; il suo edificio principale è stato inaugurato nel 2000 e dal 2002 vi si trovano le giovanili del club. All’interno sono presenti aree per la fisioterapia, per la rieducazione, per la formazione, per i massaggi e piscine per l’idroterapia. Addirittura ci sono campi di squash e da basket, sauna e bagni turchi, sale conferenze, uffici, ristoranti e via dicendo; tutto ciò di cui un giocatore potrebbe aver bisogno e che probabilmente un atleta sogna. Il Manchester si interessa dei suoi giocatori, sia della prima squadra che non, a 360 gradi, rispondendo ad ogni loro tipo di esigenza. I campi da calcio sono 14 e di varie dimensioni; il Trafford Training Camp è stato ribattezzato anche “Fortress Carrington”, ovvero fortezza Carrington, a causa di più di 2 km di barriera di alberi che impedisce ai media e agli avversari di conoscere le tattiche dei reds. Infatti purtroppo le tecniche di allenamento sono gelosamente custodite tra le mura del centro e non è semplice ricavare informazioni precise circa le peculiarità del metodo United.

Le squadre giovanili partono dai 9 anni per arrivare poi all’Under-18 che compete attualmente nel gruppo C dell’ Accademy Premier League e nella FA Youth Cup. Le squadre Under-16 e Under-18 generalmente giocano a Carrington, fatta eccezione per le coppe che vengono disputate o nello stadio della squadra riserve o addirittura all’Old Trafford. Certamente a capo di una struttura così ben organizzata fin nei minimi particolari deve esserci un coordinatore molto bravo e capace: infatti questo è Brian McClair, vero e proprio uomo di fiducia di Ferguson. Il Manchester United è statisticamente la squadra con il miglior vivaio di Inghilterra: infatti detiene il maggior numero di giocatori entrati nella Hall of Fame inglese, cioè nove (Duncan Edwards, Sir Bobby Charlton, George Best, Nobby Stiles, Mark Hughes, Ryan Giggs, Paul Scholes, David Beckham e Johnny Giles), mentre al secondo posto troviamo il West Ham con quattro. Con 10 trofei sono la squadra ad aver vinto il maggior numero di FA Youth Cup; inoltre hanno vinto 18 volte Blue Stars / FIFA Youth Cup, una volta nel 2007 la Champions Youth Cup (battendo in finale la Juventus 1-0), 4 volte la Milk Cup e 3 volte la Premier Accademy League Under-18. Giusto per capire i risultati dell’accademia di Manchester negli ultimi anni compariamola a quelli del Liverpool, altra squadra con un ottimo settore giovanile. Il Liverpool ha portato  69  giocatori dalla squadra giovanile al calcio professionistico negli ultimi anni.  Di questi il 27% (19) ha raggiunto le 100 presenze nelle massime serie. Il Manchester United ha portato 161 calciatori nel calcio che conta e il 23% (38) ha raggiunto quota 100 presenze. I giocatori delle giovanili del Liverpool hanno accumulato mediamente 6,5 presenze nella prima squadra contro le 12,5 del Manchester. Il Liverpool ha vinto ben 5 Champions League e ai successi hanno contribuito 7 giocatori provenienti dalle giovanili. Nel Manchester United invece a far vincere le 3 Champions League hanno contribuito 17 giocatori del vivaio. A causa delle limitazioni in Inghilterra per il numero di giocatori di ogni fascia d’eta, i Reds scelgono attentamente i propri giocatori e li visionano attraverso una rete di scouting all’avanguardia. Il club riceve aggiornamenti periodici sui giocatori a livello nazionale, che vengono via via filtrati fino a Brian McClair.
Interessante anche il progetto Soccer School che viene portato avanti in moltissime parti del mondo con l'intento di promuovere lo sport tra i giovani ed è obbligatorio citare la Manchester Unite Premier Cup, il tonero Under 15 più importante del mondo, organizzato con il colosso dell'abbigliamento sportivo Nike.



Ci sono molti giocatori cresciuti nel vivaio e che poi si sono rivelati veri fenomeni; tra questi sicuramente vanno citati:

George Best, straordinario attaccante, premiato nel 1968 con il pallone d’oro e annoverato tra i cento migliori giocatori di sempre dalla FIFA. Possedeva un dribbling fulminante e un senso del gol innato. Famoso anche fuori dai campi di gioco per le sue sregolatezze che ne hanno limitato l'esplosione. Celeberrima la sua frase: “Ho speso molti soldi per alcol,donne e macchine veloci...il resto l'ho sperperato”.

Sir Robert Charlton, attaccante anch’esso premiato con il pallone d’oro nel 1966. Fu una vera e propria bandiera della squadra collezionando 758 presenze con i Reds. Sopravvisse al disastro aereo di Monaco di Baviera del 1958 e ne è rimasto segnato per sempre.

David Becha, diventato icona del marketing sia grazie al suo fisico ma anche alla notorietà data dalle sue prestazioni. Nasce esterno di centrocampo e possiede una visione di gioco eccezionale, impreziosita daun tocco di palla morbidissimo e precisissimo. Ha vinto tutto con i club in cui ha giocato ma non è mai riuscito, anche per colpa della malasorte, a vincere un europeo o un mondiale con la sua nazionale.

Tra i giovani recentemente usciti dall'Academy Red Devils come non citare:

Ravel Morrison, trequartista dall'immenso talento ma dalla condotta pressoché discutibile. Ha saputo fare tante magie in campo quante sciocchezze fuori tanto da esaurire la pazienza di Ferguson. Ora tenta la fortuna al West Ham e se mette la testa a posto è davvero un "craque".

Ryan Shawcross, difensore centrale ventiquattrenne che è recentemente esploso nello Stoke City ma è cresciuto nel vivaio rosso di Manchester. Pare che questo roccioso centrale sia appetito da mezza Premier e non è escluso nemmeno un suo ritorno all'Old Trafford.

Danny Welbeck, punta classe 90 che quest'anno ha segnato molti goal pesanti. Nazionale inglese abbina una buona fisicità ad un'ottima tecnica, un grande senso del goal ed una rapidità da big della Premier. Deve crescere ancora ma ha i numeri per diventare un giocatore importante.






venerdì 25 maggio 2012

Soma Novothny

Nome: Soma Novothny
Data di nascità: 16 Giugno 1994, Veszprem
Nazionalità: Ungheria
Altezza: 1,85 cm
Piede preferito: Destro
Squadra: Napoli Primavera, Campionato Primavera Girone C (Italia)
Ruolo: Punta centrale
Valore: 250.000 Euro




Il calcio ungherese vive quasi solo delle grandi prestazioni delle proprie squadre giovanili. Infatti sono tantissimi i giovani talenti sfornati in questi ultimi anni dal calcio magiaro, ma stranamente non riescono a migliorare la competitività del campionato ungherese né della nazionale maggiore. Dopo Tamas, terzino sinistro strappato dal Milan al Chelsea, è giunto il momento di parlare di Soma Novothny, nuovo enfant prodige del Napoli.

Soma Novothny nasce e cresce calcisticamente nel Veszprem. Dopo aver fatto parte di tutte le squadre giovanili, fino all'under 19, Soma esordisce il 28 Maggio 2011 quando l'allenatore del piccolo e poco prestigioso club, Attila Vago, lo getta nella mischia nella sconfitta con il Bajai nella seconda serie ungherese. Poco dopo arriva anche il primo gol, il 4 Giugno, contro il Kaposvolgye. La doppietta contro il Soproni del 28 Agosto lo lancia defitivamente, si guadagna così la maglia titolare. Alla fine della prima stagione della sua carriera saranno 9 i gol in 13 partite, con Chievo, Sunderland, Colonia e Napoli che inviano osservatori per visionarlo da vicino. Con la conclusione del campionato magiaro in Novembre, il ds del Napoli Riccardo Bigon è il più lesto di tutti, riuscendo così a strappare alla forte concorrenza Soma, in prestito semestrale con diritto di riscatto. Ci mette un po' di tempo ad ambientarsi al nuovo clima napoletano, ma il 17 Marzo 2012 esordisce con gol nel rocambolesco pareggio di Palermo. Passa poco tempo e il 31 Marzo arriva anche la prima doppietta con la maglia azzurra contro il Pescara. Alla fine della stagione, conclusasi con l'eliminazione dalla fase finale del campionato, Novothny conclude con 6 gol in 8 partite.

Nonostante il fisico e l'altezza, può giocare anche come seconda punta ed esterno d'attacco. Infatti, ha una buona progressione con e senza palla, è molto abile a smarcarsi, è capace di inserirsi negli spazi ed è abbastanza veloce. Possiede una tecnica discreta, un buon controllo di palla e fa valere i suoi centimetri sulle palle alte. Deve però migliorare molto tatticamente, nella protezione della palla e con il piede debole (è destro, quindi il sinistro). Il Napoli eserciterà sicuramente il diritto di riscatto, perché le capacità realizzative dimostrate sono davvero notevoli. Per caratteristiche fisiche e modo di giocare per molti ha una vaga somiglianza con Alessandro Matri. E' un ragazzo con la “testa sulle spalle” e questo è importante, ma solo il tempo ci può dire se il Napoli ha in casa un futuro bomber.
Fa attualmente parte della nazionale dell'Ungheria Under-19, con la quale può contare finora 1 gol in 3 presenze. Precedentemente aveva fatto parte dell'Under-16 (2 presenze), dell'Under-17 (1 gol in 2 presenze), e dell'Under-18 (2 gol in 4 presenze). Soma Novothny è una prima punta di grande fisicità e il Napoli potrebbe aver trovato quell'ariete d'attacco che manca, almeno nel settore giovanile, da tanti anni. Se la società partenopea vuole continuare lo sviluppo del club deve formare un settore giovanile di livello più elevato ed è quello che Aurelio De Laurentis sta tentando di fare con risultati incoraggianti. Ricordiamo che due anni fa ha trionfato nel campionato nazionale Berretti e quest'anno si è dovuta arrendere solo in semifinale contro l'Inter che ha poi vinto il titolo sull'Atalanta.


Novothny è il primo in piedi da destra

mercoledì 23 maggio 2012

Campionato Europeo Under 17 2012



Arrivata all’undicesima edizione, si è conclusa da poco la grande manifestazione del Campionato Europeo Under 17 organizzata dalla UEFA. Anche quest’anno dopo una fase finale molto combattuta il gradino più alto del podio l’ha raggiunto l’Olanda, bissando dunque la vittoria della scorsa edizione.
52 squadre, suddivise in 13 gironi da 4 squadre si sono scontrate cercando di ottenere un pass per le fasi finali che si sono disputate dal 4 al 16 Maggio in Slovenia; 8 invece le squadre qualificate per la fase finale Élite; Belgio, Francia, Georgia, Germania, Islanda, Olanda, Polonia, Slovenia. Le otto finaliste sono state così suddivise in due gruppi da 4 squadre: 

GRUPPO A: Germania, Georgia, Francia, Islanda.
GRUPPO B: Olanda, Polonia, Belgio, Slovenia.





Nel GRUPPO A, la Germania conquista il primo posto nel girone, dopo aver sconfitto meritatamente, tutte e tre le rivali senza subire nemmeno un goal. Dietro la Germania, la Georgia seconda del girone si classifica anche lei alle semifinali.
Nel GRUPPO B lo scontro è stato molto più acceso infatti Olanda e Polonia passano alle semifinali a pari merito con 5 punti ciascuna ma il primo posto nel girono lo ottiene l’Olanda per una migliore differenza reti (+2).
Nel tabellone delle Semifinali, Germania e Polonia formano il primo scontro diretto mentre Olanda e Georgia quello successivo. La prima partita vede la Germania battere di misura una grande Polonia che si arrende ad un goal al 34’ da parte di Goretzka. L’Olanda invece soffre di più sbloccando la partita solo al 79’ e chiudendola poco dopo all’82’ contro un’ottima Georgia che si arrende solo alla fine.
Nella finale che si è disputata a Lubiana, Germania e Olanda danno grande spettacolo. La Germania passa al 45’ con il capitano Goretzka che nella semifinale contro la Polonia aveva regalato la vittoria grazie ad un suo goal, vantaggio quindi per la formazione guidata da Stefan Böger. L’Olanda però nel finale di partita pareggia e porta tutti ai tempi supplementari; gli stessi supplementari però non sanciscono la vincitrice e saranno proprio i calci di rigore a decretare l’Olanda Campione d’Europa Under 17 con il risultato finale di 5 a 4 (errore del tedesco Stendera). Boccone amaro per una Germania superiore a tutti che si è dovuta arrendere ad un'Olanda meno organizzata ma comunque di grande talento.

La Germania dal canto suo si può consolare con Max Meyer il 16 enne regista dello Schalke 04 vince il trofeo come miglior capocannoniere delle fasi finali con 3 reti. Queste tre reti hanno portato il centrocampista tedesco a sole due lunghezze dal capocannoniere Under 17 stagionale, l'attaccante ungherese Gergely Bobál con 8 reti.
Migliori marcatori delle fasi finali: Max Meyr (Germania) 3 reti, Leon Goretzka (Germania) 2 reti.  Migliori marcatori stagionali: Georgely Bobàl (Ungheria) 8 reti, Sandro Ramìrez (Spagna) 7 reti, Anthony Martial (Francia) 6 reti, Max Meyer (Germania) 6 reti.





Anche l’Italia ha partecipato a questo torneo non qualificandosi però alla fase finale ma uscendo al secondo turno dei gironi di qualificazione formato dalle 28 squadre rimanenti. Il girone dell’Italia comprendeva Francia, (vincitrice del girone) Svezia, Svizzera. In questo Europeo Under 17 molti sono stati i giovani talenti che si sono messi in mostra. La UEFA ha stilato la classifica dei 10 più interessanti con le seguenti brevi descrizioni (direttamente da UEFA.com):


Oliver Schnitzler (portiere, Germania, Bayer Leverkusen) 
Estremo difensore agile e con la testa sulle spalle, ha dimostrato di essere il ritratto della sicurezza. Decisivo fin dall'inizio, lasciando al palo gli attaccanti della Georgia, ha parato un calcio di rigore contro la Francia che ha contribuito a ribaltare le sorti della sfida alla terza giornata.

Hjörtur Hermannsson (difensore, Islanda, Fylkir Reykjavik)
 Difensore centrale possente, quasi imbattibile nel gioco aereo e con uno spiccato senso della posizione, trasmette sicurezza all'intero reparto difensivo. Se a questo aggiungiamo un buon controllo del pallone e fiuto del gol, è lecito attendersi grandi cose da lui (numero 5 dell'Islanda foto 2).

Gracjan Horoszkiewicz (difensore, Polonia, Herta Berlino) 
La squadra di Marcin Dorna è stata tanto disciplinata in campo quanto fuori dal rettagolo di gioco. Horoszkiewicz ha contribuito con doti di leader e freddezza all'organizzazione di una difesa molto solida.

Sébastien Locigno (difensore, Belgio, Standard Liegi) 
Travolgente sulla fascia destra, Locigno, in forza all'R. Standard de Liège, non si è limitato a essere solido in fase difensiva ma è stato anche una delle migliori armi offensive del belgio (numero 2 del Belgio foto 3).

Otar Kakabadze (difensore, Georgia, Dinamo Tiflis) 
Equilibrato e dotato tecnicamente, ha fatto vedere ottime cose nel ruolo di terzino destro, pur essendo a suo agio come esterno di centrocampo. Kakabadze ha difeso bene ed è stato al centro di quasi tutte le migliori manovre d'attacco della Georgia.

Nathan Ake (centrocampista, Olanda, Chelsea)
 Ake sprizza classe da tutti i pori. Presenza nevralgica a centrocampo, il giovane talento del Chelsea FC è stato il motore della sua squadra, dimostrando di essere efficace sia in attacco che in difesa (numero 8 dell'Olanda foto 3).

Dino Hotič (centrocampista, Slovenia, NK Maribor) 
I padroni di casa hanno spesso sofferto nel corso del torneo, tuttavia hanno lasciato intravedere lampi che inducono all'ottimismo. Hotič ne è l'esempio migliore, avendo dimostrato di essere una presenza forte in mezzo al campo.

Thom Haye (centrocampista, Olanda, AZ Alkmaar) 
La sua intesa con Ake ha prodotto effetti devastanti. Altrettanto possente in mezzo al campo, ha dimostrato anche lui la sua bravura in entrambe le aree di rigore, sostenuto da un motore affidabile dall'inizio alla fine (numero 6 dell'Olanda foto 4).

Mohamed Chemlal (centrocampista, Francia, Caen) 
Copia di Hatem Ben Arfa per somiglianza fisica e stile di gioco, Chemlal ha dimostrato di possedere doti tecniche, velocità e visione di gioco, grazie alle quali ha trascinato una nazionale francese balbettante. Il suo gol contro l'Islanda è stato uno dei più belli del torneo (numero 10 della Francia foto 1).

Max Meyer (attaccante, Germania, Schalke 04) 
Ha chiuso il torneo come capocannoniere con tre gol, ma il suo apporto alla squadra non si è limitato ai gol. Certamente destinato ad arrivare lontano (numero 10 della Germania foto 4).




Appuntamento per il 2013 per il prossimo Europeo di categoria in Slovacchia.

lunedì 21 maggio 2012

Jonjo Shelvey

Nome: Jonjo Shelvey
Data di nascita: 27 Febbraio 1992, Remford
Nazionalità: Inghilterra
Altezza: 1,83 m
Piede preferito: Entrambi
Squadra: Liverpool, Premier League (Inghilterra)
Ruolo: Centrocampista centrale, trequartista
Valore: 3.500.000 Euro




Il Liverpool è sempre stato un club che ha sfornato giovani talenti, poi diventati i beniamini della Kop. Se vogliamo leggere la rosa di quest'ultima stagione ne possiamo contare ben 11, tra i quali il capitano Steven Gerrard e il suo vice Carragher, che sono arrivati però alla fase finale della loro carriera. Non sarà facile per i Reds trovare i sostituti, ma forse del primo già ce l'ha in casa. Si tratta di Jonjo Shelvey, di cui parleremo in questa scheda.

Jonjo Shelvey nasce a Remford, quartiere di Londra dove si tifa per il West Ham United, per il quale gioca da piccolo, dopo una piccola esperienza all'Arsenal. Nella stagione 2007-2008 arriva la svolta quando Shelvey nel Charlton Under-18 conclude l'anno con 14 gol in 23 presenze, che gli fa guadagnare il debutto in prima squadra il 26 Aprile 2008 in Championship nella sconfitta contro il Barnsley, gettato nella mischia da Allan Pardew a 16 anni, 1 mese e 28 giorni, diventando il giocatore più giovane della storia del club londinese, battendo il precedente detentore, Paul Konchesky. Il 3 Gennaio 2009 arriva anche il primo gol, ancora una volta mettendo il record come il più giovane di sempre nella storia del club, contro il Norwich City in FA Cup. Il 4 Aprile arriva anche il primo gol in Championship contro il Southampton. Le ottime prestazioni con il piccolo club inglese, andato ormai in rovina dopo la retrocessione del 2007, porta tanti club a seguire il giocatore sempre più da vicino, fino a quando nel Gennaio 2010 il Liverpool riesce a bloccarlo, per poi portarlo all'Anfield Road solo nel Maggio dello stesso anno, per circa 2 milioni di euro. Fa il suo debutto in prima squadra nel terzo turno di Carling Cup il 22 Settembre 2010 nella partita persa ai rigori contro il Northampton Town, dove d'altronde segna il suo penalty. Ad Ottobre arriva il doppio esordio in Europa League contro il Napoli (il 21) e in Premier League contro il Blackburn Rovers (il 24), rispettivamente pareggiata e vinta dal Liverpool. Poiché non riesce poi a trovare lo spazio sperato in prima squadra, il club decide che deve fare esperienza nella serie cadetta, così viene ceduto in prestito al Blackpool, debuttando con gol il 30 Settembre 2011 contro il Bristol City al Bloomfield Road. In Championship dimostra tutta la sua immensa qualità, culminando con la tripletta il 2 novembre contro il Leeds United. A causa del brutto infortunio di Lucas Leiva Pezzini, i Reds decidono di richiamarlo dopo aver segnato 6 gol in 10 presenze con il Blackpool. Il 30 Novembre torna così al Liverpool, con il quale segna il suo primo gol nel terzo turno di FA Cup contro l'Oldham Athletic. L'8 Maggio arriva anche il primo gol in Premier League nella meravigliosa vittoria all'Anfield Road contro il Chelsea per 4-1, con una bomba da oltre 30 metri, poco giorni dopo il clamoroso pareggio dei Blues al Camp Nou con il Barcellona.

Jonjo Shelvey fa parte attualmente della nazionale inglese Under-21, con la quale ha esordito il 1 Settembre 2011 contro l'Azerbaigian. Finora può contare 4 presenze con i leoncini, ma nella sua carriera è stato il capitano dell'Under-16, debuttando l'11 Ottobre 2007, con la quale ha vinto il Victory Shield e il Torneo Montaigu (in totale 3 gol in 6 presenze). Ovviamente guadagna la chiamata dell'Under-17, con la quale debutta il 24 Ottobre 2008 contro l'Estonia (in totale 1 gol in 7 presenze). Infine, il 2 Settembre 2010 ha debuttato da capitano e con gol con l'Under-19 contro la Slovacchia. Shelvey potrebbe, qualora volesse, giocare per la Scozia (il nonno è scozzese) e per la Repubblica d'Irlanda (la madre ha origini irlandesi).

Il talentuoso reds è un centrocampista con qualità davvero importanti. E' prevalentemente un trequartista, non veloce ma bravo nell'assist. Per esigenze tattiche (in Inghilterra il modulo più usato è il 4-4-2) si sta trasformando in un centrocampista centrale. Il suo idolo è Gerrard, al quale viene anche accostato. Infatti, lo chiamano il Baby Gerrard, forse esagerando un tantino. E' un giocatore completo: fisico asciutto, resistenza impressionante nel coast-to-coast, grande grinta e personalità da vendere. Ma la sua caratteristica principale è la visione di gioco, davvero eccezionale, grazie alla quale sembra riuscire a leggere prima degli altri lo svolgimento dell'azione, aiutato ovviamente da una tecnica sopraffina che gli permette di realizzare assist e gol da cineteca. Bravissimo sui calci piazzati, dove riesce ad abbinare potenza a precisione. Deve però migliorare ancora molto nella fase difensiva e non sembra possedere quella prepotenza fisica e quella continuità di prestazioni che ha caratterizzato la carriera del suo idolo.




Il gol di Shelvey contro il Chelsea al minuto 2:20              

sabato 19 maggio 2012

Le giovanili dell'Inter



Oggi vi parliamo di un'altro settore giovanile molto importante, fra i più affermati in Italia e recentemente anche in Europa. Stiamo parlando del settore giovanile dell'Inter che negli anni ha formato molti giovani interessanti e continua a sviluppare il proprio metodo offrendo ai propri giovani la possibilità di misurarsi anche in campo internazionale con i pari età. In un periodo di crisi globale come quello che stiamo attraversando è normale guardare al futuro sperando che ci riservi qualcosa di nuovo. Parallelamente nei settori giovanili si ha iniziato a lavorare sodo e investendo più denaro di quanto fatto in passato in modo tale da ridurre il gap con campionati nei quali le academy sfornano talenti pronti per il grande calcio, Germania su tutti. L'Inter ha investito molto nella propria scuola calcio e i risultati negli anni si sono visti. Questi sono il frutto del lavoro di un equipe di professionisti capace di operare efficaciemente sia in Italia che all'estero.



Il trio composto dal direttore del settore giovanile Roberto Samaden, dal responsabile dell’area ricerca e selezione settori giovanili Pierluigi Casiraghi e dal responsabile organizzativo del settore giovanile Alberto Celario ha saputo costruire la squadra vincitrice del torneo di Viareggio del 2011 e della NextGeneretion Series del 2012. Infatti in questi ultimi anni abbiamo potuto osservare diversi giocatori molto interessanti sbocciare nelle giovanili interiste come ad esempio Lorenzo Crisetig, Luca CaldirolaDaniel BessaSamuele Longo e Mattia Destro. La società, come gran parte dei club italiani oramai, sta puntando sulla qualità più che sulla quantità: si cerca infatti di “accudire” i piccoli calciatori e seguirli nella maniera più totale per quanto concerne il loro sviluppo, sia fuori che dentro il campo. Il settore giovanile dell'Inter è composto di 11 squadre maschili che competono sia in Italia che all’estero. Gli allenamenti si svolgono ad Appiano Gentile, presso il Centro Sportivo Giacinto Facchetti; lavorare ad un passo dai campioni neroazzurri è sicuramente stimolante e aiuta a far crescere l’amore per questa maglia. Ci sono tre campi in erba sintetica e tre campi in erba; inoltre sono presenti camere doppie e singole pronte per ospitare coloro che non provengono dalla regione Lombardia. Nel 1996 ha creato la propria rete di affiliazioni che al momento attuale comprende 60 società, 32 nella sola regione Lombardia, e le restanti sparse in tutto il territorio nazionale. Il compito principale è quello di far crescere i giovani calciatori nel proprio ambiente familiare, senza allontanarli da casa troppo precocemente. Attraverso una serie di iniziative le squadre affiliate ricevono corsi di aggiornamento per i tecnici e i metodi d’allenamento utilizzati dall’Inter, e di rimando la società neroazzurra riceve dati sui giocatori che militano in tali squadre. In questo modo il club di Milano si propone come strumento formativo per tutti i calciatori sia che diventino professionisti che non, arricchendo la loro esperienza sportiva sotto molteplici aspetti.



Gli osservatori sono 30, con a capo Valentino Angeloni, l’uomo che negli ultimi quattro anni ha guidato lo scouting dell’Udinese e i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti tanto che il modello friulano è diventato di riferimento ed emulazione per altre piazze. Il nuovo capo degli osservatori durante la sua carriera di giocatore ebbe un grosso infortunio che gli fece perdere il posto nella Lazio. A credere in lui fu Lele Oriali che lo ingaggiò alla Solbiatese durante il suo primo lavoro dirigenziale. L’arrivo di Angeloni forse potrebbe anticipare il ritorno di Oriali invocato da tutti i tifosi come possibile soluzione ad alcuni problemi societari dell’Inter. Un argomento che va sicuramente toccato è quello delle iniziative a sfondo benefico che l’Inter ha svolto e svolge in tutto il mondo,. Non sono molte le società che attuano interventi benefici e sicuramente Massimo Moratti, oltre che per i trofei conquistati dalla sua squadra, va lodato anche per questo. L’Inter Campus (di cui vi avevamo parlato in una rubrica assieme alla Fondazione Milan) dal 1997 realizza interventi sociali e cooperazione flessibili a lungo termine, attraverso 24 programmi nel mondo con il supporto di 200 operatori locali, utilizzando l'attività di calcio come strumento educativo per restituire a 10.000 bambini bisognosi tra gli 8 e i 14 anni il diritto al gioco. Questo programma si attua nelle aree di maggior bisogno come ad esempio le favelas di Rio de Janeiro e non solo: Angola, Argentina, Bolivia, BosniaErzegovina,Brasile, Bulgaria, Camerun, Cina, Colombia, Cuba, Iran, Israele, Kosovo Libano, Malta, Marocco, Messico, Palestina, Paraguay, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia e Uganda sono i paesi che hanno ospitato l’Inter Campus. Anche solo la lunghezza di quest’elenco da idea dell’importanza che questa iniziativa ha e continuerà ad avere.



Nell’Inter i giocatori nati e cresciuti con i colori neroazzurri sono molti, tra quelli del passato i più importanti sono sicuramente Giuseppe Meazza, ricordato da molti come il miglior attaccante italiano di sempre, e Giuseppe Bergomi, autentica bandiera neroazzurra. Il settore giovanile interista in Italia è tra i più vittoriosi, vantando addirittura 18 Campionati (6 Primavera, 3 Berretti, 4 Allievi e 5 Giovanissimi), 5 Coppe Italia Primavera e 6 Tornei di Viareggio. Dopo aver vinto la Champions Under-18 Challenge nel 2010, la squadra Primavera ha disputato e vinto la prima edizione del torneo NextGen Series nella stagione 2011-2012. L’Inter è stata la prima e unica squadra italiana ad aver giocato tale competizione europea ma dal prossimo anno (stagione 2012/2013) ad ora è ufficiale anche la partecipazione della Juventus.

(Squadra Berretti che giocherà il ritorno della finale del campionato contro l'Atalanta il 20 maggio 2012, all'andata 3-0 per la squadra allenata da Sergio Zanetti, mister e fratello del capitano nerazzurro).

Negli anni recenti da questo prestigioso club sono cresciuti:

Mario Balotelli: forse è più famoso per gli episodi che lo coinvolgono fuori dal campo, ma è certamente un predestinato. Uno che quando è in giornata risolve la partita da solo grazie al grande fisico e alla sua eccezionale tecnica.


Davide Santon: terzino sia destro che sinistro dotato di grande spinta. Attualmente gioca per il Newcastle, davvero un peccato poiché è sicuramente un ottimo giocatore.

Jonathan Biabiany: lui è un vero velocista ed è il giocatore più veloce della serie A; pare raggiunga i 30 km/h palla al piede. Dalla Sampdoria è in prestito con diritto di riscatto al Parma e dopo una ottima stagione verrà probabilmente riscattato. Ma non dimentichiamo anche Goran Pandev e Leonardo Bonucci.

venerdì 18 maggio 2012

Samuele Longo

Nome: Samuele Longo
Data di nascita: 12 gennaio 1992, Valdobbiadene
Nazionalità: Italia
Altezza: n/d
Piede preferito: Sinistro
Squadra: FC Inter - Campionato primavera
Ruolo: Attaccante centrale
Valore: 450.000€



Questa stagione sicuramente l'Inter non ha giocato all'altezza delle aspettative, tuttaltro, ma sicuramente sono arrivate soddisfazioni inaspettate dal settore giovanile. La Primavera guidata fino a pochi mesi fa da Andrea Stramaccioni, ha conquistato il nuovo ed importante trofeo a livello giovanile: la "Next-Generation Series",ovvero la Champions League dei giovani, come è stata ribattezzata dai media. Molti dei giovani protagonisti della vittoria, grazie anche all'avvento di mister Stramaccioni in panchina, sono stati accostati alla prima squadra. Soprattutto il trio offensivo Bessa, Livaja e Samuele Longo.

Il giovane attaccante nerazzurro nasce a Valdobbiadene, cittadina nella provincia trevigiana nota per il famoso "Prosecco", cominciando a giocare in alcune squadre della zona prima di passare al Treviso Foot-Ball Club, la squadra più nota della provincia, giocando la sua prima ed unica stagione negli Allievi Nazionali. Nel luglio 2009, appena promosso neli Juniores, viene ceduto all'Inter insieme al compagno Mame Baba Thiam, oggi in prestito al Sassuolo di Fulvio Pea. Gioca metà stagione nei Berretti nerazzurri prima di essere ceduto in prestito ai parietà del Piacenza. Nella provincia romagnola ha l'occasione di essere convocato per due incontri di Serie B senza però scendere in campo. All'inizio della stagione 2010/2011 torna ad Appiano Gentile e viene invitato ad effettuare la preparazione estiva con la prima squadra. Non è la prima volta che Longo viene invitato agli allenamenti del team, già Josè Mourinho la stagione precedente aveva chiamato lui ed altri giovani per permettergli di prendere confidenza con l'ambiente.
L'avvio di stagione è promettente per l'attaccante trevigiano, gol al debutto in Primavera contro l'Udinese entrando dalla panchina. Da quel momento però non riesce a vedere il campo con continuità, e d'accordo con la società si trasferisce in prestito alla Primavera del Genoa dopo 11 partite e 2 gol. Arriva ai grifoni nel gennaio 2011 e subito segna al debutto il gol vittoria contro il Piacenza, partendo da titolare. Al Genoa gli garantiscono continuità di gioco ed il rendimento del giocatore sale notevolmente, sia dal punto di vista delle statistiche con 3 gol in 9 presenze, sia soprattutto dal punto di vista del gioco.
Torna definitivamente in nerazzurro nel luglio 2011 ed inizia la preparazione estiva con la Primavera di Stramaccioni. Il neo tecnico gli concede fiducia fin da subito e Samuele lo ripaga con un gol al debutto in casa del Cittadella ed una splendida doppietta contro l'Atalanta la partita successiva. Chiude la stagione regolare di Primavera con 8 gol in 21 presenze, a cui vanno sommati i 2 gol realizzati al Torneo di Viareggio ed i 4, importanti, gol in Next-Gen, con un gol in finale contro l'Ajax che vale il momentaneo vantaggio alla squadra milanese.
Nell'ultima giornata di Serie A, con l'Inter che ancora si giocava un possibile accesso in Champions League, Stramaccioni decide di convocare il giovane attaccante e a sedici minuti dal termine lo fa debuttare nella massima serie italiana con il risultato già segnato in favore degli avversari.

Longo è un attaccante di movimento, corre molto per la squadra sia in fase offensiva che di pressing in non possesso palla. E' una punte forte fisicamente, abile nel proteggere il pallone e nel gioco di sponda, inoltre gioca molto bene tra gli spazi. Deve migliorare dal punto di vista finalizzativo, troppo spesso infatti sbaglia gol "facili" davanti la porta, anche a causa del tanto movimento e della conseguente poca lucidità, anche se a volte è capace di giocate veramente incredibili e di gol di pregevolissima fattura. Come affermato da Stramaccioni durante un'intervista deve allenare il suo istinto da "Killer", sotto porta deve essere più freddo e spietato. Nonostante tutto Longo era un elemento imprescindibile nella Primavera nerazzurra, partner offensivo perfetto per Livaja, più seconda punta per caratteristiche. E' dotato di un buon tiro, mancino, potente e preciso. Dispone di una solida tecnica personale ed è molto abile nei dribbling, anche se a volte capita che si perda in giocate un po fini a se stesse. Sicuramente ha bisogno di nuove esperienze in campionati più competitivi della Primavera per poter maturare il suo gioco e diventare così un attaccante ancora più temibile.

Longo debutta nelle Nazionili giovanili con l'Under19 dove conta una sola presenze poichè subito dopo è arrivata la chiamata dell'Under20 di Di Biagio con la quale ha realizzato 2 gol in 6 partite. Il 25 aprile 2012 Ciro Ferrara lo convoca e lo fa debuttare nella sua Under21contro la Scozia. Entrato a poco meno di dieci minuti dal termine ha il tempo di siglare il suo primo gol con la più importante delle Selezioni giovanili.

L'inizio ufficiale del mercato è ancora relativamente distante, ma iniziano a girare già le prime voci che riguardano il giovane attaccante trevigiano. Notizie lo danno come contropartita nell'affare che dovrebbe riportare Mattia Destro ad Appiano Gentile. Altre invece lo danno come partente in prestito, od in comproprietà, per la Serie B. Difficilmente infatti resterà in nerazzurro la prossima stagione, ha bisogno di giocare e l'Inter ovviamente non gli può garantire un minutaggio adatto. Resta solo da scoprire se la probabile partenza sia un addio o un arrivederci.






  
                        

                        

Concluso il sondaggio: "Quale giovane attaccante italiano portereste all'Europeo 2012 ?" ... Mattia Destro



Mattia Destro si aggiudica la preferenza dei nostri lettori che lo vorrebbero con la maglia azzurra per questi Europei 2012 in Polonia e Ucraina. Destro batte Borini e El Shaarawy e si proietta verso la convocazione nella massima rassegna europea per nazionali, come dimostra la recente chiamata (assieme agli altri "prossimicampioni" Borini e Verratti) nella pre-lista che si sta allenando a Coverciano in questi giorni. Vi avevamo parlato di Destro nel lontano 28 agosto 2010, mentre si apprestava a debuttare in Serie A con il Genoa dopo aver fatto valanghe di reti nelle giovanili dell'Inter. Ora ripercorriamo velocemente l'ultimo anno e mezzo del giovane bomber nato ad Ascoli Piceno, conteso dalle big italiane e molte squadre estere.
Dopo l'esordio con rete nella sconfitta interna per 1-3 contro il Chievo il 12 settembre 2010 (ci aveva messo appena 6 minuti di A), gioca alcuni spezzoni di partita ma paga alcuni fastidi muscolari che ad intervalli lo terranno fuori per più di due mesi. La prima stagione del ragazzo termina con 16 presenze, una rete in Campionato ed una in Coppa Italia. A luglio 2011 Preziosi rileva la metà del cartellino ancora appartenente all'Inter (come da accordi nella cessione di Ranocchia a Moratti nel gennaio dello stesso anno) e lo cede in prestito al Siena per la stagione appena conclusa con diritto di riscatto della metà da parte dei toscani. Nel Siena il bomber dell'Unger 21 azzurra realizza la prima rete nella prima partita da titolare e comincia a collezionare ottime prestazioni. Sotto la guida di Sannino e grazie alla fiducia dell'ambiente comincia a trovare la porta con regolarità, specie nei momenti decisivi della stagione quando la formazione toscana deve piazzare l'allungo che vale la salvezza. Termina il campionato con la rete al Napoli che lo porta a ben 12 marcature stagionali (13 se si considera la rete in Coppa Italia contro il Chievo Verona) e 4 assist. Numeri importanti per uno dei giovani attaccanti azzurri più promettenti. Non è un mistero che l'Inter stia facendo carte false in questi giorni per riportarlo a casa (si vocifera ci sia un accordo tra Moratti e Preziosi) ma le vie del mercato sono infinite.

Ecco le percentuali finali del nostro sondaggio:

1) Mattia Destro (36%)
2) Fabio Borini (23%)
3) Stephan El Shaarawy (20%)
4) Lorenzo Insigne (13%)
5) Ciro Immobile (5%)
6) Manolo Gabbiadini (2%)
7) Alberto Paloschi (1%)

Meritano assolutamente una citazione gli altri due attaccanti del podio e in particolare Fabio Borini della Roma. Il cannoniere bolognese ha fatto un anno eccezionale e si è dimostrato molto più decisivo del costoso Osvaldo per la manovra offensiva giallorossa. Le sue 9 reti (più una in Coppa Italia) hanno tolto più volte le castagne dal fuoco e su di lui è piombata l'attenzione di Prandelli che ora deciderà se portarlo o meno in Polonia e Ucraina. Per El Shaarawy il campionato è stato discreto ma non per quanto riguarda le prestazioni quanto per il minutaggio concessogli da Allegri. Le 28 presenze in realtà mascherano il fatto che in molte occasioni sia entrato negli scampoli di partita e l'apporto e la fantasia che ha dato quando è stato chiamato in causa avrebbero lasciato presagire una maggiore convinzione nel ragazzo da parte del tecnico rossonero. Ad ogni modo, fatte le dovute valutazioni, il fantasista è uno dei più talentuosi e promettenti giocatori del calcio italiano e il prossimo anno avrà sicuramente modo di farci vedere quello di cui è capace.

Nel prossimo Sondaggio ProssimiCampioni vi chiede: "Qual'è il giovane portiere italiano della Serie B più interessante? "

ProssimiCampioni ha selezionato:

- Simone Colombi (classe 91, SS Juve Stabia in prestito dall'Atalanta): 24 presenze in questa stagione. Portiere dell'Under 21.
- Nicola Leali (classe 93, Brescia Calcio): 17 presenze in stagione. Portiere dell'Unger 19.
- Francesco Bardi (classe 92, Livorno Calcio in comproprietà con l'Inter): 34 presenze in stagione. Portiere dell'Under 21.
- Antonio Donnaruma (classe 90, As Gubbio in prestito dal Milan): 39 presenze in stagione.
- Mattia Perin (classe 92, Padova Calcio in prestito dal Genoa): 24 presenze in stagione. Portiere dell'Under 21.
- Carlo Pinsoglio (classe 90, Vicenza Calcio in comproprietà con la Juventus): 7 presenze in stagione. Portiere dell'Under 21.

Questi sono tutti portieri molto interessante, forse il meglio che la nuova generazione italiana offre ad alti livelli. Molti di loro se non tutti probabilmente giocheranno presto nella massima serie. A voi la scelta.

mercoledì 16 maggio 2012

ProssimiCampioni in Serie A



Si è concluso da pochi giorni il campionato di Serie A, meritatamente vinto dalla Juventus di Antonio Conte capace di chiudere il torneo con il numero zero alla voce sconfitte. Ma quest'anno si sono visti anche molti "ProssimiCampioni" scendere in campo e giocare ad alti livelli. Alcuni protagonisti già dall'estate con trasferimenti dalle cifre elevatissime, se si tiene conto dell'età e dell'esperienza, ma poi autori di un campionato che ha fatto guadagnare ad alcuni persino la convocazione in maglia azzurra per gli Europei, anche se finora solo nella pre-lista.
Andiamo di seguito ad analizzare l'andamento di questi giovani talenti:

Erik Lamela: arriva in estate alla Roma per quindici milioni di euro. Conquista subito addetti ai lavori, giornalisti ed ovviamente il campo di gioco. Debutto rimandato a causa di un problema alla caviglia, si trova costretto ad attendere la settima giornata per scoprire la Serie A. All'ottava è già decisivo con il gol vittoria contro il Palermo. Chiude la stagione con 29 presenze di cui 23 da titolare, 4 gol e 6 assist.

Stephan El Shaarawy: arriva al Milan in prestito con diritto di riscatto, puntulamente acquistato a titolo definitivo dopo un'ottima prima parte di stagione. Pochi minuti alla terza contro il Napoli gli valgono il debutto nella massima serie, ma la partita successiva è già decisivo con il gol che agguanta il pari con l'Udinese. Mai utilizzato durante il girone di Champions League, debutta anche in questa competizione in occasione dell'ottavo di finale contro l'Arsenal, partendo da titolare nella partita di ritorno persa in Inghilterra. Contando anche Champions e Coppa Italia chiude il suo primo anno rossonero con 28 presenze di cui 11 da titolare, 4 gol e 3 assist.

Fabio Borini: in estate lo ingaggia il Parma da parametro zero dopo il mancato rinnovo con il Chelsea. La Roma lo prende poche settimane dopo in comproprietà e lo riscatta definitivamente a stagione in corso per un costo totale di poco inferiore ai sei milioni. Debutta alla seconda di campionato ed alla terza è già nell'undici titolare contro l'Inter. Deve aspettare la nona di campionato per il primo gol in Italia ma da quel momento inizia la sua escalation che lo porta a terminare la stagione con l'incoraggiante bottino di 10 gol in 26 partite di cui 20 da titolare.Conquista inoltre un posto nelle pre-lista di Cesare Prandelli per l'Europeo.

Mattia Destro: il Siena ne acquista la comproprietà in estate per poco più di un milione e gli fa giocare una stagione di grande livello. Titolare quasi sempre e fin da subito trova il primo gol in terra toscana alla quinta giornata contro il Lecce. Da quel momento inzia ad alzare costantemente il livello del gioco sopperendo anche all'infortunio di Calaiò nel finale della stagione guidando la squadra con 7 gol nelle ultime 10 giornate. Il totale realizzato nella stagione è di 32 presenze di cui 27 da titolare, 13 gol e 4 assist. Anche lui si guadagna la chiamata nella lista del CT che ha più volte dichiarato di ammirare il talento cresciuto nella primavera dell'Inter.

Luis Muriel: l'Udinese lo ha acquistato nel luglio del 2010 e lo ha lasciato crescere un anno al Granada, società satellite spagnola. Nell'ultima estate lo cede in prestito al Lecce che sa già di avere tra le mani un diamante grezzo. Debutta alla nona di campionato, ma da quella giornata in poi acquisisce sempre più confidenza con il campo e di conseguenza fiducia da parte dell'allenatore. Fiducia confermato poi dal subentrato Serse Cosmi che sfiora la salvezza dei giallorossi. Il primo gol arriva in casa del Napoli alla quattordicesima. Ottima seconda parte di stagione, da segnalare la splendida doppietta rifilata alla Roma con un gol da fuori area da cineteca. L'anno prossimo lo vedremo quasi certamente a Udine dove già pensano a grandi cose per il ragazzo. Per Muriel 29 presenze questa stagione, 25 nell'undici titolare, 7 gol e 8 assist.

Joel Obi: nonostante la non buona stagione dell'Inter, diversi giocatori si salvano dall'insufficienza, soprattutto i giovani. E' il caso del nigeriano Joel Obi, autentico jolly per i nerazzurri vista la duttilità tattica. Vede il campo fin dalla prime battute guadagnandosi la fiducia di Gasperini prima e di Ranieri e Stramaccio in seguito. Arriva vicino al primo gol in Serie A, anzi lo avrebbe realizzato ma per reglamento vista la netta deviazione di Von Bergen del Cesena la rete è da considerarsi autogol. Si "consola" con le 37 partite giocate tra campionato, Champions, Coppa Italia e Supercoppa, partendo 17 volte da titolare e con 2 assist a referto.

Marco Davide Faraoni: Gasperini lo porta al seguito della squadra durante tutta la preparazione e le amichevoli estive dove ha la possibilità di mettere in mostra le sue capacità. Titolare alla prima giornata, deve poi aspettare l'undicesima per rivedere il campo. Realizza il suo primo gol nel 5-0 rifilato al Parma alla diciassettesima giornata con un potente e preciso tiro da fuori area. Gioca due partite in Champions League nel girone eliminatorio. Al termine della sua prima stagione da professionista conta 18 presenze, 9 da titolare, 1 gol ed 1 assist.

Diego Fabbrini: torna all'Udinese dopo l'anno di prestito ad Empoli ma fatica nelle prime battute a trovare spazio nell'undici di Guidolin che gli preferisce Torje ed in seguito Floro Flores come parner d'attaco per Totò Di Natale. Debutta alla quinta contro il Cagliari ma per trovare il primo gol deve aspettare la trentaseiesima giornata dove realizza il gol vittoria in casa del Cesena aiutando i friulani a raggiungere un posto Champions. Vede più spesso il campo in Europa League dove gioca buone partite soprattutto contro l'Atletico Madrid. Termina la stagione con 25 presenze, di cui 14 dal primo minuto, 2 gol e 2 assist.

Adem Ljajic: non una bella stagione per il serbo e per la Fiorentina in generale. Il culmine, o meglio il culmine della disperazione arriva alla trentaseisema giornata con l'incontro di boxe avuto con Delio Rossi. Non certo una buona stagione ma qualcosa si può sempre salvare. Il talento del serbo c'è anche se quest'anno non ha avuto molte occasioni per mostrarlo. 18 partite di cui 10 da titolare, 1 gol ed 1 assist. Poco per Ljajic, poco per la Fiorentina.

Luc Castaignos: l'Inter lo acquista l'anno scorso a stagione in corso per un milione e mezzo, prendendo così uno dei milgiori talenti offensivi in circolazione della sua età. Mostra grandi capacità quando ne ha l'occasione ma paga molto più di altri lo stentato avvio di campionato dei nerazzurri. In situazione di difficoltà non vede il campo con continuità e non ha l'opportunità di abituarsi con tranquillità al difficile campionato italiano. Trova il primo, ed unico, gol nella sfida in casa del Siena risolvendo la partita nei minuti finali. Purtroppo solo 8 presenze per lui e quell'unico gol realizzato.

Andrea Bertolacci: buona stagione per il centrocampista scuola Roma e titolare fisso dell'Under21 di Ciro Ferrara. Realizza il primo gol stagione nella sconfitta in casa della sua Roma. Non parte praticamente mai da titolare nella prima parte di stagione, ma vede il campo con coninutià e con un buon minutaggio tutto sommato. Al suo arrivo Serse Cosmi gli affida più responsabilità, facendolo giocare più spesso dal primo minuto ed inizia a realizzare ottime partite e belle giocate. Segna un gol alla Juventus alla terzultima giornata procaurando un bello spavento alla vecchia signora. Purtroppo nonostante l'impegno ed il talento non riesce ad evitare la retrocessione dei salentini.Termina la sua seconda stagione a Lecce con 28 presenze, 13 da titolare, 3 gol e assist.

Saphir Taider: buona stagione per il franco-tunisino e più in generale per il Bologna. Acquistato per quattrocentomila euro dal Grenoble, ci mette un po ad entrare negli schemi degli emiliani, ma con calma inizia a ritagliarsi il suo spazio facendo vedere grandi doti e attirando l'interesse di diversi club nelle 14 partite giocate in stagione.

Questi sono i giovani ProssimiCampioni che si sono messi maggiormente in evidenza nel corso della stagione. Tutti loro, e, molti altri sono chiamati alla riconferma nella prossima stagione. Come ad esempio Alexander Merkel, sfortunato nel suo ritorno al Milan dopo la prima aprte di stagione al Genoa, costretto alla tribuna da un brutto infortunio al ginocchio. Sempre restando in casa Milan mister Allegri e molti tifosi si aspetta grandi cose da Mattia De Sciglio nel prossimo futuro. Qualche occasione l'ha avuta in questa stagione, soprattutto nel derby di ritorno perso contro l'Inter.A Bologna ed a Roma si tengono d'occhio rispettivamente Belfodil e Federico Viviani. Il primo attaccante francese acquistato dal Lione dove nel settore giovnaile aveva la pesante etichetta di "nuovo Benzema". L'attaccante transalpino ha fatto vedere buone cose al suo arrivo in Italia, e sicuramente sei mesi di abitudine gli saranno utili per la prossima stagione. Federico Viviani invece è un centrocampista scuola giallorossa che ha visto in 8 occasioni durante il corso della stagione, arrivando a debuttare anche in Europa League. Un centrocampista di sicuro utilissimo per caratteristiche tattiche e di conformazione della nuova Roma che si sta formando.
Grandi piccoli campioni stanno crescendo nel nostro campionato, senza dimenticarci dei vari Insigne e Verratti che stanno crescendo in Serie B. Finalmente i giovani più meritevoli si stanno affacciando anche alla Nazionale maggiore in vista di un'importante competizione quale l'Europeo. La prossima stagione saranno sicuramente da tenere d'occhio con molta attenzione, aspettando il mercato che potrebbe portarci nuovi giovani campioncini.


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