martedì 29 giugno 2010

Romelu Lukaku


Nome: Romelu Lukaku
Data di nascita: 13 maggio 1993, Anversa
Nazionalità: Belgio
Altezza:1,92 m
Piede preferito: Ambidestro
Squadra: Anderlecht – Jupiler Pro League (serie A belga)
Ruolo: Attaccante
Valore: 10.000.000 €



Romelu Lukaku è un gigantesco attaccante belga dall'incredibile senso del goal e dalla stratosferica potenza fisica. Basta questo per sintetizzare in poche righe il promettentissimo attaccante belga che non ancora maggiorenne ha attirato le attenzioni di Milan, Inter, Juve, Real, Barca, United, City, Bayern, Chelsea, Liverpool e praticamente tutte le restanti compagini blasonate d'Europa.
Lukaku è nato in Belgio da una famiglia congolese e fin da subito ha mostrato numeri fuori dal comune. Ha segnato 66 reti in 70 partite nelle giovanili del Brussels e 121 goal in 88 incontri con le giovanili dell'Anderlecht. Uno così non poteva non debuttare presto e infatti il 24 maggio 2009 a 16 anni viene gettato nella mischia dal tecnico Vercouteren e poche settimane dopo contro lo Zulte Waregem è diventato il più giovane marcatore della Jupiler League.
Il ragazzone di 192 centimetri ad ora ha collezionato la bellezza di 34 presenze condite da 15 centri e a fine maggio 2010 ha fatto un enorme regalo ai propri tifosi dichiarando di voler restare ancora un po' all'Anderlecht e prolungando il contratto fino al 2015 per circa 2,5 milioni di euro.
Inutile dire che le aspettative sul giovane Romelu sono enormi ma è difficile non sbilanciarsi vedendo un 17enne che segna in tutti i modi con la personalità di un veterano e la freschezza di un ragazzino. Romelu Lukaku sembra la perfetta sintesi di due attaccanti di livello mondiale come Adebayor e Drogba. E' potente, rapido (nonostante le lunghe leve), con un ottima tecnica di base ed infine un pazzesco senso del goal.
Con il belgio Under 21 Lukaku ha segnato un goal in 5 presenze ma ora è già in nazionale maggiore a quota 2 presenze e Dirk Advocaat (ct dei “diavoli rossi”) punta fortemente su di lui.
Il corazziere belga ha già esordito in Champions League, Europa League, ha vinto un campionato belga (Anderlecht 2009-10) e rappresenta assolutamente un futuro campione ma bisognerà gestirlo sapientemente ed evitare di bruciare un ricchissimo tesoro non solo per l'Anderlecht ma anche per tutto il Belgio.


Romelu Lukaku: “Sono molto potente ma riesco a muovermi con rapidità. Devo migliorare la precisione nel piede destro. Sono molto legato all'Anderelecht e non credo mi muoverò da qui prima dei miei 18 anni”.







sabato 26 giugno 2010

Nicolai Boilesen


Nome: Nicolai Boilesen
Data di nascita: 16 febbraio 1992, Copenhagen
Nazionalità: Danimarca
Altezza: 187cm
Piede preferito: Destro
Squadra: Ajax Amsterdam - Eredivisie
Ruolo: Difensore centrale
Valore: n/d



Nato nella periferia di Copenhagen, di proprietà dell’Ajax che lo ha acquistato dal Brondby, pare sia il nuovo fenomeno difensivo di una nazione che pare specializzata nel settore, di lui infatti si dice che sia un po’ Agger, un po’ Kjaer, stranamente non si è sentito parlare molto di questo giovane, tranne che per un’ ipotesi di trasferimento alla Fiorentina la scorsa estate, evidentemente il lungimirante Pantaleo Corvino ha intuito le potenzialità di Nicolai.

Difensore centrale all'apparenza dall’ottimo fisico (187cm x 80kg), longilineo ma poco muscolare, estremamente veloce con un ottima accelerazione. Il prototipo del difensore del futuro, più dotato tecnicamente di Kjaer, soprattutto con il piede destro, fa dell’anticipo e della marcatura i suoi punti di forza, inoltre ha uno spiccato senso della posizione che lo porta a coprire egregiamente nelle diagonali e a farsi trovare pronto nella linea del fuorigioco, bravo nel controllo di palla, nei lanci lunghi e nell’impostare dalla difesa. In campo si fa notare soprattutto per la grande mole di lavoro, l’agonismo e il temperamento che dimostrano una notevole autorità, inoltre non si lascia andare a interventi scomposti, e grazie alla sua abilità nel gioco aereo sa rendersi molto pericoloso anche in fase d’attacco soprattutto su palla inattiva.
Si è fatto conoscere grazie alle ottime prestazioni soprattutto con la maglia dell’under 17 danese, infatti nell’ultimo periodo si fanno più insistenti le voci di mercato su di lui, indiscrezioni parlano del Manchester United, Chelsea e Real Madrid, oltre alla già citata fiorentina.

Purtroppo non esistono molte altre informazioni su di lui, e l’unico video presente riguarda un’ intervista rilasciata il lingua inglese ad Ajax tv, al momento della firma per il club olandese, dove oltre alle dichiarazione di rito si definisce “…un difensore tecnico, forse non forte fisicamente ma veloce, a cui piace giocare la palla…” . Nell’ambito del calcio giovanili e su siti stranieri specializzati si parla molto bene di questo ragazzo, speriamo possa arrivare nel nostro campionato cosi da conoscerlo meglio.






Pubblicato il 26/06/2010

mercoledì 23 giugno 2010

La Vuvuzela....


Ogni spettatore del mondiale 2010 deve un enorme “grazie” a Neil Van schalkwyk, è lui infatti l'inventore ufficiale della tanto discussa vuvuzela, lo strumento di tortura di ogni tifoso per la maggioranza, un simpatico oggetto particolare per pochi.
Chiamata anche lepatata, è una tromba da stadio solitamente in plastica lunga circa un metro, è ormai divenuta il simbolo del calcio sudafricano accompagnando i bafana bafana (e non solo) in ogni uscita. L'origine del nome è controversa, esistono due ipotesi: potrebbe essere un suono onomatopeico in lingua Zulu, fare “vuvu” in riferimento al suono; oppure deriva da un termine gergale che sta a indicare doccia per la sua forma particolare.

Originariamente l'odiata vuvuzela non era ammessa negli stadi, dal 2008 la FIFA ha deciso di permetterla assurendo fosse uno strumento tipico della cultura sudafricana, cosa rivelatasi in seguito priva di fondamento. Nella Confederation Cup del 2009 è salita alla ribalta internazionale per la prima volta, facendosi conoscere dai tifosi e dai giocatori che l'hanno criticata duramente, ma nonostante una prima opposizione della FIFA è stato ammessso il suo utilizzo anche nella Coppa del Mondo.

Trevor Cox, presidente dell'Institute of Acoustics britannico ha dichiarato che il suono ravvicinato e prolungato dello strumento può apportare danni all'udito essendo in grado di raggiungere la notevole cifra di 129 decibel. L'11 giugno 2010 in occasione della cerimonia di inaugurazione dei Mondiali, Yvonne Meyer, si è lacerata la trachea soffiandocon troppa veemenza la sua vuvuzela, per due giorni non ha potuto né mangiare né parlare, e ovviamente nemmeno suonare.

Nonostante tutto sembra che le vuvuzela saremo costretti ad ascoltarle fino all'11 luglio, data della finale, ma pare si stia lavorando per evitarne un “seguito” e non farlo diventare un oggetto di tendenza negli stadi europei, l'organizzazione del torneo di Wimbledon di tennis le ha dichiarate fuorilegge, chiunque ne abbia una con sé riceverà una multa salata. Da tifoso mi auguro di preservare intatto il dolce rumore dei supporter italiani senza dover ricorre all'ausilio dell'odiata/amata vuvuzela.

martedì 22 giugno 2010

Philippe Coutinho


Nome: Philippe Coutinho
Data di nascita: 12 giugno 1992, Rio de Janeiro
Nazionalità: Brasile
Altezza:1,71 m
Piede preferito: Destro
Squadra: Internazionale – Serie A Italiana
Ruolo: Trequartista
Valore: 4.000.000 €

Il nostro blog è stato creato con l'intento di diffondere informazioni su giovani promesse tendenzialmente sconosciute ai più, ma con il giocatore di oggi ci sentiamo di fare volentieri un eccezione. Philippe Coutinho in arte “Philippinho” è uno di quei giocatori che sembrano far parte di una categoria a parte ed emanano un energia particolare poiché in possesso di un talento fuori dal comune. Per un diciottenne non è mai giusto fare proclami, ma come molti media e critici già fanno, decidiamo di sbilanciarci e dire che siamo di fronte ad uno dei più grandi talenti nati negli anni 90 del Mondo. Marco Branca, responsabile del mercato dell'Inter, si è mosso due anni fa per bloccare questo ragazzino all'epoca sedicenne investendo 3,8 milioni di euro che la dicono lunga sulle prospettive del piccolo brasiliano. Real Madrid e Barcellona in primis hanno tentato invano di accaparrarsi Philippe ma l'ottimo tempismo del dirigente nerazzurro ha battuto l'enorme concorrenza e siglato l'accordo che prevedeva l'arrivo del giocatore a Milano al compimento della maggiore età (questo luglio, 2010).
Philippe Coutinho è un trequartista dai piedi fatati, con una innata propensione all'assist e un controllo del pallone in velocità da autentico “craque”. Ciò che lascia senza parole è il fatto che il giovane brasiliano sappia abbinare giocate spettacolari ad un incredibile concretezza e i margini di miglioramento sembrano incredibili.
Coutinho pecca nel gioco aereo e deve assolutamente irrobustire il suo fisico ancora giovane ed esile ma possiede già tutti gli attributi necessari per poter giocare in Italia da subito e infatti l'Inter sembra decisa a gettarlo subito nella mischia.
La trafila nelle giovanili del Vasco da Gama in Brasile è stata veloce e costante finchè ha raggiunto nel 2009 la prima squadra contribuendo a farla vincere il campionato di serie B brasiliano con un totale di 12 presenze e 1 goal realizzato. In coppa di lega Philippe Coutinho ha realizzato 3 goal in 17 presenze mentre con la nazionale brasiliana Under 17 ha collezionato 7 presenze condite da 3 centri. Il Vasco da Gama ha invano tentato di trattenerlo almeno fino a gennaio 2011 ma l'Inter pare decisa a tenerlo subito in rosa, e il ragazzo non vede l'ora di iniziare.
Non serve dire altro di questo ragazzo perchè i video parlano da sé, ma è giusto affermare che sarà necessaria molta attenzione rispetto la sua crescita per evitare di bruciare un campioncino che ha tutto per diventare grande. Fondamentale sarà l'Inter che ne svilupperà il talento, e la famiglia con mamma e papà che lo seguiranno a Milano e vivranno con lui.Ci aspettiamo grandi cose da questo talento verdeoro ma bisognerà avere pazienza perchè tanti fenomeni si sono bruciati con nulla.

Philippe Coutinho: “C'erano Real e Barca per me ma ho scelto l'Inter per il progetto e perchè Branca mi ha voluto tanto da subito”.
Robinho (giocatore del Santos): “Coutinho è straordinario”.
Zico (ex giocatore di Udinese e Flamengo): “Coutinho è un talento eccezionale, mi somiglia molto”.
Roberto Dinamite (presidente del Vasco da Gama): “Siamo orgogliosi di aver prodotto un così grande talento, purtroppo stiamo tentando di averlo con noi fino a gennaio ma non credo ce lo lascino”.














Pubblicato il 22/06/2010

lunedì 21 giugno 2010

Marc Muniesa


Nome: Marc Muniesa
Data di nascita: 27 marzo 1992, Lloret de Mar
Nazionalità: Spagna
Altezza: 1,81m
Piede preferito: Sinistro
Squadra: Barcellona – Liga Spagnola
Ruolo: Difensore centrale
Valore: n\d



Marc Muniesa rappresenta l'ennesimo colpaccio della Cantera Masìa del Barcellona (guardate la nostra rubrica su come lavora), poiché abbina doti tecniche invidiabili per un difensore ad un eccezionale personalità. Al Barcellona se non sai giocare la palla con i piedi non fai strada e questo ragazzino dal fisico non imponente ma molto esplosivo ha scalato le varie selezioni giovanili fino ad entrare nella rosa della squadra allenata da Pep Guardiola.
Marc Muniesa è figlio di una terra, la Catalogna, che sforna campioni a raffica (Pujol, Xavi, Iniesta, Bojan, Piquè solo per citarne alcuni) e difficilmente il ragazzo deluderà le attese. Le principali doti che contraddistinguono il ragazzino catalano sono la personalità e la tecnica di base che potrebbe essere tranquillamente associata ad un centrocampista puro. Difficilmente si osservano giovani difensori che si spingono fuori dall'area modello “Lucio” con tanta padronanza e sicurezza ma Marc è uno di questi.
Al debutto con il Barca nella liga il 23 maggio 2009 a 17 anni è stato espulso dopo 7 minuti per un fallo ad un giocatore dell'Osasuna (espulsione assolutamente eccessiva), e questo la dice lunga sulla personalità del centrale spagnolo che in patria e nel Barcellona desiderano possa raccogliere l'eredità di Pujol.
Muniesa è il prototipo del difensore moderno che sa giocare la palla a terra e spingersi in avanti con autorevolezza ma pecca ancora in esperienza (ovviamente) e quindi dimostra di effettuare giocate piuttosto avventate. Il Barcellona sta attendendo la piena maturazione per consegnargli le chiavi della difesa azulgrana e sa che il difensore spagnolo ha tutto per sfondare.
Inutile aggiungere che Muniesa è un pilastro della fortissima Under 17 spagnola con la quale ha collezzionato 10 presenze fin'ora (giugno 2010).

Guardiola (allenatore del Barcellona): “Muniesa ha carattere e rappresenta il futuro”.



(espulsione al debutto)


Pubblicato il 21/06/2010

martedì 15 giugno 2010

Le 10 maglie più brutte della storia

Ormai le classifiche e statistiche alquanto allampanate pubblicate dal Sun non fanno più notizia, ma c’è da dire onestamente che alcune di esse possono rivelarsi interessanti e simpatiche, come questa, pubblicata nell 2008 con il titolo: Le 10 maglie più brutte di sempre.
Onestamente a vedere le magliette c’è di che dargli ragione, per nostra gloria nazionale nessuna tenuta di una squadra italiana è presente in classifica, ma d’altronde gli inglesi stimano il buon gusto italico.

1- Hull 1992: saputo il nickname del club (The Tigers) un designer in vena di originalità ha deciso di rendervi omaggio. Il risultato è stato terrificante e da allora nessuno ci ha riprovato, speriamo continuino cosi.



2- Arsenal 1991: anni di sperimentazione gli anni ’90, specialmente in casa Arsenal. Il risultato? Questo mix atroce di triangoli gialli e blu che fortunatamente non hanno avuto seguito.


3- Coventry 1978: quasi tutte le maglie più brutte sono di epoca recente. Fa eccezione questa del Coventry sul finire degli anni ’70, di un marrone triste e imbarazzante che fa pendant con il taglio di capelli alquanto improbabili.



4- Manchester United 1995: i Red Devils hanno spesso sfoggiato magliette orrende. La peggiore di tutte fu questa grigia, con i numeri che si confondevano sulla schiena, da qui la decisione di Sir Alex Ferguson di farla sparire dopo una sola partita, peraltro persa contro il Southampton.



5- Messico 1998: va bene che i sudamericani amano il colore, ma la divisa verde indossata ai Mondiali di Francia dalla nazionale messicana sembrava frutto dell’opera schizzata di un bambino armato di pastello verde.



6- Messico 1994: vale il discorso di cui sopra, ma qui sublimato in una t-shirt da autentico pugno (psichedelico) in un occhio.



7- Norwich 1993: una sola parola, terrificante.



8- Aston Villa 1993: bande nero-verdi, strisce più sottili rosse e logo dello sponsor a caratteri cubitali, insomma l’orrore fatto maglietta.



9- Camerun 2002, da che mondo è mondo le magliette hanno le maniche, il Camerun si è presentato alla Coppa d’Africa del 2002 con un modello “Basket”, non ottenendo ottimi risultati.



10- Chelsea 1995: un “trionfo” grigio-salmone-blu inadatto persino per un pigiama.




lunedì 14 giugno 2010

Jan Oblak


Nome: Jan Oblak
Data di nascita: 7 gennaio 1993, Skofja Loka
Nazionalità:Slovenia
Altezza:1,85 m
Piede preferito: Destro
Squadra: Olimpija Lubiana - Benfica
Ruolo: Portiere
Valore: 750.000 €



Jan Oblak fa parte di quella generazione di portieri non altissimi ma bravissimi tra i pali e molto esplosivi. Figlio d'arte, anche il padre era portiere, muove i primi passi nella squadretta della sua città Skofja Loka e grazie alla premura del padre che lo allena fin da bambino sviluppa una sicurezza invidiabile.
A 10 anni il piccolo Jan si trasferisce in una delle squadre della capitale, l'Olimpija Lubiana, e nel gennaio 2009 firma il suo primo contratto da professionista.
Il 26 luglio 2009 rappresenta una data di svolta per la carriera del giovane sloveno che debutta contro l'Hit Gorica da titolare e conquista a suon di parate spettacolari e dimostrazioni di sicurezza il premio come miglior giocatore della partita.
E' importante dire che oltre ad essere il più giovane portiere debuttante di sempre in Slovenia, Oblak conquista stabilmente la maglia da titolare e cattura l'attenzione di numerosissime squadre europee. Empoli, Fiorentina, Inter, Liverpool e Arsenal lo hanno monitorato per lungo tempo ma a spuntarla sembra sia stato il Benfica (non ancora ufficiale).Corvino (Ds della Fiorentina) è un suo estimatore e quindi rappresenta una garanzia in fatto di potenzialità.
Jan Oblak ha militato per lungo tempo nella selezione slovena Under 17 mentre nell'agosto del 2009 debutta ufficialmente con la Slovenia Under 17 sostituendo il portiere Koprivec (Udinese ora in prestito al Gallipoli) e collezionando ottime prestazioni (ad oggi 4 presenze).
Fisicamente il ragazzo deve ancora sviluppare a pieno il suo fisico ma si dimostra molto agile e reattivo e soprattutto con incredibili margini di miglioramento.



venerdì 11 giugno 2010

Dodo


Nome: José Rodolfo Pires Ribeiro “Dodŏ”
Data di nascita: 6 febbraio 1992, Campinas
Nazionalità: Brasile
Altezza:1, 77 m
Piede preferito: Sinistro
Squadra: Corinthias Fc – Campeonato Brasilerao Serie A
Ruolo: Terzino sinistro
Valore: 500.000 €



Il soprannome è di quelli che fanno sorridere, mentre il talento è di quelli che impressionano. José Rodolfo Pires Ribeiro, in arte Dodŏ, è il classico giocatore per il quale gli osservatori delle più forti squadre d' Europa raggiungono le zone di San Paolo e cercano di capire se, come sembra, possa essere un colpo azzeccato investire risorse su un giovane brasiliano.

Dodŏ è un terzino mancino di spinta che gioca nel Corinthias di San Paolo, una delle squadre più famose ed importanti del Brasile, e nella selezione brasiliana Under 17. Fonti non confermate sostengono che il giovane prospetto sia a tutti gli effetti un giocatore del Manchester United (ancora nulla di ufficiale ad ora) per la cifra astronomica di 6 milioni di euro. Ciò che è certo è che il ragazzo nativo di Campinas sia stato a Manchester per conoscere l'ambiente e che Sir Alex Ferguson lo stimi moltissimo e sia molto interessato al suo cartellino.

Dodŏ possiede un ottimo fisico che lo aveva fatto cominciare nel ruolo di difensore centrale, ma complici qualche amnesia difensiva, l'ottima spinta sulla fascia e la mancanza di terzini mancini, è stato dirottato a sinistra con estrema soddisfazione dello staff tecnico del club. Permangono alcune lacune difensive (per un ragazzo così giovane e plasmabile è legittimo) ma impressionano le qualità atletiche, tecniche e offensive del “craque” difensivo della compagine paulista.
Con la maglia del Corinthias ha collezionato ad oggi 18 presenze mentre con la selezione verdeoro Under 17 ha preso parte a 7 partite condite anche da un goal.

José Rodolfo Pires Ribeiro “Dodŏ” è uno dei talenti verdeoro che fa parte della fantastica generazione del 92. Assieme all'attaccante Neymar (Santos), a Lucas (San Paolo) e al trequartista Philippe Coutinho (Inter) questi ragazzi fanno sognare il Brasile per il Mondiale 2014.
Dodŏ è in possesso del passaporto portoghese e quindi anche dello status di comunitario. Vedremo quale sarà il suo futuro ma ci piacerebbe vederlo in Italia (anche se lo United sembra davvero ad un passo). Su di lui Inter, Milan, Juventus e Roma.

Dodŏ: “Sono abituato a giocare con grandi giocatori come Ronaldo e Roberto Carlos, non mi spaventa giocare con dei campioni e non mi potrebbe intimidire giocare per lo United per il quale ho una preferenza”.









Pubblicato il 11/06/2010

mercoledì 9 giugno 2010

"Chiedete al mio procuratore..."



Il procuratore (o agente) è la persona che negozia, per conto degli atleti, i contratti con le società sportive. In cambio, ottiene una percentuale dell'ingaggio, che solitamente oscilla tra il 4% e il 10%, ma può variare, con altre percentuali. (Wikipedia).
I procuratori nel mondo del calcio hanno assunto un ruolo chiave nella carriera di un calciatore poiché rappresentano veri e propri angeli custodi che negoziano i contratti, rappresentano in toto gli interessi dell'atleta e talvolta si occupano pure di pagargli le tasse. Questi agenti sono figure professionali che generalmente posseggono una profonda conoscenza delle leggi e possono lavorare singolarmente o fare parte di vere e proprie agenzie di procuratori.
La regolamentazione d'accesso al mondo dei procuratori è determinata dall'Assoagenti, l'associazione di categoria che indice due esami annuali, a Marzo e Settembre, per ottenere la qualifica di agente. Per accedere all'esame è necessario possedere il diploma di terza media superiore, essere di nazionalità italiana, avere la fedina penale pulita e non aver riportato sanzioni per illecito sportivo.
Superare l'esame conferisce l'abilitazione all'esercizio della professione sia in Italia che all'estero e dal 2002 è stato stabilito che l'incarico conferito dal calciatore all'agente tramite contratto con durata non superiore ai due anni rinnovabili alla scadenza.
Sul sito dell'Assoagenti è possibile scaricare le domande di ammissione al prossimo esame mentre sul sito della F.I.G.C è possibile scaricare tutto il materiale di studio in formato Pdf.
Lo stipendio di un procuratore viene deciso liberamente nel rapporto con l'assistito altrimenti è fissato al 3 % del reddito lordo annuale del calciatore che risulta nel contratto depositato.
Le opinioni circa questo tipo di professione sono molteplici e tendono tutte verso un'aspra critica nei confronti di chi sfrutta tutte le proprie abilità nel soddisfare a pieno i desideri, soprattutto economici, di una classe privilegiata come quella dei calciatori. Gli agenti si impegnano a garantire le richieste dei loro assistiti e per farlo ricorrono a numerosi trucchetti più o meno eticamente corretti. Famoso è il caso recente di Alejandro Mazzoni, procuratore di Lavezzi del Napoli, il quale ha preteso aumenti su aumenti nel contratto del suo assistito adducendo a presunti interessamenti da parte del Liverpool verso il giocatore. La società Napoli ha intelligentemente contattato il Liverpool che ha negato tutto e quindi il risultato è stato un accumulo di tensioni inutili tra agente, procuratore e società e una svalutazione netta del suo assistito.
Il lavoro dei procuratori è spietato e le società si trovano a dover fronteggiare problemi destabilizzanti poiché un cattivo agente può mal consigliare e quindi influenzare profondamente un atleta. Alex Ferguson (tecnico del Manchester United) è uno dei principali critici dei procuratori, e come Giovanni Galeone (ex tecnico di Udinese e Napoli) li definisce la “rovina del calcio negli ultimi decenni”.
Questo mondo dorato può rappresentare la fortuna di un calciatore ma anche la sua rovina.

Lista delle agenzie e degli agenti dei calciatori più importanti:

Bahìa International (agenzia di Josè Antonio Martin) = Fernando Torres (Liverpool), Jesus Navas (Siviglia), Javi Martinez (Athletic Bilbao) e molti altri spagnoli.

Gestifute (agenzia di Jorge Mendes) = Cristiano Ronaldo (Real Madrid), Josè Mourinho (Real Madrid), Pepe (Real Madrid), Anderson (Manchester United), Ricardo Carvalho (Chelsea), Deco (Chelsea), Ricardo Quaresma (Inter), Miguel Veloso (Sporting Lisbona), Thiago Silva (Milan), Nani (Manchester United), Angel Di Marìa (Benfica), Rafael Marquez (Barcellona), Carlos Vela (Arsenal), Giovani Dos Santos (Galatasaray), Tiago (Atletico Madrid) e molti altri.

First Artist Corporation Plc (agenzia di Phil Smith) = Wayne Rooney (Manchester United), Jermain Jenas (Tottenham Hotspurs), Daniel Agger (Liverpool), Bobby Zamora (Fulham) e molti altri.

Berathung durch Familienangehorigen (agenzia) = Lionel Messi (Barcellona), Arjen Robben (Bayern Monaco), Diego (Juventus), Sergio Ramos (Real Madrid), Huogo Lloris (Lione) e molti altri.

Maguire Tax & Legal (agenzia di Carmine "Mino" Raiola) = Zlatan Ibrahimovic (Barcellona), Mario Balotelli (Inter), Maxwell (Barcellona), Cris (Lione) ed altri.

M.S.C Managment (agenzia di Marcelo Cuppari) = Diego Milito (Inter)(assistito anche da Fernando Hidalgo), German Denis (Napoli), Nicolas Otamendi (Velez Sarsfield) e altri.

Image Promotion Comapany sam (di Antonio Caliendo) = Maicon (Inter), David Trezeguet (Juventus), Nicola Amoruso (Atalanta), Ariel Ortega (River Plate) e altri.

Essel sports managment (agenzia di Soren Lerby) = Wesley Sneijder (Inter), Thamas Vermaelen (Arsenal), Marcus Berg (Amburgo), John Heitinga (Everton) e altri.

Grupo Santos Idub (agenzia di Miguel Santos) = Samuel Eto'o (Inter), Xabi Alonso (Real Madrid), Miguel Arteta (Everton) e altri.

Sem Broup plc. (agenzia di Jerome Andersson) = Thierry Henry (Barcellona), Rio Ferdinand (Manchester United), Alenxander Song (Arsenal), Micah Richards (Manchester City), Josep Yobo (Everton) e molti altri.

Veloz, Gilmar Isaias Jara (agenzia di Gilmar Veloz) = Pato (Milan), Liedson (Sporting Lisbona) e altri.

Gilmarsports (agenzia di Gilmar Rinaldi) = Adriano (Roma), Fabio Simplicio (Roma) e altri...

...Vi assicuro che le agenzie dei procuratori sono infinite. Un saluto a tutti i nostri lettori.

martedì 8 giugno 2010

Luc Castaignos


Nome: Luc Castaignos
Data di nascita: 27 settembre 1992, Schiedam
Nazionalità: Olanda
Altezza: 1,87
Piede preferito: Destro
Squadra: Feyenoord - Eredivisie
Ruolo: Attaccante
Valore: 1.000.000 €



Il talento è di quelli veri. Miglior marcatore di tutti i tempi per la nazionale olandese Under 17, 13 reti in 17 partite, il giovane Luc Castaignos da Schiedam (Olanda meridionale) è pronto a prendere il volo.
Castaignos è un'attaccante moderno dal fisico longilineo che abbina leggerezza di passo ad un'ottima potenza. Muove i primi passi tra le squadre dell'Excelsior e lo Spaartan (1996-2006) dove cattura le attenzioni di tutti, ma a spuntarla ci furono i dirigenti del Feyenoord (estate 2007) che si erano mossi per tempo.
Arrivato al club di Rotterdam il piccolo Luc cresce moltissimo di personalità oltre che tecnicamente e inizia a segnare tantissimi goal, tanto che hanno preso informazioni su di lui squadre come Arsenal, Liverpool, United, Real, Inter, Bayern Monaco e Hoffenheim. Il 30 ottobre 2008 il Feyenoord non può fare altro che blindare il ragazzo fino al 2011 con opzione per altri due anni e il 30 agosto 2009 lo fa debuttare (ad ora unica presenza) con la prima squadra in coppa d'Olanda contro la Boys Herkemase.
Luc Castaignos è il vero gioiello dell'Olanda Under 17 che ha trascinato a suon di goal alla finale dell'Europeo Under 17 persa contro la Germania 2-1 (goal anche in finale e capocannoniere dell'Europeo insieme al tedesco Thy).
Ciò che stupisce di Luc è l'incredibile qualità tecnica unita ad una grandissima velocità ed un fiuto del goal da campione. Chi lo vede giocare non può che paragonarlo al Thierry Henry di Monaco sia fisicamente che come stile di gioco e i suoi margini di miglioramento sono enormi. Aggiungiamo pure che il padre di Castaignos è francese come Titì (Henry) e possiamo dire che ci sarà grandissima curiosità attorno ad un attaccante che potenzialmente promette di essere il prossimo fenomeno “made in Netherlands”.

Albert Stuivemberg(Ct Olanda Under 17): “Luc somiglia davvero ad Henry ed ha un grandissimo futuro, ma deve migliorare l'uso del mancino”.



Eccolo con la maglia della nazionale.



Guardate che doppietta.



Pubblicato il 08/06/2010

sabato 5 giugno 2010

Christian Eriksen


Nome: Christian Eriksen
Data di nascita: 14 febbraio 1992, Middelfart
Nazionalità: Danimarca
Altezza: 173 cm
Piede preferito: Ambidestro
Squadra: Ajax – Eredivisie
Ruolo: Centrocampista
Valore: 2.000.000€



Christian Eriksen è un centrocampista offensivo e rappresenta l'ennesimo gioiellino del vivaio dell'Ajax. Basta questo per sintetizzare le potenzialità di un giovane ancora tutto da scoprire ma che si trova sicuramente in uno dei migliori vivai del calcio mondiale.
Christian Eriksen nasce nel San Valentino del 1992 in una regione della Danimarca centrale, la Syddanmark. Muove i primi passi nella squadra locale e nel 2005 i talent scout dell'Odense (seria A danese) non ci pensano due volte e lo fanno diventare la punta di diamante delle proprie giovanili. Il primo anno all'Odense arriva in semifinale del campionato giovanile, viene eletto miglior giocatore e i primi osservatori di Chelsea e Barcellona (che strano...) iniziano a segnarsi il nome sul taccuino.
I tre anni all'Odense garantiscono a Christian una grande visibilità e quindi arrivano le convocazioni in nazionale danese under 17 e quindi i primi goal, 9 in 27 presenze.
Il giovane Eriksen impressiona tutti per la sua duttilità tattica, può giocare trequartista, ala e mezz'ala offensiva e abbina un'incredibile facilità di calcio con entrambi i piedi ad un'ottima tecnica di base. Fisicamente deve crescere molto perchè un po' esile e tatticamente deve migliorare la capacità di tenere la posizione e gestire il possesso palla, ma i colpi da fenomeno ci sono tutti ed è un tiratore micidiale per potenza e precisione.
Il 2008 rappresenta il grande salto nel calcio professionistico e il piccolo danese si trasferisce all'Ajax per la considerevole cifra di un 1.000.000 di euro.
Con i lanceri Christian rivela tutto il suo talento giungendo ben presto alla prima squadra e collezionando 8 presenze condite da 2 goal tra Under 18 e Under 19 della selezione della Danimarca.
Il debutto in prima squadra con l'Ajax avviene il 17 gennaio 2010 in un ottima prestazione contro il NAC Breda. Il primo goal di Eriksen arriva il 25 marzo 2010 in una gara di coppa d'Olanda contro il Go Ahead Eagles mentre il 10 aprile la dirigenza decide con estremo piacere di blindarlo facendogli firmare un contratto fino al 2014.
Il promettente centrocampista nel 2010 raccoglie l'ennesima soddisfazione quando il Ct della Danimarca Morten Olsen lo convoca con la nazionale maggiore (3 presenze fin'ora) e lo fa debuttare contro l'austria nel marzo 2010.
Christian Eriksen sarà il più giovane giocatore dei Mondiali in Sud Africa 2010.

Martin Jol (tecnico dell'Ajax): “Christian è un tradizionale numero 10 come i nostri ex prodotti Wesley Sneijder e Rafael Van der Vaart”.
Morten Olsen (Ct Danimarca): “Me lo porto in Sud Africa”.
Christian Eriksen: “Posso imparare molto qui (all'Ajax), voglio diventare qualcosa di importante per loro”.










Pubblicato il 05/06/2010

mercoledì 2 giugno 2010

Doping come fabbrica di illusioni


Oggi abbandoniamo i consueti “toni bassi” che accompagnano le nostre rubriche per fare posto ad una tematica di rilevante peso sociale.
Un sondaggio patrocinato dalla Società Italiana di Farmacologia, Federazione Italiana Giuoco Calcio, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica ha evidenziato una scarsa conoscenza dei ragazzi riguardo il problema del doping (maggio 2010).
Per doping si intende l'uso e l'abuso di sostanze medicinali con lo scopo di aumentare artificialmente il livello delle prestazioni sportive ed il rendimento fisico di un atleta (Wikipedia).
Il sondaggio che ha coinvolto 13.000 ragazzi tra i 13 ed i 18 anni ha evidenziato esiti sconcertanti :
il 35 % dei giovani non sa cos'è il doping ed il 47 % non conosce quali danni per la salute comporta.
L'impressione che si ha nel cercare di confutare determinate statistiche è che ci si trovi di fronte ad un retaggio etico sportivo che tra gli anni 70 e 90 ha incessantemente svalutato i valori da trasmettere alle generazioni future e ciò ha arrecato una disinformazione progressiva. Nonostante si attribuisca un connotato negativo al doping si può appurare dal sondaggio che del 75 % dei giovani dichiaranti di fare attività sportiva agonistica (10.000 ragazzi) il 7 % di questi ha ammesso di aver assunto almeno una volta sostanze dopanti su consiglio di allenatori e amici. Steroidi anabolizzanti (steroidi e nandrolone), stimolanti artificiali e naturali, antidolorifici illegali rappresentano una grande fetta del mercato farmaceutico nel quale i giovani sportivi sottomettono il proprio corpo ad un'esasperazione fisica terribile. Gli effetti collaterali a breve e lungo termine possono essere devastanti e compromettere non solo la carriera sportiva di un atleta ma anche la sua vita.
E' importante ricordare che è in corso un inchiesta circa i farmaci utilizzati nel mondo del calcio negli anni 80 e 90 che sembra abbiano una stretta relazione con i casi di SLA (Sclerosi laterale amiotrofica), malattia rara e attualmente incurabile che disabilita progressivamente le capacità nervose e quindi alcun movimento corporale. Il livello di incidenza nel mondo del pallone di quegli anni è superiore alla media mondiale di 24 volte e quindi è lecito supporre una forte connessione con le strutture mediche che sono intervenute su quei calciatori, ma i pareri sono discordanti e molteplici.
L'atleta geneticamente modificato è ormai una drammatica possibilità, con rischi (leucemia, tumori, ecc.) a medio o lungo termine ancora tutti da chiarire e scoprire.
La molla che fa scattare questo meccanismo perverso è rappresentata da chi dovrebbe essere un educatore come un allenatore o un dirigente, che invece desidera raggiungere i propri sporchi guadagni sulla salute dei ragazzini assieme agli affaristi e agli speculatori.
C'è da dire che le istituzioni sportive come la FIFA, l'UEFA o la F.I.G.C attuano negli ultimi anni una politica di tutela e di informazione a favore dei piccoli sportivi ma la convinzione più forte è che nessuno di coloro facenti parte del sistema corrotto si schieri dalla parte di chi denuncia.
I genitori sono fondamentali nell'educazione e sono i primi che devono seguire i propri figli con dedizione e nella profonda convinzione che non sia necessario avere un piccolo Messi o Cristiano Ronaldo in famiglia.
Se lo sport non incarna più quei valori che lo rendono importante nella Società, allora è meglio non praticarlo.

Le scommesse sportive in Italia sono un fenomeno sempre più diffuso tra gli appassionati di sport


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