venerdì 29 aprile 2011

Stefan Savic


Nome: Stefan Savic
Data di nascita: 8 gennaio 1991, Mojkovac
Nazionalità: Montenegro
Altezza: 188cm
Piede preferito: Destro
Squadra: FK Partizan Belgrado - SuperLiga
Ruolo: Difensore centrale
Valore: 2.000.000€



Il Montenegro è una nazione che sforna, a livello calcistico, soprattutto attaccanti e fantasisti. Ricordando gli ultimi Vucinic e Jovetic e, viaggiando nel tempo, un mostro sacro come Savicevic. Adesso è il momento di Stefan Savic, difensore centrale classe '91 del Partizan Belgrado.

Nato a Mojkovac l’8 gennaio 1991, inizia la sua carriera calcistica nelle giovanili dell’Fk Brskovo. Nel 2008, lascia la sua città natale ed il Montenegro, per trasferirsi a Belgrado ed indossare la casacca dell’Fk Borca. Appena arrivato, si conferma uno dei migliori prospetti difensivi Under20 del panorama balcanico, contribuendo alla promozione dei biancoblù in Superliga e conquistando le attenzioni di Arsene Wenger, che gli offre un provino all’Arsenal. Nonostante il periodo di prova sia andato al meglio l’affare non si concretizza e torna all’Fk Borca. Dopo un avvio di stagione dove trova poco spazio nell’undici iniziale, riesce a conquistarsi il posto da titolare grazie alle sue ottime prestazioni. Viene seguito dal Partizan che riesce a superare la concorrenza di altre squadre, acquistando così il giocatore per 300 mila euro ad Agosto 2010. Nella squadra della capitale diventa subito titolare e indispensabile per le scelte del tecnico, in tutto con il Partizan ha giocato 24 partite ufficiali senza però segnare.

Gioiellino difensivo del Partizan Belgrado e della Nazionale del Montenegro, è un difensore centrale che all'occorrenza può giocare anche terzino destro. Attento e preciso nelle chiusure, ha grande personalità e sa guidare bene la difesa. E' un vero e proprio muro, bravo nel gioco aereo e non disdegna il lancio lungo. Deve sicuramente migliorare nell'anticipo e magari dovrebbe irrobustire maggiormente il fisico.

Ad oggi conta 7 presenze nella Nazionale Under-21 montenegrina. Savic ha esordito con la nazionale maggiore l'11 Agosto 2010 in una amichevole contro l'Irlanda del Nord, finora sono 4 le presenze senza gol.
Ha vinto il premio come "Miglior giovane montenegrino nel 2010".

Abbiamo già parlato del provino sostenuto con l'Arsenal nel 2008, quando il giocatore era seguito anche da Tottenahm e Birmingham City. Nell'estate del 2010 è stato molto vicino alla Roma ma l'affare non si concluse. A Gennaio è stato riproposto alla Roma ma per una cifra molto superiore a quella precedente, intorno ai 7 milioni, e ultimamente il presidente del Partizan l'ha dichiarato incedibile se non per 10 milioni di euro. Al momento viene seguito attentamente da Chelsea, Arsenal, CSKA Mosca, Ajax e Rubin Kazan. Ricordiamo che ha il contratto in scadenza nel 2014.
Senza alcun dubbio è un giovane da seguire e tenere d'occhio. Viene considerato esageratamente il nuovo Vidic, anche se il giocatore del Manchester United è serbo e non montenegrino. Ha un ottimo anticipo ma è leggermente macchinoso con palla al piede, nonostante abbia un buon lancio. Somiglia molto a Contini del Real Saragoza. Sembrano esagerati i 10 milioni richiesti, forse anche ironicamente, dal Partizan. Da monitorare la sua crescita.



mercoledì 27 aprile 2011

Ma guarda questi...di nuovo

La scorsa estate una rubrica da noi pubblicata ha avuto molto seguito, oltre ad essere stata sicuramente una delle più piacevoli e divertenti: "Ma guarda questi..."
Era un'articolo che mostrava foto di calciatori o allenatori famosi quando erano piccoli, ben lontani dall'essere i personaggi che sono oggi, osannati e acclamati dalle folle, quando erano dei perfetti "Signornessuno".
Oggi prossimi campioni vi propone dei "nuovi" vecchi volti...



Due fratelli molto competitivi, lottavano a suon di gol e fidanzatine...




Quando le Maserati erano solo un sogno...




Qui Roberto Baggio chiede a un suo piccolo fan cosa volesse fare da grande...




Dopo essere stato scartato per il ruolo di Magnum P.I. ha deciso di darsi al calcio con i risultati che conosciamo. Odia i sagittario.




Un giovanissimo Henrik Larsson, in questa foto durante le riprese del remake svedese di "Laguna Blu"...




Per chi se lo stesse chiedendo: si con quella maglia c'è nato...




Siamo certi che con quella folta chioma Materazzi non avrebbe sentito alcun dolore...




Pochi sanno che il portiere dell'Inter Julio Cesar prima di darsi al calcio voleva fare il cantante neo melodico. Foto tratta dall'album personale della famiglia Merola.



Uno che i doppi passi li faceva già nella culla... Fenomeno.




Niente alcol, niente pancia ne amici narcotrafficanti...



Non ha mai avuto la fama del "belloccio"...




Il Maradona del Salento interista nel cuore.




Il Papero quan'era pulcino...




Quando Dawson è stato mollato da Joey... Ha perso i capelli.




Capitan futuro...

lunedì 25 aprile 2011

Kevin De Bruyne



Nome: Kevin De Bruyne
Data di nascita: 28 giugno 1991, Drongen
Nazionalità: Belgio
Altezza: 180cm
Piede preferito: Destro
Squadra: KRC Genk - Jupiler Pro League
Ruolo: Trequartista sinistro - centrale, centrocampista centrale
Valore: 5.000.000€


Lo sviluppo calcistico del Belgio non sta passando di certo inosservato, dopo i vari Vermaelen, Vertonghen, Fellaini e Defour è arrivata la nuova leva dei vari Hazard, Lukaku e De Bruyne, i nuovi talenti che il calcio di produzione belga sta mostrando al mondo. In un campionato dove il livello tecnico era molto basso fino a pochi anni fa, la scelta di puntare sui giovani era più che normale e obbligata. Negli ultimi anni tutte le varie squadre giovanili della Jupiler Pro League, e in generale di tutto il Belgio, hanno iniziato ad allenare con particolare attenzione i giovani. Oltre a migliorarne il fisico per renderli pronti fin da subito al calcio professionistico hanno curato con particolare attenzione la parte tecnica, e se dei giocatori con dell'ottimo talento naturale vengono allenati apposta per valorizzare questo aspetto i risultati saranno ottimi, e il campionato e le varie selezioni giovanili ne sono la prova.

De Bruyne ha iniziato a giocare all'età di sette anni nella squadra della sua città natale, il KVV Drongen. Presto ha attirato le attenzioni delle società più importanti della zona e nel 2003, a tredici anni, entra nelle giovanili del Gent. Qui inizia a farsi notare anche nelle competizioni di livello nazionale. Poco dopo le offerte iniziano ad arrivare numerose, praticamente tutto il belgio vuole il giovane centrocampista, comprese Anderlecht, Club Brugge e Racing Genk. Alla fine, come sappiamo, fu proprio il Genk a spuntarla, prelevando il giocatore nel 2005.
Nell'estate 2008/09 Kevin fu promosso in prima squadra, e all'età di diciassette anni compiuti da poco debutta nella massima serie giocando i dieci minuti finali di un incontro vinto 3-0 contro lo Charleroi. Fino al dicembre 2009 riceve poche attenzioni, le cose cambiano quando sulla panchina del Genk approda Franky Vercauteren che da subito dimostra di avere grande fiducia nelle doti del ragazzo.
Nell'ultima stagione ha giocato 22 incontri segnando 4 gol e realizzando 9 assist in campionato e altre 3 partite con una rete e un assist in Europa League.

De Bruyne è un giocatore estremamente duttile, può giocare sia da ala sinistra in un 4-3-3 che da centrocampista laterale nello stesso modulo. Il suo ruolo originario è quello di trequartista sinistro, ma praticamente sa svariare su tutta la mediana avversaria. E' un giocatore molto dotato atleticamente con spiccate doti offensive, dotato di un preciso dribbling sia in velocità che da fermo. Il suo punto di forza è indubbiamente il tiro: potente, preciso ed equilibrato, se colpisce bene la palla diventa praticamente imparabile. E' dotato inoltre di una buona visione di gioco, sebbene preferisca la palle alte a quelle giocate a terra, è inoltre un ottimo assist man come si può notare dalle sue statistiche. Il suo punto debole principale è il piede sinistro, il suo piede debole, che comunque ha migliorato molto negli ultimi mesi. In Belgio lo hanno soprannominato "Il nuovo Defour", paragonandolo all'altro talento belga di soli tre anni più grande. Kevin ha sempre rifiutato questo accostamento, definendosi un giocatore diverso da Defour, nel modo di giocare ha affermato: "Io sono più offensivo di Steven, ma lui difende meglio di me".

Da quando è arrivato al Genk ha iniziato a orbitare attorno alle varie nazionali giovanili, entrando direttamente, nel 2007 nella selezione under 19 per la quale ha giocato 14 partite segnando 16 gol. La scorsa estate, mentre tutti si aspettavano una chiamata in under 21, è arrivata la prima convocazione per la Nazionale maggiore, e la partita di debutto contro la Finlandia.

L'ottima stagione disputata ha attirato le attenzioni di moltissimi club sul talento di De Bruyne. Fino all'anno scorso si parlava di un possibile trasferimento in Olanda con Ajax e soprattutto Twente sul giovane. Proprio il Twente pare abbia avanzato un'offerta di cinque milioni di Euro durante la sessione di mercato invernale, notizia però mai confermata da nessuna delle due società. Inoltre anche nel mercato belga sono alla finestra Anderlecht e Brugge che già avevano provato a prenderlo anni prima. Nell'ultimo periodo si sono avvicinate anche il Chelsea, ma soprattutto la Juventus, che avrebbe individuato in Kevin il giovane esterno sinistro che sta cercando, e il Palermo, sempre attento alle giovani promesse. L'interesse della Juventus è confermato dalle parole del procuratore di De Bruyne, Patrick de Koster, che afferma: "Non ho parlato più con i club inglesi per il giocatore, tuttavia mi sono sentito diverse volte con Juventus e Ajax, ma al momento l’unico interlocutore è il Genk, che sta pensando al futuro del ragazzo."
Futuro blindato con un contratto fino al 2015.

De Bruyne quest'anno ha dimostrato di essere pronto per un campionato più impegnativo di quello belga, probabilmente quello olandese è il più adatto alle sue caratteristiche, la avrebbe tempo e modo di maturare con calma, ma il carattere tenace e ambizioso del ragazzo lo potrebbero avvicinare a campionati più competitivi e difficili come quello italiano o quello inglese. Speriamo sia conquistato dal fascino di giocare quello che una volta era considerato all'unanimità "Il Campionato più bello del Mondo".








sabato 23 aprile 2011

Buon Compleanno ProssimiCampioni!



ProssimiCampioni compie 1 anno.

Il 23 aprile 2010 è apparso il primo post di ProssimiCampioni nel quale ci siamo presentati e abbiamo raccontato il nostro progetto. In un anno abbiamo pubblicato oltre 150 post nei quali abbiamo analizzato giovani promesse, discusso gli aspetti più importanti di questo magnifico sport, parlato dei migliori settori giovanili e raccontato storie che ci hanno colpito. Questo è solo il primo passo per lo sviluppo di ProssimiCampioni che oggi, 23 aprile 2011, segna il primo importante traguardo della propria storia. In 12 mesi siamo cresciuti molto e il merito è anche dei nostri lettori ai quali vanno i nostri più sinceri ringraziamenti.
Importanti novità ci attendono, siamo solo all'inizio...

Un saluto a tutti!




(Si ringraziano anche Rafael, Fernando e Sergio per aver partecipato al nostro compleanno).

venerdì 22 aprile 2011

Martin Galvan


Nome: Martìn Luis Galvàn Romo
Data di nascita: 14 febbraio 1993, Acapulco
Nazionalità: Messico
Altezza: 171cm
Piede preferito: Destro
Squadra: Cruz Azul - Primera Divisiòn Mexico
Ruolo: Attaccante
Valore: 200.000€



Ogni anno il campionato messicano mette in vetrina giovani di talento. Ricordiamo lo scorso anno Barrera, andato poi al West Ham per 4 milioni di euro, "Chicarito" Hernandez, pagato 8 milioni dal Manchester United, e infine Juarez, per il quale il Celtic ha speso poco più di 2 milioni di euro (3 milioni di sterline).
Oggi è la volta del giovane attaccante del Cruz Azul, Martìn Galvan, nato ad Acapulco il 14 Febbraio del 1993.

Martìn Galvan inizia la sua carriera nelle giovanili del Cruz Azul a 13 anni. Nel 2006 viene visionato dal Barcellona che lo invita ad un provino. Il ragazzo però non partì mai per Barcellona perché la sua famiglia non poteva coprire le spese del viaggio, rimanendo quindi nel Cruz Azul.
Viene promosso nella Prima Squadra a soli 15 anni nel 2008, debuttando il 5 Gennaio dello stesso anno all'85 minuto contro il Monterrey, partita vinta dal Cruz Azul 1 a 0. Ciò ha fatto di lui il più giovane giocatore professionista del calcio messicano a 14 anni e 325 giorni.
Al momento ha solo 3 presenze ufficiali con il Cruz Azul senza reti. Ma sicuramente è una situazione provvisoria che cambierà e si risolverà tra breve perché il giovane è un gran talento.

Martìn Galvan è un attaccante di movimento, brevilinio e veloce. Proprio per il suo fisico viene chiamato dai tifosi "El Nino" (il bambino). Ha un'ottima velocità di esecuzione e un buon dribbling. Difficile da marcare, ha anche la capacità di trasformare i calci piazzati e una buona visione di gioco. Deve sicuramente migliorare nel colpo di testa e nella protezione della palla. Dovrebbe potenziare anche il fisico che è davvero minuto. Infine, ha un carattere troppo impulsivo che va sicuramente calmato e istruito.

Nazionale messicano under-17, nel SudAmericano sub17 del 2009 ha segnato 3 goal in 3 partite e 2 goal nel "Torneo Nigata" sempre del 2009. E' mancato però al Mondiale di categoria per motivi disciplinari e caratteriali.

Come abbiamo già detto è stato vicino al Barcellona nel 2006 quando aveva 13 anni. Al termine del SudAmericano under-17 del 2009 è stato vicinissimo al Lione, che aveva già trovato l'accordo economico con il Cruz Azul, ma Martìn ha deciso di aspettare e continuare in Messico la sua crescita gradualmente. E' visionato dall'Arsenal di Arsenè Wenger che ha avuto contatti con i procuratori del giocatore, proprietari di una quota del suo cartellino. Probabilmente sarà l'Inghilterra la sua prossima destinazione.

Giocatore senza alcun dubbio molto interessante. Ha la velocità e la fantasia del "Kun" Aguero, ma viene definito esageratamente il Romario messicano. Viene considerato e schierato dai propri allenatori di club e della nazionale come attaccante, ruolo che interpreta alla Hernandez dello United, ma in realtà è più un trequartista o al massimo una seconda punta.








Pubblicato da Ben
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mercoledì 20 aprile 2011

La Coppa Libertadores


La Copa Libertadores de América, nota in italiano come Coppa Libertadores o Coppa dei Liberatori, è la massima competizione sudamericana per club, l'equivalente della nostra Champions League. Questa manifestazione, organizzata dalla CONMEBOL (Confederazione Calcistica Sudamericana), conferisce il titolo di campione del Sudamerica per club, permette la partecipazione alla Coppa del Mondo per club FIFA e alla finale di Recopa Sudamericana (equivalente sudamericana della Supercoppa europea da disputare contro la formazione vincitrice della Coppa Sudamericana, equivalente della nostra Europa League).
La Coppa Libertadores prende il proprio nome dagli eroi delle guerre di indipendenza delle nazioni latinoamericane: Simón Bolívar, Antonio José de Sucre (Venezuela), José Francisco de San Martín (Argentina), Bernardo O'Higgins, José Miguel Carrera (Cile) e José Gervasio Artigas (Uruguay).
Nata nel 1960 sotto il nome di Copa Campeones de América, questa manifestazione comprendeva esclusivamente i campioni delle federazioni iscritte alla CONMEBOL e la prima squadra a fregiarsi del titolo fu il Peñarol di Montevideo (Uruguay). Nel 1965 però il numero di squadre raddoppiò (ammesse anche le seconde classificate) e venne cambiato il nome in Coppa Libertadores.
Fino al 2005 (data dell'ultima modifica) si susseguirono cambiamenti importanti, ad esempio l'acquisizione dello sponsor da parte della Toyota nel 98 (che tutt'ora è autorizzata a dare anche il suo nome alla manifestazione) e l'ampliamento della competizione anche alle squadre del Messico per un totale di 38 club partecipanti (la vincitrice è ammessa di diritto l'anno successivo a differenza della Champions League).
Attualmente le 38 squadre partecipanti sono così ripartite:
- Argentina e Brasile 5 (di cui 4 al primo turno).
- Bolivia, Cile, Colombia, Ecuador, Messico, Paraguay, Perù, Uruguay e Venezuela 3 (di cui 2 al primo turno)
Si aggiunge la squadra detentrice che è ammessa al primo turno dell’edizione successiva, indipendentemente dalla sua posizione in classifica; per tale ragione è riservato, alla federazione della squadra vincitrice dell’edizione precedente, un posto supplementare al turno preliminare.
Le 32 squadre vengono divise in 8 gironi da 4 squadre ciascuno. Sono qualificate agli ottavi di finale a eliminazione diretta le prime due classificate di ogni girone.


A vantare il maggior numero di vittorie finali della Coppa è l’Independiente, club argentino della provincia di Buenos Aires: 7, come il numero di finali disputate (l’Independiente è l’unico club, tra quelli che hanno disputato più di una finale, a non averne persa alcuna). I club con il maggior numero di finali giocate sono il Peñarol con 9 (di cui 5 vinte), e gli argentini del Boca Juniors con 9 (di cui 6 vinte).
E' l'Argentina il paese che vanta il maggior numero di successi (22) suddivisi tra: Independiente 7; Boca Juniors 6; Estudiantes 4; River Plate 2; Racing Club 1; Argentinos Juniors 1 e Vélez 1.
Il Brasile è la seconda nazione più titolata con 14 coppe suddivise tra: San Paolo 3; Cruzeiro 2; Grêmio 2; Santos 2; Internacional 2; Flamengo 1; Palmeiras 1 e Vasco da Gama 1.
Staccato l'Uruguay che con le due squadre di Montevideo, Peñarol e Nacional ha vinto 8 competizioni (rispettivamente 5 e 3).
La regola del goal fuori casa in caso di parità è la medesima di quella della Champions League mentre in finale, anch'essa composta da andata e ritorno, questa norma non ha valore e in caso di parità si sosterranno supplementari e se necessario i calci di rigore.
Nell'edizione 2010 i campioni dell' Internacional di Porto Alegre hanno battuto i messicani del Chivas de Guadalajara in entrambi gli incontri (1-2 e 3-2) conquistando la loro seconda Coppa Libertadores (la prima nel 2006 coronata poi dalla conquista del Mondiale per club con un giovanissimo Pato ai danni del Barcellona). Il capocannoniere del torneo è stato l'attaccante brasiliano del Cruzeiro Thiago Ribeiro che ha firmato 8 centri.
L'edizione 2011, in svolgimento, presenta già agli ottavi la Libertad (Paraguay) di Alborno, i brasiliani del Gremio e del Cruzeiro, il Peñarol, l'ecuadoriana LDU Quito, la colombiana Junior, i cileni dell'Universidad Católica e le argentine Vélez Sársfield ed Estudiantes. Ancora non matematica la qualificazione dei detentori dell'Internacional che guidano comunque il girone, mentre fatica il Santos di Ganso e Neymar ad un passo dall'eliminazione da parte dei cileni del Colo Colo (ex squadra di Alexis Sánchez) e dei paraguaiani del Cerro Porteño (squadra di Iturbe che sembra essere ormai del Porto per la prossima stagione). Quasi eliminata la Fluminense di Fred, Belletti e Deco, mentre già fuori l'Independiente di Galeano.
La battaglia per la Libertadores entra nella fase calda e siamo sicuri che ci rivelerà altri grandi campioni da poter ammirare in Europa. La tradizione sudamericana non si smentisce mai.

La formazione del Peñarol che nel 1960 si aggiudicò la prima edizione.


L'Internacional campione 2010.

lunedì 18 aprile 2011

Mateo Kovacic


Nome: Mateo Kovačić
Data di nascita: 6 maggio 1994, Linz (Austria)
Nazionalità: Croazia
Altezza: 1, 74 m
Piede preferito: Ambidestro
Squadra: Dinamo Zagabria (1.HNL, Serie A croata)
Ruolo: Centrocampista offensivo, trequartista
Valore: 500.000 €




I paesi dell'Ex Jugoslavia non si smentiscono mai e sono capaci di proporre sempre calciatori dal talento cristallino e dalla personalità molto forte. E' il caso del talento che vi proponiamo oggi, il trequartista della Dinamo Zagabria e della Croazia Under 17 Mateo Kovačić.
Il ragazzino nato in Austria da genitori bosniaco-croati muove i primi passi nella squadra della sua città (LASK Linz) dall'età di 6 anni fino ai 13 anni. Fin da piccolo Kovačić impressiona gli osservatori di squadre blasonate come Stoccarda, Ajax, Bayern Monaco e Juventus (dei club al top anche come settore giovanile). Nel 2007 però i genitori decidono di tornare a casa e portano il talento nel settore giovanile della Dinamo Zagabria che lo accoglie con entusiasmo e gli permetterà di crescere gradualmente.

Nella Dinamo impiega pochissimo per convincere lo staff a puntare su di lui. Infatti la scalata nelle formazioni giovanili è rapida e costante, in concomitanza con le prime convocazioni con la Croazia Under 14, Under 15 e Under 17. Nel 2009 il suo sviluppo ha però una battuta d'arresto importante a causa della rottura di una gamba che lo terrà fuori dai giochi per un lunghissimo periodo (rientra il 31 maggio 2010). Quest'infortunio è stato un bel banco di prova per il piccolo croato che ha dovuto armarsi di grande impegno e determinazione per ristabilirsi.

A recupero pienamente effettuato arriva la chiamata del tecnico della prima squadra Vahid Halilhodžić che invita il ragazzo ad allenarsi con i grandi. Il 20 novembre 2010 arriva il debutto nella massima serie croata nel 6 a 0 imposto dalla Dinamo all' NK Hrvatski dragovoljac Zagabria (condito con il quarto goal dello stesso Kovačić). In quest'occasione all'età di 16 anni e 198 giorni diventa il più giovane debuttante e marcatore della 1.HNL. Ad ora ha all'attivo 4 presenze da professionista e un bagaglio di giocate da prim'ordine che gli sono valse anche l'attenzione del capo scout dell'Arsenal Steve Rowley.

Mateo Kovačić è un centrocampista offensivo che riesce a ricoprire ottimamente sia il ruolo di trequartista dietro le punte, sia la posizione di centrocampista in un 4-3-3. Ciò che colpisce del ragazzo sono la tecnica sopraffina, la facilità di calcio (è ambidestro) e le capacità di smistamento del pallone. Pecca dal lato fisico dato che deve irrobustirsi maggiormente per un campionato più competitivo e in un po' di ingenuità data dall'età ma il talento c'è tutto. Si dice che goda inoltre di una forte personalità che lo porta ad essere piuttosto maturo e cosciente dei propri mezzi.

Con la Croazia Under 17 ha totalizzato 15 presenze e si appresta a fare il grande salto nell'under 19 anche se molti sostengono che il passo verso l'Under 21 sia piuttosto breve per questo tipo di giocatore. Oltre alle già citate Ajax, Stoccarda, Juventus, Bayern e Arsenal c'è da dire che anche l'Inter è da tempo sulle sue tracce e sembra che anche le squadre di Manchester stiano seguendo gli sviluppi attorno ad un futuro craque della nazionale croata. I media croati ne sono letteralmente innamorati ma occhio a riporre troppe aspettative su un ragazzino così giovane. Certo che la Croazia con Šime Vrsaljko, Mateo Kovačić e Marko Livaja ha un piccolo fenomeno per reparto.

Romeo Jozak (direttore della scuola calcio della Dinamo Zagabria) ha detto: "Mateo Kovačić rientra nella categoria dei giovani giocatori migliori e più completi in Europa, in rapporto alla sua verde età","per me, farà la fortuna della nostra Nazionale nei prossimi vent'anni".

Matin Novolesac (CT della Croazia U17) ha detto"Io non ho mai visto un giovane con il suo talento, mi sembra di rivedere Robert Prosinečki da ragazzo".

Dopo il goal al debutto con la maglia della Dinamo Zagabria.


Con la Croazia Under 17


Il goal al debutto.

domenica 17 aprile 2011

Concluso il sondaggio: "Qual'è il giocatore che la prossima stagione esploderà accasandosi a una grande squadra?"...Nuri Sahin


Questo particolare sondaggio lanciato da Prossimi Campioni vi chiedeva quale secondo voi sarà il giocatore che nel prossimo futuro farà il salto di qualità definitivo una volta accasato ad una squadra di primo livello.
Il vincitore è Nuri Sahin, centrocampista turco del Borussia Dortmund, classe '88 che sta disputando una stagione di primissimo livello nella sorprendente annata della squadra giallo-nera. Conquista il primo gradino del podio con il 29% delle vostre preferenze.

A 13, il giovane naturalizzato tedesco, entra nelle giovanili del Borussia e subito incanta tutti con le sue notevoli doti. Il 6 agosto 2005 diventa il più giovane esordiente e goleador della storia della Bundesliga nella partita contro il Wolfsburg.
Nella stagione 2007/2008 Bert van Marwijk, l'allenatore del suo debutto, riesce ad ottenerlo in prestito al Feyenoord. Sahin ripaga la fiducia con 6 gol in 29 partite e la vittoria della Coppa d'Olanda.
Tornato a Dortmund conquista stabilmente un posto in prima squadra, concludendo la prima stagione con 17 presenze da titolare su 25 apparizioni e due reti.
La stagione 2009/2010 è quella della consacrazione: 4 gol e 8 assist in 33 partite, una sola volta sostituito a causa di un infortunio giocando sempre da titolare. Quest'anno si sta confermando, è la sua migliov stagione dal putno di vista realizzativo con 8 gol in 34 partite, inoltre ha fatto vedeve grandi cose anche in Europa League, dove nonostante l'eliminazione in 6 partite ha realizzato 2 reti e 4 assist.
Per quanto riguarda la Nazionale ha sempre giocato per la Turchia, nonostante la Federazione tedesca abbia più volte provato a convincere il ragazzo a optare per loro. Segue tutta la trafila delle varie giovanili, con un terzo posto al Mondiale giovanile under 17, e l'8 ottobre 2005 diventa il più giovane marcatore della storia della Nazionale maggiore con un gol realizzato proprio contro la Germania.

Difficilmente il Borussia riuscirà a trattenerlo anche la prossima stagione, le pretendenti non mancano di certo (praticamente tutti i top club d'Europa), ma qualunque sarà la sua destinazione lo aspetta un compito molto difficile, ossia confermarsi come fuoriclasse in un Club prestigioso.



Ecco le percentuali del sondaggio "Qual'è il giocatore che la prossima stagione esploderà accasandosi a una grande squadra?":

1) Nuri sahin (29%)
2) Giuseppe Rossi (23%)
3) Hulk (18%)
4) Balazs Dzsudzsak (15%)
5) Moussa Sow (7%)
6) Aiden McGeady (4%)
7) Gabriel Agbonlahor (1%)
8) Papiss Cissè (0%)


Meritano menzione anche il nostro "Pepito" Rossi che sta disputando una stagione bellissima al Villarreal, in attesa di disputare la semifinale di Europa League. Voci sempre più insistenti lo vogliono al Barcelona l'anno prossimo, e per noi avere un pezzo di Italia in blaugrana sarebbe un onore e un motivo di riflessione su come sia possibile che un talento del genere abbia giocato in Serie A per soli sei mesi finora.
Hulk, il devastante attaccante brasiliano del Porto, punto fermo offensivo dello "Special two" Villas Boas. Quest'anno ha guidato i "Dragoes" alla conquista di un campionato a dir poco dominato e anche loro sono in semifinale di Europa League, che l'anno prossimo non segua il suo mentore in una nuova destinazione?
Balazs Dzsudzsak, ala sinistra capocannoniere del Psv, ha sorpreso tutti con una stagione di altissimo livello. Su di lui sono piombate le attenzioni di mezza Europa, Premier in testa.


Come sempre vi ringraziamo per la grande partecipazione, il vostro coinvolgimento ci esorta a fare sempre meglio.
Il tema del prossimo sondaggio è: "Qual'è il Paese emergente del calcio?"
Si potrà scegliere tra:

-Austria: un panorama in continua crescita, con validi giocatori di esperienza e giovani dalle ottime prospettive. Alaba è uno di questi.

-Belgio: due dei talenti più cristallini d'Europa vestono la maglia dei "Diavoli Rossi", Eden Hazard e Romelu Lukaku. A loro vanno aggiunti degli ottimi giocatori come la coppia di centrali Vermaelen e Vertonghen, il centrocampista dell'Everton Marouane Fellaini oltre ai vari Kompany, Defour e Aldeweireld.

-Cile: la "quarta" regina del sudamerica da sempre sforna talenti a volontà, ma quelli degli ultimi anni hanno qualcosa di particolare, chiedete pure all'Udinese

-Ghana: la Nazionale africana dal maggior potenziale si sta dando da fare per provare ad avanzare a livello mondiale. Inoltre non dimentichiamoci che vari talenti di altre Nazionali sono di origini ghanesi, vedesi Balotelli e Jerome Boateng. E non dimentichiamo il giovanissimo genoano Boakye in rampa di lancio.

-Giappone: da sempre al top in Asia anche loro si stanno dando da fare a livello giovanile per competere a livelli più alti. Inoltre stanno guadagnado un certo appeal anche in Europa, e non solo come "vendi magliette". Miyaichi è il simbolo della nuova generazione.

-Messico: il trio d'attacco giovanissimo Dos Santos - Vela - Hernandez fa sognare i tifosi messicani e non. Se continuano di questo passo i risultati non mancheranno di certo.

-Slovenia: Zamparini li ha fatti conoscere a tutti. I vari Ilicic, Bacinovic, Andelkovic e Kurtic sono i primi di una serie di giocari sloveni che potrebbero calcare i campi italiani. Da non dimenticare inoltre il portiere Handanovic dell'Udinese e Khrin classe 90 in comproprietà tra Inter e Bologna. Pure Rep e il giovanissimo Kranj sono da seguire.

-Uruguay: un Paese intero che sta cercando la grande vittoria che manca dal 1950. Inutile nascondere che il Mondiale è il loro sogno nonchè obbiettivo. In tal senso una politica di valorizzazione dei giovani è di primaria importanza in Uruguay, senza però dimenticare i "senatori" Forlan, Fucile e Lugano, a cui si vanno ad aggiungere i grandissimi talenti di Cavani e Suarez.

sabato 16 aprile 2011

Nuovo acquisto per ProssimiCampioni



Nuovo acquisto per ProssimiCampioni: Ben entra a far parte dello staff.

Fez e Massi danno il benvenuto a Ben che a ridosso del compleanno di PC (23 aprile 2011) rappresenta la prima di una serie di importanti novità per il nostro Blog.

Benvenuto Ben !
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venerdì 15 aprile 2011

Adryan


Nome: Adryan Oliveira Tavares
Data di nascita: 10 agosto 1994, Rio de Janeiro
Nazionalità: Brasile
Altezza: 181cm
Piede preferito: Sinistro
Squadra: CR Flamengo - Campeonato Brasileiro
Ruolo: Ala sinistra - Trequartista
Valore: 150.000€




In Brasile, un po per tradizione un po per mancanza di soldi, il settore giovanile è di vitale importanza per qualunque club. La nuova generazione, quella che un giorno sarà la linfa vitale ella nazionale verdeoro, ha delle aspettative altissime su di sè, ma il talento non manca di certo. Tra qualche anno, insieme ai vari Ganso, Neymar, Dodo, Lucas, Casemiro, Jean Chera e Lucas Piazon, potremmo vedere calcare i campi più prestigiosi del mondo questo giovane talento del Flamengo.

Proprio pochi giorni fa (il 10 aprile) il Brasile ha conquistato il sudamericano sub 17, la manifestazione continentale che ha visto affrontarsi i migliori talenti giovanili. A guidare la selezione carioca c'era proprio adryan autore di un ottimo torneo concluso con 2 gol in 7 partite e alcuni assist vincenti.
In Ecuador erano accorsi numerosi gli osservatori delle più importanti società del vecchio continente, soprattutto per visionare Piazon, ma molti hanno segnato sul loro taccuino il nome del talento rubronegro.

Da sempre le società più interessate sono il Manchester United e il Real, per tradizione tra le più attive per giocatori della sua età, ma la presidentessa del Flamengo, Patricia Amorim, ha sempre rispedito al mittente tutte le dichiarazioni di interesse dichiarando il giocatore incedibile, sicuramente dopo l'ottimo sudamericano avrà molte difficoltà in più, proprio per questo motivo è pronto un rinnovo contrattuale fino al 2013, sottoposto al giocatore negli ultimi giorni.

Adryan è un'ala sinistra molto veloce e tecnica, può giocare anche da trequartista dietro le punte facendo valere la sua grande abilità di assist man. Partendo dalla fascia sinistra invece cerca molto spesso di accentrarsi per cercare il tiro, inoltre è molto bravo nella tempistica degli inserimenti. Ha dichiarato molte volte di ispirarsi a Ronaldinho, suo eroe da sempre. Per il passaggio al calcio professionistico, e a quello europeo, dovrà finire di irrobustirsi, pur avendo comunque un ottimo fisico essendo alto 181 centimetri.

Adryan in prospettiva è uno dei migliori talenti mondiali della sua età, molte squadre del vecchio continente si muoveranno con insistenza per assicurarsi le prestazioni del giovane carioca, che ricordiamo non potrà lasciare il Brasile fino al compimento del diciottesimo anno di età, ma questo di sicuro potrà essere solo che un vantaggio.
Per quanto riguarda le squadre italiane la Juventus è stata la prima ad aver notato il giocatore, anche se è ancora molto indietro rispetto ai già citati Real Madrid e Manchester United.






Al minuto 1:20 il suo gol al Venezuela



Al minuto 0:25 il gol al Cile

mercoledì 13 aprile 2011

Giocare con la Tourette


Tim Howard, professione portiere, può vantare un curriculum di tutto rispetto: debutta in MLS a 19 anni e vince per due stagione il premio come miglior giocatore del campionato, nel 2003 il Manchester United compra il suo cartellino per 3,3 milioni di euro, dal 2006 gioca all'Everton, inoltre vanta 57 presenze con la maglia degli Stati Uniti. Nel suo palmares ci sono: 1 Communuty Shield, 1 FA Cup, 1 Carling Cup e 1 Gold Cup Concacaf vinta nel 2007.
Sicuramente una bella carriera che lo ha portato ad essere tra le altre cose il giocatore statunitense con il contratto più alto, ma c'è una cosa che lo caratterizza più di tutte, è affetto dalla sindrome di tourette.

Cos'é la sindrome di tourette?
Come si può leggere su wikipedia è: "un disordine neurologico ad esordio nell'infanzia, caratterizzato dalla presenza di tic motori e fonatori incostanti, talvolta fugaci, altre volte cronici, la cui gravità può variare da estremamente lievi a invalidanti". In poche parole è una malattia del sistema nervoso, incontrollabile, che si manifesta con evidenti tic del corpo fino ad arrivare a dire parole volgari senza ragione o addirittura aggredire altre persone.
Nel caso di Howard la malattia è più controllabile, nel suo caso sono presenti solo tic facciali, ma a parte questo la sua condotta è del tutto normale.
La cosa curiosa è che la sindrome di tourette tende ad aggravarsi durante situazioni di forte stress (come può esserlo una partita giocata davanti a 50000 persone), eppure il portiere statunitense riesce a controllarsi in questo frangente, la sua capacità di concentrazione è talmente alta che durante la partita non si nota alcun segno caratteristico della sua malattia, nonostante il forte stress a cui è sottoposto. Come afferma lui stesso: "A me non piace la partita. Perché durante i novanta minuti non mi capita mai di divertirmi. Finché c’è tempo, c’è pericolo. E al terzo fischio dell’arbitro sono esausto, fisicamente e mentalmente. Mi siedo nello spogliatoio, finalmente il pericolo è cessato".

Eppure non è sempre stato cosi semplice per lui, la malattia gli è stata diagnosticata all'età di 8 anni, come è giusto che sia ha condotto una vita quanto più normale possibile. Da piccolo ha imparato come gestire la pressione e il suo problema allo stesso tempo: "Quando avevo all’incirca nove anni, mi ricordo che a volte in porta piangevo. Allora mia mamma si avvicinava il più possibile alla porta e mi diceva che andava tutto bene. Ci sono momenti anche oggi in cui in stadi con 50.0000 persone ricerco quell’immagine".

Durante la crescita ha passato il periodo peggiore, quando il disturbo si è fatto più acuto: "Il momento peggiore l’ ho passato durante la pubertà. Anche perché soffrivo pure di disturbo ossessivo: contavo i passi nella mia mente, toccavo oggetti senza alcun senso logico, facevo cose strane. Crescendo, la malattia riduce la propria portata, ora non è più un problema".
Questa è una cosa normale, crescendo il corpo si abitua a convivere con la sindrome di tourette, nella maggior parte dei casi, oggi Howard conduce una vita normalissima, convive con la malattia ma per lui non è un problema: "E’ il mio essere, sono pieno di adrenalina. Se domani mi svegliassi senza la mia sindrome di Tourette, non saprei cosa fare". Come affermano vari esperti in materia la sindrome di tourette è più che possibile che abbia dato una mano al portiere, rendendolo più reattivo. Gli affetti dalla sindrome sono molto più attenti, possono percepire cose che gli altri non notano e addirittura capire qualcosa prima che accada, questo sicuramente sarebbe un grande aiuto per un portiere.

Eppure in Inghilterra non lo accolsero di certo bene, alcuni tabloid inglesi lo definirono un "ritardato" o un "handicappato", con un savoir-fare di certo non invidiabile, sicuramente dettato più dall'ignoranza che da altro. Al giorno d'oggi continuano, non c'è errore commesso da Howard che non passi inosservato, che non diventi subito oggetto di critiche spietate e ingrate, eppure lui continua con il suo lavoro. Sicuramente alcuni "giornalisti" avrebbero di che imparare dalla professionalità del portiere originario del New Jersey.

Howard dimostra che il calcio va oltre malattie o condizioni sociali, chiunque affetto da disturbi più o meno gravi può praticare il gioco più bello del mondo. Se non siete sicuri chiedete a Paul Scholes, 661 partite in maglia Red Devils e affetto da asma cronico.

martedì 12 aprile 2011

Marko Livaja


Nome: Marko Livaja
Data di nascita: 26 agosto 1993, Split
Nazionalità: Croazia
Altezza: 182cm
Piede preferito: Ambidestro
Squadra: FC Lugano - Challenge League (in prestito dall'Inter)
Ruolo: Attaccante
Valore: 50.000€



Il primo a dare la notizia dell'approdo sulla sponda milanese neroazzurra del giovane attaccante croato è stato il giornalista di Sky Sport Gianluca di Marzio pochi giorni fa, l'affare era dato per concluso e si aspettava solo la conferma da parte della società di Massimo Moratti. L'ufficializzazione è arrivata e dall'anno prossimo Marko Livaja sarà un giocatore dell'Inter, o meglio sarà preso dall'Inter ma sicuramente girato in prestito a una società minore, sia per fargli fare esperienza, sia per aggirare la regola sull'acquisto di un unico extracomunitario a stagione. Il giocatore, acquistato a titolo definitivo dall'Hajduk Spalato, è costato 185.500€ e attualmente sta giocando nella Challenge League svizzera (corrispettivo della nostra Serie B) in prestito al Lugano.

In realtà la trattativa per l'acquisto del giovane centravanti è stata molto più lunga e tribolata: si parlava di un suo possibile arrivo in Italia già la scorsa estate, quando in corsa per il giocatore c'erano sia Inter che Milan.
I rossoneri sono stati i primi a muoversi iniziando a trattare con la società di appartenenza del ragazzo, l'Hajduk Spalato, dopo poco i nerazzuri iniziarono a trattare direttamente con il giocatore essendo venuti a conoscenza delle sue intenzioni di non rinnovare con la squadra dalmata il contratto in scadenza nel giugno 2011, avendo già il posto da extracomuntario occupato dall'acquisto da Coutinho non potevano acquistarlo nell'estate 2010. Nello stesso periodo Livaja rilasciò un'intervista dove dichiarava che la sua meta preferita era l'Inter, il Milan quindi trovandosi in difficoltà con l'ingaggio decise di farsi da parte lasciando campo libero ai cugini.

Marko Livaja muove i primi passi in piccole squadre della sua zona, dividendo la sua passione per il calcio con quella per il tennis. Quando giocava nell'NK Omladinac Vranjic venne inserito in prima squadra a soli 14 anni disputando varie partite amichevoli e attirando l'attenzione del più rinomato club croato: la Dinamo Zagabria. Quando entrò nelle giovanili della squadra capitolina cominciò a dimostrare le sue enormi potenzialità segnando gol a raffica. Tuttavia nel 2008 decise di entrare a far parte delle giovanili della squadra per cui aveva sempre fatto il tifo: l'Hajduk Spalato. Nella stagione 2009/2010 iniziata con i "kadeti" (i nostri allievi) segnò 19 reti nelle prime 14 partite, ciò gli valse la promozione negli "juniori" (la nostra primavera), oltre alla convocazione nel ritiro precampionato con la prima squadra. Come già detto prima nel gennaio 2011 si trasferisce in prestito al Lugano, spinto anche dal mancato rinnovo con il suo club.

Marko è una punta moderna dotato di ottimo dinamismo può giocare sia da attaccante centrale che da seconda punta. Il fiuto per il gol è la caratteristica che colpisce maggiormente, soprattutto vista la giovane età, e il fatto che sia un ambidestro naturale inoltre è una capacità da non sottovalutare. In Croazia dicevano di lui che è velocissimo con la palla ai piedi ma pecca di scarsa volontà in fase di non possesso. Questo sicuramente è un difetto che dovrà eliminare per giocare in un campionato competitivo come quello italiano.

Ha rappresentato il suo Paese per 20 volte con la maglia dell'under 17 segnando 7 gol, di cui svariate giocate nel ruolo di trequartista centrale. Adesso è il più giovane giocatore dell'under 18 con una presenza all'attivo e una marcatura.

Sicuramente l'Inter si è assicurata un giovane dall'ottimo potenziale che se coltivato bene potrebbe ripagare in futuro la scelta della società meneghina. Come tifosi di calcio dovremmo essere contenti di poter vedere nel nostro Paese un giovane giocatore di cosi belle speranze.




venerdì 8 aprile 2011

Luka Krajnc


Nome: Luka Krajnc
Data di nascita: 19 settembre 1994, Maribor
Nazionalità: Slovenia
Altezza: 1,88 m
Piede preferito: Sinistro
Squadra: Nk Maribor – 1.SNL (serie A slovena), (da luglio 2011 al Genoa)
Ruolo: Difensore centrale
Valore: n/d




Colpaccio di Preziosi che ha strappato un vero e proprio fenomeno dalle grinfie delle big d'oltremanica, in particolare il Chelsea. Luka Krajnc è il terzo acquisto del presidente del Genoa per la prossima stagione, dopo gli arrivi dell'altro sloveno Birsa dall'Auxerre e di Ze Eduardo dal Santos. Questo giovanissimo centrale difensivo era seguito da mezza Europa, annesso un provino andato più che bene nel Chelsea, ma il Genoa si è mosso con decisione e con un volo privato per Maribor ha raggiunto la dirigenza della squadra slovena ed ha chiuso una trattativa lunga e difficile sbaragliando la concorrenza (anche Corvino ci ha provato).

Luka Krajnc inizia a giocare a calcio a 8 anni, portato dal padre ad un provino per le giovanili del Maribor. Lo staff della formazione slovena, che con i giovani sembra lavorare molto bene, si è presto convinto delle sue qualità e l'ha tesserato nelle proprie giovanili permettendogli una crescita rapida ed efficace.

A 16 anni Krajnc è già in possesso di un fisico imponente e un grande personalità. Ha un ritmo di gioco veloce e una buona tecnica di base che gli permette di uscire con sicurezza palla al piede, inoltre ha una buona capacità sullo stacco che lo rende molto efficace sulle palle inattive.
Tutte queste qualità non sono passate inosservate agli scout delle compagini dei campionati più importanti, tanto che il Chelsea l'ha invitato a Londra per un paio di settimane di prova che hanno convinto i Blues a prenderlo.

Dopo che le trattative tra Maribor e Chelsea sono iniziate a rallentare per problemi burocratici e mancato accordo, si è inserito il Genoa che ha convinto in tutto e per tutto il ragazzo a sposare il progetto rossoblu. Dopo una lunga trattativa il 3 aprile 2011 è arrivata l'ufficialità data proprio da Preziosi che si è detto entusiasta del nuovo talento che dal 1 luglio sarà tutto del Grifone. Importante dire che oltre al Chelsea, su Luka erano vigili anche Blackburn, Fiorentina, Milan, Juventus, Palermo e Udinese.

In prima squadra ha svolto solo un paio di amichevoli dove sembra aver comunque impressionato, mentre è il capitano indiscusso della Slovenia Under 17 con la quale ha 7 presenze all'attivo e gode di grande stima dagli addetti ai lavori.
Nel Genoa (contratto di 3 anni con opzione di prolungamento biennale) probabilmente verrà aggregato alla formazione primavera ma in molti scommettono sulla rapida ascesa di questo solido centrale difensivo. In Slovenia ne parlano davvero bene, c'è chi frettolosamente lo definisce il “Nesta della Slovenia”. Certo è un discorso in prospettiva ed è un paragone assolutamente frettoloso ma siamo curiosi di vederlo presto con la maglia del Genoa.





mercoledì 6 aprile 2011

Il Punto di PC: Diciamo la nostra sul calcio italiano



Oggi torniamo a parlare delle problematiche del calcio italiano, a margine della disfatta europea delle nostre squadre che non sono riuscite a imporsi in nessuna manifestazione europea e continuano ad offrire un gioco poco rassicurante circa lo sviluppo e la crescita delle nostre formazioni. In passato vi abbiamo chiesto quali fossero i 3 mali del calcio (solo 3 per non infierire), mentre oggi vediamo nel dettaglio cosa impedisce ai nostri club di riportare il campionato italiano ai vertici del calcio europeo:

- DEBITI. Inter, Milan e Juventus sono le squadre più ricche e anche più indebitate del nostro calcio. Quasi tutti i club di serie A sono indebitati e con l'avanzare del Fair Play Finanziario la situazione non è destinata a migliorare. Con i debiti non si migliorano le strutture, non si investe denaro e non si può programmare un futuro di crescita bensì un futuro di ripianamento.

- DIRITTI TV. Si è cercato negli anni di migliorare la ridistribuzione degli introiti derivati dai Diritti Tv per la trasmissione degli incontri ma la metodologia attuale desta ancora forti dubbi. In Italia la ripartizione collettiva vede il 40% degli introiti suddivisa in parti uguali per ogni club, il 30 in base al bacino d'utenza (numero dei tifosi) e il restante 30% suddiviso in base ai risultati ottenuti dal 1946 ad oggi. I piccoli club inevitabilmente ne risentono. Facciamo un piccolo confronto con la Premier League Inglese dove il 50% va ad ogni club, il 25% in base al piazzamento e il restante 25 in base al bacino d'utenza.

- STADI. Gli stadi di proprietà in Italia sono un miraggio. L'unica società di rango ad essere passata da una fase progettuale ad una esecutiva è la Juventus che a luglio 2011 inaugurerà il nuovo impianto. In Spagna, Inghilterra e Germania gli stadi garantiscono introiti molto importanti, spendibili nel rinnovamento del club (mercato, strutture, iniziative, settore giovanile). Gli sponsor investono molto in società con impianti che forniscano aree commercial e in Italia queste possibilità sono minime. Si necessita un disegno di legge adeguato affinché si possano definire progetti a lungo termine. Un disegno di legge fatto per lo sviluppo economico di questo sport nel "bel paese", per le società calcistiche e soprattutto per i tifosi e non per interessi immobiliari di tipo speculativo. Abbiamo perso l'amore per lo stadio e dobbiamo ritrovare il piacere di condividere questo luogo con passione.

- SETTORE GIOVANILE. Ecco una delle note dolenti. Abbiamo un settore giovanile trascurato e il coraggio di investire realmente nei prodotti di casa nostra ci manca. Un esempio lampante può essere Giuseppe Rossi. Pepito dopo il prestito dallo United al Parma poteva essere preso per 11 milioni di €, ora ne vale circa 25-30 (a gennaio sembra che gli spagnoli abbiano rifiutato 37 milioni dal Tottenham). Nei vari settori giovanili crescono ottimi prospetti, ma le grandi squadre se ne liberano inserendoli nelle trattative per giocatori sul viale del tramonto e spremuti. Le medie-piccole poi ci credono fino ad un certo punto, preferendogli di gran lunga stranieri da rivendere a valore triplicato (gli stranieri vengono inspiegabilmente valutati di più). Un giovane italiano dopo qualche passo valso viene subito accantonato mentre un giocatore proveniente dall'estero spesso gode di maggiori opportunità.
Parliamo poi del livello di gioco che c'è nelle primavere italiane. Si privilegia l'aspetto tattico ma atleticamente e tecnicamente il gioco non è paragonabile a quello delle giovanili straniere. Si lasciano i primavera in squadra fino ai 20 anni mentre dovrebbero essere inseriti stabilmente in prima squadra (e fatti giocare). Invece l'esperienza dei nostri ragazzi si esaurisce in comparsate in panchina e in qualche amichevole. Ora sembra che l'opportunità migliore per i giovani sia andare a maturare all'estero ma questo non è la soluzione per noi e oltretutto tanti ragazzi italiani diffidano dal provare un'esperienza di questo tipo.

- CONSIGLIO FIGC e LEGA NAZIONALE PROFESSIONISTI (più in generale le istituzioni coinvolte). Domanda: quali scelte produttive ed intelligenti sono state fatte fino ad ora? Nessuna.
Si doveva riportare il nostro calcio sulla vetta ma fino ad ora è stato un grande fallimento. L'unica operazione radicale, per altro discutibile, è stata il taglio degli extracomunitari acquistabili nel mercato estivo 2010/11 (da 2 a 1). Questo taglio è avvenuto a mercato in corso, sull'onda del fallimento azzurro ai Mondiali in Sudafrica, ed ha sconvolto le strategie societarie che avevano preso accordi importanti. Questa norma non favorisce l'impiego di italiani, limita il mercato e penalizza.
Ultima proposta del C.t azzurro Prandelli è stata la possibilità di utilizzo dell' Italia Under21 in Serie B. Ma da chi sarebbero pagati questi giovani calciatori? Come la prenderebbero i club della Serie B? Come farebbe “mercato” una squadra del genere? Non potendo accedere alla Serie A (oppure sì?) andrebbe ad alterare le competizione fra le altre squadre? Non possiamo affidarci a queste proposte del tutto inattuabili. Chi governa il nostro calcio sembra essere INADEGUATO.

---Piccola proposta
Creiamo un campionato nazionale Under18 competitivo e permettiamo o di avere le squadre riserva (come in Inghilterra) o di avere squadre satellite (come in Spagna), dando la possibilità ai giovani migliori di poter fare il “salto” in prima squadra, e giocarsela (Pedro Rodriguez, ora punto fermo della squadra di Guardiola ha giocato tre stagioni nel Barcellona B prima del grande salto).

Piccola nota: al Mondiale Under 20 che si svolgerà in Colombia la prossima estate non ci sarà l'Italia (che ha fallito la qualificazione).
Noi di ProssimiCampioni siamo tristi!

Le scommesse sportive in Italia sono un fenomeno sempre più diffuso tra gli appassionati di sport


Punta sull'Udinese di Pawlowski su Bwin