mercoledì 29 settembre 2010

VIP in curva...


Nel mondo dei tifosi non si può parlare di differenze. Sicuramente c'è chi si può permettere di andare in trasferta e chi no, chi non controlla le emozioni e chi riesce a somatizzare velocemente vittorie e sconfitte ma potenzialmente ognuno di noi può seguire la propria squadra con la stessa passione e la stessa intensità. Il calcio è un fenomeno globale e come tale è seguito da un numero incredibile di tifosi al mondo, quindi è spontaneo poter immaginare qualsiasi tipo di persona incollata alla televisione o allo stadio a soffrire come noi e con noi dei risultati di una squadra.
Molti di noi sono incuriositi dal sapere di quali squadre siano tifosi molti VIP immaginandoli gioire e disperarsi di fronte ad un goal o ad una parata. Noi di ProssimiCampioni abbiamo fatto una ricerca e abbiamo deciso di pubblicare una breve lista di personaggi illustri internazionali che rivelano, anche attraverso testimonianze fotografiche, la loro insospettabile fede calcistica.

Usain Bolt. L'uomo più veloce del Mondo ha dichiarato la sua fede calcistica per il Manchester United. Date le ultime dichiarazioni circa la volontà di Usain nel tentare un futuro da calciatore lo consigliamo a Ferguson come ala... Palla lunga.


Spike Lee. Il regista americano è un grandissimo appassionato di calcio. In Italia è spesso andato a vedere Inter e Lazio ma la sua grande passione sono I Gunners dell'Arsenal.


Sylvester Stallone. Eh si...Il buon vecchio Rocky è un tifoso dei McPies. L'Everton è una squadra molto seguita dalle Stars.


Robbie Williams. L'Ex Take That è un grandissimo conoscitore di calcio ed ottimo giocatore. E' un fan "sfegattato" del Port Vale (squadra della sua città natale Stoke-on-Trent) che milita nella quarta serie inglese, Football League 2.


Oasis. La band composta dai fratelli Noel e Liam Gallagher è da sempre fra i principali fan del City. I fratelli nati a Manchester sono dei veri propri ultras.


Katy Perry. La pop star americana condivide con il fidanzato Russel Brand la passione per gli Hammers. Il West Ham è un club con numerosi Vip Supporters fra cui Keira Knightely e addirittura il presidente americano Barack Obama.


Justin Timberlake. Ecco un'altro insospettabile fan dello United.


Dido. La cantante londinese è cresciuta a pane e Premiere League e l'Arsenal è il suo più grande amore.


Sean Combs alias P. Diddy. Il rapper USA è un'altro tifoso dell'altra squadra di Liverpool.


Alyssa Milano. L'attrice italo-americana non smentisce il suo cognome rivelando la passione per il calcio ed in particolare per l'Inter che ha avuto modo di sostenere durante le amichevoli negli Stati Uniti.


Charlize Theron. La splendida attrice sudafricana, madrina agli ultimi mondiali è una fan del Chelsea.


Tom Hanks. Il caro Forrest ha dichiarato di amare follemente l'Aston Villa. I Villans sono una delle numerose squadre inglesi molto seguite ad Hollywood.

martedì 28 settembre 2010

Khouma Babacar



Nome: Khouma Elhadji Babacar
Data di nascita: 17 marzo 1993, Thiès
Nazionalità: Senegal
Altezza: 1, 91m
Piede preferito: Destro
Squadra: Fiorentina – Serie A italiana
Ruolo: Attaccante
Valore: 4.000.000

Ecco a voi un ragazzino che nonostante l'età ha già cominciato a far parlare di sé. Parliamo del centravanti africano Khouma Babacar della Fiorentina che già nella stagione 2009/2010 ruotava attorno alla prima squadra all'epoca allenata da Cesare Prandelli e quest'anno è in rampa di lancio agli ordini di Sinisa Mihajlovic. Questo potente attaccante senegalese rappresenta uno dei più validi prospetti del vivaio gigliato e della serie A, e può vantare un bottino di 5 presenze e 2 goal in prima squadra tra Campionato e Coppa Italia. Nel calcio, come nella vita, il “piccolo” Khouma ha sempre bruciato le tappe conquistando in soli due anni d'Italia un ruolo importante per il club dei Della Valle ma andiamo con ordine per poter capire il percorso del ragazzo.
Khouma El Babacar muove i primi passi nell' US Rail, squadra della sua città Thiès (70 km da Dakar), ma viene ben presto arruolato nella European Football University, accademia del calcio di Fuerteventura nelle Canarie. Quest'accademia diretta dall'italiano Franco Rondanini decide di portarlo in Italia affinché possa essere sgrezzato e seguito nel percorso di formazione, inizio 2007. Il Pescara gli offre la possibilità di potersi allenare con i propri giovani e dopo alcuni mesi nei quali mette in mostra numeri importanti la Fiorentina, battendo la concorrenza del Genoa, lo acquista e lo aggrega agli allievi nazionali.
Nella stagione 2008/2009 guida i Viola al titolo nazionale allievi battendo in finale l'Inter e richiamando l'attenzione di Cesare Prandelli che lo porterà in ritiro estivo e lo aggregherà stabilmente con Frey e compagni dalla stagione successiva.
Il 14 gennaio 2010 debutta a soli 16 anni contro il Chievo Verona (3 a 2 per i toscani) in Coppa Italia e 90 minuti di gioco tra i pro gli bastano per realizzare il suo primo goal in prima squadra in una partita ufficiale. Dopo il debutto del 27 febbraio 2010 in Campionato contro la Lazio, Babacar diventa il più giovane marcatore straniero in assoluto del nostro campionato (17 anni) realizzando uno dei tre goal che il 20 marzo hanno permesso alla Fiorentina di battere il Genoa (3-0).
Ora (stagione 2010/2011) il gigante del Senegal ha sulle spalle la maglia numero 9 ed il ruolo di vice Gilardino agli ordini di Sinisa Mihajlovic. Le responsabilità sono un motivo di crescita fondamentale per un talento che, a detta del tecnico serbo, è molto discontinuo nell'impegno negli allenamenti. La Fiorentina è una piazza eccellente nella quale poter imparare e starà allo staff tecnico saper amministrare il potenziale di un giovane brillante ma un po' esuberante.
Babacar è un colosso potente ma agile, paragonabile al primo Didier Drogba. Come l'ivoriano è un eccellente punto di riferimento davanti con ottime capacità di far salire la squadra e nel gioco aereo. Eccede spesso nel possesso palla, deve migliorare il sinistro e non si dimostra sempre lucido nell'arco dei 90 ma questi difetti sono tipici dell'età.
Gli idoli di Babacar sono Drogba, Adebayor, Ibrahimovic e Samuel Eto'o e ha dichiarato che studia sempre i movimenti del compagno Gilardino per poter diventare un bomber a cinque stelle.
Ha recentemente rinnovato con la Fiorentina fino al 2015 ma bisogna segnalare che sul ragazzo, oltre le italiane, ci sono United, Chelsea, City e Real.



venerdì 24 settembre 2010

Matija Nastasic


Nome: Matija Nastasić
Data di nascita: 28 marzo 1993, Valjevo
Nazionalità: Serbia
Altezza: 187 cm
Piede preferito: Sinistro
Squadra: Partizan Belgrado - Superliga
Ruolo: Difensore centrale
Valore: 400.000 €



Da molti definito il nuovo Vidic, paragone inesatto essendo molte le differenze tra i due giocatori, è stato molto vicino all'arrivo in Italia, Fiorentina e Inter infatti si erano mosse per il nuovo gioiello difensivo dei balcani, ma il giovane giocatore ancora diciassettenne ha deciso di prolungare il conrtatto con il Partizan Belgrado, sua attuale squadra, rinunciando cosi al passaggio in Italia questa stagione.
Difensore roccioso dal fisico possente è dotato di una progressione incredibile, molto dotato tecnicamente, è capace di impostare l'azione con dei lancii lunghi molto precisi. In fase difensiva è abilissimo, ha il giusto tempismo, chiude molto bene gli spazi e inoltre non si lascia ingannare dalle finte degli avversari. Con tutte queste qualità è normale far parlare di sé, e Matija lo fa da quando è molto piccolo. Nato e cresciuto a Valjevo inizia a giocare dapprima nella scuola privata Valis e in seguito al ZSK e al FK Budućnost, squadra che milita nella terza lega serba.
Durante una partita tra le giovanile del Vojvodina Novi Sad e una selezione di giocatori della Serbia occidentale, di cui faceva parte il giovane difensore, si fa notare subito dagli osservatori presenti, attirando su di sé molte attenzioni. I primi a contattarlo furono dei dirigenti della Stella Rossa di Belgrado, raggiunsero quasi l'accordo col giocatore ma poi arrivò il Partizan che praticamente “scippò” il ragazzo alla Stella Rossa. Per i primi tre anni che ha trascorso al Partizan continuava ad allenarsi con il Budućnost recandosi a Belgrado, distante circa novanta chilometri, solo nei fine settimana per giocare le partite, facendo cosi ha potuto finire le scuole medie e restare vicino alla famiglia, dopodichè traslocò nelle strutture dei bianconeri, e il 24 giugno del 2010 firma il suo primo contratto da professionista, mettendo cosi fine alle voci di trasferimento. Nonostante ciò il ragazzo ha dichiarato diverse volte di essere affascinanto dalla Serie A e di essere un gran tifoso della Juventus, ovviamente dopo il Partizan.

Nonostante sia più giovane di un anno gioca nella selezione under 19 serba, e sta cercando di arrivare con i suoi compagni all'Europeo di categoria del 2011. Fino ad ora ha militato in varie selezioni nazionali totalizzando 19 presenze e 6 reti.

Come già detto la bravura tecnica è un lato importante del suo gioco, il ragazzo è anche un discreto finalizzatore, molte volte ricerca il tiro da fuori area, pur essendo un difensore centrale, con ottimi risultati, e ovviamente la sua potenza fisica gli permette di essere pericolosissimo sui calci d'angolo offensivi e dominante in quelli difensivi. Nella nazionale under 19 batte persino le punizioni. Il paragone con Vidic oltre ad essere esagerato è inesatto, l'unica cosa in comune tra i due è il fisico, nel modo di giocare assomiglia molto di più a Subotic, nonostante abbia molta più tecnica e sia più veloce. In futuro potrebbe essere il giusto complemento per il connazionale dello United, Alex Ferguson pare averci già pensato e anche lui ha dichiarato il suo interesse per il giocatore.

A gennaio potrebbe cambiare aria, oppure potrebbe farlo la prossima estate o quella dopo ancora, noi da tifosi ci auguriamo di vederlo in Italia un giorno, poi a Firenze il Partizan pare portare bene, avete presente Ljajic e Jovetic?



mercoledì 22 settembre 2010

FIFA11 o PES 2011, PES 2011 o FIFA11?


Ogni fine settembre lo stesso problema: chi metto in attacco al fantacalcio? No – Chi becchiamo nei gironi di Champions? No – A quale giornata verrà esonerato il tecnico del Palermo? NO NO NO!
La domanda è semplice: “Compro FIFA o PES?”
Già perchè fino a cinque anni fa la risposta era scontata in una certa direzione, mentre da tre anni a questa parte la tendenza si è totalmente invertita. Era la stagione 2005/2006, l'ultima vera grande stagione di PES, la stagione del 6 con Toni e Adriano in copertina, la stagione dove Pes era ancora anni luce avanti a FIFA, la stagione dove tieni premuto R1 e appena hai spazio spara la bomba. Ecco secondo la maggior parte degli amanti del titolo Konami la saga di Pro Evolution Soccer è finita, o meglio si è interrotta, quell'anno. Da li in poi Fifa ha iniziato a prendere sempre maggior pubblico e appassionati, è passato dall'essere un giochino adatto ai più piccoli alla simulazione di calcio per eccellenza. Molti dopo lo 09 erano estasiati dall'accuratezza di FIFA, dal 10 si sono dovuti ricredere: si può fare ancora meglio. FIFA 10 è semplicemente la simulazione calcistica più apprezzata di sempre, chiaramente fino ad ora, il 2011 potrebbe sconvolgere piani e idee o confermare il trend di questi anni.

I “pessari”, i veri amanti devoti di PES, hanno subito almeno tre stagioni di torture videoludiche, molti non si volevano convincere, altri lo sapevano ma non lo accettavano, in poche parole PES era inferiore. Quindi non potendo più hanno letteralmente invaso i forum Konami chiedendo miglioramenti immediati, i giapponesi capendo di non poter restare con le mani in mano ancora a lungo si sono dati una gran svegliata. Hanno mantenuto la base di gioco del solito PES ma hanno rivoluzionato per intero passaggi, tiri e contrasti, hanno inserito finalmente una barra di potenza dei passaggi, elemento chiave nel gioco di FIFA, adesso l'azione rischia di saltare per un semplice passaggio sbagliato e facendo cosi aumenta l'immedesimazione in campo di un player. Le grafiche e le animazioni sono molto coerenti tra loro rendendo apprezzabili i movimenti e il complesso di tutta l'azione. I principali nei nel gameplay riguardano il gioco troppo semplice sulle fasce, complice una cpu poco aggressiva dove nel 90% dei casi il giocatore riesce ad arrivare sul fondo per crossare, e il portiere sembra soffrire di doppia personalità schizofrenica, riuscendo a fare dei veri e propri miracoli quando non te lo aspetti, ma sbagliando poi come un bambino di cinque anni una facilissima palla in area piccola. E la fisica del gioco è ancora molto pesante, il pallone sembra pesare 15 kg, e alcune basilari leggi fisiche vengono a mancare totalmente.
Nel complesso però Pes è migliorato di molto, forse non riuscirà a raggiungere la qualità di FIFA quest'anno, e forse nemmeno il prossimo, ma almeno questo lascia una porta aperta per il futuro, i pessari hanno di che sperare.

A detta di molti FIFA 10 era la perfezione calcistica; e invece anche FIFA ha i suoi gran bei difetti, o meglio aveva. L'hanno scorso la cosa che faceva più girare i c******i era la stupidità del portiere, mancava le uscite più semplici facendoti cosi subire un pericoloso corner, nell'uno contro uno non era in grado di stabilire la giusta distanza e il giusto tempismo facendoti cosi subire dal cpu e soprattutto nell'online dei pallonetti evitabilissimi e soprattutto aveva la reattività di un camion ingolfato. Quest'anno la EA si è concentrata proprio sui numeri 1, ha migliorato la fisica degli interventi, ha migliorato la loro intelligenza cosi che intervengano sulle “palle morte”, e soprattutto li ha resi delle belve nel parare i pallonetti, in realtà sono parate normalissime ma rispetto alle oscenità dell'anno scorso sembrano fenomenali. Non solo, ti hanno detto: “Bene non ti piace com'è il portiere? Allora controllalo tu!”, eh si è proprio questa la grande novità di quest'anno, si potrà controllare l'estremo difensore in tre modalità: automatica, assistita e manuale, cosi in caso di errore ce la si potrà prendere solo con noi stessi.
Il gioco inoltre ha migliorato anche la fisica in campo, i contrasti a 360° sono più realistici che mai, i tiri sono molto più difficili e la cpu degli avverasari è molto più tosta, ti scartano con una “veronica” quando serve, ti pressano molto di più e intercettano le linee dei tuoi passaggi, sembra siano dotati ognuno di un loro pensiero. E costruire un'azione a livello “Leggenda” e realisticamente difficile. Molto.
Un'altra novità epocale è il “Personality +”, praticamente i programmatori hanno inserito 42 caratteristiche personali di ogni giocatore facendolo interagire con il gioco in modo diverso e personale, qui siamo a livelli impensabili fino a pochissimi anni fa.

Anche quest'anno FIFA appare superiore sotto ogni aspetto, il gioco è di un realismo spaventoso ma comunque dotato di quel divertimento tipico arcade. PES invece ha migliorato sicuramente la parte simulativa ma resta ancora molto indietro. L'unica cosa che lascia speranza per il futuro agli amanti di PES è il fatto che finalemente la Konami pare stia reagendo. Ha molto da recuperare ma tutti sperano di rivedere prima o poi PES ai fasti di un tempo, cosi almeno da rendere difficile la scelta a noi acquirenti un giorno.

Note: le demo di entrambi i giochi sono uscite il 15 settembre e sono scaricabili gratuitamente da PS Store o da Xbox Live.
PES 2011 uscirà ufficialmente nei negozi il 30 settembre, FIFA invece l'1 ottobre.

A voi la scelta, come sempre commentate numerosi e diteci cosa ne pensate o cosa comprerete voi.

lunedì 20 settembre 2010

Juanmi


Nome: Juan Miguel Jimenez Lopez
Data di nascita: 20 maggio 1993, Coìn
Nazionalità: Spagna
Altezza: 169 cm
Piede preferito: Destro
Squadra: FC Màlaga – Liga BBVA
Ruolo: Attaccante
Valore: 400.000 € (clausola rescissoria 10.000.000€)




Tutti i più grandi attaccanti dei nostri giorni sono entrati nella storia dopo incredibili imprese, Raùl e Inzaghi dopo la loro scorpacciata di gol europei, sfida tuttora aperta, Villa, Drogba, Eto'o e gli altri per il gran numero di reti che realizzano ogni anno. Juanmi invece è entrato nella storia a 17 anni, essendo il più giovane giocatore di sempre ad aver realizzato una doppietta nella Liga, battendo giocatori come Raùl e Bojan.
La sua carriera pare costruita sui record infranti, al suo debutto ad esempio, il 13 gennaio 2010 è il più giovane giocatore della storia del Malaga a scendere in campo, non solo, pochi minuti dopo diventa anche il più giovane realizzatore della storia del club andaluso.
Da quest'estate il Malaga ha deciso di bloccarlo con una clausola rescissoria di dieci milioni di euro e prolungando il contratto per le prossime cinque stagioni, infatti nell'ultimo periodo è lievitato parecchio l'interesse su questo ragazzo, ovviamente Real Madrid e Barcelona hanno da tempo dichiarato di apprezzare il talento di Juanmi, i blancos in particolare vorrebbero assicurarsi colui che è definito il “nuovo Raùl”, proprio come fecero con il “vecchio” comprandolo giovanissimo dall'Atletico Madrid. Fuori dalla penisola iberica il Chelsea pare molto attivo nel voler acquistare Juanmi, il suo procuratore ha infatti dichiarato l'interesse dei londinesi.
Per questa stagione quasi sicuramente il ragazzo resterà in Andalusia, molto probabilmente anche per la prossima, ma più passerà il tempo più sarà difficile trattenere il ragazzo, visto il suo carattere determinato e la sua voglia di sfondare.

Il suo più grande difetto è sicuramente l'esile fisico, solo 169 cm per 63 kg, lo pongono in uno stato di difficolta contro difensori molto più grossi di lui, sicuramente compensa la mancanza con una notevolissima agilità e intelligenza tattica, ma per poter giocare più vicino alla porta come vorrebbe lui non basta. Molte volte lo si vede partire dall'esterno e tagliare in velocità l'area per ricevere il passaggio, questo rende sicuramente la marcatura più difficile e gli permette di sfruttare le sue abilità naturali. Non a caso l'allenatore dell'under 17 spagnola lo faceva giocare come attaccante esterno nel 4-3-3 tipico iberico, in quel ruolo ha realizzato 5 gol in 5 presenze.
Molto probabilmente con l'esperienza si convincerà a giocare definitivamente da attaccante esterno, in una posizione che comunque potrà valorizzare il suo acuto senso del gol, e cosa non da poco potrà probabilmente allungare la sua carriera evitando lo scontro diretto in campo contro giocatori molto molto più grossi di lui.

In Spagna si sa, sui giovani giocatori puntano molto, su Juanmi dalla famosa doppietta le aspettative sono triplicate, ormai lo chiamano “il nuovo Raùl”, ma il ragazzo ha la testa ben piantata sulle spalle, crescere in un'ambiente tranquillo come quello di Malaga gli ha permesso di concentrarsi solo sul lavoro da fare, caratterialmente è molto determinato, ha molta voglia di affermarsi e di sfondare. Quando tutte queste caratteristiche collimano non si può dire che avrà un successo assicurato, ma avrà sicuramente ottime chances.





Il suo primo Gol al debutto


venerdì 17 settembre 2010

Diego Fabbrini

Nome: Diego Fabbrini
Data di nascita: 31 luglio 1990, San Giuliano Terme
Nazionalità: Italia
Altezza: 1,81 m
Piede preferito: Destro
Squadra: Empoli (a metà con l'Udinese) – serie B italiana
Ruolo: Centrocampista offensivo, esterno
Valore: n/d




Che l'Italia abbia finalmente trovato un nuovo esterno sinistro? E' presto per dirlo ma è certo che vedere Diego Fabbrini galoppare sulla fascia può rafforzare questa idea. Diego Fabbrini è uno degli ultimi prodotti del settore giovanile dell'Empoli che sta tentando la risalita in serie A proprio con l'aiuto dei suoi giovani talenti.
Fabbrini è un centrocampista offensivo molto propenso a partire da sinistra ma ottimo anche nel ruolo di seconda punta. La caratteristica più importante di questo talento è il controllo di palla che gli permette di sgusciare rapidamente nello stretto e piazzare con il destro palloni importanti in area o concludere in porta con grande efficacia. Con l'Empoli il giovane centrocampista toscano debutta il 21 agosto 2009 contro il Piacenza mentre il primo goal tra i professionisti arriva il 6 marzo 2010 contro il Cittadella e le convincenti prestazioni gli hanno permesso di totalizzare ad ora 32 presenze e 2 goal con la prima squadra. Delle ottime prestazioni di Fabbrini se n'è accorto anche il Ct dell'Under 21 Casiraghi che lo ha fatto debuttare il 3 settembre 2010 nella vittoria (1-0) contro i pari età della Bosnia e 4 giorni dopo lo ha riproposto nel match contro il Galles (vittoria 1-0 che ha consentito la qualificazioni alle fasi finali dell'Europeo, Fabbrini migliore in campo).
Mezza serie A è sulle sue tracce ma l'Udinese con il solito colpo di coda dell'ultimo minuto si è assicurata la metà del cartellino in un'operazione congiunta che riguardava anche il talento difensivo toscano Angella. Gli accordi raggiunti il 31 agosto 2010 prevedono lo sbarco in Friuli di Fabbrini nella stagione 2011/2012 ma siamo convinti che ci sia la possibilità di un'acquisto dell'altra metà da parte di una “big” del nostro campionato entro l'anno. Inter, Milan, Juventus, Roma, Napoli, Sampdoria e l'onnipresente Genoa (anche le inglesi) sono vigili sulle prestazioni del fenomeno di San Giuliano Terme che con i suoi piedi fatati ed un fisico magro e longilineo sembra un giocatore d'altri tempi. Noi di ProssimiCampioni lo paragoniamo al fenomeno del Bayern Thomas Muller anche se il campione tedesco predilige la fascia destra ed è molto più efficace sotto porta. Diego Fabbrini ha tutto per sfondare nel calcio dei grandi e siamo certi possa fare le fortune anche della nostra nazionale in un ruolo che necessita di protagonisti da decenni.









(Guardate al minuti 1.10 e ammirate l'elastico di Fabbrini che ubriaca il terzino gallese)

giovedì 16 settembre 2010

24,25/09/2010 Capiamo perchè i calciatori scioperano...




In questi giorni si parla di possibile sciopero dei calciatori nel weekend del 24, 25 settembre. Questo significa campionato fermo? I calciatori fanno sul serio e protestano attraverso l'Associazione italiana Calciatori contro la posizione della Lega sul rinnovo del contratto collettivo nazionale di categoria.
Si sentono sempre più polemiche attorno a questa questione e la paura di restare senza campionato per un weekend impedisce ai più di capirci realmente qualcosa. Noi di ProssimiCampioni però vogliamo cercare di fare chiarezza e vi spiegheremo brevemente tutta la questione:

1) La Lega vuole flessibilità assoluta nei contratti dei calciatori con retribuzione legata in massima parte ai risultati, mentre l'Aic non accetta flessibilità oltre il 50% della retribuzione del contratto;
2) La Lega sostiene che un calciatore debba fare solo il calciatore mentre l'Aic ritiene che un calciatore possa essere libero di svolgere tranquillamente altre attività fuori dal campo;
3) La Lega chiede una regolamentazione ferrea del comportamento del calciatore fuori dal campo mentre l'Aic punta sulla libertà assoluta del singolo;
4) La Lega vuole che i calciatori siano curati da medici di fiducia delle società mentre i calciatori vorrebbero essere curati da chiunque decidessero con spese a carico delle società;
5) Le società desiderano imporre sanzioni automatiche per le irregolarità dei calciatori mentre l'Aic vorrebbe che ogni singolo caso possa essere analizzato dal collegio arbitrale;
6) La Lega vorrebbe che a capo del colleggio arbitrale venga eletto un personaggio esterno al mondo del calcio mentre i calciatori chiedono che non venga intaccato il sistema in vigore;
7) La Lega attribuisce all'allenatore la piena facoltà di scindere il gruppo come e quanto vuole mentre l'Aic vuole che l'allenamento del gruppo sia sempre compatto;
8) La Lega chiede che il calciatore non possa opporsi al trasferimento ad un'altra squadra a parità di stipendio e visibilità. Se l'atleta rifiuta il contratto viene risolto e l'ultimo anno d'ingaggio decurtato del 50% come una sorta di rimborso. (Su questo punto ci permettiamo di dire che la proposta della Lega è assolutamente assurda perchè un calciatore deve poter rifiutare un'offerta di lavoro).
Ad esempio io gioco nel Napoli, mi sono appena sposato ed ho un figlio di 6 anni. Il mio ingaggio è importante ma non rientro nei piani dell'allenatore, quindi la Società vuole cedermi e le uniche offerte che reputa congrue al mio valore sono quelle dell'Hapoel Tel Aviv o del Besiktas che possono offrirmi lo stesso ingaggio e attualmente disputano la Champions e l'Europa League. Per quanto io guadagni e non perda visibilità devo poter essere libero di non sottoporre la mia famiglia ad un cambiamento così importante e difficile non solo a livello culturale ma anche di abitudini e questo non può farmi rischiare di rimanere disoccupato).

Abbiamo fatto una breve sintesi delle questioni aperte tra Lega Calcio e Associazione italiana calciatori e lasciamo a voi la possibilità di prendere una posizione ma ci sentiamo di poter dire che se si vuole effettivamente ragionare punto per punto si può scorgere un'assoluto equilibrio tra ciò che impone la Lega e le libertà che rivendicano gli atleti. Troviamo che un po' di buon senso possa far collimare i diritti ed i doveri degli atleti e la base su cui si deve impostare il risanamento passa tramite un'assunzione completa della propria responsabilità da parte delle due parti in causa.
Risparmiamo i vari “botta e risposta” che si sono susseguiti in questi giorni ma riportiamo un'idea che si sta sviluppando prepotentemente tra gli opinionisti più o meno autorevoli della rete:
Il vero problema sono i PROCURATORI.
La rete si sta scagliando contro questi personaggi che ruotano attorno al “Sistema” e sembrano spostare prepotentemente gli equilibri tra calciatori e società. In molti li giudicano il vero male del calcio e sostengono che si debbano prendere seri provvedimenti. Noi di ProssimiCampioni pur riconoscendo e rispettando chi svolge questo mestiere con un minimo di onestà e integrità (vi invitiamo a leggere la nostra rubrica dedicata al mondo dei procuratori che trovate sotto il nome “Chiedete al mio procuratore...” ), vogliamo dire che siamo stufi di sentir parlare di “ritocchini” e “ricattini” da parte di chi guadagna in un anno come nemmeno un'operaio nella vita... A costo di sembrare schifosamente moralisti...

Un saluto a tutti i nostri lettori che nel loro piccolo ci spingono a mandare avanti questo blog con passione ed allegria...

Ps: Commentate gli articoli, ci piacerebbe sapere come la pensate!

martedì 14 settembre 2010

Stephan El Shaarawy


Nome: Stephan El Shaarawi
Data di nascita: 27 ottobre 1992, Savona
Nazionalità: Italia
Altezza: 1,80 m
Piede preferito: Destro
Squadra: Padova (di proprietà del Genoa)
Ruolo: Centrocampista offensivo
Valore: n/d

Gioiellino assoluto delle giovanili del Genoa, forse rappresenta uno dei più forti potenziali cresciuti in Italia negli ultimi dieci anni. Stephan El Shaarawi è uno di quei talenti che fin dalla tenerissima età dimostra di essere di un'altra categoria rispetto ai coetanei e non è un mistero che Preziosi e Gasperini, rispettivamente presidente e attuale allenatore del Genoa, ne siano letteralmente innamorati.
El Shaarawi deve il suo cognome al padre egiziano, mentre la madre è di Savona, ma nonostante la doppia nazionalità dal 2006 veste con continuità la maglia azzurra delle diverse selezioni giovanili. Muove i primi passi nelle giovanili del Legino, quartiere della periferia di Savona, ma gli espertissimi e rapidissimi talent scout del “Grifone” non se lo sono fatti scappare e gli hanno permesso di sviluppare al meglio scalando tutte le formazioni giovanili fino al debutto in prima squadra (21 dicembre 2008 a soli 16 anni in Chievo – Genoa 0 a 1). Intanto tra il 2008 ed il 2010 vince prima una supercoppa primavera ed una coppa Italia primavera e l'anno successivo il campionato primavera 2010 condito dal goal in finale contro l'Empoli. Il viaggio del talento italo egiziano dal 2006 lo vede protagonista anche in nazionale italiana con 8 presenze e 4 goal in Under 16, 9 presenze e un goal in Under 17 e 3 presenze ed un goal in Under 18 e siamo sicuri che l'Under 21 non sia poi così lontana.
Stephan El Shaarawi è un centrocampista offensivo moderno che svaria dietro le punte ma si potrebbe adattare benissimo anche più decentrato. La sua tecnica palla al piede è straordinaria ed il suo gioco è pura fantasia, di quella che emoziona un'intera platea. Come di consuetudine per i giocatori con queste caratteristiche, El Shaarawi pecca in continuità ed inoltre dovrebbe irrobustire un fisico non esattamente da corazziere, ma la giovanissima età abbinata ad un'ottima personalità gli possono permettere una completa maturazione.
Il 27 giugno 2010 il Genoa lo cede in prestito al Padova (in serie B) con diritto di riscatto della comproprietà da parte dei veneti e controriscatto dei genovesi (in pratica il Genoa può evitare che il Padova ne decida di acquistare la metà successivamente). Alla quarta presenza con i biancorossi il 10 settembre 2010 durante la quarta giornata firma il suo primo goal da professionista a soli 17 anni in un fantastico match tra Padova e Reginna (4 a 0 al termine con Stephan che ha aperto le marcature).
Scontato l'interesse dei maggiori club europei, con Real Madrid e Inter che lo seguono da anni. In particolare i nerazzurri sembrano intenzionati ad accaparrarsi il ragazzo nel prossimo mercato di gennaio e lasciarlo ancora un anno o due a farsi le ossa tra A e B sfruttando gli ottimi rapporti tra Branca – Moratti e il presidente rossoblu Preziosi. Voci più o meno confermate inoltre sostengono che Josè Mourinho abbia chiesto a Perez di investire su questo ragazzino e sappiamo che le “merengues” quando si tratta di talenti offensivi non badano a spese...

Con l'Italia U17


Il goal alla Reggina con la maglia del Padova.







Pubblicato il 14/09/2010

sabato 11 settembre 2010

Neymar


Nome: Neymar da Silva Santos Junior
Data di nascita: 5 febbraio 1992, Mogi das Cruzez
Nazionalità: Brasile
Altezza: 173 cm
Piede preferito: Destro
Squadra: Santos – Liga Brasileira
Ruolo: Seconda punta
Valore: 14.000.000 €



Il Brasile, una delle più grandi se non addirittura la più grande fucina di talenti al mondo, ha sfornato un nuovo giovane fenomeno, scuola Santos (la squadra di un certo Pelè) famosa soprattutto per le cosiddette “mezze punte”, si tratta del validissimo Neymar da Silva Santos Junior, più semplicemente chiamato Neymar. In Brasile stravedono per lui, programmi televisivi, agenzie pubblicitarie, ragazze, fanno a gara per contendersi il giovane paulista, lui per il momento si dedica con passione solo al calcio, tanto da ottenere in pochissimo tempo risultati notevolissimi.
Cresciuto calcisticamente nel Santos, ha fatto parte del settore giovanile dal 2003 al 2008, è entrato stabilmente in prima squadra nel campionato 2009 (vi ricordo che in Brasile, a differenza dell'Europa, il campionato Nazionale si gioca da maggio a dicembre, preceduto da febbraio ad aprile dai vari campionati regionali come il Carioca o il Paulistao) debuttando il 7 marzo subentrando a partita in corso e sfiorando il gol. Per la prima marcatura non ha dovuto aspettare molto, solo una partita, quella successiva giocata contro il Mogi Mirim, e l'11 aprile nella semifinale del Campionato Paulistao realizza il decisivo gol del 2-1 contro il Palmeiras. Il soddisfacente anno di Neymar non si limitò solo al campionato regionale, nel Campionato Brasilieirao realizzò 10 reti in 33 partite risultando spesso decisivo entrando dalla panchina.
L'inizio stagione 2010 è stato quello della conferma, un Santos rinforzatosi con l'arrivo di Robinho a gennaio poteva iniziare a mirare a traguardi più alti, uno di questi la Copa do Brasil, che ha visto come protagonista assoluto Neymar autore di 11 reti in 8 partite e vincitore della classifica cannonieri. L'ultima sessione di calcio mercato è stata molto concitata per lui, il Santos e i suoi tifosi, il Chelsea di Abramovich era a un passo dall'acquisto del cartellino, ma alla fine il giovane ha preso la decisione di restare e rinnovare con i bianconeri. Affinchè lui restasse si sono mossi Pelè che lo ha caldamante invitato a restare, il Commissario Tecnico brasiliano Menezes e soprattutto la società del Santos offrendogli lo stesso contratto promessogli dai londinesi, ovvero 3.5 milioni a stagione, e alla fine il giocatore stesso ha dichiarato: “Ho preso in considerazione le offerte che ho ricevuto, ma alla fine la decisione di restare qui è mia. Sono sereno e penso solo a vincere con il Santos, alla fine i soldi non comprano la felicità”.
Ma a quanto pare l'approdo europeo è rimandato solo di un anno, il procuratore del giocatore ha invitato i Blues a rifarsi sotto la prossima estate, anche se il Santos pare intenzionato a far rispettare l'intera clausola rescissoria di 45 milioni per liberare il giocatore. Girano indiscrezioni anche sull'onnipresente Real Madrid, addetti ai lavori assicurano ci sia già un accordo del 2007 tra Neymar, suo padre e i Blancos per l'arrivo in Spagna nelle prossime due stagioni.
Intanto il giovane continua a brillare e incantare, è stato infatti convocato per 3 volte nella nazionale under 17 realizzando un gol, e lo scorso 10 agosto ha fatto il suo debutto anche con la nazionale maggiore convocato dal C.T. Menezes nell'amichevole contro gli USA, realizzando anche una rete. Sempre parlando di nazionale ha provato fino all'ultimo a convincere Dunga a lasciargli una maglia per il Sudafrica a suon di gol e prestazioni, da citare un 8-1 ai danni del Guaranì con 5 marcature siglate da Neymar, una su calcio di rigore segnato con la sua classica esecuzione “paradinha”, effettuando cioè una finta di tiro al momento di calciare spiazzando cosi il portiere per depositare facilmente il pallone in rete, ma purtroppo per lui ha dovuto guardare i Mondiali da casa. Sicuramente avrà occasione di rifarsi in diversi Campionati del Mondo nel corso della sua carriera.

In campo è la classica seconda punta brasiliana, rapido, agile e ovviamente dotato di una tecnica sopraffina è un ottimo assist man oltre ad avere un buon fiuto per il gol, la capacità che lo contraddistingue è sicuramente la facilità di dribbling, che sia in velocità o da fermo poche volte i difensori avversari riescono a sottrargli la palla, questo gli permette di trovarsi in una posizione di facilità nel calciare in porta o nel servire il compagno.

Indubbiamente prima o poi calcherà i campi europei, con quale squadra ancora non si sa ma difficilmente lo vedremo in un prossimo futuro in una squadra italiana nonostante il nostro campionato sia una meta ambita dai calciatori brasiliani in particolar modo. Ovviamente necessiterà di un po di tempo per adattarsi completamente a una calcio completamente diverso e nuovo, ma con il suo potenziale tecnico sarà in grado di brillare anche nel vecchio continente.









Pubblicato il 11/09/2010

giovedì 9 settembre 2010

Prossimi Campioni cambia look

Abbiamo rivoluzionato la veste grafica del Blog e questo per noi rappresenta il primo passo di uno sviluppo che vedrà l'introduzione di importanti novità. Continuate a seguirci, un saluto a tutti!

Massi e Fez

mercoledì 8 settembre 2010

Calcio mercato 2010

L'estate per gli appassionati di calcio ha un solo significato: CALCIO MERCATO. Il mercato 2010 ha offerto molte novità e dei trasferimenti impensabili fino a pochi mesi fa. Sotto diversi aspetti è stata una sessione anomala, le due finaliste di Champions Inter e Bayern Monaco sono rimaste inspiegabilmente a secco, il City ha fatto una campagna imponente grazie ai soldi del petrolio, le due spagnole si sono ulteriormente rinforzate, con il Real che memore delle follie dell'anno scorso ha fatto un mercato per certi versi più oculato ma comunque dispendioso e il Barcelona che ha fatto due acquisti di importanza mondiale. In Italia si segnalano squadre come il Genoa, autore di un mercato da assoluta protagonista con l'arrivo di Toni, Zuculini e Veloso, la Juventus autrice di un mercato di grandi proporzioni ma di una qualità tutta da verificare e del Milan immobile da anni ma capace di restituire passione a una piazza un po raffreddatasi sul finale della scorsa stagione. In Germania si segnala lo Schalke, i suoi arrivi? Huuntelaar e soprattutto un certo Raul Gonzalo Blanco; e come non segnalare il Wolfsburg capace di trattenere Dzeko e di affiancargli a un prezzo relativamente basso Diego.

Ecco la nostra Top Ten dei migliori affari di quest'anno, come sempre i commenti e le opinioni sono cosa assai gradita.

10 Rafael Van der Vaart
Arrivato all'ultimo istante utile per i trasferimenti in Inghilterra, precisamente al Tottenham, di sicuro un ottimo acquisto per i londinesi soprattutto visto il prezzo, 9.7 milioni di Euro per il fantasista.




9 Ramires
Perso Ballack, arrivato il giovane brasiliano, per il jolly di centrocampo arrivato dal Benfica sono stati spesi ben 22 milioni. Lui e Benayoun sono gli unici acquisti del Chelsea di Ancelotti. Di sicuro, visto il valore del brasiliano, è stato un buon affare.




8 Angel Di Maria

Acquisto di assoluto talento per il nuovo Real targato Mourinho, costato 25 milioni di Euro è uno dei migliori giovani al mondo nel suo ruolo.




7 Mario Balotelli
Di sicuro da italiano dispiace che un talento come il suo, che in futuro sarà utilissimo per la nazionale, vada a giocare all'estero. Da valutare l'impatto che avrà con la squadra e la Premier, il talento non manca di certo, il carattere forse è ancora da affinare, all'Inter ne sanno qualcosa. 30 milioni spesi per lui.




6 Yohann Gourcuff
Il Lione ha sorpreso tutti acquistando il giovane talentuoso fantasista dei rivali del Bordeaux. Mossa di sicuro azzeccata visti i campionati francesi giocati da protagonista assoluto dell'ex Milan, la cifra spesa è anche relativamente contenuta, 22 milioni di Euro a fronte dei 15 versati dal Bordeaux due stagioni fa ai rossoneri.




5 Javier Mascherano
Grande affare dei blaugrana perchè oltre al valore del mediano argentino, hanno speso 22 milioni di Euro, quando solo un anno fa ne avevano offerti 30 al Liverpool vedendosi rispondere picche. Se prima il centrocampo del Barca era a dir poco spaventoso, provate a immaginarlo adesso.




4 Diego
Il Wolfsburg e Diego meritano la quarta piazza di questa classifica. La squadra di casa Volkswagen oltre a trattenere Dzeko, acquista per 15 milioni il talento brasiliano, a suo dire bistrattato dalla Juve rea di non aver creduto fino in fondo in lui. I tifoso sono dispiaciuti a dir poco per la partenza del numero 28, sicuramente sarà tra i protagonisti della Bundesliga 2011.




3 Mesut Ozil
Premio al Real, oltre al grande valore del giocatore riesce a risparmiare svariati milioni. Pagato 15 milioni a fronte di una valutazione attorno ai 30, il turco naturalizzato tedesco sarebbe andato in scadenza di contratto la prossima stagione col rischio di partire gratuitamente. I tedeschi del Werder hanno cercato di capitalizzare il possibile, ma l'affare dei madrileni è notevole.




2 David Villa
La Spagna vi faceva paura? Bene, questo Barca vi farà venire gli incubi. I catalani si assicurano per 40 milioni uno dei più forti attaccanti del mondo, nonchè pedina ideale per il loro attacco completato da Pedro e Messi. Che i blaugrana si preparino a un'altra scorpacciata di trofei?




1 Zlatan Ibrahimovic
In questo caso bisogna lodare l'affare economico concluso dai rossoneri. Lo svedese pagato 12 mesi fa 50 milioni di Euro più Eto'o dal Barcelona all'Inter, torna a Milano sponda Milan per 24 milioni di Euro da versare in tre anni a partire dalla prossima estate. Il valore del giocatore non si discute, l'anno scorso in Liga ha realizzato 22 reti in 46 partite, ma non rientrava nei piani di gioco dei catalani. Milan che l'ultimo giorno di mercato acquista anche il brasiliano Robinho dal Manchester City. Questa prima posizione è un premio all'impegno del Milan, una posizione che significa che malgrado tutto i campioni in Italia vogliono giocare ancora, nonostante siamo oramai un campionato declassato.

lunedì 6 settembre 2010

David De Gea


Nome: David De Gea Quintana
Data di nascita: 7 novembre 1990, Madrid
Nazionalità: Spagna
Altezza: 192 cm
Piede preferito: Destro
Squadra: Atletico Madrid – Liga BBVA
Ruolo: Portiere
Valore: 12.000.000 €


Nasce a Madrid colui che è attualmente considerato il futuro portiere della nazionale spagnola dopo Iker Casillas, cresciuto nella Madrid calcisticamente meno titolata, quella dei “colchoneros” dell'Atletico, dal gennaio 2010 il suo valore di mercato, oltre all'appetibilità, è triplicato. Pensare che all'inizio della stagione 2009/2010 gli fu chiaramente fatto intendere di cominciare a cercarsi un'altra squadra, si perchè il Club che lo ha cresciuto dal 2003, cioè da quando era tredicenne, aveva deciso di dargli un assurdo e impensato ben servito. A dimostrazione di ciò vennero spesi tutti i soldi del calcio mercato, che servivano per fare almeno un acquisto in difesa e uno in centrocampo, per il giovane Sergio Asenjo, riducendo cosi il di un anno più giovane De Gea al ruolo di terzo portiere, anche dopo il più esperto Roberto. La situazione pareva assurda, il giovane David faceva parte dell'Atletico da ben sette anni, giocando dal 2007 al 2009 nell'Atletico Madrid B, era finalmente pronto al grande salto, eppure il campionato cominciò e lui passava le domeniche in tribuna, fino al 30 settembre, partita di Champions League contro il Porto, Sergio Asenjo era impegnato con la selezione under 20, Roberto si infortunò dopo uno scontro di gioco e cosi David potè debuttare con la prima squadra, per la cronaca la partita terminò 2 a 0 in favore della squadra di casa, il Porto. David restò titolare nella vittoria contro il Saragoza e nel pareggio per 1 a 1 con il Maiorca, risultato raggiunto al novantaquattresimo minuto dagli isolani rimasti in 8 grazie ad una papera della difesa e del giovane portiere. Il giorno seguente gli vennerro addossate tutte le colpe e gli fu tolto il posto di titolare in favore di Asenjo. Nel gennaio 2010 le cose però cambiarono nuovamente, sulla panchina dei Colchoneros arrivò Quique Sanchez Flores che per alcune partite alternò i due giovani portieri, prima di affidare definitivamente il posto di titolare a De Gea. Da li in seguito le prestazioni dell'Atletico migliorarono nettamente, conquistarono la finale di Copa del Rey, sconfissero il Barcelona che non aveva mai perso nelle 21 partite precedenti e soprattutto conquistarono l'Europa League battendo in finale gli inglesi del Fulham, in questa occcasione David si esibì in delle ottime parate fornendo una grande prestazione. I primi sei mesi del 2010 saranno sembrati una favola a De gea, e come ogni favola che si rispetti è arrivato anche un gradito lieto fine, è stato inserito da Vicente Del Bosque nella lista dei 30 pre-convocati per il mondiale sudafricano, in seguito come sappiamo vennero convocati i ben più esperti Casillas, Valdes e Reina.
La stagione 2010/2011 è iniziata da protagonisti per i madrileni e soprattutto per il portiere madrileno, nella finale della Supercoppa Europea hanno sconfitto con il risultato di 2 a 0 i campioni d'Europa dell'Inter, il giovane David si è persino concesso il lusso di parare un calcio di rigore a Diego Milito al navantesimo minuto.

L'interesse attorno al portiere è cresciuto esponenzialmente nell'ultimo periodo, si parla di un interesse del Barcelona che ha visto in lui il futuro guardiano della loro porta e soprattutto del Manchester United, con Alex Ferguson che ha dichiarato di essere intenzionato a ingaggiarlo per il post-Van der Sar. Per il momento comunque David non si muoverà da madrid, in una società che prima di coccolarlo e tenerselo stretto aveva ingiustamente bistrattato un talento puro, colui che entro pochi anni sarà tra i tre migliori portieri al mondo, e sono in molti a crederlo.





venerdì 3 settembre 2010

Lorenzo Tassi


Nome: Lorenzo Tassi
Data di nascita: 12 febbraio 1995
Nazionalità: Italia
Altezza: 177cm
Piede preferito: n/d
Squadra: Brescia – serie A italiana
Ruolo: Fantasista/Regista
Valore: n/d




“Avete letto bene? Si, si 12 febbraio 1995”. Questa data corrisponde alla data di nascita di un giocatore che potrebbe fare la storia del calcio italiano. Ci rendiamo conto che non è serio fare proclami di fronte ad un ragazzino di appena 15 anni ma ci sentiamo di poterci sbilanciare di fronte ad un fenomeno che tutta Europa vuole e che si allena già da un pezzo in prima squadra al Brescia. Lorenzo Tassi è il classico predestinato, uno di quelli che nasce ogni 10 anni e che brucia le tappe fin da giovanissimo. E' un punto di riferimento degli allievi nazionali ma ha partecipato al ritiro estivo 2010/2011 della prima squadra e probabilmente sarà in pianta stabile con la formazione primavera all'inizio della stagione. E' un po' che leggiamo in rete materiale su di lui e possiamo confermare che non esiste articolo che non ne dica mirabilie. Lo staff tecnico del Brescia sostiene di avere tra le mani un gioiello e gli addetti ai lavori affermano che raramente hanno visto nel Brescia un giovane di queste potenzialità, Pirlo escluso.
Tassi è un trequartista che può anche fare il regista dalla visione di gioco incredibile e dall'intelligenza fuori dal comune. A quest'età non è facile determinare il suo ruolo definitivo ma sembra che il ragazzo bresciano possa agire indistintamente sia dietro le punte che davanti la difesa. I piedi di Lorenzo sono fatati e l'attuale tecnico Iachini non ha escluso che non lo possa già fare esordire in serie A questa stagione. Le squadre interessate al piccolo Tassi sono fra le più importanti ma sembra che Inter e Milan abbiano avuto già contatti per acquisirne le prestazioni sportive. La società rossonera, come ha confermato il presidente del Brescia Gino Corioni, ha offerto la bellezza di 5.000.000 di euro ricevendo picche dal Brescia convinto di poterne ricavare molti di più fra qualche anno. Inutile dire che le spagnole e le inglesi hanno già manifestato interesse per il fantasista di Bovezzo (località vicino Brescia). Convocato in nazionale Under 16 ora ha all'attivo alcune presenze nell'Italia Under 17.
In un intervista esclusiva al sito Calciomercatoweb (potete leggerla cliccando qui), Tassi ha espresso tutte le sue speranze nell'esordio in serie A e noi sicuramente non vediamo l'ora di poterlo vedere in campo. E' facile farsi prendere dall'entusiasmo ma noi stessi ricordiamo quanti talenti si sono sprecati per svariati motivi, uno di Bari vecchia ne è un esempio. Starà al Brescia, al ragazzo e a chi lo consiglia non incappare in errori che lo brucino e ne spezzino il talento. Intanto Corioni lo paragona a Baggio, Iachini lo fa allenare con i grandi e Brescia sogna...







Goal in nazionale.

mercoledì 1 settembre 2010

Ai nostri lettori chiediamo... i 3 mali del calcio

Oggi non pubblicheremo rubriche ma vogliamo introdurre qualcosa di diverso... Vogliamo sentire la vostra opinione.
In una paese pieno di contraddizioni come il nostro, che vive di speculazioni e scorciatoie giudiziarie come si può parlare di integrazione e di sviluppo sostenibile nello sport?
Il calcio italiano fatica ad allinearsi agli altri campionati più blasonati sia per fattori di sviluppo economico-gestionale sia per ciò che riguarda la visibilità internazionale. I grandi giocatori spesso preferiscono Inghilterra e Spagna (ora addirittura Germania), gli stadi difficilmente sono pieni e necessitano di interventi di manutenzione, gli sponsor non investono più da noi e le società sono sull'orlo del collasso finanziario.
Quali sono i mali del nostro calcio?



C'è tanta carne al fuoco ma vi chiediamo di sintetizzare in 3 punti quali sono i problemi principali del calcio italiano. Cosa si deve risolvere per guarire il Campionato di serie A? Quali sono le problematiche principali che bloccano lo sviluppo del calcio in Italia?

Secondo noi:
-1 non si ha il coraggio di investire sui vivai, 2 gli stadi sono vecchi e poco funzionali, 3 La lega (con la complicità del governo) è amministrata da gente vecchia che non supera la burocrazia e non apre alle nuove realtà (Costruzione stadi, oriundi in nazionale, sponsorizzazioni)

Dite la vostra... commentate

Le scommesse sportive in Italia sono un fenomeno sempre più diffuso tra gli appassionati di sport


Punta sull'Udinese di Pawlowski su Bwin