giovedì 16 settembre 2010
24,25/09/2010 Capiamo perchè i calciatori scioperano...
In questi giorni si parla di possibile sciopero dei calciatori nel weekend del 24, 25 settembre. Questo significa campionato fermo? I calciatori fanno sul serio e protestano attraverso l'Associazione italiana Calciatori contro la posizione della Lega sul rinnovo del contratto collettivo nazionale di categoria.
Si sentono sempre più polemiche attorno a questa questione e la paura di restare senza campionato per un weekend impedisce ai più di capirci realmente qualcosa. Noi di ProssimiCampioni però vogliamo cercare di fare chiarezza e vi spiegheremo brevemente tutta la questione:
1) La Lega vuole flessibilità assoluta nei contratti dei calciatori con retribuzione legata in massima parte ai risultati, mentre l'Aic non accetta flessibilità oltre il 50% della retribuzione del contratto;
2) La Lega sostiene che un calciatore debba fare solo il calciatore mentre l'Aic ritiene che un calciatore possa essere libero di svolgere tranquillamente altre attività fuori dal campo;
3) La Lega chiede una regolamentazione ferrea del comportamento del calciatore fuori dal campo mentre l'Aic punta sulla libertà assoluta del singolo;
4) La Lega vuole che i calciatori siano curati da medici di fiducia delle società mentre i calciatori vorrebbero essere curati da chiunque decidessero con spese a carico delle società;
5) Le società desiderano imporre sanzioni automatiche per le irregolarità dei calciatori mentre l'Aic vorrebbe che ogni singolo caso possa essere analizzato dal collegio arbitrale;
6) La Lega vorrebbe che a capo del colleggio arbitrale venga eletto un personaggio esterno al mondo del calcio mentre i calciatori chiedono che non venga intaccato il sistema in vigore;
7) La Lega attribuisce all'allenatore la piena facoltà di scindere il gruppo come e quanto vuole mentre l'Aic vuole che l'allenamento del gruppo sia sempre compatto;
8) La Lega chiede che il calciatore non possa opporsi al trasferimento ad un'altra squadra a parità di stipendio e visibilità. Se l'atleta rifiuta il contratto viene risolto e l'ultimo anno d'ingaggio decurtato del 50% come una sorta di rimborso. (Su questo punto ci permettiamo di dire che la proposta della Lega è assolutamente assurda perchè un calciatore deve poter rifiutare un'offerta di lavoro).
Ad esempio io gioco nel Napoli, mi sono appena sposato ed ho un figlio di 6 anni. Il mio ingaggio è importante ma non rientro nei piani dell'allenatore, quindi la Società vuole cedermi e le uniche offerte che reputa congrue al mio valore sono quelle dell'Hapoel Tel Aviv o del Besiktas che possono offrirmi lo stesso ingaggio e attualmente disputano la Champions e l'Europa League. Per quanto io guadagni e non perda visibilità devo poter essere libero di non sottoporre la mia famiglia ad un cambiamento così importante e difficile non solo a livello culturale ma anche di abitudini e questo non può farmi rischiare di rimanere disoccupato).
Abbiamo fatto una breve sintesi delle questioni aperte tra Lega Calcio e Associazione italiana calciatori e lasciamo a voi la possibilità di prendere una posizione ma ci sentiamo di poter dire che se si vuole effettivamente ragionare punto per punto si può scorgere un'assoluto equilibrio tra ciò che impone la Lega e le libertà che rivendicano gli atleti. Troviamo che un po' di buon senso possa far collimare i diritti ed i doveri degli atleti e la base su cui si deve impostare il risanamento passa tramite un'assunzione completa della propria responsabilità da parte delle due parti in causa.
Risparmiamo i vari “botta e risposta” che si sono susseguiti in questi giorni ma riportiamo un'idea che si sta sviluppando prepotentemente tra gli opinionisti più o meno autorevoli della rete:
Il vero problema sono i PROCURATORI.
La rete si sta scagliando contro questi personaggi che ruotano attorno al “Sistema” e sembrano spostare prepotentemente gli equilibri tra calciatori e società. In molti li giudicano il vero male del calcio e sostengono che si debbano prendere seri provvedimenti. Noi di ProssimiCampioni pur riconoscendo e rispettando chi svolge questo mestiere con un minimo di onestà e integrità (vi invitiamo a leggere la nostra rubrica dedicata al mondo dei procuratori che trovate sotto il nome “Chiedete al mio procuratore...” ), vogliamo dire che siamo stufi di sentir parlare di “ritocchini” e “ricattini” da parte di chi guadagna in un anno come nemmeno un'operaio nella vita... A costo di sembrare schifosamente moralisti...
Un saluto a tutti i nostri lettori che nel loro piccolo ci spingono a mandare avanti questo blog con passione ed allegria...
Ps: Commentate gli articoli, ci piacerebbe sapere come la pensate!
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Io credo che i calciatori possano concordare con le società delle clausole di rescissione congrue al loro valore come in Spagna e questo risolverebbe molti problemi contrattuali. Solo la Fiorentina in Italia ha questa politica. Poi per il resto a parte per i trasferimenti all'estero e la possibilità di svolgere attività extra calcio (imprenditoriali) sono dalla parte delle società. Quindi fifty fifty... Ma mettetevi d'accordo
RispondiEliminaI Procuratori sono la rovina di questo sport. Senza molti di loro avremmo una comunicazione più sana tra calciatori e club perché non ci sarebbe la corsa all'aprovvigione!!! Molti calciatori poi sono dei viziatelli.
RispondiEliminaSciopero dei calciatori = vergogna
RispondiEliminaAVRANNO I LORO DIRITTI ma HANNO TANTI DOVERI. Rinunciate voi a qualcosa ogni tanto.
Ci sono colpe sia da una parte che dall'altra...
RispondiEliminaFinalmente c'ho capito qualcosa
RispondiEliminaNon siete dei moralisti, io penso che i calciatori e i procuratori rappresentino il male del calcio perchè molti di loro hanno oltrepassato il limite della decenza con le loro richieste e i loro atteggiamenti. Senza i procuratori le società e i calciatori troverebbero più facilmente un accordo. Complimenti per il Blog me l'ha consigliato un mio compagno di squadra. Semplice ma esaustivo e curato!
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