domenica 31 luglio 2011

Le foto della settimana

Ronaldo: a noi piace ricordarti così...


Thierry Henry e David Beckham: da notare l'espressione felice di David nell' attesa.


Marek Hamsik: ecco a voi un esemplare di Marek di montagna.

venerdì 29 luglio 2011

Joel Obi


Nome: Joel Chukwuma Obi
Data di nascita: 22 maggio 1991, Lagos
Nazionalità: Nigeria
Altezza: 177cm
Piede preferito: Sinistro
Squadra: Fc Internazionale - Serie A (in compartecipazione con il Parma)
Ruolo: Centrocampista centrale
Valore: 3.500.000€



Dopo i vari Natalino, Coutinho e Destro, un altro giovane proveniente dall'Inter ha conosciuto la Serie A la scorsa stagione. Lanciato da Rafa Benitez per sopperire agli infortuni che hanno colpito la mediana all'inizio dell'anno, ha mostrato talento e qualità che gli sono valsi la riconferma in nerazzurro per quest'anno. Inoltre Gianpiero Gasperini, neo tecnico dell'Inter, ha speso belle parole per il giovane di passaporto nigeriano, affermando a più riprese che oltre ad essere un elemento di belle speranze sarà un elemento d'importanza nella prossima Serie A.

Obi nasce a Lagos, l'ex capitale della Nigeria, ed inizia a svolgere la sua attività di giocatore presso il Nepa Lagos, importante squadra cittadina. Nel 2005 viene notato dagli attivissimi osservatori dell'Inter che decidono di portarlo ad Appiano per farlo crescere dal punto di vista tecnico-tattico. Viene subito inserito nella squadra allievi dove si mette subito in mostra grazie a fisico e talento, e in poco tempo conquista un ruolo di rilievo nella Primavera meneghina, che in questi anni è stata assoluta protagonista in campionato.
Viene convocato da Benitez per il ritiro estivo 2010, e da li in poi come già detto grazie agli infortuni di alcuni giocatori, resta in Prima Squadra. Il 29 settembre 2010 fa il suo debutto, all'ottantesimo minuto nella sfida di Champions League contro il Werder Brema subentra a Dejan Stankovic nella sfida poi vinta per 4-0. Due settimane dopo, il 17 ottobre, fa il suo debutto anche in campionato sostituendo Coutinho al sessantaseiesimo minuto. Il 14 novembre arriva la grande occasione, parte da titolare nel derby contro il Milan ma purtroppo deve lasciare il campo al trentacinquesimo minuto per colpa di un infortunio muscolare.
Il 31 gennaio 2011 il Parma acquisisce metà del suo cartellino in seguito al alcuni affari tra i ducali e l'Inter, il giocatore però continua a giocare in nerazzurro sia per i restanti sei mesi che per la stagione 2011/2012.

Obi è un centrocampista centrale che si distingue soprattutto in fase offensiva e di impostazione. Dispone di un'ottima velocità che gli permette di svariare su tutta la mediana e di un buon fisico per reggere nei contrasti. E' in possesso di un eccellente tecnica individuale, in Primavera giocava praticamente da regista impostando per gli attaccanti e le fasce, passaggi corti e lanci lunghi sono frecce di cui dispone per il suo arco. La cosa che ha colpito maggiormente in occasione delle 13 partite giocate quest'anno in nerazzurro è sicuramente la personalità con la quale si è inserito nei meccanismi della squadra, a soli vent'anni ha dimostrato concentrazione e attenzione di un giocatore molto più maturo, inoltre il suo gioco semplice e solido lo ha fatto ben figurare. Obi unisce qualità e quantità che un possibile 3-4-3 Gasperiniano potrebbe esaltare, da rivedere la fase difensiva, non un'autentica pecca, ma sicuramente bisogna migliorarne l'intensità. Purtroppo Obi durante la sua giovane carriera ha subito alcuni e troppo frequenti infortuni muscolari, ma sicuramente in un Top Club dove si hanno a disposizione i migliori preparatori e fisioterapisti si sa come intervenire per prevenire al fine di evitare un declino dovuto appunto a questi infortuni.

L'eccellente inizio della stagione 10/11 ha permesso al giovane centrocampista di farsi notare anche dalla sua Nazionale. Il 9 febbraio 2011 ha debuttato con la sua Nigeria giocando contro la Sierra Leone dal primo minuto. Dopo aver fornito l'assist per il definitivo 2-0 lascia il campo al sessantaquattresimo minuto salutato da una standing ovation del suo pubblico. Ad oggi sono ben cinque le presenze con la verde maglia nigeriana.
Come già detto l'Inter crede molto in questo giovane prodotto del vivaio, e lo ha protetto anche dalle mire di altre squadre. L'Udinese infatti quando stava trattando Sanchez con i nerazzurri lo voleva inserire come contropartita nell'affare ma subito è arrivato il secco no di Branca.
Bisogna concludere con un elogio all'Inter che negli ultimi anni sta proponendo giovani di spessore nel nostro campionato, dopo Balotelli e Santon, la scorsa stagione con Natalino, Coutinho, Destro al Genoa e lo stesso Obi, e la prossima stagione con i nuovi Alborno e Castaignos oltre ai prodotti del vivaio Caldirola, Benedetti, Dell'Agnello, Bardi e Crisetig è sicuramente una delle società di punta a livello mondiale nel lavoro giovanile.







Gol durante la partitella nel ritiro estivo 2011

mercoledì 27 luglio 2011

La Tessera del Tifoso, facciamo chiarezza.


La rubrica di oggi vuole fare un po' di chiarezza sulla “tessera del tifoso” che dopo quasi due anni dalla sua introduzione, continua a suscitare forti polemiche tra il mondo del tifo organizzato, le istituzioni e molti protagonisti dei campi di calcio.
La tessera del tifoso è uno strumento di fidelizzazione adottato dalle società calcistiche in Italia volto all'identificazione, da parte della Questura, di tifosi di club calcistici o della nazionale italiana di calcio. La tessera è stata adottata con la direttiva del 14 giugno 2009 del Ministro dell'Interno Maroni ed è rilasciata nella quasi totalità dei casi dalle banche o dal circuito Lottomatica. Il prezzo varia dalle promozioni in atto: è gratuita nei casi i quali venga sottoscritta in determinati periodi di tempo o attraverso determinate banche, mentre viene fatta pagare fino a 10 euro nel caso venga richiesta in periodi differenti o a promozione scaduta.
E' entrata in vigore ufficialmente nella stagione 2010/2011, con un anno di ritardo, poiché le norme non si potevano attuare avendo le società riscontrato numerosi problemi, per la maggior parte burocratici, nell'attuare tutte le disposizioni in tempi brevi.

- Che cos'è?

E' una normale carta di credito ricaricabile (formato A8) con validità di 5 anni con nominativo e foto del possessore. È utilizzata per seguire la propria squadra in trasferta ed entrare nei settori dello stadio riservati agli ospiti, ma può servire anche per snellire il controllo dei documenti ai varchi, o dalle società per incrementare il merchandising. Spesso ai possessori vengono riservati un paio di giorni nei quali hanno diritto alla prelazione sui biglietti di un evento.

- Perché è stata creata?

Il principale obiettivo è quello di combattere gli atti di violenza all’interno e nelle immediate vicinanze degli stadi. La funzione svolta sarebbe sia quella di deterrenza, rendendo gli spettatori consci della loro identificabilità in caso di atti illeciti, sia di prevenzione, impedendo a persone potenzialmente pericolose per l’ordine pubblico di entrare nelle strutture.
Secondo il Ministero degli Interni, sono esclusi dal programma i condannati per i reati da stadio (anche con sentenza non definitiva) entro i 5 anni successivi alla condanna e coloro che sono sottoposti a Daspo (divieto di accesso a manifestazioni sportive).

Risultati?

Tralasciando il fatto che i tesserati e i non tesserati si sono trovati spesso ad assistere al match nello stesso settore ospiti (mentre la tessera dovrebbe garantire un settore apposito), e tralasciando anche che in molti casi i tifosi sprovvisti di tessera pur di assistere al match in trasferta della loro squadra, hanno acquistato biglietti in settori di tifosi della società ospitante (con annessi scontri tra ultras contrapposti), siamo giunti ad una situazione nella quale ogni questore decide se aprire lo stadio ai tifosi in trasferta o meno.
Secondo il Viminale un tifoso tesserato ha la possibilità di andare a vedere tutte le partite della propria squadra in trasferta, senza restrizioni. La realtà è differente: se per esempio un tifoso del Genoa residente a Milano volesse andare a vedere Milan-Genoa, e il prefetto decidesse che per motivi di ordine pubblico non sarebbe stata aperta la vendita nella regione Lombardia (situazione che si è verificata spesso in diverse regioni), questo tifoso sarebbe costretto ad uscire dalla regione per acquistare un biglietto. In pratica si vieta ai residenti di un' intera regione, regolarmente tesserati, di andare a vedere la propria squadra in trasferta, semplicemente perché non si trova altro modo per gestire l'ordine pubblico. Le trasferte così diventano un incognita dipendentemente dai divieti applicati.
Inoltre è necessario affermare anche il fatto che non sia stata minimamente interpellata la Federazione Italiana Sostenitori Squadre di Calcio al fine di confrontarsi ed individuare la strategia migliore per poter tutelare l'ordine pubblico, il regolare svolgimento della partita e il rispetto dei tifosi.

L'ombra del guadagno.

I detrattori più accaniti della tessera vedono nella normativa un interesse commerciale che si maschera dietro la volontà di eliminare la violenza e i violenti dagli stadi. A supporto di questa tesi vi sono più aspetti: il fatto che venga rilasciata da Banca Intesa San Paolo, dalle Casse di risparmio, dalla Banca Popolare di Milano, Poste Italiane e Lottomatica per il semplice fatto che la tessera possa essere attivata anche come carta bancaria prepagata e si è chiesto di farla anche ai bambini. Tantissimi genitori si sono rifiutati di fare una prepagata a bambini in quanto non trovano giusto dover attuare questo tipo di formula per giovanissimi sostenitori. Molti tesserati hanno anche ricevuto offerte telefoniche al fine di aprire finanziamenti con agevolazioni.
Il Garante per la privacy si è ripetutamente pronunciato richiedendo maggiore trasparenza dalle banche circa l'utilizzo dei dati per finalità di marketing (le informative sono state dichiarate incomplete ed è stato fatto presente che il possessore dovesse essere lasciato libero di scegliere se estendere l'utilizzo della tessera ad attività che andassero oltre la questione sportiva e del club).
Gli operatori che lavorano all'interno di molte banche hanno ammesso la presentazione delle tessere in qualità di prodotti bancari. A Firenze ad esempio presso la Cassa di risparmio sono state offerte le tessere anche a coloro che non fossero tifosi della squadra viola. Questo permette di avere agevolazioni e tassi ridotti. Delle 36.000 tessere vendute nel capoluogo toscano, solo la metà sono poi diventate regolari abbonamenti per la tifoseria della squadra dei Della Valle.
In Inghilterra esiste dagli anni 80 una tessera analoga, ma è disposta dalle società ed ha fini esclusivamente commerciali.

In data 21giugno 2011 è stato firmato al Viminale il Protocollo d'Intesa tra il ministro Maroni ed i presidenti di CONI, FIGC, Serie A, Serie B e Lega Pro che introduce delle novita nella applicazione della Tessera del Tifoso:

- Trasferte ed abbonamenti riservati unicamente ai possessori della tessera del Tifoso;
- Riqualificazione ed ammodernamento dei settori riservati ai tifosi ospiti;
- Apertura di un tavolo di confronto tra l'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive e rappresentanti delle tifoserie organizzate.

Molti protagonisti del pallone si sono dichiarati contrari al provvedimento (Lippi, Totti, De Rossi, Zamparini, Cairo, Ulivieri, Zeman, Miccoli, Palombo e molti altri) mentre solo pochi hanno manifestato parere positivo (Lotito e Lo Monaco su tutti). Anche numerosi membri del mondo dello spettacolo hanno dichiarato di non volere la tessera (ad esempio Amendola, grande tifoso della Roma e Militello che frequenta assiduamente le curve con Striscia la Notizia).


La nostra personale impressione è che la recente serie di novità non possa risolvere le importanti problematiche relative agli stadi e alle tifoserie. Sarebbe necessario liberare il campo da qualsiasi chiara possibilità che si possa associare la Tessera a fini commerciali ed una maggiore lungimiranza da parte di coloro che decidono l'apertura o meno alle tifoserie in trasferta. Coloro che portano la violenza negli stadi devono essere puniti severamente e le punizioni devono essere garantite con inflessibilità e in tempi brevi. Il popolo dello stadio, in continua diminuzione a favore delle payperview, ha bisogno di maggiore chiarezza e di risposte convincenti. Non si può perdere la magia che riesce a garantire una partita allo stadio.




lunedì 25 luglio 2011

Mathias Cubero


Nome: MathIas Cubero
Data di nascita: 15 gennaio 1994, Montevideo
Nazionalità: Uruguay
Altezza: 1,85 m
Piede preferito: Destro
Squadra: Atletico Cerro - Primera division uruguaiana
Ruolo: Portiere
Valore: 75.000 €




L'Uruguay Under17 è stata fantastica per tutto il Mondiale messicano di categoria battendo il Brasile di Adryan con un netto 3 a 0 in semifinale e arrendendosi solamente in finale ad uno straripante Messico spinto dal tifo di casa (2 a 0). La celeste ha dimostrato ottimi giovani elementi come spesso accade negli ultimi anni (tralasciando i big citiamo i promettenti Lodeiro dell'Ajax, Hernadez del Palermo o Coates del Nacional de Motevideo). Tra la compagine uruguaiana spicca però colui che è stato premiato come Best Goalkeeper (miglior portiere) del Mondiale, Mathias Cubero.

Jonathan Mathias Cubero Rieta nasce a Montevideo e comincia prestissimo a giocare a calcio. Curioso il fatto che da piccolo fosse un po' "cicciottello" e che per questo chiese al suo allenatore di andare in porta. Da quel momento in poi il piccolo Mathias iniziò a crescere sempre di più e a mostrare un grandissimo talento. All'età di 12 anni entra a far parte del settore giovanile dell'Atletico Cerro, piccola società calcistica del quartiere Cerro della capitale uruguaiana. Dopo aver fatto tutta la trafila del settore giovanile viene chiamato il 4 dicembre 2010 dal tecnico Gonzalez in prima squadra e debutta da titolare nella vittoria casalinga per 2-1 con il Liverpool de Montevideo. Ottima la prestazione del ragazzo che nonostante l'emozione ha retto la pressione.

Mathias Cubero è un portiere molto potente ed esplosivo. E' già piuttosto alto ma con margini di crescita molto interessanti. E' muscolarmente forte ed agile con un buon senso della posizione. Ha un buon tempo d'uscita e sicuramente la personalità necessaria per comandare una difesa di alto livello. Deve migliorare nella concentrazione e nella capacità di rimanere costante per tutta la partita ma per un portiere è necessaria pazienza in quanto rappresenta un ruolo nel quale le responsabilità di qualsiasi altra posizione si moltiplicano. L'idolo di Cubero è Iker Casillas anche se fisicamente somiglia più a Julio Cesar.

Con l'Uruguay Under17 è vicecampione mondiale con 7 presenze e date le straordinarie prestazioni probabilmente non tarderà ad arrivare la chiamata con la selezione Under 20. Come non tarderanno ad arrivare anche le società interessate a riproporlo tra i propri pali, soprattutto dopo il premio come miglior portiere Under 17. Ad ora non disponiamo di informazioni circa un interesse di qualche club europeo ma le prestazioni del ragazzo non possono sicuramente essere passate inosservate. Cubero è un grandissimo tifoso del Cerro, del quale nome è tatuato sulla nuca, ma risulterebbe difficile resistere alle sirene del calcio occidentale. Italiane fatevi avanti.



domenica 24 luglio 2011

Le foto della settimana

Bastian Schweinsteiger: ecco un centrocampista estremamente dotato e dal grandissimo talento... e poi c'è Schweisteiger.


Zlatan Ibrahimovic: non so se avete notato che Zlatan ha più capelli della moglie. Ad ogni modo bella la faccia del gigante svedese.


Milos Krasic: Milos sei davvero espressivo.

venerdì 22 luglio 2011

Manuel Lanzini


Nome: Manuel Lanzini
Data di nascita: 15 Febbraio 1993, San Antonio de Padua
Nazionalità: Argentina
Altezza: 1,69 cm
Piede preferito: Destro
Squadra: River Plate, Campionato Argentina
Ruolo: Trequartista, mezz'ala, esterno di centrocampo
Valore: 2.000.000 €



Il River Plate è famoso in tutto il mondo per la produzione di grandi talenti. Quest'anno ha messo in mostra talenti puri come Lamela, Fune Mori e Lanzini. Proprio quest'ultimo è il talento meno sponsorizzato ma forse interessante almeno al livello dei primi due.

Lanzini nasce a San Antonio da Padua si mette subito in evidenza con la Categoria 1993 dell'Accademia del Kaly Ituizango, squadra del suo paese. Così il talent scout Maddoini Ramon, che ha scoperto giocatori del calibro di Riquelme, Tevez e Cambiasso, gli propose un test con il Boca Junior ma il ragazzo rifiutò perché tifoso del River Plate, altra squadra a proporgli un test. Il ragazzo così entra a far parte delle giovanili del River Plate con le quali nel campionato giovanile del 2008 vince segnando ben 9 reti, due in meno rispetto al capocannoniere della squadra Salguero Leonardo. Il debutto in Prima squadra avviene l'8 Agosto 2010 quando l'allenatore Angelo Cappa lo inserisce al posto di Ariel Ortega in partita in corso contro il Tigre. In seguito l'allenatore Cappa lo prende sempre più in considerazione facendolo spesso alternare con il compagno di squadra Fecundo.

Con il River Plate può contare già 23 presenze condite da 3 assist vincenti.

Ordinato e intelligente nelle giocate, sorprendono la straordinaria facilità con cui distribuisce palla e legge l'azione. Il fisico da mezzapunta ne fa un trequartista tanto abile nella costruzione della manovra quanto imprevedibile palla al piede, grazie ad un dribbling secco e preciso che gli permette in ogni frangente di creare situazioni di superiorità numerica. Destro delicatissimo e pericoloso dalla distanza, ha una grandissima visione di gioco che gli permette di poter giocare anche come regista. Può giocare anche come esterno di centrocampo dove però non riesce a dare il massimo a causa di una non eccelsa velocità. Ama girare per il campo ma deve ancora migliorare dal punto di vista dell'esperienza e soprattutto fisicamente.

Il giocatore è seguito un po’ da tutta Europa ma piace a Roma, Palermo e Napoli in Italia. Soprattutto il Napoli sembrerebbe aver chiesto informazioni a Passarella e vorrebbe bloccarlo adesso prima che il suo costo si faccia eccessivo.

Probabilmente come caratteristiche tecnico-tattiche somiglia a Pablo Aimar, suo idolo. Il potenziale c'è tutto e anche il carattere può aiutarlo nella crescita. Giocatore di grande umiltà che però ha già dimostrato una grandissima personalità.



giovedì 21 luglio 2011

Concluso il sondaggio: "Qual'è stato il miglior giocatore della Serie A 2010/2011?"...Thiago Silva


Si è concluso il sondaggio che vi chiedeva quale fosse il giocatore che si era contraddistinto maggiormente nella stagione appena conclusa e il vincitore è Thiago Silva. Al termine dell'ultima stagione il Milan ha vinto il campionato, segnando molti gol con tutti gli ottimi attaccanti che ha in squadra, ma quest'anno è stata soprattutto la difesa a fare un lavoro eccezionale, e, se è vero come si dice che per vincere in Italia bisogna avere la difesa più forte, allora ecco spiegato il segreto del successo dei rossoneri.

Thiago Emiliano da Silva nasce a Rio de Janeiro il 22 settembre 1984, a 14 anni, nel 1998, inizia a giocare nelle giovani del Fluminense, nota squadra della regione carioca, nel ruolo di mediano o centrocampista centrale, all'occorrenza si disimpegnava anche come terzino o ala. Visto però il poco spazio a disposizione tiene dei provini con alcune squadre tra cui il Flamengo, l'Olaria e il Madureira, tutti però con esito negativo. Nel 2000 gioca per un anno nelle giovanili del Barcelona-RJ, e nel 2001 gli viene proposto un contratto da professionista da parte del RS Futebol, squadra militante nella terza divisione del Campionato Gaucho.
Nel 2003 arriva la prima vera occasione: viene acquistato dalla Juventude, qui l'allenatore Ivo Wortmann decide fin da subito di schierarlo come difensore centrale e pochi mesi dopo, il 21 aprile 2004, fa il suo debutto nel Brasilerao, il massimo campionato brasiliano. A fine campionato può contare su 28 presenze e 3 gol, che gli valgono anche le prime attenzioni dall'Europa. La prima squadra a farsi avanti è il Porto che decide di acquistarlo dopo un periodo di prova per 2,5 milioni di Euro. In Portogallo per non riesce a brillare per colpa di alcuni infortuni e di un pvoblema respiratorio finisce per giocare nella formazione B che disputa la terza serie nazionale. Nel gennaio 2005 viene ceduto in prestito alla Dinamo Mosca, qui le cose vanno ancora peggio, dopo poco gli viene diagnosticata la tubercolosi che lo ha costretto per sei mesi su un letto di ospedale e ad una operazione per non perdere un polmone e forse la vita.
Dopo questa brutta esperienza decide di tornare in Brasile per ricominciare dall'inizio. Torna alla sua prima squadra, il Fluminense, con la quale ricomincia nuovamente a brillare. Nel 2007 vince la Coppa del Brasile e la Bola de Prata, premio riservato agli undici migliori giocatori del Brasilerao. Nel 2008 arriva sino alle finali della Copa Libertadores persa solamente ai rigori contro l'LDU Quito. Con la maglia della Fluminense ha giocato un totale di 146 partite segnando 14 gol.
Dopo queste due brillanti stagioni si riaccende l'entusiasmo in Europa per lui, con Inter, Chelsea, Manchester City e Villarreal su di lui. La squadra spagnola aveva anche raggiunto un intesa con la Fluminense, ma il giocatore si era già accordato con il Milan, che grazie all'intermediazione di Leonardo, lo acquista per 10 milioni di Euro facendogli firmare un contratto quadriennale da 2,5 a stagione.
Purtroppo la società non ha potuto tesserarlo immediatamente vista la mancanza di un posto da extra comunitario, ma dal gennaio 2009 si è unito alla squadra a Milanello. Il 22 agosto 2009 fa il suo debutto in Serie A, e poco dopo, il 15 settembre, debutta anche in Europa nella partita di Champions contro l'Olympique Marsiglia. L'8 novembre segna alla Lazio il suo primo gol in maglia rossonera, saranno due le marcature totali al termine della stagione.
La stagione 2010/2011 inizia nel migliore dei modi, segna alla prima giornata contro il Lecce. Durante l'anno è stato schierato in alcune partite come mediano, suo primo ruolo, per sopperire alla mancanza di centrocampisti in quel periodo. In seguito torna a guidare la difesa che a fine stagione conterà solo 24 gol subiti in 38 partite.
Nel 2008 è stato convocato in Nazionale da Dunga per le Olimpiadi di Pechino come fuoriquota, purtroppo si è infortunato alla prima partita e in seguito ha giocato solo la finale per il terzo posto. Sempre nel 2008 fa il suo debutto nella Nazionale maggiore subentrando a Juan durante la partita di qualificazione per il Mondiale 2010 contro il Venezuela. Viene convocato al Mondiale sudafricano ma senza mai scendere in campo. Nell'estate 2011 il CT Menezes lo convoca per la Coppa America e gli affida la difesa dei verdeoro, che loro malgrado vengono eliminato ai quarti di finale dal Paraguay ai rigori.

Ecco le percentuali del sondaggio "Qual'è stato il miglior giocatore della Serie A 2010/2011?" lanciato da Prossimi Campioni:

1) Thiago Silva (27%)
2) Alexis Sanchez (21%)
3) Edinson Cavani (19%)
4) Samuel Eto'o (15%)
5) Antonio Di Natale (7%)
6) Hernanes (3%)
7) Ezequiel Lavezzi (3%)
8) Zlatan Ibrahimovic (2%)

Sicuramente un sondaggio pieno di giocatori provenienti da una stagione, almeno dal punto di vista personale per alcuni, grandiosa non poteva che essere equilibrato.
Voi lettori oltre Thiago Silva avete premiato il giovane Alexis Sanchez che ha collezionato il 21% dei voti totali grazie sicuramente all'ottima stagione a Udine e ai 12 gol in 31 partite, oltre chiaramente alle giocate da fuoriclasse che gli sono valse l'interesse delle grandi di tutta Europa, in particolare del Barcelona.
Al terzo posto troviamo Edinson Cavani, autore di una stagione fuori dalle aspettative a Napoli dove ha realizzato 26 gol in 35 partite. A seguire c'è Samuel Eto'o autentico mattatore in un Inter che si è risollevata solo da metà stagione in poi, guidata all'inizio proprio dall'attaccante camerunense che contando campionato, Coppa Italia e Champions League ha segnato 37 reti in 53 presenze.

Il prossimo sondaggio è interamente dedicato ai portieri, categoria che purtroppo non ha la possibilità di mettersi in luce dal punto di vista delle statistiche come gli attaccanti, ma dall'importanza indiscussa.
Prossimi Campioni vi chiede: "Qual'è il miglior portiere al Mondo?"
Le opzioni sono:

- Christian Abbiati, autore di una splendida stagione in maglia rossonera che gli è valsa il premio come miglior portiere della Serie A.
- Gianluigi Buffon, 4 volte portiere dell'anno della IFFHS, 2 premi IFFHS come miglior poritere degli ultimi 20 anni, 1 premio IFFHS come miglior portiere del decennio, un premio Yashin, 2 volte membro del FIFpro XI e 10 Oscar del Calcio Aic.
- Iker Casillas, 3 volte portiere dell'anno IFFHS, 4 volte nella squadra dell'anno Uefa, 3 volte membro del FIFpro XI e miglior portiere a Sudafrica 2010.
- Petr Cech, un premio come miglior portiere dell'anno IFFHS.
- Julio Cesar, premio come miglior portiere Uefa nel 2010 e due Oscar del Calcio Aic.
- Manuel Neuer, appena passato al Bayern Monaco ha vinto nel 2007,a 21 anni, il premio come miglior portiere della BundesLiga.
- Maarten Stekelenburg, autore di un Mondiale da protagonista perso solo in Finale contro la Spagna. L'Olanda è arrivata fino in fondo anche grazie alle sue parate decisive.
- Victor Valdes, 4 volte miglior portiere della Liga Spagnola.

mercoledì 20 luglio 2011

Fifa Under 17 World Cup 2011


Il mondiale under 17, il cui nome ufficiale è: Fifa Under 17 World Cup, è il più importante torneo per i giocatori di età inferiore ai diciassette anni.
Nasce ufficialmente nel 1985, anche se all'epoca era riservato alla categoria under 16, e alla prima edizione svoltasi in Cina trionfò la Nazionale Nigeriana. Da allora venne imposta una cadenza biennale e dal 1991 venne introdotto l'attuale limite di età.
L'edizione di quest'anno, riservata unicamente ai giocatori nati dal 1 gennaio 1994 in poi, era particolarmente ricca di talento. Molti giovani che si sono appena avvicinati al grande calcio, sia in Europa che in Sud America hanno avuto la possibilità di mettersi in mostra in un palcoscenico di elevata caratura.
La formula di quest'edizione prevedeva sei gironi, le prime due qualificate di ogni girone passavano direttamente agli ottavi di finale raggiunte in seguito dalle quattro migliori terze.

I Gironi

-Gruppo A
Il favorito del gruppo A era senza ombra di dubbio il Messico padrone di casa, che non ha deluso le aspettative vincendo tutte le partite del girone. Al secondo posto segue il Congo, vera sorpresa capace di battere 1-0 l'Olanda, l'altra favorita, che invece ha chiuso all'ultimo posto con un solo punto all'attivo. Terza piazza conquistata dalla Corea del Nord.

-Gruppo B
Il gruppo B ha visto svettare l'outsider Giappone che a inizio torneo era accreditata al terzo posto dietro Francia e Argentina, rispettivamente seconda e terza. I nipponici hanno conquistato la prima posizione grazie all'eccellente vittoria per 3-1 proprio contro i sudamericani. Ultima piazza per la Giamaica.

-Gruppo C
Tutto come da pronostico nel terzo girone: Inghilterra davanti a tutti con sette punti, fermata solo dal pareggio con la terza classificata Canada. Piazza d'onore per l'Uruguay con un solo punto di svantaggio, colpa proprio della partita persa 2-0 contro i britannici. Chiude il girone il Ruanda.

-Gruppo D
In un girone senza stelle assolute trionfa con grande sorpresa l'Uzbekistan che mette sotto per 2-1 rispettivamente i secondi classificati degli Stati Uniti e i quarti della Repubblica Ceca, perdendo con un perentorio 4-1 contro la Nuova Zelanda terza classificata.

-Gruppo E
Nessuna sorpresa nel quinto gruppo. La "corazzata" Germania conquista il passaggio con nove punti e la bellezza di undici gol segnati. Solo le briciole per Ecuador (secondo) e Panama (terzo). Male la Burkina Faso capitata in un girone ostico che torna a casa a mani vuote.

-Gruppo F
Il gruppo F era a detta degli esperti il più difficile della competizione. Con Brasile, Costa d'Avorio, Australia e Danimarca ci si aspettava un certo equilibrio che in realtà si è visto solo nell'ultima giornata. I verdeoro chiudono la pratica qualificazione battendo 3-0 la Danimarca e 1-0 l'Australia, pareggiando con uno spettacolare 3-3 contro la Costa d'Avorio seconda classificata. L'Australia arriva terza solo per la questione differenza reti. Male invece la Danimarca che riesce a strappare un misero punticino a qualificazione ormai lontanissima.

Le qualificate agli ottavi sono: Messico, Congo, Giappone, Francia, Inghiterra, Uruguay, Uzbekistan, Stati Uniti, Germania, Ecuador, Brasile e Costa d'Avorio. A loro si uniscono le migliori terze: Nuova Zelanda, Australia, Panama, Argentina, andando cosi a comporre gli ottavi di finale:

Uzbekistan-Australia: la "cenerentola" della competizione continua a stupire battendo con un perentorio 4-0 la selezione oceanica.
Brasile-Ecuador: senza sorprese vince il Brasile 2-0 controllando la partita fin dalle prime battute.
Congo-Uruguay: risolta all'ottantaseiesimo minuto con un 2-1 in favore degli uruguagi.
Giappone-Nuova Zelanda: i nipponici continuano la loro cavalcata liquidando 6-0 una mai in partita Nuova Zelanda.
Germania-Stati Uniti: non cede la corazzata teutonica che sconfigge 4-0 la Nazionale a stelle e striscie.
Inghilterra-Argentina: un "classico" di ogni Mondiale dalle Falkland in poi. E come ogni classico che si rispetti servono i calci di rigore per decretare il vincitore. Dopo l'1-1 finale vincono i britannici dal dischetto.
Francia-Costa d'Avorio: bravissimi i transalpini a ribaltare il 2-0 iniziale conquistando una meritata vittoria per 3-2.
Messico-Panama: nessun problema per i padroni di casa che continuano a vincere. Panama cede 2-0.

Si compongo cosi i quarti di finale:

Uruguay-Uzbekistan: l'Uzbekistan alla fine cede. Bravo l'Uruguay ad approfittare della poca esperienza degli avversari battendoli 2-0.
Giappone-Brasile: partita emozionante che ha visto contrapposte due squadre in ottima forma. Vincono i verdeoro per 3-2.
Germania-Inghilterra: stesso risultato del precedente quarto in favore dei tedeschi. Bella partita giocata a viso aperto da entrambe le formazioni.
Francia-Messico: non si fermano i messicani spinti dal calore del loro pubblico. Incontro terminato 2-1.

Alle semifinali prendono parte senza dubbio le squadre più in forma della competizione:

Uruguay-Brasile: la sfida sudamericana doveva essere una delle partite più equilibrate del torneo, invece i brasiliani sono crollati sul più bello lasciando campo libero allo straripante Uruguay che vince 3-0 qualificandosi per la finale.
Messico-Germania: il Messico non ha alcuna intenzione di mollare proprio ad un passo dalla finale del "suo" Mondiale, ma gli avversari sono i più ostici che potevano incontrare per caratteristiche e tipo di gioco. Ne nasce una sfida emozionante fin dai primissimi minuti, conclusa solamente al novantesimo minuto con il gol del 3-2 in favore dei "tricolòr".

Brasile-Germania: si giocano la medaglia di bronzo ma nessuna delle due formazioni è intenzionata a lasciare campo libero all'altra. Ne esce un incontro votato all'attacco vinto con uno splendido 4-3 dai tedeschi.


La Finale



Si gioca allo stadio Azteca, palcoscenico della "Partida del siglo" tra Italia e Germania nel 1970, che adesso vede scontrarsi due tra le Nazionali giovanili più forti al mondo davanti alla bellezza di 98.943 spettatori.
I messicani, arrivati alla fine vincendo tutte le partite, non hanno la minima intenzione di deludere la marea di tifosi accorsi allo stadio e prende in mano le chiavi del gioco sin dalle prime battute. Con un gol di Briseno al trentunesimo e uno di Casillas al novantaduesimo si laureano per la seconda volta Campioni del Mondo Under 17. Vittoria che ha un sapore particolare perchè conquistata davanti alla marea di tifosi che hanno accompagnato la giovane selezione durante l'intera competizione.



Messicani che inoltre piazzano tre giocatori nei migliori tre del torneo con il Pallone d'Oro vinto da Julio Gomez, il Pallone d'Argento da Jonathan Espiricueta e il Pallone di Bronzo vinto da Carlos Fierro.
La Scarpa d'Oro come miglior marcatore della competizione la vince Souleymane Coulibaly della Costa d'Avorio con ben 9 reti, la Scarpa d'Argento va al tedesco Samed Yesil con 6 centri e la Scarpa di Bronzo viene vinta dal brasiliano Adryan con 5 gol.

Menzionando alcuni giocatori da cui ci si aspettava molto da questo Mondiale non si possono non citare Lucas Piazon autore di una sola rete ma che ha guidato la sua squadra a un quarto posto, insieme al già citato Adryan, grazie alle sue doti, Kenneth Zohore che invece ha disputato una competizione mediocre, come tutta la Danimarca d'altronde, mettendo a referto anche lui una marcatura. Anche l'olandese Jetro Willems, fresco Campione d'Europa U17, insieme alla sua Olanda non ha disputato un bel torneo. L'ottimo portiere Odisseas Vlachodimos ha difeso per tutta la competizione i pali di una Germania particolarmente votata all'attacco.

lunedì 18 luglio 2011

Carlos Fierro


Nome: Carlos Fierro
Data di nascita: 24 luglio 1994, Ahome
Nazionalità: Messico
Altezza: 1,75m
Piede preferito: Destro
Squadra: Club Deportivo Guadalajara - Primera Division messicana
Ruolo: Attaccante
Valore: n/d




Il recente Mondiale Under 17 disputato in Messico tra il 18 giugno e il 10 luglio 2011 ha visto trionfare i padroni di casa contro l'Uruguay. La manifestazione ha messo in mostra talenti di assoluto livello e fra questi uno dei più interessanti è l'attaccante del Chivas Guadalajara Carlos Fierro. Fierro ha giocato un grande Mondiale Under 17 (del quale pubblicheremo a breve la sintesi) ed è stato anche decisivo con i suoi 4 goal nelle 7 partite disputate da prima punta che gli valgono il pallone di bronzo del torneo (terzo miglior giocatore con i compagno Espericueta e Gomez ad occupare secondo e primo posto).

Carlos Fierro è l'ennesimo prodotto del settore giovanile del Chivas che dimostra di avere grandissimo fiuto per gli attaccanti dopo aver cresciuto Chicarito Hernandez dello United e dopo aver rivelato un'altro golden boy, l'astro nascente Erick Torres. Fierro cresce nelle giovanili dei "Los Rojiblancos" (i rossobianchi, colori ufficiali del club) ed entra presto nelle grazie dei tecnici del Chivas. Il club sembra puntare molto su questo attaccante anche se sei trova a dover gestire l'interesse per tutti i suoi gioielli d'attacco.

Carlos Fierro è una punta potente e con un'ottima tecnica. E' rapido anche se non velocissimo ma possiede un'innata capacità realizzativa che lo fa sempre trovare al posto giusto nel momento giusto. Vede la porta come pochi ragazzi della sua età e sa calciare piuttosto bene anche con il mancino. Come genere di calciatore somiglia a Diego Milito (con le dovute proporzioni) piuttosto che ad Hernandez dello United ed ha ottimi margini di miglioramento anche dal punto di vista atletico.

Con il Messico Under 17 ha vinto il Mondiale di categoria da protagonista. Questo ha consacrato il suo talento agli occhi degli osservatori internazionali e il Chivas ha ricevuto già numerosi sondaggi dai club di primo livello. A lui sono interessate Barcellona, Arsenal, City, United, Spurs ed Hoffenheim, con le prime due in netto vantaggio sulla concorrenza. I Gunners sembrano addirittura essere sul punto di chiudere con il Chivas con un offerta pari a 2 milioni di € ed una amichevole, ma i messicani stanno ancora valutando se trattenere ancora Carlos in modo tale da crescere in casa un possibile fenomeno. Il Messico con Torres, Galvàn e Fierro ha l'attacco del futuro.





domenica 17 luglio 2011

Le foto della settimana

Oggi dedichiamo le foto della settimana ad un attaccante che ci darà grandissime soddisfazioni (i laziali sperano in campo ma noi assicuriamo anche fuori). Il neo biancoceleste Djibril Cissé è un tipo leggermente eccentrico.



venerdì 15 luglio 2011

Lorenzo Insigne


Nome: Lorenzo Insigne
Data di nascita: 4 Giugno 1991, Frattamaggiore
Nazionalità: Italia
Altezza: 1,64 cm
Piede preferito: Destro
Squadra: Napoli – Serie A italiana
Ruolo: Trequartista, ala, seconda punta
Valore: 600.000 €


Dopo il fallimento del 2006 il Napoli ha dovuto ricostruire quello che veniva considerato uno dei migliori vivai del calcio italiano che aveva sfornato l'ex Pallone d'Oro Fabio Cannavaro. Dopo anni di anonimato, ecco il primo grande talento delle Giovanili del Napoli: Lorenzo Insigne.

Insigne, nato a Frattamaggiore (NA), esordisce in Serie A nel 2010 dopo essere stato il perno della Primavera del Napoli. Nel giugno dello stesso anno passa in prestito alla Cavese, dove colleziona 10 presenze e comincia a far vedere le sue immense qualità. Nel Luglio del 2010 passa nuovamente in prestito al Foggia dove diventa titolare con Zeman come ala sinistra nel tridente d'attacco. Impressiona sin da subito tutti gli addetti ai lavori grazie anche alla sua bravura sotto porta. Sono infatti 19 le reti in 37 presenze che gli valgono la convocazione in Nazionale Under-20. Conta 3 presenze con la Nazionale Under-20.

Trequartista veloce, grandissima fantasia e dribbling. Un insieme di qualità che però non viene supportato dal fisico minuto. Piccolo e sgusciante, dribbling secco e colpi d'alta scuola, il trequartista partenopeo ama partire largo a sinistra per poi accentrarsi e concludere. Bravo anche sotto porta deve migliorare appunto nel fisico e nella continuità di concentrazione.

Il giocatore viene seguito da Milan e Inter, Manchester City e Liverpool ma il Napoli vuole tenerlo magari mandandolo in prestito nella cadetteria per continuare il processo di crescita. Nell'affare Inler l'Udinese voleva inserire il cartellino di Insigne ma Bigon ha dichiarato il folletto napoletano incedibile. Lo vorrebbero in prestito Pescara, Juve Stabia, Crotone e Nocerina ma sembra destinato al club della provincia abruzzese che ha anche ingaggiato Zeman come sostituto del neo allenatore del Lecce Di Francesco.

Viene paragonato per caratteristiche tecnico-fisiche a Sebastian Giovinco ma probabilmente rispetto a Giovinco è meno duttile ma più bravo sotto porta. Se non si dovesse perdere per strada potrà diventare un giocatore di grande livello.






Pubblicato da Ben

mercoledì 13 luglio 2011

Campionato Europeo Under-21 2011


Il Campionato di calcio europeo Under-21 è una competizione calcistica organizzata dalla UEFA, l'organo amministrativo del calcio europeo. Il torneo si svolge con cadenza biennale e mette a confronto le migliori squadre nazionali di calcio a livello europeo composte da calciatori under 21, cioè atleti che, alla data di inizio della fase di qualificazione, hanno al massimo ventuno anni. Per accedere alla fase finale è necessario passare attraverso dei gironi di qualificazione sorteggiati in base alle classifiche UEFA. Al termine della prima fase accedono alla fase finale otto squadre, tra cui viene scelta la nazione ospitante. Le otto finaliste vengono divise in due gironi da quattro squadre ciascuno: le prime due di ogni girone si incroceranno nelle semifinali che infine decreteranno le finaliste. Le prime tre edizioni erano riservate a rappresentative under 23, poi il limite di età fu abbassato a 21 anni. La formula nel tempo è cambiata. Fino all'edizione del 1992 le squadre qualificatesi dai gironi si affrontavano in sfide di andata e ritorno a partire dai quarti di finale fino alla finale, sempre in 180 minuti. Poi dal 1994 fu introdotta una fase finale, dapprima a 4 squadre, poi a 8 dal 1998. Il campionato europeo di calcio Under-21 2011 è stata la 18ª edizione del Campionato europeo di calcio Under-21, organizzata dalla Danimarca. Le nazionali qualificate: Danimarca, Svizzera, Islanda, Inghilterra, Spagna, Rep. Ceca, Bielorussia e Ucraina. A sorpresa non qualificate big di tutto rispetto come Italia, Germania, Portogallo, Olanda e Francia.

FASE A GIRONI: Il Gruppo A è formato da Danimarca, Svizzera, Bielorussia e Islanda. La grande favorita è la Danimarca. Incredibilmente però la Danimarca arriva ultima nel suo girone, vinto dalla Svizzera, e l'altra nazionale qualificata alle Semifinali è a sorpresa la Bielorussia.

Il Gruppo B è formato da Spagna, Inghilterra, Ucraina e Rep. Ceca. Girone tosto e dalla difficile previsione poiché formato da nazionali che continuamente sfornano giovani di gran livello. A vincere il girone è la Spagna. Clamorosa non qualificazione dell'Inghilterra che giunge solo terza nel girone, preceduta dalla Rep. Ceca. Fanalino di coda l'Ucraina.

FASE AD ELIMINAZIONE DIRETTA:

Le Semifinali sono Svizzera-Rep. Ceca e Spagna-Bielorussia. La Spagna non delude i pronostici ma vince solo dopo i tempi supplementari contro la sopresa Bielorussia. La partita finisce 3 ad 1 per le "Furie Rosse" grazie alla doppietta di Adrian e la rete che chiude definitivamente la partita del giocatore del Barcellona Jeffren. Come da pronostico Svizzera-Rep.Ceca è una partita dal futuro incerto. Ma è la Svizzera a giungere in Finale grazie alla rete di Mehmedi ai tempi supplementari.

FINALE 3° POSTO:

La partita è Rep. Ceca-Bielorussia e incredibilmente è ancora una volta la sorpresa di Minsk ad aver la

meglio. La Bielorussia vince 1 a 0 grazie alla rete di Filipenka, qualificandosi ai Giochi Olimpici di Londra 2012 a discapito proprio della Rep. Ceca.

FINALE:

Svizzera-Spagna, la Finalissima! La Spagna è ovviamente favorita.

Ecco le formazioni titolari: Svizzera: Sommer; Koch, Rossini, Lustenberg, Berardi; Shaqiri, Emeghara, Klose, Xhaka; Mehmedi e Frei.

Spagna: De Gea; Montoya, Dominguez, Botìa, Didac Vilà; Martinez, Thiago Alcantara, Ander Herrera, Mata, Munian e Adrian.

Partita senza storia sin da subito con la Spagna che domina in lungo e in largo. Va in rete prima Ander Herrera nel Primo Tempo e chiude definitivamente la partita Thiago Alcantara su calcio di punizione. Vince la Spagna che, dopo essere diventati dal 2008 Campioni d'Europa e nel 2010 Campioni del Mondo, quindi adesso sono anche Campioncini d'Europa!

Il Capocannoniere del Torneo è Adrian della Spagna con 5 reti all'attivo che ha praticamente oscurato Bojan Krkic. Secondo nella classifica cannonieri è Mehmedi della Svizzera.

La rassegna danese era chiamata ad assegnare i tre posti europei per le Olimpiadi di Londra: oltre alle finaliste Spagna e Svizzera avrà l'opportunità di giocarsi la chance olimpica la Bielorussia. Spagna, Svizzera e Bielorussia si aggiungono a Brasile e Uruguay e agli ospiti britannici nella lista di squadre già qualificate per il torneo olimpico.

Pubblicato da Ben

lunedì 11 luglio 2011

Pierre-Michel Lasogga


Nome: Pierre-Michel Lasogga
Data di nascita: 15 dicembre 1991, Gladbeck
Nazionalità: Germania
Altezza: 189cm
Piede preferito: Destro
Squadra: Hertha BSC - 1. Bundesliga
Ruolo: Attaccante centrale
Valore: 2.500.000€




I settori giovanili tedeschi sono da sempre tra i migliori al mondo, sia per la qualità dei giovani che per il tipo di lavoro di valorizzazione che svolgono. Affermarsi nelle Nazionali giovanili è molto difficile vista l'alta concorrenza, ma nelle squadre di club la fiducia nelle nuove leve è molta, soprattutto se la squadra vive un momento non facile come l'Hertha Berlino la scorsa stagione. La squadra della capitale si è trovata a lottare nella 2. Bundesliga, la seconda lega tedesca, perdendo molti giocatori importanti e affidandosi molto spesso ai giovani del settore giovanile, come ad esempio Pierre-Michel Lasogga che a soli diciannove anni è stato uno dei protagonisti della promozione del club capitolino.

Lasogga nasce in una famiglia dedita al calcio, il suo patrigno, Oliver Reck, è stato un ex portiere che ha giocato nel Werder Brema e nello Schalke 04 oltre ad aver indossato la maglia teutonica. Lui inizia a sette anni ma capisce subito che il suo compito non è proteggere la rete ma segnare quanti più gol possibile. La sua prima società e stata l'SG Wattenscheid 09 che ha lasciato nel 2008 per entrare nelle giovanili del Wolfsburg. L'interesse attorno a Lasogga era molto tanto che dopo solo una stagione lascia il Wolfsburg per passare al Bayer Leverkusen che aveva cercato il giocatore per tutta l'anno. Nelle giovanili del Bayer Lasogga diventa subito protagonista e conduce la sua squadra fino alla finale del campionato Nazionale con 25 gol in 25 partite, dovendo cedere solo alla fine contro l'Hansa Rostock. ma la splendida stagione per Lasogga gli vale la convocazione nel Bayer Leverkusen II, il team b, dove realizza 5 presenze nella Regionalliga West.
Il giovane attaccante sembra proprio che non riesca a restare fermo, e anche in questo caso lascia la squadra dopo una sola stagione, per approdare all'Hertha Berlino firmando un contratto di tre anni. Qui Lasogga capisce che può diventare un elemento importante fin da subito nelle gerarchie della prima squadra e impressiona tutti nelle amichevoli prestagionali segnando la bellezza di sei gol in altrettante partite. Purtroppo però pochi giorni prima dell'inizio della stagione ufficiale si infortuna ed è costretto a partire dal team B dove in cinque partite nella Regionalliga Nord segna 3 gol e riconquista la maglia del team A.
Lasogga fa il suo debutto nel mondo del professionismo il 24 settembre 2010 contro l'Energie Cottbus, tre settimane dopo entra per la prima volta nella formazione titolare e da gennaio in poi scalza definitivamente dlla gerarchie il più esperto attaccante Rob Friend. Conclude la stagione con la bellezza di 13 reti e 5 assist in 25 partite, praticamente un gol ogni due partite.

Lasogga è una punta centrale da area di rigore, è un giocatore molto fisico che sa sfruttare appieno gli inserimenti al limite del fuorigioco. La qualità migliore è la freddezza sotto porta dove è un autentico cecchino. Il gioco dell'Hertha valorizza le sue qualità e il suo ruolino personale lo dimostra. Ha un buon tocco di palla e un buon controllo, inoltre grazie all'altezza e al tempismo è un pericoloso colpitore di testa. Anche dal punto di vista atletico è temibile, è un giocatore di stazza dotato di molta forza e inoltre è un buon velocista, niente di impressionante, ma quello che basta per poter attaccare gli spazi.

Lasogga, forse anche per colpa del troppo girovagare, non ha trovato spazio nelle varie selezioni giovanili, ma dopo la splendida annata a Berlino è stato convocato per una partita dell'under 21 dove ha realizzato una marcatura.

Dopo aver cambiato quattro squadre in quattro anni pare inverosimile che lasci l'Hertha quest'estate, soprattutto dopo l'essersi guadagnato un posto da titolare fisso. Il gioco in Bundesliga valorizza molto la fase offensiva e dalla prossima stagione tutti si aspettano molto da questo giovane attaccante, che dopo aver guadagnato una promozione deve fare di tutto per riconfermare le belle qualità mostrate la scorsa stagione. Alcune squadre della Bundesliga hanno già detto di essere interessate a lui ma l'Hertha non ha alcuna intenzione di cederlo. Lasogga ha tutte le caratteristiche per sfondare, tutto dipende dalla forza e dalla determinazione con cui affronterà la prima stagione in Bundesliga.





domenica 10 luglio 2011

Le foto della settimana

Samuel Eto'o: "ma sono entrato solo un secondo in un negozio...", quante volte l'abbiamo detto per evitare una multa? Caro Samuel in Italia quando si tratta di multe siamo sempre i numeri uno.


Kevin Prince Boateng: un Prince alla ricerca della nobiltà perduta.


Gerard Piqué: ecco che il Piqueton ha individuato la preda, il parcheggio con il dolce Zlatan è ormai un ricordo.

venerdì 8 luglio 2011

Granit Xhaka


Nome: Granit Xhaka
Data di nascita: 27 ottobre 1992, Gnjilane
Nazionalità: Svizzera
Altezza: 183cm
Piede preferito: Sinistro
Squadra: FC Basilea - Axpo Super League
Ruolo: Centrocampista centrale, esterno
Valore: 1.500.000€



Il settore giovanile svizzero, anche grazie ai molti talenti slavi naturalizzati, sta vivendo un ottimo periodo. Dopo la vittoria nel Campionato del Mondo under 17 nel 2009, quest'estate è arrivato il secondo posto all'Europeo under 21, dietro solamente ad una Spagna stellare.
Uno dei giocatori che ha partecipato ad entrambe le manifestazioni e che incarna alla perfezione il corso della nuova Svizzera è Granit Xhaka, talentuoso centrocampista del Basilea, di origini albanesi, che però ha scelto la Nazionale elvetica con la quale si è messo in luce in questi tornei.

Granit nasce a Gnjilane, città del Kosovo, ma la famiglia si trasferisce in Svizzera quando lui e suo fratello Taulant (anch'egli giocatore del Basilea classe '91) sono molto piccoli. Insieme a suo fratello inizia a giocare nell'FC Concordia Basilea ed entrambi si trasferiscono nel 2002 nella loro attuale società. Granit gioca nella trafila delle giovanili, ma nel 2006, a soli sedici anni, viene spostato nella squadra under21, per potersi allenare con ragazzi più grandi e maturare il suo gioco. Nella stagione 2009/2010 realizza 11 presenze e 6 gol in questa formazione.
All'inizio della stagione 2010/2011 viene promosso nella squadra principale del team svizzero e poco dopo arriva anche il debutto. Il 28 luglio nel terzo turno dei preliminari di Champions League il Basilea deve affrontare gli ungheresi del Debreceni, l'allenatore Thorsten Fink decide di lasciare spazio ai due giovani più promettenti: Shaqiri e Xhaka. La partita finisce 2-0 in favore degli elvetici e Granit realizza la sua prima rete nel mondo del professionismo con un gran tiro dai venticinque metri che si insacca nell'angolino basso alla sinistra del portiere.
Da li in poi entra sempre maggiormente negli schemi e nelle strategie dell'allenatore Fink e conclude la stagione con l'ottimo bottino di 20 presenze in Axpo Super League e un gol.

Granit è un ottimo centrocampista in grado di proporsi sia in fase offensiva grazie alla sua velocità e all'ottimo tiro, sia a disimpegnarsi in fase di rottura. Può giocare su tutta la mediana e all'occorrenza da esterno di centrocampo grazie anche alla bravura con il destro, suo piede debole. E' un centrocampista moderno che combina atletismo e abilità tecnica, dispone di un ottimo dribbling, e che bene si può adattare a campionati più competitivi di quello svizzero. Granit è un giocatore che apporta sia quantità che qualità al centrocampo del Basilea.

Fin da subito ha messo in chiaro che avrebbe giocato per la Nazionale svizzera, parole confermate anche dalla madre in un intervista con un giornale elvetico. Può contare 12 presenze e 2 gol con la selezione under 17 con la quale ha vinto il Mondiale di categoria nel 2009 disputatosi in Nigeria, 10 apparizioni e 3 gol con la under 19 e 5 partite con la under 21. Inoltre in occasione della partita valevole per la qualificazione all'Europeo 2012 contro l'Inghilterra è stato convocato dal tecnico Ottmar Hitzfield ed ha fatto il suo debutto a livello internazionale con la maglia della Nazionale maggiore svizzera.

Dopo l'ottima stagione appena conclusa e l'Europeo under 21 da protagonista ci si aspetterebbe più "chiasso" mediatico attorno al giocatore, invece l'unica che pare si sia fatta avanti per il giocatore è l'Udinese che avrebbe chiesto informazioni al Basilea. Pare inverosimile che altre società non si siano mosse nell'ombra per avvicinarsi al giocatore ma al momento non se ne hanno notizie. La cosa che appare più probabile è che il centrocampista giochi almeno per un altro anno nel Basilea, anche se bisogna dire che per le qualità di cui dispone sarebbe un elemento importante per molte squadre della Serie A.






Al minuto 2:50 il gol contro il Debreceni in Champions League



Gol nel campionato svizzero contro il Thun




Pubblicato il 08/07/2011

mercoledì 6 luglio 2011

Andrés Escorbar un autogoal che vale la vita.


Il Mondiale del 1994 negli USA sarà sempre ricordato da noi come il Campionato mondiale perso in finale dall'Italia contro il Brasile, con i rigori falliti da Baresi, Massaro e Roberto Baggio. Molti appassionati ricordano quel Brasile formato da campioni del calibro di Aldair, Dunga, Bebeto e Romario oppure la Svezia di Brolin, la Romania di Raducioiu o la Bulgaria di Stoichkov che solo una doppietta del "divin codino" ha potuto superare nella semifinale vinta dagli azzurri di Sacchi per 2 a 1. Una squadra che invece non ha lasciato particolari ricordi nella rassegna iridata statunitense è stata sicuramente la Colombia, almeno per ciò che riguarda i risultati sportivi data l'ultima posizione di classifica della fase a gironi (alle spalle di Romania, Svizzera e Stati Uniti).Purtroppo quella formazione viene ricordata per la morte di un suo giocatore, André Escobar, leader della difesa colombiana, ucciso il 2 luglio 1994 in un ristorante del quartiere di Las Palmas (Medellin), a causa di un autogoal che per l'opinione pubblica era costato l'eliminazione della squadra dal mondiale.
La Colombia dei primi anni 90 era terra di corruzione, narcotraffico e intrecci con la malavita. I cartelli della droga di Cali e Medellin (quello di Pablo Escobar, il famoso narcotrafficante ucciso dalla polizia colombiana nel 93) si intrecciavano e diramavano le proprie attività coinvolgendo anche gli sport, principalmente ciclismo e calcio. I narcotrafficanti gestivano anche gruppi di scommesse e minacciavano calciatori ed allenatori attraverso estorsioni e rapimenti in modo tale da poter controllare il giro di soldi che garantivano le combine unite allo spaccio di droga e al denaro guadagnato dai riscatti.
Prima di USA 94 la situazione era già molto tesa. L'allenatore della Nazionale Maturana era stato minacciato di morte da una banda legata al cartello di Cali nel caso avesse convocato alcuni giocatori di un club di Medellin (minaccia che poi non fu presa in considerazione e i giocatori furono convocati). Inoltre fu rapito il figlio piccolo di un giocatore della Nazionale (Luis Fernando Herrera) che dopo un drammatico appello televisivo e dietro un enorme riscatto venne restituito. Ma veniamo alla rassegna americana, vero e proprio banco di prova per i Los Cafeteros.
La Colombia del Mondiale 1994 parte malissimo: sconfitta per 3 a 1 contro la Romania (doppietta di Raducioiu e rete di Hagi).Alcune ore prima del secondo match contro i padroni di casa degli Stati Uniti il 22 giugno, un fax anonimo scuote la selezione di Maturana. Nel fax si minaccia di far saltare in aria la casa dell'allenatore e di Gabriel Gomez, trentaquattrenne centrocampista ritenuto responsabile della sconfitta contro la Romania, qual'ora quest'ultimo fosse sceso in campo nella gara imminente. Dopo una riunione si decide di rispedire il giocatore a casa.
La Colombia comincia la partita con una tensione incredibile che va a capitolare nell'autogoal di Andrés Escobar al trentaquattresimo del primo tempo. Escobar devia in rete un cross dalla sinistra che sarebbe andato a finire a fondo campo. Questa mazzata non può far altro che costringere la squadra alla resa (raddoppio statunitense all'inizio della ripresa e goal colombiano di Valencia inutile sul finire del match). Escobar fissa il vuoto sconsolato ma non può immaginare quale sarà il suo destino.



A nulla vale la vittoria contro la Svizzera (2 a 0) quattro giorni dopo a qualificazione ormai compromessa. La Colombia torna a casa tra la rabbia mediatica e lo sconforto generale dei calciatori e dello staff tecnico. L'opinione pubblica si divide e in molti criticano la Nazionale di Maturana che non è riuscita a qualificarsi in un girone considerato piuttosto agevole.
Il 2 luglio 1994 dopo una cena in un ristorante di Las Palmas con la moglie Andrès Escobar viene avvicinato da un gruppo di uomini nel parcheggio del locale. Alcune testimonianze sostengono si sia aperta una discussione sul famoso autogoal e ad un certo punto il giocatore viene freddato dalla pistola di uno degli uomini che scappa insieme agli altri a bordo di un fuoristrada.Le altre persone rimaste illese all'agguato raccontano versioni contrastanti secondo le quali prima di sparare l'uomo avesse ringraziato per l'autogoal oppure avesse semplicemente detto: "Goal".
Escobar muore nel taxi che corre all'ospedale di Las Palmas, il ritrovamento del fuoristrada alcune ore dopo chiarisce la premeditazione dell'omicidio da parte di una banda criminale legata alle scommesse e al narcotraffico (il fuoristrada era rubato). La polizia colombiana riesce a prendere colui che sembra abbia compiuto l'omicidio, l'ex guardia del corpo Humberto Muñoz Castro, e lo condanna esattamente un anno dopo a 43 anni e 5 mesi di reclusione (nel 2001 ridotta a 26 anni e nel 2005 incredibilmente viene messo in libertà).
Apparentemente non vi è nessun collegamento ufficiale tra la morte del calciatore, il narcotraffico e le scommesse. Ma in molti sostengono che quella sconfitta costò al club degli scommettitori un ingente somma di denaro e questi gliel'avrebbero fatta pagare.Altri pensano che quest'omicidio si possa ricollegare al traffico di droga e in qualche forma a coinvolgimenti del calciatore, con l'autorete che sarebbe stata solo un pretesto per ucciderlo. Probabilmente non si saprà mai la verità su quest'omicidio. La Colombia ha ritirato per moltissimo tempo la maglia numero 2 dalla Nazionale.
Escobar era un pilastro dell'Atletico Nacional (squadra gloriosa che portò il Milan ai supplementari della Coppa Intercontinentale a Tokyo, 1-0 di Evani allo scadere). Stava prendendo in considerazione di trasferirsi in Europa date le numerose offerte ma invece è morto all'età di 27 anni. E' morto perché la triste realtà colombiana della delinquenza l'ha inghiottito. Le sovrastrutture rovinano lo sport e quindi rovinano la società. Uno sport corrotto è sinonimo di una società corrotta.

lunedì 4 luglio 2011

ESCLUSIVA: ProssimiCampioni intervista Mauro Icardi


ESCLUSIVA di ProssimiCampioni che ha contattato la giovanissima promessa della Sampdoria Mauro Icardi, bomber argentino che è arrivato a gennaio alla corte blucerchiata dalla mitica Cantera del Barcellona. Di Mauro Icardi vi abbiamo parlato fin da quando segnava a raffica nelle giovanili azulgrana ma all'inizio del 2011 il giovane talento ha deciso di fare un passo importantissimo per la sua carriera: trasferirsi in Italia nella Sampdoria e conquistare, dopo qualche mese di adattamento al nostro calcio, un posto in prima squadra. Nelle giovanili doriane il talento di Rosario ha cominciato subito a dimostrare tutto il suo valore segnando subito 4 reti nelle 5 partite (una a partita) della primavera al Viareggio. La sfortunata situazione della prima squadra non ha permesso a Icardi di debuttare in serie A ma il ragazzo ha dimostrato di volersi giocare tutte le sue carte nelle fila doriane e diventare l'idolo del popolo blucerchiato per tornare nella serie che più compete ad una squadra importante come la Sampdoria. Di seguito la bella intervista concessa a ProssimiCampioni:



--Ciao Mauro, iniziamo parlando della tua esperienza nel Vecindario (società spagnola delle Isole Canarie) dove hai fatto tanti goal. Quanto importante è stata per te questa società?

La verità è che il Vecindario è il club che mi ha aperto le porte al calcio d'élite. E' stato dove mi sono arrivate le offerte di tutti i club più importanti di Spagna ed Inghilterra.


--Hai iniziato subito a giocare nel ruolo d'attaccante?

Beh, la verità è che quando ero molto piccolo giocavo in qualsiasi ruolo, incluso quello di portiere, ma nel Sarratea (in Argentina) ero un buon goleador e al mio arrivo al Vecindario mi hanno messo in questa posizione.


--Come ti sei sentito quando ti hanno informato dell'interesse delle grandi di Spagna?

Avevo solo 13 anni quando è cominciato tutto il caos nell'isola (Gran Canaria) per il mio trasferimento. Mio padre ed il mio agente hanno gestito tutto. So solo che giorno dopo giorno mi sono stati sottoposti progetti ed offerte commerciali.


--Cosa ti ha portato a scegliere il Barcellona piuttosto che il Real Madrid?

Anche se il Real Madrid mi ha contattato per primo, nella mia testa era chiaro il mio desiderio di andare al Barcellona.


--Che cosa significa essere un giovane della Masia (la Cantera del Barcellona) e cosa ti ha dato questa esperienza come giovane lontano da casa e come calciatore?

La Masia è una delle migliori strutture del mondo del calcio, mi sentivo privilegiato e lavoravo molto per crescere. L'esperienza ottenuta è stata personalmente e tatticamente incredibile, quegli anni mi hanno aiutato ad essere dove sono oggi.


--La Sampdoria è un club importante e lavora molto bene con i giovani. Cosa hai pensato quando hai accettato la proposta della Samp?

Ho pensato di dare un salto alla mia carriera, sono arrivato con un sacco di entusiasmo e voglia di lavorare e crescere. La situazione del club non mi ha dato l'opportunità di debuttare e dimostrare la passione che sono in grado di dare al club.


--Quali sono i tuoi amici calciatori in Spagna?

La parola amico è molto complessa, ma se ti riferisci a calciatori conosciuti ci sono tutti i miei compagni al Barca, da Leo Messi fino ai giovani più promettenti.


--Quali differenze hai notato tra il calcio spagnolo e quello italiano per ciò che riguarda l'allenamento, l'educazione calcistica?

In Italia guardano molto il fisico piuttosto che la tecnica individuale. Io ho la capacità di combinare ambo le caratteristiche, il che credo mi rende un buon giocatore per il calcio italiano.


--Qual'è il tuo futuro alla Sampdoria e come valuti i tuoi primi mesi in Italia e nel nostro calcio?

Il mio futuro alla Samdoria dipende dal mio valore. Io voglio essere un calciatore e baciare lo stemma del mio club quando segno i goal. Credo di essermi adattato perfettamente a Genova e al calcio italiano, ora voglio di più, voglio debuttare al più presto possibile al Luigi Ferraris.


--I tuoi abbiettivi a breve termine?

Debuttare e segnare goal per il mio club. Credo di essere pronto per competere per un posto da titolare nella Sampdoria.


--Tre parole per riassumere Mauro Icardi?

Testardo, anticonformista e professionale.


--Che importanza hanno i genitori e l'agente per un calciatore?

Nel mio caso i miei genitori insieme alla mia ragazza sono la mia vita. Mi danno la stabilità e l'appoggio necessari. Il mio manager è mio amico, mi ha scoperto a 13 anni e mi protegge come fossi un fratello minore. Lui e mio padre gestiscono tutti i miei affari.


--Quali sono i tuoi giocatori preferiti? Quali i tuoi modelli in Italia?

Leo Messi è il migliore, è mio amico e siamo tutti e due di Rosario (ride), ma quando ero piccolo ho notato Batistuta, il mio calcio somiglia molto al suo, credo sia stato un giocatore incredibile e sogno di trionfare come lui in Italia.


--Oltre alla Sampdoria, quali squadre italiane ti piacciono?

(Ride) mi piacciono molti club ma sono un professionista e oggi il mio club è la Sampdoria, è il club per il quale lavoro.


--In conclusione, data la tua esperienza in uno dei settori giovanili migliori del mondo, quali consigli puoi dare ai giovani calciatori che inseguono il sogno di diventare calciatori professionisti?

Il mondo del calcio è un mondo complicato, posso dire che il calcio è lavoro, dedizione e fortuna.
Se lavori, sei costante e hai fortuna, anche per ciò che riguarda gli infortuni, puoi arrivare.


Un saluto a tutti i lettori di ProssimiCampioni da Mauro Icardi.


(L'intervista è stata realizzata in spagnolo ed è stata tradotta in italiano dalla redazione di ProssimiCampioni).

Si ringrazia Mauro Icardi e l'entourage del giocatore per la disponibilità dimostrata e per il materiale fotografico fornitoci.
E' possibile seguire Mauro Icardi tramite il suo sito personale.
I migliori auguri a Mauro per i prossimi impegni sportivi!

ProssimiCampioni

Icardi con la maglia dell'Argentina Under 17.

Icardi con il suo agente Abian Morano e la maglia della Samp.

Le scommesse sportive in Italia sono un fenomeno sempre più diffuso tra gli appassionati di sport


Punta sull'Udinese di Pawlowski su Bwin