lunedì 29 novembre 2010

David Babunski


Nome: David Babunski
Data di nascita: 1 marzo 1994, Skopje
Nazionalità: Macedonia
Altezza: n/d
Piede preferito: Destro
Squadra: Fc Barcelona - Juvenil Cadete B
Ruolo: Centrocampista offensivo
Valore: n/d




Il Barcelona ormai non stupisce più, la loro capacità di sfornare e coltivare talenti purissimi non ha eguali. Il loro lavoro è maggiore di quello di qualunque altro club e i frutti si vedono, le loro giovanili forse non sono le più forti al mondo, ma sono sicuramente quelle che preparano meglio i giocatori al grande salto nel professionismo. Basta vedere le loro partite su BarcaTv per capirlo, seguono una filosofia ben precisa che è la stessa adottata da Messi e compagni, palla bassa, passaggi veloci, movimento senza palla a proporsi, inserimenti e tanti tanti gol. I loro "Cadete" sono pieni di giocatori con questa abilità, molti sono coloro che un giorno condurranno un'onorata carriera professionistica, pochi, i più meritevoli avranno l'onore di vestire blaugrana.

Un giovane centrocampista si sta affermando partita dopo partita fornendo prestazioni eccellenti, David Babunski, un ragazzo di soli sedici anni dotato di una tecnica invidiabile e di una grande abilità nel fornire assist, sta incantando i sempre attenti tifosi del Barcelona e il suo allenatore Sergi Barjuán, ex gloria del Camp Nou, che gli ha affidato il posto da titolare nei Cadete B. (Occore una piccola precisazione: Barjuán allena sia i Cadete A che i Cadete B, queste due squadre sono assolutamente allo stesso livello, avendo il Barcelona molti giocatori è impensabile una sola rosa, facendo cosi cercano di fornire alle due formazioni elementi complementari tra loro per favorirne lo sviluppo.)

David è un figlio d'arte, suo padre Boban (attuale C.T. dell'under 21 macedone) è un ex difensore di buon livello, nella sua carriera ha giocato per il CSKA Sofia, l'AEK Atene, in Giappone per i Gamba Osaka e in Germania con il Chemnitzer FC. Tra il 1994 e il 1996 e nel 1999/2000 ha giocato in Spagna rispettivamente per il Lleida e il Logroñés. Proprio mentre giocava per il Lleida è nato David e il padre ha deciso da subito di farlo crescere in Catalogna, e in seguito di farlo giocare negli allievi del UDA Gramenet. Gli osservatori del Barca sempre molto attenti, soprattutto ai giovani che giocano in squadre catalane, hanno notato subito il suo carisma oltre che al talento e l'hanno prontamente consegnato agli allenatori dell'Infantil B (ossia i nostri Esordienti). Il suo ex allenatore Francesc Sánchez Bas lo descrive cosi: "David Babunski è un giocatore che si inserisce perfettamente nello stile e nella filosofia del club. E’ un ragazzo molto creativo, dal bagaglio tecnico davvero interessante, un virtuoso con la palla: sa creare palle-gol per gli attaccanti con apparente facilità".
Da li in poi ha sempre dato il suo contributo, dopo gli Infantil è passato alla squadra Cadete A, dove ha preso parte all'incredibile stagione in cui nelle prime 27 partite hanno realizzato altrettante vittorie con 122 reti all'attivo e solo 10 subite.
Adesso è titolare del centrocampo degli Juvenil Cadete B, nello schema 4-3-3 occupa la sezione di centro-destra alternandosi con un altro grande prospetto di importazione, il camerunense Olivier Moussima Ebongue.
Questa sarà una stagione molto importante per lui, deve riscattarsi dopo un infortunio patito la scorsa stagione che lo ha tenuto lontano dai campi per due mesi, ma bisogna dire che ha incominciato nel migliore dei modi: grandissimo gol realizzato contro il Girona e splendida doppietta ai danni del Terrassa.

Alla sua tecnica, come già detto invidiabile, bisogna aggiungere un ottimo controllo di palla e la sua proverbiale abilità nel servire i compagni. Tra i pregi bisogna annoverare il carattere, è un giocatore molto determinato e dotato di grande carisma, si distingue tra i suoi compagni anche per questo, in campo è un leader nato. Basti vedere la sua scelta che onestamente pochi avrebbero fatto, quella di decidere a sedici anni di voler giocare per la Nazionale macedone. Lui è cresciuto in Spagna ma sà che le sue radici sono in Macedonia, per questo ha dato la sua disponibilità qualore venisse chiamato, e la chiamata non ha tardato ad arrivare, pochi giorni dopo aver compiuto sedici anni è stato convocato dal selezionatore dell'under 16, l'albanese Mensur Jakupi, per la doppia amichevole contro la Slovenia. Da allora ha vestito sei volte la maglia dell'under 16 senza saltare nemmeno un minuto di gioco, nonostante la squadra sia di un livello molto basso lui ha risaltato anche in questo frangente.

Il suo futuro è ancora da scrivere, e se già normalmente è difficile fare previsioni la cosa paradossalmente si complica per un giocatore del Barcelona, dove le ipotesi sono due: o esplodi o diventi una meteora. Lui ha senza dubbio ha le capacità per esplodere, solo il tempo saprà dirci se ha avuto fortuna o meno.





LO STUPENDO GOL CONTRO IL GIRONA:



E LA DOPPIETTA CONTRO IL TERRASSA:

venerdì 26 novembre 2010

Leonel Galeano


Nome: Leonel Galeano
Data di nascita: 2 agostro 1991, Miramar
Nazionalità: Argentina
Altezza: 183cm
Piede preferito: destro
Squadra: CA Independiente de Avellaneda - Campeonato Argentino
Ruolo: Difensore centrale - terzino destro
Valore: 2.500.000 €


Essere definito il nuovo Samuel, oltre a fare un immenso piacere, è anche un pesante fardello di responsabilità di cui caricarsi. In Argentina aspettano con ansia l'arrivo di un giovane centrale che possa prendere in eredità la posizione di "The Wall" e quel giocatore pare l'abbiano identificato il Leonel Galeano, giocatore giovanissimo ma in grado di essere già una sicurezza nella sua squadra, l'Independiente, titolare inamovibile che all'occorrenza può giocare anche da terzino grazie al suo fisico veloce e scattante ma granitico come una roccia. Ha talmente ben impressionato che Maradona l'ha fatto debuttare in Nazionale maggiore il 10 febbraio 2010 nell'amichevole vinta 2-1 contro la Giamaica. E' stato fino all'ultimo in lizza per un posto al Mondiale sudafricano ma "el Pibe de oro" gli ha preferito Otamendi, un po' più grande di lui e con più esperienza.

Leonel nasce a Miramar, piccola località turistica nei pressi di Buenos Aires, fin dai quattordici anni gioca per la sua squadra del cuore, l'Independiente appunto, e diventa un beniamino dei tifosi da giovanissimo. Gioca tutta la trafila delle giovanili, e il 21 agosto 2009 debutta nel professionismo nella partita persa contro il Newell's Old Boys. Da allora come già detto non si muove più dalla linea difensiva titolare del club di Avellaneda e fino ad oggi può vantare 45 presenze e 4 gol, il primo realizzato ai danni del Chacarita Juniors il 18 ottobre 2009.

Difensore roccioso, il paragone con Samuel può essere esagerato ma in Argentina pare scontato, molto veloce e abilissimo di testa pur non essendo altissimo dispone di un ottimo stacco e di un eccellente tempismo. La sua dote principale è il senso della posizione, non si trova mai in situazioni di emergenza per il suo collocamento, sempre attento e concentrato per tutta la durata della partita. Si tratta di un difensore molto tempestivo, in grado di decidere in tempi brevissimi la mossa giusta per una specifica situazione. Tende a cercare molto l'anticipo sull'attaccante e questo gli costa diversi cartellini pur non essendo un giocatore particolarmente cattivo, all'inizio della sua carriera questo era dato principalmente dalla scarsa esperienza, col passare del tempo sta iniziando a comprendere meglio i meccanismi e il suo cachet di cartellini si è di molto abbassato.
In situazioni di emergenza è stato schierato anche da terzino destro ottenendo discreti risultati come già detto soprattutto grazie alla sua velocità, ma nelle situazioni difensive rende molto meglio quindi si può dire sia un ruolo di ripiego in caso di necessità.
In fase offensiva si rende pericoloso soprattutto nelle situazioni di calci piazzati, grazie all'abilità nel colpo di testa può far male alle difese avversarie con facilità, si trova in difficoltà quando è pressato stretto nonostante una discreta tecnica personale.

Mezza Europa vuole il gioiellino dell'Independiente: Barcelona, Real Madrid, Manchester United, Juventus, Fiorentina e Inter seguono da tempo la crescita di Leonel, ma l'Independiente ha dichiarato che il giocatore non si muoverà per almeno uno o due anni anche se ormai pare destinata a perderlo nel prossimo calcio mercato estivo, o anche prima come si può leggere da questo articolo tratto da Tuttomercatoweb (http://www.tuttomercatoweb.com/?action=read&id=239493)l'Inter potrebbe acquistare il giocatore per poi girarlo in prestito al Genoa per avere da gennaio Ranocchia a disposizione e sostituire Samuel. Pare un'ipotesi molto molto difficile da realizzare, mai dire mai soprattutto nel calcio ma sicuramente le altre squadre che seguono il giocatore difficilmente resteranno a guardare.
I dirigenti dell'Independiente hanno reso noto di aver rifiutato un'offerta di tre milioni di euro da un club di cui non hanno volute fare il nome per l'acquisto del giocatore, quasi sicuramente al momento ci vorranno ben più di tre milioni.
L'unico scoglio da superare è lo status di extra-comunitario, infatti le norme sempre più "strette" in questo senso potrebbero frenare alcuni club, soprattutto in Spagna dove possono essere convocati massimo tre extra-comunitari a partita.





IL VIDEO DEL SUO PRIMO GOL CONTRO IL CHACARITA


E IL VIDEO DI UN BELLISSIMO GOL CONTRO L'HURACAN

mercoledì 24 novembre 2010

La favola di Andy Barron


Capita a volte di sentire delle storie o di leggere degli articoli che sembrano tratti da storie di invenzione o favole per la loro splendida assurdità. Il calcio, e lo sport in generale, ne sono pieni zeppi. Squadre di livello bassissimo che si qualificano per tornei mondiali, come la Corea del Nord, giocatori dati per finiti che si prendono rivincite spettacolari entrando nella storia, Paolo Rossi nel mondiale '82, o come quella di una squadra che aveva perso la fiducia di una Nazione intera, che stringendosi a se è riuscita a risollevare il capo andando a trionfare a Berlino in quel lontano 9 luglio del 2006.

La storia di Andy Barron può a tutti gli effetti essere definita una favola moderna, dove un paio di scarpe e una maglietta hanno sotituito spada, scudo e armatura degli antichi eroi, la conquista dell'amata equivale al successo nella competizione e il nemico da sconfiggere sono gli undici avversari.
Lui, un uomo qualunque, è riuscito in ciò che ogni calciatore e amante del calcio sogna: giocare il Mondiale.

Andrew è un centrocampista, neozelandese, unico fra i tre dilettanti convocati ad aver giocato, proprio con gli azzurri, i campioni in carica, gli ultimi quattro minuti di quella partita terminata in parità. Un ricordo indelebile che si porterà dietro a vita come ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport: "Giocare un Mondiale è il sogno di chiunque, e dire di esserci riuscito è qualcosa di enorme che mi resterà per sempre, e che potrò raccontare ai nipotini. Esserci è stato semplicemente fantastico". Oltre al bel ricordo Andy è riuscito a portare con se un piccolo souvenir da quella presenza, la maglia di Gianluca Zambrotta: "È un giocatore davvero bravo e ha avuto una carriera molto brillante, perciò mi è sembrata una maglia importante da avere. Non sapevo se parlasse inglese, così gli ho semplicemente detto: “Maglia?”. Lui ha detto sì e ce le siamo scambiate. Poi gli ho augurato buona fortuna per il resto del torneo e lui ha fatto altrettanto".



Dopo il Mondiale ha deciso di ritirarsi per tornare al suo lavoro, il promotore finanziario, dove gestisce un portafoglio da ben 500 milioni di Euro, lavoro dal quale ha preso dieci settimane di ferie nel 2009 per partecipare alla Confederation Cup e dieci per prendere parte al Mondiale, il suo ringraziamento va ai colleghi, senza di loro infatti non avrebbe potuto realizzare il suo sogno, e ovviamente alla sua famiglia, alla compagna Christine Tofts e al figlio di lei Rhyan, e agli amici al quale ha promesso di dedicarsi.

Andy ha anche provato ad approcciarsi al professionismo, ha giocato negli USA per i Minnesota Thunder dove ha realizzato 11 presenze, ma la vetta più alta è stata la Nazionale con 12 presenze e 1 gol, decisivo per altro nell'amichevole vinta 2-1 contro la Malesia. Può vantare inoltre svariate presenze in squadre dilettantistiche neozelandesi, dove ha giocato con continuità realizzando diverse reti, nonostante il suo compito sia principalmente di contenimento.

Ora il sogno è finito, Andy è tornato alla vita reale ma senza rimpianti, ha assaporato ogni singolo istante di quel sogno, ne ha preso parte, ha colto l'occasione quando si è presentata e non se l'è lasciata scappare. Queste belle storie vanno in contrapposizione alla normale concezione del calcio, con persone trattate come Dei che si allenano con costanza dedicandosi solo a quello, che ad ogni partita e ad ogni competizione imbastiscono un grande spettacolo chi con impegno, chi con meno. La storia di Andy dimostra che credere in un sogno, impegnarsi con costanza facendo dei sacrifici a volte, può farlo diventare reale.



Un ringraziamento a Luca che mi ha fatto venire a conoscenza di questa storia.

lunedì 22 novembre 2010

Jano Ananidze


Nome: Jano "Zhano" Ananidze
Data di nascita: 10 ottobre 1992, Kobuleti
Nazionalità: Georgia
Altezza: 1,70 m
Piede preferito: Destro
Squadra: Spartak Mosca, Premjer Liga russa
Ruolo: Fantasita, regista
Valore: 1.700.000€



Georgia o Russia? Le radici di un popolo sono motivo di orgoglio e amore verso la propria terra. Il campioncino dello Spartak Ananindze ha dato una grande dimostrazione d'amore verso la Georgia, la terra dei suoi genitori. Il giovane nato in Georgia è stato al centro di una vera bagarre (mediatica) tra Georgia e Russia che rivendicavano la possibilità che il ragazzo giocasse con la nazionale maggiore del proprio paese. Ma andiamo con ordine.
Jano Ananidze cresce nelle giovanili della Dinamo Tblisi, una delle squadre più titolate della Georgia e in generale dell'ex campionato sovietico. All'età di 13 anni viene notato dalla Dinamo di Kiev, il club più prestigioso dell'ex URSS, che lo preleva e lo porta in Ucraina a crescere in un vivaio prestigiosissimo che in passato ha cresciuto gente come Rebrov e soprattutto Scevchenko (ex Pallone d'oro 2004).
Nell'Academy di Kiev trascorre due anni quando nel 2007 i dirigenti dello Spartak di Mosca, che come le altre blasonate compagini russe spendono tantissimo sui giovani talenti, riescono a portarlo in Russia offrendogli opportunità economiche molto vantaggiose.
Jano si trasferisce a Mosca con la famiglia e dopo appena due anni di militanza nelle giovanili a 16 anni (1°ottobre 2009) esordisce nella Prima divisione russa nella vittoria contro il Kuban. Il 18 ottobre 2009 diventa addirittura, e non è un attaccante, il più giovane della storia ad aver segnato un goal nella massima divisione russa nel 3 a 0 inflitto alla Lokomotiv nell'accesissimo derby di Mosca (17 anni e 8 giorni).
Jano Ananidze è un fantasista dai piedi vellutati e dall'intelligenza calcistica assolutamente da fuoriclasse. Deve crescere fisicamente e maturare tatticamente poiché dimostra ancora una certa ingenuità ma il talento è purissimo e non a caso tutti i maggiori scout europei ne sono rimasti estasiati durante il Torneo di Viareggio 2009 nel quale ha segnato un goal alla Reggiana.
Ananidze ha fatto tutta la trafila delle selezioni georgiane giovanili: 13 presenze Under 17, 2 presenze e un goal Under 19, 5 presenze e 2 goal in Under 21.
Ecco che, quando le straordinarie doti del regista georgiano sono sotto gli occhi di tutti, si muovono i dirigenti della Russia per fargli prendere la nazionalità russa ed aggregarlo alla nazionale maggiore facendo leva sul fatto che il campioncino fosse ancora minorenne. Alcuni media sostengono addirittura che siano stati offerti 2 milioni di dollari non per giocare, ma solo per dire si alla nazionale di Putin. La volontà di Ananidze però mette a posto le cose e nonostante la Russia gli possa offrire la possibilità di giocare in una nazionale molto più competitiva, egli decide con orgoglio di indossare la maglia della propria terra, la Georgia.
Il C.t. Hector Cuper quindi lo convoca in nazionale ed ecco che il piccolo fantasista si toglie la soddisfazione di aver già collezionato 7 presenze ed un goal con la maglia della propria patria. Inutile dire che mezza europa è sulle sue tracce con le onnipresenti Arsenal e Real particolarmente interessate anche se i dirigenti dello Spartak hanno affermato che non ascolteranno offerte fino ai 20 anni della giovane promessa. Il futuro della Georgia è sui suoi piedi fatati.

Primo goal di Ananidze con lo Spartak (piedi fatati)!


Primo goal con la Georgia.


Con la maglia dello Spartak Mosca.



Pubblicato il 22/11/2010

venerdì 19 novembre 2010

Gianluca Caprari


Nome: Gianluca Caprari
Data di nascita: 30 luglio 1993, Roma
Nazionalità: Italia
Altezza: n/d
Piede preferito: n/d
Squadra: As Roma - Campionato Primavera
Ruolo: Attaccante esterno
Valore: 50.000€


Ve lo ricordate questo gol?



Di per sè è un normalissimo gol su calcio d'angolo in un normalissimo Roma-Palermo della stagione 2007/2008, eppure questa rete fece infuriare il presidente del Palermo Zamparini perchè la Roma ha potuto battere l'angolo molto velocemente visto che il pallone era stato posizionato sulla bandierina da un giovane raccattapalle.
Pochi sanno che quel ragazzino è ora uno dei più interessanti prospetti delle giovanili della roma conteso da mezza europa.

Giallorosso di fatto, bianconero di fede, red devil di interesse. Gira attorno a queste tre squadre la vita e il futuro calcistico di Gianluca, da sempre giocatore della Roma apprezzatissimo dal tecnico della primavera Alberto De Rossi tanto che lo ha buttato nella mischia del campionato primavera la scorsa stagione, un anno sotto età ottenendo ottimi risultati tanto da dichiarare a "Tuttomercatoweb.com": "Sta giocando sotto età nella Primavera della Roma, è un calciatore molto rapido che sa saltare l'uomo, doti essenziali per un attaccante esterno, inoltre può disimpegnarsi su entrambe le fasce, un atleta molto interessante". Bianconero di fede, infatti contrariamente al normale giocatore e cittadino romanista che non vede di buon occhio (per usare un eufemismo) la vecchia signora, Gianluca è tifosissimo della Juve e del suo capitano Alex Del Piero al quale ha dichiarato di ispirarsi per la sua carriera. Infine Red Devil per opportunità, Alex Ferguson stra vede per questo ragazzo (a buon intenditor...)e sta letteralmente facendo di tutto da due stagioni per portarlo a Manchester, ma Caprari ha sempre dichiarato che per ora il suo futuro è in Italia, giocare bene nel campionato Primavera ed essere pronto ad un eventuale debutto in prima squadra. Ovviamente Sir Alex non è uomo da mettersi l'animo in pace tanto facilmente, e nonostante ultimamente la sua corte si sia un pochino raffreddata c'è da esser sicuri che alla riapertura del calciomercato tornerà alla carica.

Caprari è il cosiddetto "numero 7", nella Primavera gioca sia da esterno che da ala, ma nella fase offensiva rende molto di più, molto veloce gli piace puntare l'uomo avvalendosi della sua abile capacità di dribbling. Giocatori nel suo ruolo sono molto rari, soprattutto in Italia, dove da qualche anno a questa parte si nota una preoccupante carenza di esterni. Ultimamente è salito alla ribalta Fabbrini (qui troverete la sua scheda ) che ha fatto un ottima impressione soprattutto nelle ultime uscite della Nazionale Under 21, c'è da dire che se il giovane Caprari continuerà a mantenere il suo rendimento cosi elevato nel futuro azzuro avremo finalmente due ottimi esterni.



mercoledì 17 novembre 2010

Immagini dai campi + Gerard Piquè Love story

Il calcio è uno sport fantastico che ci mostra grandi imprese sportive e doti atletiche. Il fatto che sia un fenomeno planetario comporta un'attenzione mediatica costante che riesce a catturare immagini al limite del ridicolo. Noi di Prossimi Campioni abbiamo voluto proporvi qualche immagine buffa e ambigua che sicuramente ci mostra il calcio sotto un'altra prospettiva. Inoltre abbiamo deciso di giocare con le immagini creando una breve Love Story che ha come protagonista il campione del Barcellona Gerard Piquè (che diciamo è perfetto per questo fotoromanzo).

La morte del cigno.


L'ascensore.


Talento puro.


Fair play.


Dormi piccino.


Affiatamento.


Soccorso.


United color of...




Gerard Piquè Love Story


Il giovane Gerard Piquè parte da Manchester verso Barcellona in cerca dell'amore. E' sensibile e premuroso ma la strada è lunga e lo farà soffrire tanto.


Il capo esercita su Gerard un fascino irresistibile: il suo carisma e la sua autorità circuiscono il giovane spagnolo che intraprende una relazione morbosa con Carles. Ma si sa che la differenza d'età prima o poi sarebbe stata un problema per i due amanti...


"Vattene via, sei solo un ragazzino". Carles rompe con Gerard e lo caccia di casa. Il biondo Piquè è distrutto... Il suo primo amore è finito.


"Ehi piccolo... Ma non lo sai che questi occhioni non devono piangere..." Quando meno te lo aspetti, si chiude una porta e si apre un portone. Da poco trasferito a Barcellona il collega Zlatan offre al nostro protagonista una spalla su cui piangere... I due diventano più che amici...


"Sono contento di averti conosciuto. Sei importante per me". La sinergia tra Zlatan e Gerard è sempre più intensa. E' una di quelle passioni irrazionali, violente... "Come un uragano...".


...


Quando tutto sembrava andare per il meglio... Un viaggio di lavoro ha messo a dura prova l'amore di Gerard per Zlatan. Francesc, connazionale trapiantato a Londra è un bocconcino troppo prelibato per Piquè. Gerard ci casca...


"Sei una p....ella da quattro soldi...". Zlatan gelosissimo non accetta l'ambiguità di Gerard che nonostante provi di tutto viene mollato. Zlatan è un tipo manesco, vecchia scuola e nell'ultima accesa discussione inveisce contro il fedifrago Piquè. Zlatan parte per Milano e chiude la storia. "Ehi Gerard quello è un mostro. Gli errori capitano ma lui non era la persona giusta per te".


"Credo ancora nell'amore..." Gerard Piquè

A tutti i nostri lettori un saluto!

martedì 16 novembre 2010

Frederik Sorensen


Nome: Frederik Hillesborg Sorensen
Data di nascita: 14 aprile 1992,
Nazionalità: Danimarca
Altezza: 1,96 m
Piede preferito:
Squadra: Juventus (in prestito con diritto di riscatto dall' Lyngby, B danese) – Campionato primavera
Ruolo: Difensore centrale
Valore: n/d



Sessione di mercato 2010: la Juventus tramite il direttore sportivo Beppe Marotta annuncia l'acquisto di Frederik Sorensen, giovane centrale difensivo della formazione danese del Lyngby (serie B) e della Danimarca Under 19.
I tifosi incuriositi dall'investimento (anche se il ragazzo arriva in prestito con diritto di riscatto piuttosto esiguo, circa 200 mila euro), ammirano un colosso scandinavo arrivare ai campi d'allenamento della formazione primavera bianconera e attendono il momento giusto per saggiarne le doti nel calcio che conta. Presto detto, complici guai fisici dei centrali della prima squadra Chiellini ,Legrottaglie e Rinaudo, il tecnico Del Neri pesca dai ragazzini il gigante danese che tanto bene aveva visto allenarsi in questi primi mesi a Torini e lo getta nella mischia nel match interno che vede la sua Juve fronteggiare in emergenza il Cesena.
Il risultato dopo un avvio shock di tutti i bianconeri è assolutamente positivo. La Juventus rimonta l'iniziale svantaggio e si impone 3 a 1 mettendo in mostra non solo grande carattere ma anche questo roccioso difensore danese che affiancando Bonucci debutta alla grande nel nostro calcio.
Gli attestati di stima al termine della partita arrivano sia dal capitano Del Piero, dal compagno Marchisio che anche dal tecnico Del Neri che si è detto soddisfatto dell'impatto di Sorensen con la serie A.
Frederik Sorensen è cresciuto nell' Himmerlev-Veddelev Fc per poi trasferirsi nel 2007 al Lyngby con la quale ha attirato moltissime squadre conquistando prima la nazionale danese Under 17 (4 presenze) e successivamente l'Under 19. Per diversi mesi è stato monitorato dalla Vecchia Signora finché con un blitz estivo è stato portato a Torino per un anno di valutazione (anche se dopo pochi mesi sembra che la Juventus sia decisamente convinta a riscattarlo visto l'enorme talento).
Il giovane danese ha nella fisicità la sua arma migliore, è puntuale negli interventi e piuttosto agile vista la stazza. Ha degli ottimi margini di miglioramento soprattutto rispetto alla posizione in campo e negli inserimenti di testa nei calci piazzati.
La Juve ha fatto “bingo” con Sorensen, in patria considerato uno dei difensori più promettenti. Vedremo se confermerà le attese ma il talento e l'età sono dalla sua.

Christian Nelsen (suo allenatore al Lyngby): “ Questo trasferimento è perfetto per Frederik, gli dà la possibilità di provare il suo talento ai massimi livelli in uno dei club migliori in assoluto in Europa. Ha l' esperienza e la competenza necessarie per far bene con la Juve”.

Ecco Sorensen con la maglia della Vecchia signora





Pubblicato il 16/11/2010

sabato 13 novembre 2010

Nicola Leali


Nome: Nicola Leali
Data di nascita: 17 febbraio 1993, Castiglione delle Stievere (Mantova)
Nazionalità: Italia
Altezza: 1,88 m
Piede preferito: Destro
Squadra: Brescia calcio – campionato primavera
Ruolo: Portiere
Valore: n/d



Due importanti annotazioni caratterizzano l'enorme interesse verso questo “portierino” del Brescia:
Corioni (presidente del club lombardo) l'ha definito pochi giorni fa il “nuovo Buffon” ed è stato eletto Miglior portiere del campionato primavera 2009/2010 a soli 17 anni.
Oltre a questi attestati di stima c'è da dire che mezza Europa lo segue, il Milan quest'estate si è spinto a offrire (invano) 2 milioni e mezzo di euro, e Daniele Zoratto (C.t dell'Under 19) l'ha convocato per uno stage a “la Borghesiana” (centro sportivo romano per i club e le nazionali).
Nicola Leali è un portiere dall'immenso talento che difende i pali della formazione Primavera del Brescia calcio.
Non ci sono ancora moltissime informazioni circa il suo conto ma tra gli addetti ai lavori se ne parla in termini entusiastici e lo staff tecnico bresciano lo proclama come il fiore all'occhiello del vivaio bianco-blu assieme al giovanissimo Tassi (classe 95).
Leali ha fatto la trafila delle selezioni azzurre come nelle formazioni giovanili del Brescia. Ha raccolto 6 presenze nell'Italia Under 16, 3 presenze in Under 17 e 1 presenza in Under 18. Ora si appresta a debuttare giovanissimo nell'Under 19 con la quale in estate ha svolto uno stage.
Il ragazzo ha una grande personalità per la sua età, è una sicurezza tra i pali e farà sicuramente parlare di sé negli anni a venire.
Il vivaio del Brescia dopo aver regalato al calcio italiano campioni come Pirlo e Hamsik si appresta a far debuttare talenti di valore assoluto, con uno sguardo alla nazionale.

Luigi Corioni (presidente del Brescia): “Ho il nuovo Buffon (Leali) tra le mani. Non lo cederò, come non mi priverò del nuovo Baggio (Tassi)”.
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mercoledì 10 novembre 2010

La storia del Liberi Nantes


La scorsa settimana ha avuto molto seguito la rubrica "Gli stipendi della Serie A", molti hanno detto la loro, non solo sul blog, da sempre questo è un argomento che ha molta presa. I calciatori e le squadre professionistiche sono i protagonisti delle nostre passioni, noi da un certo punto di vista li invidiamo, non solo per i soldi ma per quello che rappresenta un calciatore, artefice di un sogno che si realizza, si esprime davanti a migliaia di persone osannato per 90' minuti; c'è chi dice che sia paragonabile a una droga per loro. Ma il calcio, fortunatamente, non è solo questo, il calcio è ovunque ci siano delle persone che vogliono divertirsi e un pallone, nei cortili delle scuole, in spiaggia, nei quartieri ricchi e in quelli poveri, in ogni nazione e ad ogni età il calcio è capace di entusiasmare. Ci sono realtà di cui non si parla in televisione, perchè non fanno audience, in fondo a chi importa che il campionato maltese rischi il fallimento ogni anno? Eppure li ci sono persone che si fanno in quattro stagione dopo stagione, spinti solamente dalla loro passione per portare avanti un sogno, un progetto, comune a molti.

Una delle realtà più incredibili, di cui alcuni ne sono venuti a conoscenza grazie al programma di MTV "In Italia" condotto da Fabri Fibra, è quella del "Liberi Nantes". Già dal nome si intuisce qualcosa su di loro, è tratto infatti dal primo libro dell'Eneide, perchè loro come i naufraghi troiani che trovarono una nuova terra e fondarono Roma sono ragazzi scappati dalle guerre e dalle atrocità dei rispettivi paesi. La squadra del Liberi Nantes è infatti la prima squadra italiana ad essere composta interamente da rifugiati politici.
La squadra è nata a Roma su iniziativa di alcuni tifosi e grazie all'aiuto della Fondazione Don Luigi di Liegro e si è posta da subito l'obbiettivo di provare a restituire ai migranti forzati un pezzo di vita normale attraverso il gioco del calcio, usare il calcio come mezzo per aiutare queste persone a costruirsi una nuova realtà, a condurre una vita il più normale possibile, a integrarsi e a fare nuove amicizie. E' proprio questo il potere del calcio, è una lingua internazionale, regole semplici, nessuna bandiera o ideologia politica in campo, solo persone che vogliono divertirsi, e al Liberi Nantes professano questo "credo" ad ogni allenamento e partita.



I ragazzi della squdra sono più di 25 e provengono da più di 10 diverse nazioni, la maggior parte da Afghanistran, Eritrea, Guinea e Nigeria, due giocatori sono italiani, tra loro il Presidente del progetto Gianluca di Girolami che racconta: "Per formare la squadra abbiamo contattato i vari centri di accoglienza per rifugiati di Roma, con cui continuiamo ad avere ottimi rapporti perche’ offriamo a questi ragazzi un momento di stacco dalle angosce che vivono quotidianamente", infatti molto spesso oltre alle atrocità subite, alla stanchezza del viaggio, per coloro che ce l'hanno fatta, i ragazzi devono qui in Italia affrontare molti passaggi per ottenere il visto, il colloquio con la commissione territoriale, l’appello dopo un eventuale rifiuto sia di asilo politico che di visto per motivi umanitari, e in seguito la ricerca di un lavoro. Patrik, ingegnere togolese oltre che centrocampista del Liberi spiega:" Dopo che sei abituato a vivere bene, autonomamente, e’ duro non poter neanche cercare lavoro", infatti senza visto i rifugiati non possono lavorare e rimangono ospiti dei centri di accoglienza.

Intanto la squadra del Liberi Nantes continua a crescere, sono stati tra i protagonisti dei Mondiali Antirazzisti tenutisi a Casalecchio del Reno la scorsa estate, e adesso stanno affrontando il campionato romano di terza categoria, girone E. La squadra attira ad ogni partita sempre più tifosi o anche solo curiosi, gente che vuole vedere come attraverso il calcio si possono dimenticare anche solo per 90 minuti le cose brutte della vita. Il progetto Liberi Nantes ormai è una realtà, ma ovviamente non esente dai soliti problemi del calcio meno nobile, il calcio non da tv, il Presidente Di Girolami spiega: "Alla terza stagione certe cose dovrebbero avere preso i contorni della routine: convocazione, cartellini, liste, avversari, 90 minuti, docce, risistemazione del materiale e a casa, in attesa della prossima. Ma non e' cosi'. Quello che vorremmo farvi capire, far capire a chi ci segue e a chi ci conosce, e' che non e' cosi' e forse non lo sara' mai. Ogni anno e' un passo nel buio, pesto. Soldi niente, quest'anno ancora meno.". Stanno nascendo molte piccole iniziative di gente senza fini che ha preso a cuore la situazione dei Liberi, chi regala qualche paio di scarpe da calcio, chi fa una colletta per donare un po di soldi alla società e anche chi ha regalato 168 biglietti dell'autobus e della metro per facilitare gli spostamenti dei giocatori come hanno fatto dei ragazzi romani grazie a un Hub aperto su un forum.



Avremmo tutti molto da imparare sia dai giocatori del Nantes che da queste splendide persone che li supportano, avrebbero certamente di che imparare i più alti organi del nostro calcio e del calcio europeo nel vedere persone che prendono un impegno sul serio, allenandosi con fatica e dedizione non per il sogno di guadagni facili o per diventare un personaggio famoso, ma per lo stesso motivo per cui lo fa un bambino: PERCHE' E' DIVERTENTE!!!

Per chi volesse saperne di più:
WWW.LIBERINANTES.ORG


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lunedì 8 novembre 2010

Novità di Prossimi Campioni

Prossimi Campioni introduce una piccola novità. Infatti ogni mese a partire da oggi pubblicheremo un piccolo sondaggio(lo potete trovare nella parte destra del blog appena sotto la sezione "Rubriche"). Gli argomenti del sondaggio riguarderanno principalmente tematiche non analizzate nelle rubriche o nelle schede dei giocatori.

-Oggi vi chiediamo: chi è il calciatore classe 89 che ritenete più forte? Chi farà più strada?

Il sondaggio avrà la durata complessiva di 31 giorni e si prega i nostri lettori di votare una volta soltanto senza cambiare la votazione successivamente.

Ora sta a voi la scelta...

Un saluto a tutti!

Fez e Massi

Markus Henriksen


Nome: Markus Henriksen
Data di nascita: 25 luglio 1992, Trondheim
Nazionalità: Norvegia
Altezza: 187cm
Piede preferito: Destro
Squadra: Rosenborg BK - Tippeligaen
Ruolo: Centrocampista centrale
Valore: 1.200.000 €



Classico centrocampista scandinavo dal fisico roccioso ma molto abile palla al piede, è il gioiello più brillante del centrocampo del Rosenborg, tanto che può vantare anche una presenza nella nazionale maggiore norvegese a soli diciotto anni.

Cresciuto nelle giovanili del Trond, squadra della sua città natale, si trasferisce molto presto nel vivaio del Rosenborg, squadra di punta norvegese in questo ambito.
Debutta velocemente in prima squadra, durante la Coppa di Norvegia del 2009 contro lo Strindheim, dove per la cronaca hanno vinto 7-1. Nel campionato 2009 gioca 3 partite, il debutto avviene il 20 settembre quando entra in campo al posto di Trond Olsen contro il Sandefjord. L'11 aprile è una data molto importante per lui, realizza infatti la sua prima rete in campionato nel momentaneo pareggio contro l'Odd Grenland, con il Rosenborg che alla fine andrà a vincere 3-1.
La stagione 2010/2011 inizia molto bene, debutta in Champions League nei preliminari contro i nordirlandesi del Lindfield finita 0-0; durante il ritorno invece sigla la definitiva rete del 2-0 permettendo alla sua squadra di qualificarsi al successivo turno dei preliminari. Seguono altre 4 partite con 2 reti realizzate dal giovane Markus, rispettivamente contro AIK e Copenhagen. Purtroppo questi ultimi battono il Rosenborg eliminandoli dalla Champions League, la squadra si qualifica in Europa League, competizione nella quale Henriksen debutta nella sconfitta per 4-0 subita dal Bayer Leverkusen di Ballack.

Naturalmente il suo talento e le brillanti prestazioni con la maglia del Rosenborg, 47 presenze e ben 13 gol, gli valgono le convocazioni per le varie under di categoria, 3 presenze e 1 gol con la 19 e 1 presenza e 1 gol nella 21, ma soprattutto il debutto nella nazionale maggiore il 28 settembre 2010, quando è stato convocato per la doppia sfida di qualificazione ai Campionati Europei contro Cipro e Croazia.

I suoi compiti in campo sono principalmente difensivi, grazie al suo fisico e all'ottimo tempismo è perfetto come schermo davanti la difesa, ma le sue abilità palla al piede lo rendono idoneo anche nell'impostare l'azione. Facendo un paragone nobile lo si può affiancare a Torsten Frings che come lui gioca più arretrato ma diventa pericolosissimo negli inserimenti e soprattutto grazie alla sua arma migliore: il tiro da fuori area, che offre un'opzione offensiva in più al Rosenborg.

Markus è un figlio d'arte, suo padre Trond Henriksen era un ottimo terzino fluidificante che ha giocato per il Rosenborg dal 1983 al 1993 vincendo 5 scudetti e 3 coppe nazionali, attualmente è il vice allenatore proprio del Rosenborg bi-campione nazionale nel 2009 e 2010 con suo figlio in campo.






Ecco il video dei primi due gol di Markus: il primo al minuto 1:21 realizzato con la complicità del portiere dopo comunque una sua "gran botta" da fuori area, il secondo al minuto 5:00 dove realizza un gran gol tutto da solo.




Pubblicato il 08/11/2010

venerdì 5 novembre 2010

Jack Rodwell


Nome: Jack Christian Rodwell
Data di nascita: 11 marzo 1991, Southport
Nazionalità: Inghilterra
Altezza: 188cm
Piede preferito: Destro
Squadra: Fc Everton - Premier League
Ruolo: Centrocampista - Jolly difensivo
Valore: 12.000.000 €




Se a soli 19 anni puoi vantare una valutazione di dodici milioni di Euro e 47 presenze con una delle maglie più "toste" dell'isola di sua Maestà devi per forza avere qualcosa di speciale.

Il giovane Jack non si può dire che non abbia bruciato le tappe, da sempre tifosissimo dei "Toffees", entra nell'under 18 a soli quattordici anni, debutta nella squadra riserve a quindici e a sedici e 284 giorni debutta in prima squadra contro l'AZ Alkmaar, diventando il più giovane giocatore di sempre a rappresentare l'Everton in una competizione Europea.
Pochi giorni dopo debutta anche in Premier League subentrando a Tim Cahill nella vittoria per 1-0 sul Sunderland, da notare che solo il 17 marzo di quell'anno ha firmato il suo primo contratto professionistico.
La partenza nell'undici titolare avviene il 16 agosto 2008, in quell'occasione il tecnico Moyes lo fece giocare per tutti i novanta minuti.
La prima marcatura da professionista è ai danni dell'Aston Villa nel febbraio 2009 in un incontro di FA Cup. Da allora il giovane che ha sempre tifato Everton è un membro fisso della prima squadra e le sue ottime prestazioni sono state ricompensate con un contratto della durata di cinque anni firmato nel 2009.

Molti di voi che hanno giocato al famoso gioco gestionale di calcio per pc "Scudetto", si ricorderanno che nella versione del 2008 "usciva" dalle giovani dell'Everton un incredibile difensore centrale con 100 in marcatura e contrasti che affiancato a Papastathopoulos garantiva la miglior coppia di centrali possibile nel gioco. Ebbene quel giocatore quando era più giovane era uno dei difensori più promettenti delle giovanili dei Toffees, ma in seguito maturando il suo gioco si è riscoperto centrocampista centrale ovviamente con qualità di copertura e supporto, eppure nel finale della scorsa stagione (2009/2010) il tecnico Moyes ha iniziato a schierarlo con frequenza nel ruolo di centrocampista offensivo, il risultato è stato una serie di ottime prestazioni da parte di Jack, il quale per tutta l'estate si è allenato per affinare le capacità in questo nuovo ruolo. L'inizio della nuova stagione è sulla falsariga del finale della precedente, il suo gioco infatti è chiaramente avanzato di una decina di metri abbondante rispetto al passato, le incursioni offensive, una volta sporadiche, sono molto più frequenti e inoltre è letale con la sua arma offensiva migliore, il colpo di testa, grazie ai suoi 188 centimetri e ha un fisico statuario è in grado di proporsi con uno stacco e un tempismo fantastici. Il tutto senza dimenticarci delle sue ottime doti difensive, che lo rendono uno dei giocatori più completi in circolazione e sicuramente il più duttile che abbiamo mai trattato.

Non è ancora stato convocato da Sir Fabio Capello nella nazionale maggiore ma può vantare 12 presenze e 2 gol nell'under 21 e 19 presenze nelle selezioni under 16, 17 e 19.
Piccola curiosità: è il nipote della famosa ala del Blackpool Tony Rodwell.









Si ringrazia Lionel per i bei commenti è il suggerimento di pubblicare presto Rodwell

mercoledì 3 novembre 2010

Gli stipendi della Serie A italiana 2010


Ecco a voi gli stipendi delle rose di tutta la Lega di serie A italiana.

Vi inseriamo il comodo link relativo alla tabella degli stipendi delle rose di ogni squadra di serie A.
(Fonte: Gazzetta dello Sport)

Bari
Bologna
Brescia
Cagliari
Catania
Cesena
Chievo
Fiorentina
Genoa
Inter
Juventus
Lazio
Lecce
Milan
Napoli
Palermo
Parma
Roma
Sampdoria
Udinese

(Gli ingaggi corrispondono al valore netto dello stipendio annuale percepito da ogni atleta e sono relativi ai dati ufficiali emessi all'inizio del Campionato italiano di serie A 2010/2011).


La Top 11 dei calciatori per ruolo più pagati della serie A.



Facendo un breve sommario della situazione possiamo stilare una Top 3 dei calciatori più pagati, una classifica delle 3 società con il monte ingaggi più alto ed una nostra personale valutazione sui 5 calciatori con uno stipendio "eccessivo" rispetto al loro attuale/reale valore.

I 3 calciatori più pagati:
-1 Zlatan Ibrahimovic (Milan) 9 mil.
-2 Samuel Eto'o (Inter) 8
-3 Ronaldinho (Milan) 7,5

Le società dal monte ingaggi più alto:
-1 Milan 130 mil.
-2 Inter 121,4
-3 Juventus 100

Gli stipendi "esosi" rispetto al reale valore del calciatore:
-1 Mathieu Flamini (Milan) 4,5 mil.
-2 Luca Toni (Genoa) 4
-3 Amauri (Juventus) 4,2
-4 Amantino Mancini (Inter) 3,5
-5 Adrian Mutu (Fiorentina) 2
(Questa classifica è assolutamente personale e aperta a qualsiasi discussione).

A voi i commenti...

martedì 2 novembre 2010

Simone Benedetti


Nome: Simone Benedetti
Data di nascita: 3 aprile 1992, Torino
Nazionalità: Italia
Altezza: 1,82 m
Piede preferito: Destro
Squadra: Inter (in comproprietà con il Torino) campionato primavera
Ruolo: Difensore centrale
Valore: 300.000 €



Ecco a voi un'altro promettentissimo centrale difensivo classe 92 e quindi una speranza italiana della generazione post Ranocchia-Bonucci. Simone Benedetti è il centrale difensivo della giovane primavera dell'Inter 2010/2011 da poco prelevato dal florido settore giovanile del Torino in compartecipazione con un'accordo che ha visto il promettente trequartista nerazzurro serbo Alen Stevanovic (la cui scheda è presente nel nostro blog) passare con la stessa formula tra i granata per fare esperienza.
Simone Benedetti è un difensore centrale dal “cognome illustre”. E' figlio infatti dell' indimenticata bandiera granata Silvano Benedetti che tra gli 80 e i 90 ha comandato la difesa del Torino in Serie A collezionando circa 126 presenze.
Il piccolo Simone ha ben presto seguito le orme del padre ereditando una grande personalità che lo spinge spesso ad uscire con la palla al piede facendo ripartire l'azione e a spingersi in area avversaria per cercare il goal durante i calci piazzati. I dirigenti dell'Inter lo seguivano da diverso tempo assieme alle big d'Italia ma sono stati i più lesti nel trovare un principio d'accordo con Cairo. Come ogni talento del ruolo di Simone è necessario del tempo affinché il ragazzo offra affidabilità e continuità ma il progetto nerazzurro prevede una crescita graduale del giovane alle spalle di Lucio e Samuel con l'outsider Andrea Ranocchia pronto a prendere le redini della difesa nerazzurra dalla stagione 2011/2012.
Benedetti ha fatto tutta la trafila delle selezioni azzurre partendo dall'Under 15 ed arrivando ora ad essere un pilastro dell' Under 19 (2 presenze) ed ha effettuato lo stesso percorso nelle file del Toro riuscendo ad esordire in serie B nella stagione 2009/2011. Benitez e tutto lo staff nerazzurro ne sono entusiasti e sembra che sia già intenzione del club di Moratti di acquisirne presto l'intero cartellino. Intanto il ragazzo sta disputando una buona stagione con la primavera allenandosi spesso con Sneijder e compagni così che possa fare esperienza ad alti livelli. Meglio di Lucio e Samuel come maestri è difficile...

In allenamento con i Nerazzurri.






Pubblicato il 02/11/2010

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