lunedì 31 gennaio 2011

Heung-Min Son


Nome: Heung-Min Son
Data di nascita: 8 luglio 1992, Chuncheon
Nazionalità: Corea del Sud
Altezza: 183cm
Piede preferito: Ambidestro
Squadra: Hamburger SV - Bundesliga
Ruolo: Attaccante centrale, seconda punta
Valore: 3.000.000€



Nella tradizione del nostro campionato i giocatori asiatici hanno una "storia" relativamente breve, l'importazione è infatti cominciata seriamente sul finire degli anni '90 quando il Perugia di Gaucci portò in Serie A un giovane centrocampista giapponese, Hidetoshi Nakata. Lui infatti è stato il primo vero giocatore ad aprire le frontiere, passando per Nakamura fino al più recente neo interista Nagatomo.
Nel resto d'Europa il discorso è leggermente diverso, soprattutto in Germania, quando nel 1978 una piccola squadra di provincia, l' SV Darmstadt 98, ingaggio direttamente dalla squadra dell'esercito coreano un giovane attaccante: Cha Bum-Kun. L'anno dopo passa, dopo una sola presenza, all'Eintracht Francoforte e in seguito al Bayer Leverkusen, chiuse la sua carriera tedesca nel 1989 con un bottino di 98 gol in 308 partite. Adesso un altro giovane attaccante coreano sembra destinato a entrare nella storia della Bundesliga, Heung-Min Son, classe '92, accostato proprio al celebre predecessore Cha Bum-Kun.

Heung entra nella squadra under 18 dell'Amburgo all'età di sedici anni, facendosi notare subito come promettente attaccante. Nella fase prestagionale dell'ultima estate realizza ben 9 reti di cui una, quella della vittoria, in amichevole contro il Chelsea, al compimento del diciottesimo anno di età firma il suo primo contratto da professionista, purtroppo poco dopo è fermato da un infortunio al piede e rientra in squadra a stagione in corso. Il 30 ottobre 2010 segna il suo primo gol da professionista in Bundesliga contro il Koln, battendo il precedente primato di precocità datato ben trentanove anni addietro da Manfred Kaltz. Heung firma un nuovo contratto che lo lega all'Amburgo fino al 2014. Fino ad oggi (31 gennaio 2011) può vantare 3 gol in 7 presenze in Bundesliga, questo gli ha fatto guadagnare il soprannome di "Muller coreano", onorandolo dell'accostamento al grandissimo attaccante teutonico.

Il giovane coreano è dotato di una grandissima velocità, che gli permette di giocare anche nel ruolo di seconda punta o quello a lui più congegniale di attaccante sinistro dove è libero di accentrarsi e lasciar partire il suo ottimo tiro. Tecnicamente è un attaccante molto valido, dotato di un ottimo fiuto per il gol, è stato il perno della Nazionale under 17 asiatica con 7 gol in 15 presenze.
Il suo ottimo ruolino di marcia e il suo debutto in Bundesliga non è passato inosservato all'allenatore della Nazionale maggiore Cho Kwang-Rae che gli ha fatto fare ben 5 presenze finora condite dal Gol del 4-1 sull'India il 18 gennaio 2011 nella recentissima Coppa d'Asia, conclusa con la medaglia di Bronzo.

Ovviamente il paragone con il grande Gerd Muller è esagerato per il giovane ragazzo che ha ancora tantissimo da dimostrare, ma quello con il suo connazionale, Top Scorer della Nazionale sudcoreana, Cha Bum-Kun, potrebbe in futuro rivelarsi riduttivo. Heung-Min Son ha tutte le caratteristiche per sfondare nel calcio che conta, ciò che ha fatto finora a soli diciotto anni lo dimostra, la strada è ancora lunga ma in futuro, se dovesse continuare cosi, potrebbe essere ricordato come il miglior giocatore d'oriente ad aver calcato i campi europei.





Il video del suo gol al Chelsea



Il suo primo gol in Budesliga



E una selezione delle migliori giocate con la maglia della Corea del Sud under 17




Pubblicato il 31/01/2011

venerdì 28 gennaio 2011

Diego Polenta


Nome: Diego Fabiàn Polenta
Data di nascita: 6 febbraio 1992, Montevideo
Nazionalità: Uruguay, con passaporto italiano
Altezza: 188cm
Piede preferito: Sinistro
Squadra: FC Genoa 1893 - Campionato Primavera
Ruolo: Difensore centrale - Terzino Sinistro
Valore: 150.000€



L'interesse e gli sforzi del Genoa nel settore giovanile sono chiarissimi, dopo Boakye ed El Sharaawi ecco un altro promettentissimo giovane: Diego Polenta.
Un difensore centrale, all'occorrenza terzino sinistro, che per talento e capacità sembra più grande della sua reale età, è il capitano della nazionale uruguayana under 20 che proprio in questi giorni sta giocando il sudamericano sub 20, e lui da protagonista assoluto ha realizzato 2 reti in 4 presenze.

Il Genoa lo ha acquistato in un'operazione lampo nel 2008 anticipando la folta concorrenza. Su di lui infatti avevano già preso informazioni Inter, Milan, Reggina, Barcelona e Tottenham. A soli quindici anni era uno dei difensori più quotati della sua età, Preziosi ha speso un milione e ottocento mila Euro per l'acquisto dell'allora quindicenne, una spesa considerata folle per un giocatore di quell'età che ora però sta ripagando.
Sono chiarissime infatti le intenzioni dei rossoblu di aggregare in pianta stabile dalla prossima stagione il giovane portiere Mattia Perin, Diego Polenta, Stephan El Sharaawi e Yadom Boakye, un rinforzo per ogni settore.

Il giovane uruguayano in patria è stato accostato a Paolo Montero, storico difensore della Juventus nonchè capitano e recordman di presenze con la maglia "Celeste".
Diego ha tutto ciò che serve per ben figurare in un campionato ostico come la Serie A. Innanzitutto il fisico, è un difensore roccioso, era alto 185cm a quindici anni e si è alzato di altri tre centimetri, grande colpitore di testa, il suo punto forte sono gli anticipi, è dotato infatti di un tempismo da professionista, è anche dotato di una buona velocità e progressione.
Tecnicamente è dotato di un mancino molto delicato, ha giocato diverse partite da terzino sinistro per sopperire ad alcuni momenti di emergenza della squadra, tralatro ben figurando, ha fatto notare la sua capicità nei cross, ma sicuramente il ruolo di difensore centrale è quello che gli si addice di più.

A Genova ne parlano benissimo, dicono sia un ragazzo serio con la testa ben piantata sulle spalle, e soprattutto spinto da una grande voglia di arrivare. Quando è arrivato ai grifoni era un po in sovrappeso e fuori allenamento, aveva avuto dei contrasti con la sua società in merito alla cessione e non ha giocato ne si è allenato per alcuni mesi. Appena arrivato si è subito rimesso a lavoro, ha iniziato a curare il suo fisico e ha dimostrato l'ottima tecnica di cui dispone. Mister Sidio, tecnico della Primavera rossoblu, ha grande considerazione del giovane difensore, considerato un titolare inamovibile, è stato uno dei fautori della conquista dello Scudetto Primavera della stagione 2009/2010, e vincitore della Supercoppa Primavera conquistata con un perentorio 5-0 sul Milan, vincitore della Coppa Italia.

Ha rappresentato la sua Nazionale nelle selezioni Under 15, 17, e ora 20. Si è sempre distinto anche per la spiccata vena realizzativa che lo porta a chiudere le varie competizioni con un notevole bottino di gol per un difensore, è inoltre un eccellente rigorista.

La prossima stagione dovrebbe cominciare a calcare i campi del professionismo con una certa costanza, ma non è detto che verso fine stagione il tecnico Ballardini non lo faccia debuttare. Ci auguriamo che il Genoa riesca a trattenere il giocatore il più a lungo possibile, e che la "linea verde" aiuti il Grifone a superare i momenti di difficoltà.


Ecco il video del bellissimo gol realizzato dal giovane difensore contro il Cile pochi giorni fa al Sudamericano Sub20




Pubblicato il 28/01/2011

mercoledì 26 gennaio 2011

Akcelrod... un Mito



Greg Akcelrod:

Centrocampista offensivo carismatico e dal grande talento;
Un classe 82 che ha militato nel Racing Club de France e nella blasonata formazione del Paris Saint Germain;
Collabora con Lance Armstrong nell'associazione benefica Livestrong;
Ha fatto dei provini nell'Inter, nel River Plate e in altre importanti società;
Per le sue qualità c'è chi lo chiama “Gregorinho”;
Un giornalista l'ha definito il nuovo Pep Guardiola.

Vi ricordate di questo fenomeno del calcio francese?

No... Appunto

E' TUTTO FALSO!

Questa è l'incredibile storia del “calciatore” francese Greg Akcelrod, centrocampista dilettante che si è costruito una carriera al computer e ha strappato un contratto, poi invalidato, con il CSKA Sofia. Siamo nel 2008 e il ventiseienne Akcelrod, deluso per l'ennesimo provino andato male, decide di dare una svolta alla propria deludente carriera.Inizia a creare un sito web personale millantando esperienze in squadre blasonate come il Paris Saint Germain e grazie all'aiuto di amici ritocca delle foto, si fa intervistare, modifica articoli di giornale e inventa un curriculum sportivo di tutto rispetto.Le note pubblicate all'inizio di questa rubrica sono solo parte del mondo creato dal “truffaldino” Greg che con grande impegno si offre a molti club più o meno blasonati al fine di realizzare il sogno della vita e cioè fare il calciatore professionista.

Ed ecco che arriva l'interesse del CSKA Sofia (giugno 2009), squadra di ottimo livello e dal passato glorioso. La formazione di Sofia si fa ingolosire da un giocatore così adulato, almeno sui giornali, e decide di fargli firmare un contratto da professionista. Dopo avergli dato tutto il materiale d'ordinanza lo prepara a partire con la squadra nel ritiro estivo in Austria e lo presenta ai tifosi, incuriositi dal frencese di cui non avevano mai sentito parlare.All'epoca si potevano trovare informazioni su Akcelrod, debitamente taroccate, dove si adduceva l' interesse di squadre come il Napoli e il River. Si parlava del talento di Greg, definito da un “giornalista” come un campione dai piedi carioca e dei suoi trascorsi nel Paris Saint Germain.

Un tifoso del CSKA Sofia però, non soddisfatto del materiale web, decide di scrivere in un forum di tifosi del PSG volendo saggiare l'importanza che Akcelrod ha riscosso nella compagine della capitale francese durante la sua militanza in rosso-blu.La risposta dei tifosi francesi è stata di ulteriore curiosità e stupore non riuscendo a ricordare alcun atleta dal nome di Akcelrod. Il tifoso bulgaro continua la sua ricerca senza risultato e decide di segnalare questa situazione alla propria squadra.
Sono passati due giorni dalla firma di Akcelrod e il CSKA Sofia scopre la truffa. Un tifoso, molto più attento dei dirigenti della sua squadra del cuore, ha svelato l'inganno e la società di Sofia invalida il contratto e caccia il francese. Viene fuori che il presunto campione transalpino ha sostenuto solo dei provini con club della terza e quarta divisione francese, senza peraltro essere stato preso. L' unica segnalazione della tv francese TF1 si ha quando si scopre che il nome di Greg esce esclusivamente perché egli ha partecipato alla trasmissione “Tournez Manége” per trovare l'anima gemella”.

Un tifoso troppo appassionato ha evitato un “bidone” alla sua squadra, ma non certo una figuraccia.
Potevamo vederlo anche in Italia, dato che la Gazzetta dello Sport del 9 aprile 2008 lo dava come vicino al Cagliari.
Non si conosce ora la situazione di Gregory Akcelrod ma ci piace pensarlo in camera con Messi a discutere di quando Zidane in nazionale gli aveva pronosticato il Pallone d'Oro. Anche questo è calcio...

Ecco Akcelrod con la maglia del CSKA Sofia. Indossata solo per due giorni.


Trova le differenze.


-Per chi è interessato ad ingaggiare Akcelrod ecco il suo sito: clicca qui.

--

lunedì 24 gennaio 2011

Georgi Schennikov


Nome: Georgi Schennikov
Data di nascita: 27 aprile 1991, Mosca
Nazionalità: Russia
Altezza: 1,78 m
Piede preferito: Sinistro
Squadra: CSKA Mosca – Premier Liga Russa
Ruolo: Terzino sinistro, Tornante di sinistra
Valore: 3.500.000 €

I terzini e gli esterni nel calcio sono sempre stati ruoli molto particolari e difficili perché presuppongono una duplice capacità (difensiva - offensiva) e un dispendio di energie consistente. Chi meglio di un figlio di un glorioso maratone russo per poter ricoprire questo ruolo?
Georgi Schennikov è un talento molto interessante del CSKA Mosca, figlio di Mikhail Schennikov, importante maratoneta russo che ha conseguito ottimi risultati tra gli anni 80 e 90.
Schennikov è un prodotto del settore giovanile della CSKA, prima squadra russa a conquistare una coppa europea (Coppa Uefa nel 2005).

Schennikov è un terzino mancino moderno, dotato di capacità di spinta davvero notevoli e anche di una buona attitudine alla fase difensiva. Tecnicamente è molto valido ma colpisce soprattutto per la resistenza e le sue doti atletiche, evidente eredità delle capacità del padre.
Dopo aver fatto tutta la trafila nelle giovanili rossoblu russe Georgi debutta in prima squadra 6 agosto 2008 a 17 anni e qualche mese dopo, 24 ottobre 2008, fa il suo debutto in Coppa Uefa contro il Deportivo La Coruna.

L'impatto con la prima squadra è ottimo, tanto che piano piano il giovane tornante mancino conquista la fiducia dello staff tecnico impadronendosi della fascia e vestendo la casacca della squadra della propria città per ben 50 presenze (ad oggi, gennaio 2011). In una campionato russo che ha visto dominare Rubin Kazan e Zenit negli ultimi anni, il CSKA di Schennikov è riuscito comunque a strappare la Coppa di Russia 2009 battendo il Rubin attraverso anche una grande prestazione del giovanissimo terzino che vi proponiamo oggi.

Shennikov è un punto fermo della nazionale russa Under 21 dopo essere stato il pilastro dell' Under 19. Con la selezione Under 21 del C.t Pisarev è in procinto di qualificarsi per i Campionati Europei danesi Under 21 ma sembra che il nuovo C.t Advocaat sia in procinto di portarlo nella nazionale maggiore.
Il contratto di Schennikov scade nel 2013 e le grandi d'Europa stanno monitorando la situazione. Sicuramente si può sostenere che il ragazzo sia il più importante prodotto del CSKA Mosca, assieme a Dzagoev, e uno dei futuri terzini di prospettiva delle grandi d' Europa. Deve crescere e maturare ma ha tutto per imporsi.



Ecco Schennikov in azione nei quarti di Champions League 2009/2010, titolare contro l' Inter.

venerdì 21 gennaio 2011

Yadom Richmond Boakye



Nome: Yadom Richmond Boakye
Data di nascita: 28 gennaio 1993, Accra
Nazionalità: Ghana
Altezza: 1,85
Piede preferito: Destro
Squadra: Genoa – Serie A italiana
Ruolo: Attaccante, Punta centrale
Valore: 100.000 €

Ecco un talento africano sul quale puntare tanto per l'immediato futuro. Boakye è l'ennesimo prodotto del settore giovanile del grifone che rappresenta una delle società più attente al settore giovanile.
Boakye cresce nel Bechem United in Ghana ma sarà con il Dc United di Accra che giungerà in Italia per partecipare un torneo giovanile. A Vicenza il giovane ghanese fa letteralmente innamorare gli scout del Genoa che lo bloccano e lo portano a Genova sotto la direzione del mister della primavera Chiappino.
Nel Genoa primavera il ragazzo africano si ritaglia moltissimi spazi riuscendo ad integrarsi benissimo non solo con la città ma soprattutto nello spogliatoio rossoblu. Sono famosi nell'ambiente genoano i suoi balletti nelle esultanze dei goal. Goal che non passano inosservati all'ex mister Gasperini che spesso lo invita ad allenarsi in prima squadra dimostrandogli grande considerazione.

“Richie” Boakye è una prima punta dal fisico robusto e molto agile. Come tanti ragazzi di colore ha un'impressionante elasticità muscolare abbinata ad una buonissima tecnica di base. Ciò che colpisce del ghanese è il senso della posizione e il fatto che sia un attaccante che vede benissimo la porta. I goal di Boakye hanno permesso al Genoa di vincere il campionato primavera 2009/2010 e aggiudicarsi la Supercoppa 2010 nel match contro il Milan primavera (5-0 il risultato finale e doppietta per Boakye).

Il 10 aprile 2010 è l'esordio ufficiale di Boakye serie A, nel match interno contro il Livorno (1-1).
Subentrato ad un infortunato David Suazo il promettente ghanese ci mette poco più di un tempo per segnare il suo primo goal nel calcio che conta. Un cross in area di Mesto viene controllato di petto e messo in porta da due passi con il talento di colore che cede all'emozione sommerso dai compagni e quasi sviene sotto la curva.
Con la prima squadra del grifone ad ora ha collezionato 5 presenze (3 in questa stagione) e gode della stima anche del nuovo allenatore rossoblu Ballardini che gli ha dato fiducia anche nel match di Coppa Italia perso contro l'Inter (3-2 il 12 gennaio 2011) nel quale il ghanese ha davvero ben figurato.

Il Ghana si dimostra ancora terra di ottimi prospetti e il Genoa in Italia è uno dei Top team nel settore giovanile. Siamo molto curiosi di vedere questo ragazzo con continuità calcare i nostri campi, ha talento da vendere e merita l'occasione di diventare grande.



mercoledì 19 gennaio 2011

Lo strano Stjarnan

Islanda: terra affascinante e selvaggia ma sicuramente dalle poche attrattive di intrattenimento. Se siete amanti della pesca ci sono pochi posti migliori, se invece vi piace il calcio, beh, dirigetevi altrove. Fino a pochi anni fa partecipavano alla Úrvalsdeild Karla (la Serie A islandese, non spaventatevi) squadre provenienti da solo due città, e Reykjavík, la capitale, ha detenuto il titolo dal 1912 al 1951 con le sue tre squadre. Sicuramente lo spettacolo è diverso dalle grandi sfide Europee e non, il livello decisamente più basso, le temperature non ideali e allora come fare a farsi notare? Come attirare il pubblico allo stadio? Come farsi conoscere al resto del panorama calcistico mondiale?...Semplice, basta essere un pochino eccentrici.
Questo è quello che devono aver pensato i giocatori dello Stjarnan FC, forse per sconfiggere un po la monotonia, un po per scherzo, sono riconosciuti all'unanimità campioni del mondo di esultanza. Proprio cosi, sono i maestri del festeggiamento coreografico, nulla è lasciato al caso e c'è da dire che sono veramente bellissimi e divertenti da vedere.

Questa è la più famosa, trasmessa da quasi tutte le emittenti televisive, intitolata La Pesca



Dopo il pesce arriva "Rocky e Rambo"



Questa a mio personale avviso è una delle più carine, per farlo serve molto spirito goliardico, oltre che forse poca autostima



Il tuffo in piscina



Esultanza molto Cambridge



E la banda entra in campo



Dopo un gol non c'è nulla di meglio di un bel giro di valzer



I migliori ingegneri d'Islanda hanno partecipato al progetto di quest'esultanza



E per concludere un bel tris: Manovella, Lo Sparo e Il Parto




Forse non saranno famosi per il loro talento calcistico, non vestiranno mai maglie blasonate, non giocheranno negli stadi più belli al mondo, ma nonostante queste cose sembrano divertirsi parecchio.

Un saluti ai nostri lettori, fateci sapere nei commenti le vostre esultanze preferite.

lunedì 17 gennaio 2011

Kenneth Zohore


Nome: Kenneth Dahrup Zohore
Data di nascita: 31 gennaio 1994, Copenhagen
Nazionalità: Danimarca
Altezza: 188cm
Piede preferito: Sinistro
Squadra: Fc Copenhagen - Superligaen
Ruolo: Attaccante centrale
Valore: 200.000€





Il nord Europa sta vivendo un epoca d'oro, parlando di vivai era dagli anni '50, periodo in cui le selezioni nordiche erano tra le protagoniste del calcio mondiale, che nazioni attualmente definite "meno nobili" come Belgio, Svezia, Danimarca e Norvegia non vivevano un periodo cosi florido. Giocatori molto giovani che si stanno affarmendo o sono già una realtà come Kjaer, Martin Jorgensen, Eden Hazard, e altri che si stanno affacciando alle vetrine importanti con prepotenza, Lukaku per citare il più famoso. La Danimarca ha un gigante vichingo su cui poter contare per i prossimi anni: Kenneth Zohore.

Nato a Copenhagen quasi diciassette anni fa da madre danese e padre ivoriano, è un vero gigante dell'attacco, fisicamente compete già benissimo contro giocatori professionisti dalla maggior esperienza, ma non solo, è di una mobilità impressionante per un giocatore della sua stazza. Implacabile in progressione, una roccia nello spalla a spalla, praticamente impossibile da buttare per terra, e come se non bastasse è dotato di un ottimo tiro potente e preciso e di una buona tecnica.
Di fatti non è un caso se il suo allenatore, Stale Solbakken, lo ha fatto debuttare in campionato il 7 marzo 2010, a soli sedici anni compiuti da circa due mesi, e sicuramente non è un caso se può già vantare tre presenze in Champions League, di cui la prima niente meno che in casa del Barcelona dei tre finalisti dell'ultimo pallone d'oro.

Zohore in poco tempo è riuscito ad attirare su di se l'attenzione di tutti i top club d'Europa, infatti pare veramente molto difficile, per non dire impossibile, che il Copenhagen riesca a detenerne il cartellino anche per la prossima stagione. Finora con la società danese può vantare 15 presenze ufficiali e 4 gol, dati ottimi per un sedicenne che parte spesso dalla panchina in un campionato dove il livello medio si sta alzando di stagione in stagione, inoltre detiene il record di debuttante più giovane della Superligaen danese, ottenuto il 7 marzo 2010 contro l'AGF Aarhus a 16 anni e 35 giorni.
E' seguito in particolare da Chelsea e Milan, ma guai a sottovalutare l'interesse degli inglesi in generale, Zohore rappresenta il prototipo ideale di attaccante da Premier League, e non è detto che anche società come Aston Villa (si era parlato di un interesse) ed Everton non riescano ad acquistarlo, magari lasciandolo in prestito un altro anno al Copenhagen.
La prima società a manifestare interesse (e la pista non si è ancora raffreddata) è stata l'Inter. Zohore infatti ha già visitato Appiano Gentile per due volte, nel 2008, quando ha effettuato un provino richiesto da Beppe Baresi, che ha dimostrato di avere notevole fiuto per credere cosi in un ragazzino all'epoca quattordicenne, ma di fatto non si concluse nulla, il ragazzo tornò a casa e cominciò a giocare per la sua attuale squadra. Adesso l'Inter e le altre squadre interessate dovranno verosimilmente pagare diversi milioni per assicurarsi il futuro del giovane vichingo, il Copenhagen sa di non poterlo trattenere, ma d'altro canto conosce benissimo il valore del giovane e non lo lascerà sicuramente andare via a prezzi da saldi.

Kenneth intanto continua a farsi strada anche nelle selezioni giovanili, ha partecipato con la maglia dell'under 17 agli ultimi Europei di categoria dove ha fatto registrare 4 gol e un assist in 3 presenze, in totale con la maglia dell'under 17 sono 6 i gol in 10 partite. Può inoltre vantare una presenza in under 19, ma già si parla di un possibile approdo in under 21 nonostante la giovanissima età, ma non solo, in Danimarca si vocifera anche di una convocazione nella nazionale maggiore, magari in un'amichevole.
D'altronde nei Paesi "meno nobili" forse è più facile far debuttare un giovane, il loro presente viene considerato inferiore e ci si concentra sul futuro. Ma forse anche il calcio italiano potrebbe o dovrebbe imparare a non aver paura a far debuttare i giocatori promettenti, almeno per fargli "annusare" l'aria delle grandi competizioni.
Sicuramente il valore calcistico di Zohore è altissimo, insieme a Lukaku sono i due prospetti più interessanti tra gli attaccanti della loro età. Un suo arrivo in Italia non è impossibile, ma sembra più quotata la pista inglese, più adatta al suo stile di gioco, meno tatticismi e più spazi per far valere il suo fisico. Dovunque andrà a finire la nazionale danese sa che in futuro potrà contare su un vero pezzo da novanta, un altro vichingo che renderà la loro squadra ancora più forte.







venerdì 14 gennaio 2011

Jean Carlos Chera


Nome: Jean Carlos Chera "Anderson"
Data di nascita: 12 maggio 1995, Vera
Nazionalità: Brasile
Altezza: 170cm
Piede preferito: Sinistro
Squadra: Santos Futebol Club
Ruolo: Centrocampista centrale
Valore: n/d




Si può essere considerati un fenomeno a soli 9 anni? Jean Carlos Chera, detto Anderson, vi potrebbe benissimo dire che è possibile. Infatti a soli nove, e ripetiamo nove, anni il suo nome ha cominciato a circolare a livello mondiale, con le più grandi squadre brasiliane, e non, pronte a fare di tutto per prenderlo. Il merito è di un video messo in rete sul sito della sua vecchia società, la Associacao Desportiva Atletica, che poco tempo dopo è stato ripreso dal quotidiano argentino "El Clarìn" e da li è diventato un caso mondiale.
Nella sfida tra le varie società verdeoro per acquisire il giovane talento l'ha spuntata il Santos, accusato anche di aver usato mezzi poco "puliti", e il giocatore insieme alla famiglia si sono trasferiti a Vila Belmiro nel 2005.
Aggregato subito alla squadra Mirim, l'equivalente dei nostri esordienti, continua la sua crescita nella società che ha dato i natali al "Rei" Pelè.
Il Santos sta curando con particolare attenzione la crescita del ragazzo, nel 2007 ha dovuto difendersi dagli attacchi milionari del Manchester United e del Real Madrid, pronti a far follie per un ragazzino che all'epoca aveva solo 12 anni, Sir Alex Ferguson era disposto a trovar lavoro e casa ai suoi genitori (infatti secondo le regole Fifa per far arrivare prima dei 18 anni un giovane extra comunitario bisogna portare anche la sua famiglia e fornirgli i mezzi per vivere) pur di averlo subito a disposizione. Alla fine è stato Jean a decidere di proseguire il suo sviluppo a Vila Belmiro puntando al debutto in prima squadra.
Adesso si allena al mattino con la sua squadra, la under 17, il pomeriggio con i ragazzi più grandi dell'under 19. La sera dall 18 alle 23 frenquenta la scuola serale.

Quando lo si vede giocare si capisce perchè si è creata cosi tanta attenzione su di lui fin da quand'era piccolo, colpi da campioncino, un sinistro incredibile e forte maturità a dispetto della giovanissima età.
E' il perno del centrocampo dell'under 17, batte tutte le punizioni, suo punto di forza, e i rigori. E' un ottimo finalizzatore benchè il suo compito principale sia quello di creare gioco, infatti sembra plausibile che con il passare del tempo la sua posizione in campo avanzerà di qualche metro.
Fisicamente deve ancora finire di svilupparsi, e sicuramente per il professionismo dovrà irrobustirsi parecchio ma al momento ha solo quindici anni e deve concentrarsi ad affinare la sua già ottima tecnica. Al Santos stanno curando con calma la sua crescita e sicuramente è in ottime mani, non dimentichiamoci che negli ultimi anni sono usciti dal Santos Robinho, Diego e Neymar.
A proposito della sua crescita fisica Celso Ponzio, preparatore atletico della Sub-15, dichiarò: "Qui, fino ai 13 anni, lavoriamo per migliorare le capacità motorie e il coordinamento. Jean è arrivato nel 2005 e da allora ha avuto un grande sviluppo, abbiamo aumentato la parte fisica, il carico di lavoro, con particolare attenzione alla resistenza. Noi facciamo un lavoro specifico per ogni biotipo, per Jean ci siamo concentrati sulla forza in modo da fargli assorbire meglio gli urti".

Come già detto molte squadre hanno bussato alla porta del Santos chiedendo informazioni sul giovane, il padre di Jean ha infatti dichiarato a un noto sito sportivo brasiliano: "Il Barcelona è tra i Club più interessati al momento, abbiamo ricevuto offerte anche da Manchester United, Milan, Siviglia e Real Madrid, ma al momento non c'è nessuna intenzione di lasciare il Santos. Con loro c'è un sentimento di rispetto reciproco, non c'è alcuna penale come è stato detto ma la nostra parola vale più di ogni altra cosa. Il sogno di Jean è quello di diventare professionista nel Santos e di giocare la Coppa del Mondo 2014 insieme a Neymar".

Il ragazzo è un po più cauto e dalle sue dichiarazioni di capisce che ha la testa ben piantata sulle spalle: "Sono arrivato al Santos giovanissimo, oggi mi sento più uomo e la responsabilità è sempre maggiore. Le pressioni su di me sono sempre esistite, ma io sono qui da cinque anni e non può essere un caso. Ho pensato che potrebbe andare male, non si sa mai cosa potrebbe succedere, ma con l'aiuto del Club e della mia famiglia potrò arrivare molto lontano...Non ho mai pensato di lasciare la scuola perchè un giorno mi piacerebbe allenare...So che molti ragazzi mi ammirano, per i più piccoli devo essere un esempio...".

Come sempre già è difficile predirre il futuro di un giovane di vent'anni figurarsi di un quindicenne, le premesse perchè sia il futuro "craque" del calcio brasileiro ci sono tutte, in Brasile tutti stravedono per il campioncino del Santos, ma proprio tutti, e sperano che la nuova generazione con lui, Neymar e Ganso conquisti in patria il Mondiale 2014. Buona fortuna a Jean Chera, oltre al talento serve anche quella.

Un'immagine di Jean in azione




Ecco il video che lo ha reso famoso, con immagini di quando aveva 6 e 9 anni

Jean Carlos Chera

Qualche gol in Sub-15



.

mercoledì 12 gennaio 2011

Kondjovi Obilalé, quando una Coppa d'Africa ti vale la carriera.

E' l' 8 gennaio 2010 e l'Angola si appresta ad accogliere la ventisettesima edizione della Coppa delle nazioni Africane (10-31 gennaio 2010). Il Pullman del Togo, che da programma avrebbe dovuto raggiungere in aereo l'Angola, attraversa l'enclave angolana di Cambinda (regione a nord del paese ricca di petrolio).
Succede tutto cinque minuti dopo che il pullman passa la frontiera con il Congo quando dei colpi di mitraglia, diretti verso il veicolo, vengono fatti esplodere in una vera e propria guerriglia che coinvolge anche la scorta dei calciatori.
I calciatori hanno successivamente testimoniato che ai primi colpi di proiettile si sono gettati a terra per proteggersi e subito dopo hanno visto molto sangue attorno a loro.
Il bilancio della sparatoria è disastroso: 3 morti (l'autista del mezzo, Abalo Amélété dello staff tecnico e Stan Ocloo dell'Ufficio stampa) e 9 feriti tra cui il più grave sarà il portiere Kodjovi Obilalé.

Ecco le dichiarazioni immediatamente successive all'accaduto:
FIFA - “La FIFA e il suo presidente, Joseph Blatter, sono profondamente commossi di quanto accaduto alla squadra nazionale del Togo, al quale esprimono la loro simpatia estrema”.
Thomas Dossevi, centrocampista togolese dello Swindon Town - “E' incredibile e vergognoso. Abbiamo ringraziato Dio per essere rimasti vivi. Vogliamo tornare a casa e chiediamo che la Coppa non si giochi”.
Souleymane Habuba, responsabile della comunicazione CAF (African Football Confederation): “La nostra più grande preoccupazione sono i giocatori ma la manifestazione avrà luogo.
In seguito il Togo lascerà la Coppa d'Africa con Adebayor e compagni visibilmente sotto shock e verrà appurato che i responsabili dell'attentato furono i ribelli del Fronte per la liberazione dell'enclave di Cabinda, che volevano sfruttare la visibilità della coppa affinché si facesse pressione per l'indipendenza della ricca regione angolana.

Che fine ha fatto Kodjovi Obilalé?

Il giovane ex portiere del Pontivy (squadra della quarta serie francese) ha riportato due ferite alla schiena e all'addome e grazie all'intervento dei medici attraverso quattro operazioni chirurgiche si è scongiurata la paralisi totale. Nell'ospedale Milpark di Johannesburg (Sudafrica) il portiere ha svolto una breve riabilitazione ma i dottori non hanno assicurato un completo recupero delle funzioni motorie.
Oggi, a circa un anno dalla tragedia, la situazione di Kodjovi è pressoché disperata. Il ragazzo riversa in pessime situazioni economiche, il contratto con il Pontivy non è stato rinnovato, e la Federazione africana e quella togolese non l'hanno sostenuto ed aiutato come promesso. Obilalé non riesce a reggersi sulle gambe, infatti è costretto in una sedia a rotelle o a muoversi in stampelle, e le terapie che segue sono molto dolorose e costose.
Nonostante compagni di squadra più blasonati come Adebayor lo aiutino economicamente non è possibile per Kodjovi andare avanti in questa situazione. Pagare le strumentazioni sanitarie (si sta curando a Loirent in Francia) e al contempo mantenere una famiglia con moglie e due figli piccoli non è facile.
Fortunatamente la federazione francese, Adebayor e la FIFA si sono adoperati nel garantire un supporto economico al giocatore, ma c'è da dire che il comportamento della Federazione africana e quella del Togo (gli sono stati inviati solo dei fiori) è vergognoso.
Kodjovi Obilalé tornerà quasi sicuramente ad una vita normale, ma non potrà più giocare a pallone e dovrà garantirsi un futuro lontano dal calcio giocato. La sua storia dimostra come certe istituzioni ancora non funzionino.

Kodjovi Obilalé: “Tutte le notti ho l'incubo di quella sparatoria. E' orribile. Ricordo che salendo sul pullman mi colpì il fatto che eravamo scortati da un esercito di poliziotti congolesi. Avevo una telecamera e ripresi parte del percorso. La strada era in mezzo ad una giungla. All'improvviso, cominciarono gli spari. Mi chiedo ancora perché siamo stati esposti a questo rischio. In quella strada anni fa furono ammazzati otto cinesi. Perché è successo tutto questo? Chi ha sbagliato ?”

I migliori auguri a Kondjovi!

-ProssimiCampioni non dimentica le tragiche uccisioni di Abalo Amélété (Staff tecnico), di Stan Ocloo (Ufficio stampa) e dell'autista, morti in quel maledetto 8 marzo.

martedì 11 gennaio 2011

Concluso il sondaggio: "Chi è il difensore centrale del futuro"? ...David Luiz



L'esito del sondaggio lanciato da ProssimiCampioni su quale sia il giovane centrale difensivo con maggior talento, vede sulla vetta più alta del podio David Luiz Moreira Marinho, semplicemente noto come David Luiz.
Dopo Pato (votato dai nostri lettori come il "miglior 89 in circolazione" nel sondaggio conclusosi venerdì 10 dicembre 2010), un' altro brasiliano risulta essere il più votato in un testa a testa che l' ha visto prevalere di poco all'italiano Andrea Ranocchia.
Il difensore del Benfica e della nazionale brasiliana è considerato un vero e proprio prodigio della difesa e non a caso è seguito dalle grandi d'Europa.
Perché David Luiz ? (Forniamo alcuni dati)
- David Luiz debutta a 16 anni dalle giovanili del Vitoria (di Salvador in Brasile) in prima squadra collezionando nel 2004-2006 47 presenze e addirittura 7 goal. La crescita del giovane difensore gli consente di ricoprire ottimamente non soltanto il ruolo di centrale ma anche quello di terzino sinistro e le eccellenti prestazioni gli valgono la convocazione nella vincente Under 20 brasiliana campione del Sudamericano 2007 in Paraguay.
Il Benfica dopo aver stilato ottime relazioni su David Luiz strappa un prestito semestrale al Vitoria e lo porta a Lisbona. Con la maglia delle Aguias (le aquile) ha collezionato un totale di 73 presenze dal 2007 ad oggi (4 goal), debuttando in Europa League e Champions League.
David Luiz ha indossato la maglia della selezione verdeoro Under 20 per 24 partite e dal 2010 è in pianta stabile nel Brasile dei grandi (3 presenze). Con Thiago Silva forma la coppia di difesa del Brasile che nel 2014, secondo i brasiliani, dovrà accaparrarsi l'edizione in casa dei Mondiali di calcio.

Ecco le percentuali del sondaggio "Chi è il difensore centrale del futuro" scaduto l'11 gennaio 2011:

1) David Luiz (32 %)
2) Andrea Ranocchia (27 %)
3) Mamadou Sakho (15 %)
4) Neven Subotic (7 %)
5) Leonardo Bonucci (7 %)
6) Victor Ruiz (5 %)
7) Micah Richards (4 %)
8) Mats Hummels (0 %)

Ranocchia e Sakho sono dei grandissimi talenti e hanno tutto per poter spodestare David Luiz. Il primo ora è in una squadra importante come l'Inter con la speranza che giochi e si imponga anche in chiave nazionale, il secondo probabilmente a giugno andrà in una grande d'Europa ed è davvero un giocatore molto promettente con già grande esperienza. Noi di ProssimiCamponi ci teniamo ad esprimere la nostra stima anche per il serbo Neven Subotic che sta guidando il Borussia con prestazioni eccezionali.
In David Luiz hanno prevalso la maggior esperienza internazionale e il maggior appeal scaturito da grande interesse mediatico (sono mesi che i giornali di tutto il mondo ne parlano accostandolo alle Big).
-Siamo molto soddisfatti per la partecipazione al sondaggio ancor più numerosa della precedente e vi ringraziamo.

-- Il prossimo sondaggio, a cura di ProssimiCampioni, vi chiede: " Chi è l'allenatore emergente più interessante"?
La scelta andrà tra allenatori giovani che stanno ottenendo risultati inaspettati attraverso grande gioco e personalità.
ProssimiCampioni ha selezionato: Roberto Di Matteo (West Bromwich), Jurgen Klopp (Borussia Dortmund), Thomas Tuchel (Mainz), Juan Carlos Garrido (Villareal), Unai Emery (Valencia), André Villas Boas (Porto), Rudi Garcia (Lille), Laurent Blanc (C.t Francia).

Andy Najar


Nome: Andy Najar
Data di nascita: 16 marzo 1993, Choluteca
Nazionalità: Honduras
Altezza: 1,72 m
Piede preferito: Destro
Squadra: D.C. United
Ruolo: Centrocampista offensivo, Ala destra
Valore: n/d



Oggi vi parliamo di un giocatore in Europa pressoché sconosciuto ai non addetti ai lavori e che nella Major League Soccer negli USA sta letteralmente facendo impazzire i tifosi con le sue giocate. Si tratta di Andy Najar, talento "made in Honduras", vero e proprio fiore all'occhiello della lega statunitense di calcio che fatica a trattenere i migliori talenti che solitamente si dirigono in Europa o Sudamerica.
Andy Najar è nato in Honduras da una famiglia molto povera che ben presto ha dovuto emigrare negli States per cercare fortuna. Grazie al proprio talento Najar (che adora il proprio idolo Cristiano Ronaldo) a 13 anni è entrato nella Edison High School di Alexandria (Virginia) permettendo ai genitori di ottenere la Green Card e rimanere negli Stati Uniti e dopo poco è stato notato dagli scout della D.C. United (di Washington D.C.).

Nelle giovanili della squadra più vincente della lega statunitense il piccolo Andy comincia ad imporsi vincendo numerosissimi premi che gli valgono la firma di un contratto di sponsorizzazione con l'Adidas ed il primo contratto da professionista il 22 marzo 2010 con i D.C. United. Dopo appena 5 giorni il talento debutta in prima squadra e dopo poco più di un mese segna il suo primo goal da professionista contro Dallas nella US OPEN Cup contro Fc Dallas (28 aprile 2010). Nella stagione 2010 ha collezionato la bellezza di 25 presenze condite da 5 goal ed il titolo di "Rookie of the year" per la stagione 2010 (miglior professionista al debutto).

Andy Najar è un centrocampista offensivo dai piedi raffinati e molto agile. E' un ottimo esterno di centrocampo e ricopre bene anche il ruolo di ala e tornante d'attacco. Deve irrobustirsi fisicamente ma nonostante l'età dimostra di poter reggere discretamente un impatto fisico con i professionisti anche se in Europa e in Sudamerica si necessita una prestanza maggiore. Molte europee si sono interessate a lui ma il ragazzo ha deciso di rimanere ancora qualche mese a maturare per poi a 18 anni cominciare la propria carriera in un campionato più competitivo.

E' in corso una vera battaglia mediatica tra Honduras e USA per far vestire la maglia di una delle due nazionali al piccolo Andy Najar. Tecnicamente c'è la possibilità che il giocatore giochi sia libero di decidere essendo in possesso della Green Card USA e non avendo ancora vestito i colori del proprio paese d'origine. C'è da dire che recentemente pur ammettendo di avere un debito di riconoscenza nei confronti della Lega americana il centrocampista ha dichiarato di sentire che l proprio cuore dice Honduras, ma i giochi rimangono ancora aperti.

Si vocifera ci siano anche le italiane nella corsa al talento di Choluteca anche se è legittimo rimanere con i piedi per terra e aspettare affinché Najar non si riveli un nuovo "Freddy Adu" (talento dell'89 americano, tanto decantato ma mai esploso ora in prestito all'Aris di Salonicco dal Benfica).
Di certo al giovanotto, definito "the future" negli USA, il talento non manca.





Guardate che giocata alla "Pedrito"...

sabato 8 gennaio 2011

Jetro Willems


Nome: Jetro Willems
Data di nascita: 30 marzo 1994
Nazionalità: Olanda
Altezza: 1,72 m
Piede preferito: Sinistro
Squadra: Sparta Rotterdam – Eredivisie (serie A olandese)
Ruolo: Terzino sinistro
Valore: n/d




Come sempre il panorama olandese ci offre gioiellini dal futuro assicurato e uno di questi è sicuramente Jetro Willems.
Willems è un promettentissimo mancino dello Sparta Rotterdam considerato in patria uno dei fenomeni della nuova generazione Orange. Non abbiamo ancora molte notizie del piccolo olandese ma gli addetti ai lavori garantiscono si tratti di un potenziale fenomeno della fascia sinistra in un paese che abitua i propri giovani ad abbinare una grande fisicità ad una tecnica sopraffina ed una propensione allo spettacolo.

Mezza Europa ha chiesto informazioni sul tornante della formazione di Rotterdam ma la squadra che si è maggiormente interessata è l'Inter che sembra aver presentato una prima offerta importante per acquistarlo. Lo Sparta Rotterdam ha resistito all'assalto della compagine milanese che sembra intenzionata a rilevare il cartellino di Jetro per poi lasciarlo il tempo necessario in Olanda "parcheggiato" a maturare, ma le trattative proseguono e la concorrenza aumenta dimostrando che il ragazzino ha la stoffa per essere considerato un grande talento. Interessate a Willems ci sono anche Real, Napoli, Juventus e Milan oltre che altre importanti società.

Jetro Willems è un agile terzino di spinta dal fisico ancora in formazione ma già piuttosto potente. Sembra possedere ottime capacità di tiro e una buona gestione della fase difensiva, sebbene prediliga l'attacco. E' un pilastro della nazionale olandese Under 17 nella quale ha già collezionato 5 presenze e (attraverso fonti che non possiamo confermare con certezza) sembra essere già stato convocato nella selezione Under 19 dei vice-campioni del Mondo.
Quello che è certo è che il ragazzo si farà perché ha tutte le potenzialità per sfondare, e l'attenzione su di lui lo dimostra.

Jan Everse (tecnico dello Sparta Rptterdam): “Jetro è un ragazzo dal grande potenziale, ma è ancora molto giovane e deve maturare”.

Willems in azione con la maglia dello Sparta Rotterdam.



Un saluto a tutti e BEN TORNATI su ProssimiCampioni !
-

Le scommesse sportive in Italia sono un fenomeno sempre più diffuso tra gli appassionati di sport


Punta sull'Udinese di Pawlowski su Bwin