mercoledì 10 novembre 2010

La storia del Liberi Nantes


La scorsa settimana ha avuto molto seguito la rubrica "Gli stipendi della Serie A", molti hanno detto la loro, non solo sul blog, da sempre questo è un argomento che ha molta presa. I calciatori e le squadre professionistiche sono i protagonisti delle nostre passioni, noi da un certo punto di vista li invidiamo, non solo per i soldi ma per quello che rappresenta un calciatore, artefice di un sogno che si realizza, si esprime davanti a migliaia di persone osannato per 90' minuti; c'è chi dice che sia paragonabile a una droga per loro. Ma il calcio, fortunatamente, non è solo questo, il calcio è ovunque ci siano delle persone che vogliono divertirsi e un pallone, nei cortili delle scuole, in spiaggia, nei quartieri ricchi e in quelli poveri, in ogni nazione e ad ogni età il calcio è capace di entusiasmare. Ci sono realtà di cui non si parla in televisione, perchè non fanno audience, in fondo a chi importa che il campionato maltese rischi il fallimento ogni anno? Eppure li ci sono persone che si fanno in quattro stagione dopo stagione, spinti solamente dalla loro passione per portare avanti un sogno, un progetto, comune a molti.

Una delle realtà più incredibili, di cui alcuni ne sono venuti a conoscenza grazie al programma di MTV "In Italia" condotto da Fabri Fibra, è quella del "Liberi Nantes". Già dal nome si intuisce qualcosa su di loro, è tratto infatti dal primo libro dell'Eneide, perchè loro come i naufraghi troiani che trovarono una nuova terra e fondarono Roma sono ragazzi scappati dalle guerre e dalle atrocità dei rispettivi paesi. La squadra del Liberi Nantes è infatti la prima squadra italiana ad essere composta interamente da rifugiati politici.
La squadra è nata a Roma su iniziativa di alcuni tifosi e grazie all'aiuto della Fondazione Don Luigi di Liegro e si è posta da subito l'obbiettivo di provare a restituire ai migranti forzati un pezzo di vita normale attraverso il gioco del calcio, usare il calcio come mezzo per aiutare queste persone a costruirsi una nuova realtà, a condurre una vita il più normale possibile, a integrarsi e a fare nuove amicizie. E' proprio questo il potere del calcio, è una lingua internazionale, regole semplici, nessuna bandiera o ideologia politica in campo, solo persone che vogliono divertirsi, e al Liberi Nantes professano questo "credo" ad ogni allenamento e partita.



I ragazzi della squdra sono più di 25 e provengono da più di 10 diverse nazioni, la maggior parte da Afghanistran, Eritrea, Guinea e Nigeria, due giocatori sono italiani, tra loro il Presidente del progetto Gianluca di Girolami che racconta: "Per formare la squadra abbiamo contattato i vari centri di accoglienza per rifugiati di Roma, con cui continuiamo ad avere ottimi rapporti perche’ offriamo a questi ragazzi un momento di stacco dalle angosce che vivono quotidianamente", infatti molto spesso oltre alle atrocità subite, alla stanchezza del viaggio, per coloro che ce l'hanno fatta, i ragazzi devono qui in Italia affrontare molti passaggi per ottenere il visto, il colloquio con la commissione territoriale, l’appello dopo un eventuale rifiuto sia di asilo politico che di visto per motivi umanitari, e in seguito la ricerca di un lavoro. Patrik, ingegnere togolese oltre che centrocampista del Liberi spiega:" Dopo che sei abituato a vivere bene, autonomamente, e’ duro non poter neanche cercare lavoro", infatti senza visto i rifugiati non possono lavorare e rimangono ospiti dei centri di accoglienza.

Intanto la squadra del Liberi Nantes continua a crescere, sono stati tra i protagonisti dei Mondiali Antirazzisti tenutisi a Casalecchio del Reno la scorsa estate, e adesso stanno affrontando il campionato romano di terza categoria, girone E. La squadra attira ad ogni partita sempre più tifosi o anche solo curiosi, gente che vuole vedere come attraverso il calcio si possono dimenticare anche solo per 90 minuti le cose brutte della vita. Il progetto Liberi Nantes ormai è una realtà, ma ovviamente non esente dai soliti problemi del calcio meno nobile, il calcio non da tv, il Presidente Di Girolami spiega: "Alla terza stagione certe cose dovrebbero avere preso i contorni della routine: convocazione, cartellini, liste, avversari, 90 minuti, docce, risistemazione del materiale e a casa, in attesa della prossima. Ma non e' cosi'. Quello che vorremmo farvi capire, far capire a chi ci segue e a chi ci conosce, e' che non e' cosi' e forse non lo sara' mai. Ogni anno e' un passo nel buio, pesto. Soldi niente, quest'anno ancora meno.". Stanno nascendo molte piccole iniziative di gente senza fini che ha preso a cuore la situazione dei Liberi, chi regala qualche paio di scarpe da calcio, chi fa una colletta per donare un po di soldi alla società e anche chi ha regalato 168 biglietti dell'autobus e della metro per facilitare gli spostamenti dei giocatori come hanno fatto dei ragazzi romani grazie a un Hub aperto su un forum.



Avremmo tutti molto da imparare sia dai giocatori del Nantes che da queste splendide persone che li supportano, avrebbero certamente di che imparare i più alti organi del nostro calcio e del calcio europeo nel vedere persone che prendono un impegno sul serio, allenandosi con fatica e dedizione non per il sogno di guadagni facili o per diventare un personaggio famoso, ma per lo stesso motivo per cui lo fa un bambino: PERCHE' E' DIVERTENTE!!!

Per chi volesse saperne di più:
WWW.LIBERINANTES.ORG


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1 commento:

  1. Massi... adm. del Blog10 novembre 2010 alle ore 17:28

    E' importante conoscere queste storie. Complimenti al mio socio per la rubrica!

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