sabato 9 giugno 2012

Le giovanili dei Galacticos


Fin da quando si è bambini si sogna di giocare nella propria squadra del cuore, ma non solo: in tantissimi
hanno sempre sognato di poter indossare un giorno la favolosa maglia bianca del Real Madrid Club de
Futbol.

La storia di questa squadra è direttamente collegata con il successo: da quando il club è stato fondato,
ovvero nel 1902, i Merengues sono sempre stati un riferimento per il calcio europeo; sono sempre stati tra
le squadre più forti e il fatto di essere la società più vincente di Spagna ne è la prova. Il loro primo trofeo
risale al 1905, una coppa del re, e vinsero anche le consecutive tre edizioni.


Il settore giovanile del Real Madrid è molto prolifico, avendo prodotto circa una 60 di giocatori che si
trovano nel calcio che conta. Per quanto riguarda la fase offensiva nel gioco del calcio, la Spagna è la scuola
migliore come lo è l’Italia per la fase difensiva.

La cantera si sviluppa intorno ad un concetto che purtroppo noi in Italia forse non adottiamo: i Blancos
cercano nelle giovanili il bel gioco, non il risultato; quello è una cosa che per la mentalità iberica arriva
in un secondo momento. L’obbiettivo diventa poi vincere giocando bene. In ogni caso il Castilla (prima
squadra filiale) è la più importante formazione b del campionato spagnolo, vantando una Segunda Division
e una finale in coppa del re persa proprio contro il Real Madrid.

Il settore giovanile dei Galacticos si sviluppa nei movimenti offensivi seguendo questi punti focali: recupero della palla e giocata sicura, giocata in ampiezza per cercare la superiorità numerica, sfruttare
il concetto di dentro fuori per creare spazi, fattore sorpresa attraverso la partecipazione di più uomini e
finalizzare aggirando la linea difensiva attraverso il cross. Questi movimenti sono curati nei minimi dettagli
dagli allenatori di tutte le formazioni del Real; questa è l’essenza del loro calcio.


Per quanto riguarda lo scouting addirittura venti osservatori nella solo capitale sono pronti a visionare
giocatori di tutte le età, aiutati dalle giornate di prova a cui si assiste a delle vere e proprie lotte per farsi
anche semplicemente notare. Questo è il caso del centrocampista Guti che entro nel club a nove anni, dopo
la partecipazione a una di queste giornate.

Fino ai 14 anni i ragazzini si allenano per il 90% del tempo con il pallone, mentre fino ai 12 anni gli
allenamenti vengono visti più come un gioco. Frequentemente gli allenatori dei Merengues misurano
i propri elementi nel calcio 5 contro 5 poiché ciò li abitua a giocare in spazi stretti e migliora la tecnica
individuale. Un aspetto che il club cura è la cura dell’errore: essendo umano errare non si redarguisce il
giocatore per aver sbagliato una volta, ma solo quando persevera. Inoltre il Real Madrid ha stipulato un
accordo con un istituto privato per far conciliare l’attività sportiva a quella scolastica, perché bisogna essere
preparati nel fisico come nella mente.

Il cuore dei Blancos è il centro sportivo Ciudad de Valdebebas, inaugurato il 30 settembre 2005 durante la
presidenza di Florentino Perez. Le dimensioni sono mastodontiche: 1200000 m² di cui solo 30000 sviluppati.
Il centro, costato 70 milioni di euro, include 12 campi d’allenamento e lo stadio del Castilla intitolato ad
Alfredo Di Stefano.


Il Real Madrid ha una fortissima rivalità non solo con l’Atletico Madrid ma anche con il Barcellona.
Infatti fin dall'inizio i due club erano visti come le rappresentanti delle due regioni rivali in
Spagna, Castiglia e Catalogna, così come delle due città. La rivalità raggiunse nuovi livelli negli anni in
cui Franco era al potere, quando Franco cercò di sfruttare i successi internazionali del Real Madrid; ad ogni
modo, durante la stessa guerra civile spagnola, membri del Real Madrid vennero giustiziati per mano delle milizie di Franco. Il presidente del Real Rafael Sánchez Guerra, un insigne repubblicano, fu imprigionato
e torturato. Le milizie arrestarono e uccisero anche un vicepresidente e un tesoriere del Real e fecero
scomparire un sostituto presidente.


Il Real Madrid, durante la prima presidenza di Florentino Perez, sono stati nominati i Galacticos: questo era
dovuto alle numerose stelle presenti in squadra. La filosofia di allora era prendere giocatori all’apice della
carriera ogni anno (Zidane, Ronaldo, Beckham, Owen, Robinho) e affiancarli ai giocatori provenienti dalle
giovanili. I veri campioni però non sono solo quelli acquistati ma anche quelli cresciuti negli ottimi settori
giovanili. Ce ne sono stati talmente tanti che vi proponiamo “solo” i più recenti:

Esteban Cambiasso, centrocampista argentino di quantità e qualità. E’ uno dei pilastri dell’Inter sia in
campo che nello spogliatoio; era arrivato in Italia a parametro zero.

Iker Casillas, capitano del Real Madrid e autentica bandiera. Ha giocato in tutte le formazioni giovanili della
società ed è quarto nella classifica delle presenze di sempre.

Raul Gonzalez Blanco, l’uomo che ha totalizzato più presenze nel club (741) e che ha fatto più gol (323).
E’ oltretutto il giocatore con più presenze(144) e gol della Champions League (71), miglior marcatore di
sempre delle competizioni Uefa (77) e il secondo miglior realizzatore con la Spagna (44), alle spalle di David
Villa


Samuel Eto’o, vero e proprio attaccante, di quelli che non perdonano se lasci loro un piccolo spazietto. Ha
vinto tutto il possibile con il Barcellona e poi con l’Inter. Ora gioca per i russi dell’Anzhi ma forse era troppo
presto per andare in un campionato così poco competitivo.

Juan Manuel Mata, approdato l’anno scorso al Chelsea. Possiede un mancino precisissimo ed è dotato
di una tecnica decisamente superiore alla media. E’ molto veloce e solitamente gioca come esterno di
centrocampo o mezz’ala.

Roberto Soldado, attaccante su cui il Real non ha voluto puntare. Quando poi è approdato al Valencia ha
fatto sentire tutto il suo peso: fin’ora la sua media realizzativa è di un gol ogni due partite.

1 commento:

  1. Scusate i problemi grafici, li risolveremo al più presto

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