
Ci sono notizie o scoperte che possono cambiare la vita di una persona in un solo istante, possono metterti alla prova, farti capire realmente chi sei e farti diventare più forte. Tutto questo è legato alla sofferenza, la sofferenza di scoprire che hai una malattia, la sofferenza quando conosci le conseguenze e la sofferenza nell’affrontare un dramma personale che coinvolge te e coloro che ti vogliono bene.
Anche i calciatori non sono immuni alle tragedie, noi li vediamo in televisione calcare i campi atleticamente perfetti, una vita da sogno con ricchezza fama e gloria, eppure non possono tenere lontani le cose cattive, nessuno può farlo.
Lo scorso aprile il mondo del calcio è rimasto sconvolto dalla notizia che Eric

Spagna che poco prima della notizia shock di Abidal aveva appreso che un altro giocatore,

In Italia era uscita l’anno scorso sui giornali la storia di Nenad Krsticic, giovane centrocampista della Sampdoria classe ’90, acquistato dall’OFK Belgrado nel 2008 e bel prospetto delle giovanili con alcune panchine in Serie A all’attivo. Nel periodo di Natale 2009 il giocatore si trovava a casa dalla sua famiglia a Belgrado

Pochi mesi dopo Nenad si è rimesso, tornando in campo il 12 aprile 2010 nel Campionato Primavera.
Può capitare che un tumore o una malattia colpiscano bambini, che con coraggio e forza di volontà riescono a superare queste avversità per poi affermarsi nella vita una volta adulti. Questo potrebbe essere il caso del giovane attaccante del Milan Alexandre Pato. All’età di undici anni, prima dell’arrivo a Porto Alegre, dopo due fratture nello stesso punto dello stesso braccio gli venne diagnosticato un tumore all’arto. All’inizio l’amputazione sembrava l’unica soluzione, gli avrebbe salvato la vita ma non avrebbe mai potuto giocare a calcio, ma dopo ulteriori esami il cancro risultò essere benigno, sia il braccio che la futura carriera del ragazzo erano in salvo.

Oggi Pato è molto attivo nel campo dell’informazione e della prevenzione dei tumori. Collabora con l’associazione italiana di oncologia medica (AIOM) tenendo diversi congressi in alcune scuole per parlare ai giovani ragazzi, gli racconta la sua storia concludendo con: “Non giocate con la salute, nessuno è immune dal cancro e la prevenzione può tenervi al sicuro”.
Queste sono solo alcune storie, di persone a cui è andata bene e che sono riuscite a sconfiggere le loro malattie. Nella vita reale, quella oltre il campo di gioco, molto spesso l’essere umano ne esce sconfitto. Le scoperte mediche e tecnologiche stanno facendo passi da gigante in questo campo, ma occorre che ognuno di noi personalmente si prenda cura della sua persona. Il cancro è una malattia che colpisce indistintamente, la prevenzione in questo caso può realmente salvare la vita.
Per ulteriori informazioni vi invitiamo a visitare il sito della già citata AIOM, dell'Associazione italiana per la ricerca sul cancro e della Lega italiana per la lotta contro i tumori.
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