domenica 30 settembre 2012

IL PERSONAGGIO: TRAP


Uno degli allenatori più amati di sempre nel calcio italiano è sicuramente il Trap. Giovanni Luciano Giuseppe Trapattoni nasce a Cusano Milanino (MI), il 17 marzo 1939. Come calciatore è stato una colonna portante del Milan degli anni ’60 e ha aiutato la squadra a vincere diversi trofei tra cui due scudetti e due Champions League. Normalmente giocava come centrocampista difensivo, o meglio mediano, ma è stato impiegato anche diverse volte come difensore centrale e terzino. In una partita della nazionale del 1963 pare che Trapattoni fosse stato l’unico giocatore in grado di fermare Pelè, addirittura fino al punto di farlo sostituire. Nel 2000 lo stesso Pelè affermò che in realtà a fargli chiedere la sostituzione fu un mal di pancia ma ciò non toglie che durante quella partita Trapattoni fosse stato grande. Il Trap, uomo di grande eleganza, ancora prima delle dichiarazioni del brasiliano aveva affermato che Pelè era un vero marziano e che in quella partita avesse giocato male poiché stanco e mezzo infortunato.
Da allenatore ha avuto una carriera florida, allenando le tre squadre più importanti d’Italia e anche la nazionale azzurra. A livello di club è il tecnico con più vittorie, avendo conquistato dieci titoli nazionali in quattro paesi diversi e, con la Juventus, tutte le competizioni UEFA per club. Detiene oltretutto un record molto difficile da superare: infatti è l’unico allenatore insieme a Jose Mourinho e a Ernst Happel ad aver vinto almeno un campionato nazionale in quattro paesi diversi (nello specifico in Italia, Germania, Austria e Portogallo). La sua carriera di commissario tecnico comincia al Milan, subentrando a Cesare Maldini verso la fine della stagione 1973-1974. Alla corte rossonera però non riesce a ripetere le vittorie avute da giocatore e nella stagione 1976-1977 viene assunto dalla Juventus. Questo è stato il suo periodo migliore visto le numerose vittorie conseguite: 6 scudetti, 2 Coppe Italia, 1 Coppa dei Campioni, 1 Coppa delle Coppe, 1 Coppa UEFA, 1 Supercoppa Europea, 1 Coppa Intercontinentale e 1 Mundialito Club. Dopo le notevoli conquiste in ambito italiano ed europeo decide di andare ad allenare l’Inter, con la quale vince un campionato (quella è l'Inter dei record con 58 punti su 68 disponibili con le vittorie a 2 punti), una Supercoppa italiana e una Coppa UEFA. Successivamente ritorna alla Juventus, nella stagione 1991-1992 ma non risulta un’esperienza splendida quanto la prima: infatti le vittorie tardano ad arrivare e la "sola" vittoria della Coppa UEFA non riesce a placare gli animi di un ambiente che avrebbe voluto di più dal tecnico milanese. Nel 1994 arriva alla guida del Bayern Monaco con la quale vince un campionato tedesco, una Coppa di Lega e una Coppa di Germania. Famosissima la sua conferenza stampa, del 10 marzo 1998 nella quale accusa, in un tedesco pittoresco, tre calciatori di mettere poco impegno. Dal 1998 al 2000 si siede sulla panchina della Fiorentina con la quale riesce a conquistare un grandioso terzo posto, qualificando così l’anno successivo la squadra per la UEFA Champions League. Poi inizia il periodo forse più sfortunato per il Trap: arriva a guidare la nazionale italiana ma sotto la sua direzione la squadra esce in malo modo sia nel Campionato del Mondo che nell' Europeo. Nel 2002 la squadra esce contro la Corea del Sud dopo una contestatissima partita diretta dall’arbitro Byron Moreno mentre nel 2004 l’Italia non passa il girone e viene eliminata, siamo al famoso "biscotto" di Svezia e Danimarca all'ultima gara che grazie al pareggio 2-2 eliminano gli azzurri vincenti sulla Bulgaria . Il Trap fu molto contestato non solo per le scarse prestazioni degli azzurri ma anche per le esclusioni di Roberto Baggio nel 2002 e di Gilardino nel 2004. La Nazionale italiana sotto la sua gestione ha giocato complessivamente 44 partite, vincendone 25, pareggiandone 12 e perdendone 7. Nel 2004 arriva sulla panchina del Benfica dove riesce a vincere il campionato al primo anno. L’anno dopo firma per lo Stoccarda ma viene poi esonerato a febbraio; si siederà poi sulla panchina del Salisburgo dove riuscirà a vincere il campionato anche in terra austriaca. Dal 2008 è alla guida della nazionale Irlandese con la quale non è riuscito a conquistare grandi risultati ma ha sempre espresso un ottimo calcio. Impeccabile dal punto di vista umano, ha sempre lavorato con grande umiltà e ha sempre usato un atteggiamento severo nei confronti dei giocatori ma non per questo è stato etichettato come un tecnico "mangia" giocatori. Anzi i suoi calciatori lo hanno sempre descritto come una vera guida, un punto di riferimento sia per quanto accadeva nel rettangolo di gioco che per quello che succedeva al di fuori. Le sue conferenze stampa saranno ricordate per sempre.





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