mercoledì 8 giugno 2011

Last Bet...figuraccia all'italiana


Un nuovo terremoto colpisce il calcio italiano, dopo il primo "Calcio scommesse" del 1980 e a soli 5 anni da Calciopoli eccoci al nuovo ennesimo capitolo: Calcio Scommesse 2, calciatori famosi, molti soldi, bande organizzate, corruzione e armi da fuoco, neanche fossimo in un film noir anni'70.

Tutto parte dalla procura di Cremona a fine maggio, il primo giugno compaiono i titoli sui giornali e ci si inizia a rendere conto della portata che aveva il giro. Sedici le persone inizialmente coinvolte, calciatori di serie B e C e dirigenti di Lega Pro che avrebbero fortemente condizionato l'esito di diverse partite proprio nelle categorie in questione. Per loro l'accusa è di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode in competizioni sportive con nove di loro agli arresti domiciliari e i restanti in custodia cautelare in carcere.
Dopo le indagini preliminari si scopre che il giro era molto più ampio con bande del crimine organizzato coinvolte oltre a titolari di agenzie per scommesse, liberi professionisti e criminali stranieri come ad esempio la banda degli "Zingari" comandata dallo slovacco Almir Gegic.
Sono in molti a pensare che l'esito dei diversi campionati (di Serie B e Lega Pro) potrebbe essere stato falsato visto che l'organizzazione in questione riusciva a "controllare" fino a 5 partite contemporaneamente e sia Atalanta che Siena, ovvero le neo promosse della B, sono coinvolte direttamente.

Appena lo scandalo è venuto a galla hanno iniziato a circolare i primi nomi e molti sono rimasti a bocca aperta quando si è sentito parlare anche di ex giocatori di Serie A che al calcio hanno dato molto, come Beppe Signori, ex capitano della Lazio che secondo il Gip Salvini che si occupa dell'indagine è uno dei Leader indiscussi dell'organizzazione, Stefano Bettarini, in passato già condannato a 5 mesi di squalifica per aver truccato delle partite nel 2004 o Mauro Bressan, ex Fiorentina, attualmente agli arresti. Tra i giocatori ancora in attività sono indagati Cristiano Doni, capitano dell'Atalanta e vice presidente del nuovo sindacato dei calciatori, Marco Paoloni, portiere del Benevento ai play off per accedere in serie B, reo di aver somministrato ad alcuni suoi compagni ai tempi della Cremonese dei calmanti in modo che giocassero sotto tono causando l'intossicazione di cinque di loro e malori ad altri due. Proprio questo è l'episodio che ha fatto partire tutta l'inchiesta.

Ad oggi si indaga anche su alcune partite della Serie A, soprattutto su tre partite del Napoli concentrandosi sulla partita con il Parma del 10 aprile che vedeva a bordo campo il noto boss mafioso Mario Lo Russo, ma stando a quanto dichiarato nell'interrogatorio dal medico Marco Pirani, direttamente coinvolto nell'affare, sarebbero 30 le partite truccate ma niente Serie A viste le alte cifre che si sarebbevo dovute investire, tra i 500 e i 600 mila euro a partita. Sembra assurdo ma l'organizzazione aveva un vero e proprio tariffario per truccare le partite e disponeva di molti, moltissimi, soldi che secondo gli inquirenti hanno una non chiara provenienza, da non escludere il riciclaggio.

Le indagini sono ancora in corso e non si sa quali altre novità possano uscire nei prossimi giorni ne se e quali potrebbero essere le eventuali sanzioni per società e giocatori coinvolti, la sola cosa certa è che il calcio italiano ne esce ancora sconfitto, ad ogni livello è l'ennesima figuraccia. La Lega B ha deciso che si costituirà parte lesa nei procedimenti in oggetto e la Lega Pro ha deciso di fare lo stesso, ma il punto della questione, quello che ancora ci si chiede è come sia possibile che si arrivi sempre ad un punto di non ritorno prima che qualcuno si decida ad agire?

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