mercoledì 3 ottobre 2012

Calciatori in politica



Calcio e politica sono due elementi che, ultimamente, sono sempre più legati da argomenti che esulano dal mondo dello sport, spaziando dai problemi sociali alle difficoltà economiche. Sono molti i giocatori che hanno, negli anni, preso posizione o espresso pensieri su vari argomenti della gestione pubblica, ed alcuni di loro, appese le scarpe al chiodo, si sono messi in gioco in questo nuovo campo.

Il primo "grande" del calcio italiano che si sia affacciato in politica è stato Gianni Rivera. L'ex numero dieci rossonero e pallone d'oro è stato onorevole per quattro legislature, interpretando come concetti l'opposto di Berlusconi. Proprio questo è l'origine dell'astio tra due tra le persone più importanti della storia del Milan. All'epoca infatti Rivera si dimise dalla carica di vicepresidente proprio all'arrivo di Berlusconi scegliendo le file della Democrazia Cristiana per il suo primo excursus politico, arrivando a ricoprire il ruolo di segretario alla Presidenza della Camera. In seguito decise di unirsi dapprima con Rinnovamento Italiano, per poi passare ai Democratici guidati da Prodi, ed infine si è schierato con la Margherita. L'ultimo capitolo della vita politica del Golden Boy si chiude con le elezioni del sindaco di Milano del 2011 quando ha sostenuto Letizia Moratti contro Pisapia, affermando in un'intervista che tale decisione è stata presa a causa della sua delusione verso il centrosinistra italiano.

Curiosamente Gianni Rivera non è stato l'unico rossonero a lanciarsi nel campo dell'amministrazione, anzi, è stato il primo di una lunga, lunghissima, che continua tutt'oggi.

Giovanni Galli, ad esempio, ex numero uno milanista ai tempi di Sacchi si è candidato come sindaco della sua Firenze arrivando a perdere il ballottaggio con Matteo Renzi. Ancora oggi fa parte dell'opposizione al consiglio comunale.

Il caso più eclatante, e dal maggiore copertura mediatica, è stato quello di George Weah, un altro Pallone d'Oro rossonero che ha provato a sistemare le problematiche del suo Paese, la Liberia. Al termine della sua carriera, l'ex Monaco e Psg, è diventato una figura di riferimento nel campo umanitario e politico liberiano, affrontando i grandi problemi legati alla guerra civile. A metà novembre 2004 ha annunciato una sua possibile candidatura alle elezioni presidenziali che si sarebbero tenute l'anno successivo. Candidatura poi confermata il 13 agosto 2005 per il partito "Congresso per la Democrazia e il Cambiamento". Al primo turno il numero nove è stato il candidato più votato, ma in seguito fu sconfitto al ballottaggio da una nota economista liberiana che è tuttora alla guida del Paese africano.


A chiudere la cerchia dei rossoneri politici ci sono due ex che arrivano dall'est e che hanno vinto tutto con il Milan di Ancelotti: Andriy Shevchenko e Kahka Kaladze.
Il primo ha sorpreso molte personalità della sua Ucraina entrando nelle file di "Avanti Ucraina!", partito guidato da Natalia Korolevska, alleata in passato dell'ex primo ministro Julija Tymoschenko. Adesso l'ex attaccante con 127 gol all'attivo solo nel nostro campionato si è messo al servizio della sua Patria.
L'ex difensore georgiano invece ha scelto un ruolo più "attivo" rispetto a quello di Shevchenko arrivando proprio in questi giorni ad essere eletto deputato nelle elezioni legislative nelle file dell'opposizione. Inoltre sono in molti a pronosticare un futuro prestigioso nel nuovo campo per il georgiano, rappresentate del neo partito "Sogno georgiano, Georgia democratica", nato grazie al miliardario Bidzina Ivanishvili.


Questi sono solo i casi più conosciuti, sono molti infatti gli ex giocatori candidati ad elezioni comunali in piccole cittadine del nostro Paese, ma in futuro il numero pare destinato ad aumentare viste tutte le dichiarazioni che i calciatori stanno esternando in quest'ultimo periodo. Una volta parlare di politica sembrava un tabù per i calciatori, ai giorni nostri sono in molti a non fare mistero del loro credo politico, chi per una fazione chi per un'altra, e c'è già chi inizia a paventare un possibile futuro in questo nuovo ambito, anche senza fare la necessaria gavetta.

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