mercoledì 10 ottobre 2012

La Pro Vercelli dei 7 Scudetti

Negli ultimi anni abbiamo assistito a lotte scudetto dove le contendenti sono state le solite grandi squadre come Juve, Inter e Milan. Solo una piccola parentesi delle romane ha spezzato questa catena anche se il Napoli di queste ultime stagioni sta assumendo sempre più credito per una vittoria finale. Oggi vogliamo parlarvi di una società le cui imprese sono sconosciute a molti, proprio perché non sono recenti, e risalgono a più di cento anni fa, in riferimento ad una delle società più antiche e gloriose agli albori del nostro campionato. Parliamo della Pro Vercelli che può vantare ben sette titoli ed una storia tutta da raccontare. La Pro Vercelli nasce nel lontano 1892 a Vercelli, provincia piemontese conosciuta come “capitale europea del riso”, e si identifica inizialmente come “Società Ginnastica”, per mano del professore Domenico Luppi, insegnante di educazione fisica. Negli anni successivi e precisamente nel 1903 uno schermidore di nome Marcello Bertinetti decide di creare anche la sezione dedita alla scuola calcio, assieme ad alcuni amici e fonda uno dei club che nella seconda decade del 1900 avrebbe dominato il campionato. “Bianche Casacche” era il nome che veniva dato ai giocatori che indossavano una divisa di colore bianco abbinata a dei calzoncini neri, che hanno segnato uno stile ripreso da molte società calcistiche in futuro. Il primo Campionato ufficiale disputato dalle “bianche casacche” risale al 1906 e per la precisione nella Seconda Categoria, ma l’esito fu presto negativo e la squadra venne rapidamente eliminata. L’anno successivo riuscì finalmente ad entrare nell’Elitè del calcio di allora e cioè nella massima serie del Campionato di Prima Categoria. Fu una grande impresa perché alla sua prima apparizione la Pro Vercelli conquistò subito il Campionato nel 1908.


La società di Marcello Bertinetti sconfisse alle eliminatorie la Juventus e nel triangolare finale la Società Ginnastica Doria e la Società Milanese. Insieme alla vittoria scudetto i bianchi si aggiudicarono anche la famosa Coppa Romolo Buni (assegnata dallo stesso Romolo Buni, mecenate sportivo ed ex campione di ciclismo che aveva deciso di donare l'omonima coppa per chi avesse vinto il campionato). L’anno seguente la Pro Vercelli bissò il successo e mise in bacheca anche l’accesso al Campionato di Prima Categoria Federale. La formazione di Prima Categoria che vinse il primo scudetto era formata da questo 11: Innocenti, Salvaneschi, Celoria, Ara, Mila­no I, Leone, Romussi, Bertinetti, Fresia, Visconti, Rampini I.
Negli anni successivi la Pro Vercelli vinse altri tre scudetti fino al 1913; solo nel 1910 perse un titolo in favore dell’Inter a causa di una diatriba legata alle convocazioni dei giocatori di Vercelli e ai rinvii di alcune partite. Il Campionato finì con due squadre a pari merito, l’Inter e la stessa Pro Vercelli appunto; si doveva disputare una gara di spareggio che inizialmente venne organizzata ma non fu più disputata. La Pro Vercelli chiese in seguito una proroga alla data successiva di spareggio perché nella sua rosa mancavano giocatori fondamentali impegnati in un torneo militare a Roma. L’allora FIF (La FIGC di oggi) decise di non accogliere questa proroga e diede ordine di far giocare comunque la partita. La Pro Vercelli per protesta mise in campo una squadra di ragazzini, alcuni molto piccoli (11 anni) e l’Inter vinse facilmente 10 - 3. Tutt’ora questo scudetto è amaro per gli appassionati della Pro Vercelli in quanto la società avrebbe potuto vantarsi di aver vinto ben sei titoli di fila. Gli ultimi due titoli vennero vinti nel 1921 e nel 1922 proprio dopo la Prima Guerra Mondiale. L’ultimo, soprattutto, sancì una nuova era per il calcio in Italia in quanto si passò ad una visione più professionistica di questo sport, concepito prima in una dimensione dilettantistica. Squadre come Bologna, Juventus e Milan poterono godere di più considerazione e cominciarono i trasferimenti di giocatori con grossi investimenti di denaro. Grandi talenti come Silvio Piola sono cresciuti nella Pro Vercelli, quest’ultimo detiene ancora il record di 6 goal in una sola partita contro la Fiorentina. Proprio a Piola, dopo la morte nel 1996, è stato intitolato lo stadio “Robbiano”. Un bel aneddoto da raccontare risale al 1913 quando la Nazionale Italiana venne chiamata a partecipare ad una partita contro la nazionale del Belgio e nell’undici azzurro erano presenti ben 9 giocatori delle “Bianche Casacche” (unici due giocatori di altri club erano un terzino destro del Milan e un attaccante della Società Ginnastica Doria). La partita finì 1-0 per l’Italia e a segno andò, quasi inevitabilmente, un giocatore della Pro Vercelli.


Dopo il settimo scudetto la Pro Vercelli, come detto, perse quell’appeal che l'aveva resa protagonista e che gli era valso addirittura delle amichevoli di dimostrazione in Brasile. Nel 1934 l’idolo indiscusso della piazza vercellese, Piola, approdò alla Lazio e da quel momento incominciò un lento declino che partì da una retrocessione in serie B ed arrivò fino agli anni bui della serie D (anni 80). Dopo 64 anni di purgatorio, un ripescaggio e il cambio di denominazione a FC Pro Vercelli 1892, nel 2012 la società è tornata nella serie cadetta, pronta a giocarsi un posto che gli valga il ritorno nella massima serie. Ora la Pro Vercelli, gestita sapientemente dal Presidente Massimo Secondo, imprenditore nel campo socio-assistenziale e sanitario, ha una nuova forza e punta a ricompattare quella passione che ha sostenuto a lungo il club negli anni di gloria. Nel 2007 è stato realizzato un moderno centro sportivo che ospita la prima squadra e tutto il settore giovanile. Assieme allo storico complesso "M. Ardissone" di Via Vicenza 22, forma quel ponte tra passato e presente che mira a creare un nuovo solido corso, senza dimenticare la storia antica e gloriosa della società piemontese. Il centro sportivo è dotato di alcuni campi in erba sintetica: uno da 11, uno da 7 e uno da 5 ai quali si aggiungono nuovi spogliatoi, uffici e aree ristoro utili all'organizzazione di convegni e seminari. Una società che è ripartita, con pazienza e attraverso una degna progettualità. Rendiamo omaggio a coloro che hanno dato grande spettacolo quando il calcio stava nascendo e che meritano di essere ricordati per la passione che hanno regalato. La nostra grande tradizione, unita alle modernità tecniche e strutturali delle federazioni estere, può salvare il nostro calcio.

La squadra 2011/2012 che ha riconquistato la serie B

Goal vittoria al debutto in Serie B contro la Ternana, 1-0 (Di Piazza)


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